Citazioni in cerca d’autore (Oscar edition)!

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: 1, 2, 3, 4, [5], 6, 7, 8, 9
Rosmary
00domenica 31 marzo 2019 11:44
Re: Re: Re: Re:
cloe sullivan, 31/03/2019 11.19:



Grazie! 😀

Comunque scrivendo le note per la futura pubblicazione mi sono resa conto che – a differenza di quanto ti avevo scritto – delle Note d'autore per te fossero opportune, per quanto non indispensabili.
Se puoi ancora accettarle te le ho inviate su ffz, se non puoi accettarle ignorale pure tranquillamente! 😉



Le accetto secondo lo stesso criterio usato per Sakura, cioè entro le 13, quindi essendo già arrivate va bene così!
cloe sullivan
00domenica 31 marzo 2019 13:46
Re: Re: Re: Re: Re:
RosmaryEFP, 31/03/2019 11.44:



Le accetto secondo lo stesso criterio usato per Sakura, cioè entro le 13, quindi essendo già arrivate va bene così!



Perfetto, grazie!
Non vedo l'ora di leggere le storie 😍


SakuraKurotsuki
00domenica 31 marzo 2019 14:47
Re:
RosmaryEFP, 31/03/2019 10.58:



Siamo arrivati alla fine della prima fase!

Mi fa piacere che l'idea dell'Oscar per il titolo vi sia piaciuta, ho inserito nel bando l'Oscar alla migliore presentazione! Al momento, mi limito ad avvisare l'amministrazione del contest scaduto, dovendo purtroppo segnalare chi non ha comunicato il ritiro.

Per dare ufficialmente inizio alla seconda fase, aspetto le 13:00 di oggi per consentire a @SakuraKurotsuki di inviarmi lo specchietto della storia o nuovamente la storia, nel caso quella arrivatami senza nome non sia la sua. Spero non vi dispiaccia aspettare un altro po'.

A dopo!









Sono appena tornata a casa, in che senso senza nome? Lo specchietto in effetti non l'ho inviato, ho inviato solo la citazione con la coppia scelta


Rosmary
00domenica 31 marzo 2019 15:15
Re: Re:
SakuraKurotsuki, 31/03/2019 14.47:






Sono appena tornata a casa, in che senso senza nome? Lo specchietto in effetti non l'ho inviato, ho inviato solo la citazione con la coppia scelta



Nel senso che l'oggetto riporta solo il nome del contest, ma non il nickname dell'autore della storia ("storia di Tuo Nome"), così com'è è una storia anonima.

Le 13 sono passate ma io ancora non ho avuto modo di pubblicare lw storie, quindi se riesci a inviarmi ora lo specchietto, e verificato che sia tutto a posto, sono disponibile ad accettare la storia. :)
SakuraKurotsuki
00domenica 31 marzo 2019 15:20
adesso ti invio tutto
SakuraKurotsuki
00domenica 31 marzo 2019 15:26
inviata, dimmi se manca qualcosa
Rosmary
00domenica 31 marzo 2019 15:46
Re:
SakuraKurotsuki, 31/03/2019 15.26:

inviata, dimmi se manca qualcosa



Lo specchietto da compilare è questo, come riportato nel bando:

Nick autore sul forum e su EFP:
Prompt scelto:
Personaggio o coppia scelto/a:
Titolo/i:
Genere/i:
Avvertimento/i:
Nota/e:
Contesto/i:
Rating:
Note d’Autore: (campo facoltativo)

il solo campo facoltativo è l'ultimo, nel tuo caso mancano il genere (o i generi) della storia e il rating.
Inviami lo specchietto completo qui su FFZ, così facciamo prima. Aspetto al massimo dieci minuti, poi devo procedere e considerare fuori gara la tua storia, nel caso mi dispiace ma non è corretto da parte mia fare aspettare oltre gli altri partecipanti.

Rosmary
00domenica 31 marzo 2019 16:03

II FASE


Eccoci finalmente alla seconda fase del contest! Mi scuso per questa attesa, spero non vi abbia infastidito; siccome siamo in un contesto amatoriale, quando possibile, sono sempre propensa a trovare una soluzione alla squalifica. Voglio ringraziarvi sin da ora per aver partecipato in tanti e con tanto entusiasmo, regalando storie alle mie piccole citazioni, sono molto felice che siano state di tale ispirazione.
Ma bando alle ciance!, ora la parola passa a voi: dovete infatti leggere tutte le storie in gara, scegliere quali candidare agli Oscar e inviarmi le nomination tramite FFZ o messaggio privato su EFP. Avete tempo sino al 19 aprile 2019; sino a questa data le storie dovranno restare anonime.

Ma prima di lasciarvi alle storie, ecco uno schema di come si svolgerà questa fase:

- di seguito pubblicherò le vostre storie divise in due gruppi: le storie con personaggio singolo e quelle con coppia, questo al fine di facilitarvi nell’assegnazione dei rispettivi Oscar. Ogni storia sarà preceduta da uno specchietto che indica “Personaggio/Coppia” e “Prompt” scelti; segue poi il titolo del racconto – in grassetto e centrato – e il testo, completo di corsivi, elementi divisori, allineamenti a sinistra/destra/centro dei paragrafi, interlinee.

- una volta che avrò pubblicato le storie, controllate che la vostra sia a posto e non abbia mancato qualche corsivo e simili in fase di HTML. Nel caso in cui ci fosse qualche problema, scrivetemi in privato e avvisatemi qui di controllare la posta del forum.

- leggete e votate! Le regole per le votazioni sono semplici: non potete candidare la vostra storia; potete candidare una sola storia per ogni Oscar; potete candidare la stessa storia per tutte le categorie in cui concorre (ad esempio: mi piace troppo la storia “Evviva” di Pinco Panco, per me merita tutti gli Oscar, allora la candido in tutte le categorie tranne “miglior coppia”, perché la storia è incentrata su un personaggio singolo).

- chi vuole può motivare le proprie nomination, ma non è un obbligo, anzi. Nel caso, però, deve essere un commento molto sintetico, due-tre righe al massimo. Queste eventuali motivazioni verranno svelate a fine contest, quando pubblicherò i vincitori degli Oscar, complete di autore.

- le candidature devono pervenirmi in forma privata tramite FFZ o messaggio privato su EFP. Una volta inviate, avvisatemi qui di controllare la posta (se è quella di EFP specificatelo). Lo specchietto da seguire è il seguente:

Oscar alla miglior flashfic: titolo storia
Oscar al miglior protagonista singolo: titolo storia
Oscar alla miglior coppia: titolo storia
Oscar alla migliore veste stilistica: titolo storia
Oscar alla migliore ispirazione: titolo storia
Oscar alla migliore presentazione: titolo storia

vi rimando al bando nel caso in cui vi sfuggano dettagli dei singoli Oscar.

È tutto! Vi chiedo di inserire eventuali risposte (per presa visione o dubbi) dopo che avrò pubblicato le storie. Buona lettura a tutti e in bocca al lupo con le nomination!

Rosmary
00domenica 31 marzo 2019 16:06
Con personaggio singolo:

Personaggio: Peter Minus
Prompt: Non dobbiamo per forza lottare possiamo anche arrenderci e vivere da vinti

Le ragioni di Peter


Se James si fosse trovato sull’orlo di un precipizio, sarebbe saltato dall’altra parte senza esitare, poi sarebbe tornato indietro per aiutarti ad attraversare. A quel punto Peter sarebbe saltato, anche se gli fosse sembrato impossibile: la paura di perdere la stima che Ramoso, chissà come, riponeva in lui era molto più grande di quella di cadere nel burrone.
Peter s’infila in quella guerra per lo stesso motivo, senza riflettere, con la convinzione infantile che sarebbe andato tutto bene, alla fine, perché con James va sempre così: salti dall’altra parte del precipizio e poi ci ridi su.

Ora, a Codaliscia sembra che quel salto sia stato un azzardo troppo grosso, e inizia a pensare –n’è quasi convinto, in realtà -che la sponda opposta che dovrebbe accoglierli alla fine del volo possa pericolosamente somigliare ai Campi Elisi. Non ha idea di come sia riuscito a sopravvivere fino a quel momento ed ha paura che, a chiederselo troppo apertamente, la Fortuna possa smettere di favorirlo.
Adesso, Felpato e Lunastorta sfoderano zanne e artigli, ferendosi a vicenda, sempre sull’orlo di una rottura irreparabile: Peter non riesce a fermarli, -lo spaventavano- e la sua squittente mediazione non è di alcun aiuto.
Anche Ramoso, la luce che ha illuminato tutta la sua adolescenza, si fa pian piano pieno di ombre, ma le nasconde dietro a un sorriso accecante che ancora lo rassicura.

Tu Sai Chi, dicono le voci, vuole vendicarsi di chiunque lo abbia mai sfidato e i Potter, ovviamente, sono sulla lista.
Li avrebbe presi uno per uno, lui, Sirius, Remus e avrebbero pagato per James, morendo in modo atroce, rinnegando persino i Malandrini.
L’idea gli torce le viscere quando ci pensa, perché – è dolorosamente chiaro- questa volta Ramoso non li aiuterà: sembra essersi perso in un mondo parallelo al loro in cui parlare d’ideali e futuro ha ancora un qualche senso.
Mentre James è ancora in volo, ma si pensa già dall’altra parte, Codaliscia sente di essersi schiantato da un pezzo.

Peter non vuole morire: è una certezza lugubre che gli ribolle nelle vene e trova conferma nella litania sempre uguale degli officianti e nei volti di pietra degli amici. Persino il profumo soffocante delle corone di fiori e il peso di tutte le bare che Peter ha sostenuto negli ultimi tempi, glielo gridano ossessivamente: “Mettiti in salvo, prima di diventare un eroe morto”.

Alla fine, il Signore Oscuro trionferà e, anche se Silente lo nega, Peter non riesce a farsi ingannare dalla retorica quando la realtà gli parla così chiaramente; teme che, questa volta, tocchi a lui aiutare Black, Lupin e Potter ad attraversare il precipizio nella giusta direzione. Non importa, però, cosa dovrà sacrificare, non importa chi dovrà uccidere, non importano nemmeno gli ideali infantili e ostinati degli altri Malandrini: proverà a trattare con il diavolo in persona pur di salvarli.
James continua a ripeterlo da quando si sono conosciuti: “Se siamo insieme, tutto il resto non conta” e a Codaliscia, di vincere, non interessa più.

______________________


Personaggio: Percy Weasley
Prompt: Prima d’allora, non aveva mai compreso cosa significasse essere in gabbia

Di mediocrità e orgoglio


Era inebriante, essere libero.

Libero dall’obbligo di tenere alto l’onore di una famiglia senza degne ambizioni, libero dallo stigma della povertà, libero dalla gabbia di mediocrità che l’aveva intrappolato per vent’anni.

Libero di inseguire i propri sogni, come Bill e Charlie prima di lui, ma Percy non avrebbe sprecato un curriculum da Caposcuola per darsi all’avventura, non avrebbe abbandonato il suo Paese.
No, lui avrebbe fatto il possibile per renderlo un posto migliore.

**


Percy scosse la testa, incredulo.
Era convinto che sua madre si fosse vergognata quanto lui di essere associata ai Weasley, quando suo padre era stato trovato nel Ministero in piena notte, come un ladro.
Aveva aperto quella lettera pronto ad accogliere la sua inevitabile richiesta di perdono, l’aveva letta sicuro di trovarla intrisa di scuse, impregnata di lacrime e rimorso.
Si sbagliava.
Sua madre non aveva mostrato neanche un accenno di vergogna, difendendo quell’atto irresponsabile, propinandogli la stessa patetica giustificazione finita sui rapporti ufficiali.
Gettò la lettera nel fuoco senza nemmeno finire di leggerla, ma rimandò indietro il pacco informe che doveva contenere il solito maglione povero e insulso, simbolo di tutto ciò che odiava della famiglia a cui non voleva appartenere più.

**


Percy alzò meccanicamente le braccia quando sua madre gli mise commossa il maglione tra le mani, supplicandolo d’indossarlo con il resto della famiglia, come se meritasse di sedersi insieme a loro, come se nulla fosse successo.
Continuò a fissarla, prigioniero del suo orgoglio, incapace di chiedere scusa.

“Avanti, mettilo, Perce!”
“Già, l’ha fatto apposta per te, c’è la P di Prefetto Perfetto!”
“Oh, che sciocca, credevo fosse la P di Pastinaca.”


No, lui non meritava di mangiare la pastinaca insieme a loro. Meritava solo lo sguardo sprezzante di sua sorella, mentre prendeva la mira.

Splat.


Fu quasi un sollievo, non poterli più vedere.
**


Percy scartò il pacco con mani tremanti e gli occhi velati di lacrime.
Infilò il maglione – rosso con una W d’oro ricamata sul petto, caldo come un abbraccio di sua madre – e si rannicchiò sul letto, immaginando di essere cullato dal confortevole divano della Tana, con le canzoni di Celestina Warbeck in sottofondo.

Cos’avrebbe pagato per ritornare in quella prigione d’amore, ora che – stretto nella morsa del regime – aveva compreso davvero cosa significasse essere in gabbia…

______________________


Personaggio: Mirtilla Malcontenta
Prompt: Prima d'allora, non aveva mai compreso cosa significasse essere in gabbia

Presenza di spirito


La cosa brutta della solitudine è che si ha troppo tempo per pensare.
Certo, quello lo avevo capito già prima, quando la libertà – di azione e di pensiero – era totale.
Il problema è ora.
Ora, poi! Che cosa sciocca, una connotazione temporale! Prima e dopo possono essere un modo accettabile di suddividere il pensiero, ma ora è completamente insensato, è una caratterizzazione così ingenua!
È che certe abitudini sono dure a morire.
Al contrario di me, naturalmente.
Non sono certo una persona spiritosa: è che a volte, in questo stato, è inevitabile avere dei pensieri fissi.

Ma sto divagando: è facile perdere il filo del discorso, quando non si hanno più abbastanza dita per tenere il conto degli anni trascorsi con un cervello d'adolescente.
Solitudine e troppi pensieri, dicevo.
Il fatto è che, ultimamente, possiedo entrambi in abbondanza.
Così mi sono ritrovata a pensare che dev'esserci un filo di amara ironia che cuce insieme quel che resta della mia esistenza.
Mamma scelse il mio nome fra le pagine del suo romanzo preferito: Myrtle.
No, non sono il simbolo della luce verde all'orizzonte, figuriamoci!
Io sono la donna prigioniera di una vita infelice, prigioniera di un marito geloso, la donna che muore in mezzo ad una strada.
Non credo che la mia povera mamma si sia mai perdonata una tale premonizione.
Quando ero piccina, associavo la prigionia a ideali romantici e cavallereschi: sognavo di essere la bellissima principessa rinchiusa nella torre da una strega malvagia, rinchiusa ad aspettare con trepidazione d'essere salvata dal mio prode principe senza macchia e senza paura.
A salvarmi dalle prese in giro degli altri bambini non fu un principe, ma un gufo inaspettato.
Scoprii presto, però, che anche nel castello delle fiabe si può perdere la libertà d'essere felici.

Ora lo so che quella libertà non me la tolse nessuno, ma che sono stata io, sempre io, a innalzare muri.
Perché i muri isolano, ma danno anche l'impressione di proteggere.
Perché a volte le nostre prigioni ce le costruiamo da soli, scambiando gocce d'acqua per lanci di pietre, e quando cerchiamo di tornare indietro il trucco non funziona più.
Sono state tante le prigioni in cui mi sono rinchiusa, tanti i muri contro cui ho pianto, dando loro la colpa della mia infelicità.

Lenti spesse davanti agli occhi – Myrtle Quattrocchi.
Brufoli infiammati – Myrtle l'Erumpent.
Lacrima facile – Mediocre, Malinconica, Musona, Malcontenta Myrtle.



Prima d'ora, non avevo mai compreso cosa significasse essere in gabbia.
Le mie prigioni di ragazzina erano muri d'insicurezza che si sarebbero sgretolati come castelli di sabbia, andando avanti.
Diventando donna.
Diventando altro.
Ma avanti io non ci posso più andare.
Dicevo di detestare la mia vita – che adolescente originale! – ma quando ho avuto la possibilità di lasciarla ho lottato con tutta me stessa per restare.

Non è la Morte la mia prigione.
Morire davvero avrebbe significato luce.
Avrebbe significato l'inizio di un viaggio.

Io non sono, ma sono qui.
Eterno purgatorio, e neanche un peccato da espiare.
______________________


Personaggio: Blaise Zabini
Prompt: Prima d’allora, non aveva mai compreso cosa significasse essere in gabbia

Frammenti di crimine

Blaise aveva dieci anni quando vide la Morte per la prima volta, e scoprì che essa aveva il volto di sua madre; quando si rese conto che, prima di allora, non aveva mai compreso cosa significasse essere in gabbia.
Il prigioniero, però, non era lui.
Quella sera, l’atmosfera all’interno della sala da pranzo era pesante, come se una spessa coltre di fumo aleggiasse al di sopra delle teste dei tre commensali, e l’aspetto sfarzoso degli arredi sembrava contrastare con il silenzio tombale, quasi innaturale, che pareva non poter essere interrotto nemmeno da un’assordante esplosione. Esso stesso era assordante: in grado di provocare dolore, di ferire, di uccidere.
Anche il vino nel bicchiere di Stephen era più scuro del solito: aveva una leggera sfumatura scarlatta in superficie, quasi indistinguibile dal naturale rosso granato1 della bevanda – ma Blaise aveva sempre curato ogni dettaglio, alla ricerca della perfezione, e l’aveva notato al primo sguardo.
Dopo aver deglutito l’ennesimo boccone di carne, il sesto patrigno del giovane Zabini si era alzato dal tavolo, chinandosi poi verso le labbra della moglie mentre essa gli rivolgeva un sorriso mellifluo. La vedova nera stava tessendo la tela intorno alla sua vittima: una gabbia invisibile quanto letale. Mentre i due si baciavano, a Blaise parve di vedere del sangue negli occhi lucenti di sua madre, ma solo per un istante. Quando le bocche dei due coniugi si staccarono, l’espressione della donna era ritornata al limite della neutralità.
L’uomo si rimise a sedere, inumidendosi le labbra prima di riprendere il proprio pasto – non aveva più alcuna speranza di fuga. In meno di un secondo si ritrovò con gli occhi sbarrati e il corpo percorso da un tremito; le mani lasciarono cadere il calice, i cui pezzi, frammenti di crimine macchiati di sangue, si sparsero per l’intera sala, mentre la bevanda avvelenata si spandeva lentamente sul tappeto sottostante il tavolo, impregnandolo con la sua venefica essenza. Con un urlo straziante Stephen cadde dalla sedia, impattando violentemente sul pavimento: prima di precipitare nell’infinito oblio, riuscì solo a rivolgere lo sguardo per l’ultima volta verso la giovane moglie, che rideva, estasiata, con gli occhi illuminati da continui bagliori di follia.
La donna l’aveva sempre pensato: nel Mondo Magico, chi mai avrebbe pensato al veleno nel caso il corpo fosse stato ritrovato? Era più semplice e ugualmente letale, rispetto a un banale Avada Kedavra…
*

Il giorno seguente, mentre la madre fingeva disperazione per la presunta fuga dell’ennesimo marito con una sconosciuta amante, Blaise era solitario all’interno dei sotterranei del palazzo della famiglia Zabini. Osservava distrattamente una pesante piastrella in pietra, sotto la quale il corpo senza vita del patrigno era stato brutalmente gettato durante la notte, avvolto dal tappeto. Nemmeno dopo la morte era riuscito a sfuggire alla sua carceriera, che aveva ancora una volta eseguito una perfetta condanna a morte.
______________________

Personaggio: Mirtilla Malcontenta
Prompt: I sognatori hanno quella capacità tutta loro di creare la vita persino agli Inferi

L’azzurro del tuo mondo


Li senti sussurrare: sei irritante e piagnucolona, lo dicono tutti. E a te viene da lacrimare, e dare fiato alla tua sottile voce: cosa farebbero loro, in questa situazione? Intrappolati in un cantuccio dall'odore sgradevole per l'eternità e nessuno che venga a salutare, "Ciao Mirtilla! Come va, Mirtilla?", e tu che, di fronte a quel sorriso e a quel viso roseo e pieno di curiosità racconteresti, tra un lamento e una lagna, tutto quello che ti capita.
Non molto? Beh, a prima vista potrebbe sembrare: hai setacciato palmo a palmo la scatola in cui ti ritrovi, e scoperto ogni piccolo dettaglio, come quell'angolo sporco dalla fondazione di Hogwarts, in cui è nato un nuovo ecosistema, o il tubo del secondo gabinetto, quello che s'incrocia con il sistema dell'Aula di Pozioni (hai percepito odori che i Babbani non possono nemmeno figurarsi), o come.... Ecco, hai dimenticato il punto a cui volevi arrivare, persa nei tuoi lamenti.
Ma forse è proprio quello che desideravi. Il tempo scorre lento quando non puoi dormire, e soprattutto se sei nello stesso posto da secoli. Allora, perché non piangere, perché non dare voce al malcontento? È un modo come l'altro per ignorare la situazione, e dopotutto era una delle tue specialità.
Anche perché, se chiudessi la bocca, cosa faresti? Osservare le pareti, cercare disperatamente di toccare il suolo, tremare ogni volta che sfiori quella crepa e lo rivedi?
Nessuno sopravviverebbe a tanto. Allora meglio sognare a occhi aperti, dipingere una vita passata del tuo colore preferito piuttosto che fissare il vuoto. Perché questo posto sarà anche un inferno, ma quantomeno lo fai apparire ricco di smorte sfumature e di tutta quella vita che la tua voce può ancora esprimere.

Rosmary
00domenica 31 marzo 2019 16:09
Con coppia:

Coppia: Gellert Grindelwald/Ariana Silente
Prompt: In un mondo fitto di ipocrisia, avere gli occhi limpidi era la più grande delle condanne

Il canto tra le rovine


In un mondo fitto d'ipocrisia, avere gli occhi limpidi era la più grande delle condanne. Ariana li aveva azzurri, grandi, pieni di enigmi.


"Sembra una bambina."
"È una bambina, Gellert."



**



Così fragile che potresti romperla soltanto guardandola, eppure

"Sta sorridendo, Albus."
"Il sorriso è l'unica cosa che non le hanno portato via."
"Ma è la più importante."

Ariana racchiude milioni di storie mai lette. Ti sorride e le schiude in una tacita promessa. I suoi occhi tornano limpidi, e gli enigmi diventano un libro aperto.


"È... diversa."
"È perfetta."



**



Ariana ha gli occhi indifesi di chi il mondo l'ha visto in tutta la sua atroce nudità e n'è stato trafitto. Il mondo è sporco. Il mondo è sconcio e marcio e putrido perché nessuno l'ha mai purificato. Ha violato lei, che era innocente.
Non merita d'essere perdonato.

"Quanto tempo credi che le resti prima della trasformazione?"
"Un anno, o poco più."
"Mio fratello non dovrà mai scoprirlo."
"Non gli dirò niente, Albus. Te lo prometto."

C'è tanto da fare — una vita intera da sacrificare. Ma Ariana continua a sorridere, e le sue labbra delineano la strada giusta da seguire tra le rovine di quel mondo bugiardo. È la tua sirena ammantata d'infinito, la malia che non smette di cantare nemmeno di notte, quando tutto si spegne.


**



Tutti si proclamano santi e nascondono la colpa dietro abiti inamidati. Ma il male è visibile, resta intrappolato nei tremiti delle dita, nei battiti incontrollati delle ciglia, nei denti che si stringono. Non c'è possibilità di redenzione per una razza come la loro.
Sei affamato, Gellert. Il tempo stringe.
Le sfiori le guance con grazie feroce, trafitto. Ariana è il simbolo che aspetti da una vita — vorresti portarla con te, vorresti —
Ha la pelle chiarissima, i capelli biondi, gli occhi azzurri, limpidi — solo per te, che li sai leggere.
Ti sorride con dolorosa sincerità.
Non lascerai che il mondo la dimentichi.


"Per lei, Albus. Per lei che è giusta. Contro di loro, perché l'hanno condannata."


**



"Siete due inconscienti!"
Aberforth non capisce — non l'ha mai capita. Lei —
"La stai trascurando per seguire quel folle, Albus! È tua sorella, maledizione!"
State facendo tutto per lei. Tu stai facendo tutto per lei. Aberforth non deve osare, merita soltanto la Maledizione Cruciatus.
Ariana, non
La guardi, mentre respingi l'incantesimo di Albus, e senti la bestia raschiare nel suo corpo sottile, l'oscurità supplicare d'uscire. Per un istante hai l'irresistibile impulso d'assistere alla sua liberazione, ma poi senti qualcosa spezzarsi dentro di te.
È finita.
Non — c'è tempo.
Per colpa tua.
Ti porterò via da qui, prima che
Fletti il polso verso di lei, in un doloroso gesto d'addio.
Limpida. Rimani
Sempre.


**



Lei non se n'è andata. Il suo sorriso vive in ogni tua risata sfrenata, quando la terra devastata dai lampi si macchia di sangue sporco.
Li ucciderai tutti, per lei.


L'Europa — il mondo intero — canterà il suo nome.


______________________


Coppia: James Potter/Lily Evans
Prompt: Un sentimento è una strana creatura: ti stravolge, t’assilla e solo infine si rende conoscibile

Resistenze che si sgretolano (al profumo di cannella)


Prendendo posto accanto all’ultima persona che avrebbe scelto come compagno, Lily sospirò.
“Ben arrivata, mio dolce fiore…”
“Non cominciare, Potter!”
“Pensavo che ci chiamassimo per nome, ora che siamo colleghi.”
La ragazza non replicò, recuperando il libro ed attendendo istruzioni dall’insegnante.
“Meraviglioso! I nostri due Capiscuola hanno deciso di lavorare insieme!” trillò, deliziato, Lumacorno.
James sorrise apertamente, spingendo Lily a sollevare gli occhi al cielo.
Le iridi nocciola divertite incontrarono le loro controparti smeraldine, assottigliate minacciosamente. “Prometto d’essere diligente.”
“Va bene, Potter!”
“James...”
Questa volta fu Lily a sorridere. “Va bene, James.”

*


Le lezioni di Pozioni in coppia divennero una confortante routine per Lily, obbligata anche a svolgere due turni di guardia insieme a James, oltre che presiedere alle riunioni con i Prefetti. Il suo collega era migliore di lei nell’organizzazione dei turni, ma questo non era sorprendente, visto il ruolo di capitano che ricopriva da tre anni.
“Oggi inizieremo a preparare il Distillato della Morte Vivente.”
“Proprio quello che ci vuole di questi tempi...”
Il commento di James l’avrebbe fatta infuriare solo poche settimane prima, ma era innegabile che l’atmosfera fuori da Hogwarts fosse in netto peggioramento. Gli angoli della sua bocca si sollevarono in un lieve sorriso, subito ricambiato dal ragazzo, prima che s’alzasse per andare a recuperare il necessario, com’era ormai consueto che facesse.
Dopo aver riletto la lista d’ingredienti alla lavagna, Lily si voltò verso l’armadio delle scorte, individuando subito la testa spettinata di Potter, vicina a quelle di Lupin e Black.
‘Ha un bellissimo sorriso.’
Quel pensiero inaspettato la stupì, così come il battito accelerato del suo cuore, quando il medesimo sorriso venne rivolto a lei, mentre James si risedeva al suo fianco.

*


Quando, qualche giorno prima dell’uscita a Hogsmeade, la sua migliore amica constatò che James aveva mantenuto la promessa, Lily ribatté che aveva tempo per infrangerla, seguendola in Sala Grande.
Una volta sedutasi al tavolo di Grifondoro, prese un muffin ed un caffè, chiacchierando con le compagne.
“Lily!”
‘Eccolo alla carica.’
“Si, James?”
“La McGranitt vuole vederci alle 9.”
“Andiamo insieme?”
Lui annuì. “Ci vediamo tra venti minuti?”
‘Non m’ha chiesto di uscire.’
Era forse delusa? Si chiese, sconcertata, scacciando subito il pensiero.

*


Ritornando alla torre di Grifondoro dopo la ronda, il venerdì successivo, Lily percepì il profumo presente nell’Amortentia il giorno precedente.
Osservò di sottecchi James, mentre raccontava degli allenamenti prima della partita con Serpeverde, comprendendo che era cannella.
“Profumi di buono” disse a bruciapelo.
Lui interruppe il monologo, sistemandosi gli occhiali sul naso e riservandole quel sorriso coinvolgente che gl’illuminava gli occhi. “Si tratta di...”
“Cannella!” l’interruppe Lily, arrossendo.
“Pochi la riconoscono” sussurrò ammirato.
“L'ho sentita ieri a Pozioni...”
“Nell’Amortentia?”
“Già...”
Lily Evans poteva affermare di aver, finalmente, zittito James Potter.
“Inutile negarlo, direi...”
“Cosa?”
“Hai vinto ogni mia resistenza, James…”
Il profumo di cannella s’intensificò, quando lui invase il suo spazio personale, portando le loro labbra a sfiorarsi.
“Significa che verrai a Hogsmeade con me?”
Lily lo baciò con impeto.
“Immagino che sia un sì…”

______________________


Coppia: James Sirius Potter/Rose Weasley
Prompt: Le strade percorribili sono tante e diverse, eppure riusciva sempre a imboccare quella sbagliata

Fuori rotta


«Ci sono mille corridoi, eppure imbocchi sempre quello sbagliato!».

Raccogli in fretta le pergamene da terra e gli dai le spalle, fingendo un’indifferenza che non provi.

«Sei tu che hai sbagliato strada, Rose…».

Sai che ora è appoggiato al muro, la solita aria sardonica e lo sguardo che brilla di malizia; sai di avere i suoi occhi puntati addosso e senti le orecchie in fiamme.

È da quest’estate che James ha iniziato a guardarti come se volesse spogliarti. E tu hai iniziato mentalmente a lasciarglielo fare.


Prima regola: studia la mappa.



***



«In giro oltre il coprifuoco?».

Ti sorprende alle spalle mentre sei intenta a scrivere i tuoi pensieri.

«Sto studiando».

«Rose Weasley, non dire bugie…».

Prova a sfilarti di mano il diario, ma tu sei più veloce.

«Tu, piuttosto, cosa fai qui?».

«Muori dalla voglia di saperlo, vero?».

Ha il sorriso beffardo che riserva solo a te; vorresti strapparglielo dal viso a suon di schiaffi, ma ti trattieni: mai un capello fuori posto, mai una parola o un gesto che possano condurti fuori rotta.

James se ne va; senti le viscere contrarsi come serpi quando lo senti bisbigliare per le scale e capisci che non è solo.


Seconda regola: affidati alla bussola.



***



Quand’è che tutti sono andati a dormire, lasciandovi davanti al camino e a una bottiglia di Vino Elfico?

«A cosa stai pensando?».

James è ipnotizzato dalle fiamme danzanti, ma quando la tua voce infrange il silenzio, il suo sguardo riacquista lucidità.

«Alla tizia dell’altra notte?».

Da quando sei così spavalda e le parole ti scivolano dalle labbra prima che tu possa fermarle?

«Gelosa?».

Quand’hai cominciato a fingere di sistemare le braci per sfiorarlo distrattamente con il braccio?

«James, ti piace così tanto dire sempre la cosa sbagliata?».

«Mai quanto farla…».

Lo leggi nei suoi occhi quando si gira a guardarti: James ti sta pregando di sbagliare con lui.


Terza regola: niente scorciatoie.



***



«Ieri sei scomparsa».

Pensavi che la Biblioteca fosse un porto sicuro e invece ti ritrovi in trappola: la schiena contro lo scaffale, l’odore di carta e di polvere, la sua figura che si staglia nella luce fioca.

«Hai sbagliato strada?».

«Nessuna strada è sbagliata se mi porta da te».

Ti parla a bassa voce, guardandoti dritto negli occhi, incatenandoti lì, senza nemmeno sfiorarti; senti il legno premerti contro le scapole e vorresti che fossero le sue mani a farlo.

«James… Cosa fai qui?».

«Fidati, non vuoi saperlo…».

Senti il cuore esplodere: James è troppo vicino e tu sei troppo lontana da te stessa.


Quarta regola: non allontanarti dal sentiero.



***



«Sei innamorata di me».

Non è una domanda.

Ti giri e sai già cosa incontreranno i tuoi occhi: il tuo diario tra le sue mani, un'affermazione inattaccabile su ogni fronte, incisa nella carta e sulla tua pelle.

La gola secca, le labbra socchiuse in una preghiera tacita, le mani che tremano; l’eco impietosa della sua risata che aleggia ancora.

Hai preso la strada sbagliata, e sei finita sull’orlo del precipizio.


Quinta regola: non perderti.


______________________


Coppia: Sirius Black/Alice Paciock
Prompt: Amava impazzendo, perdendo ogni pudore, perdendo persino se stessa/o

Il lupo


Alice gettò un’occhiata alla porta del dormitorio. Dal piano di sotto la musica giungeva ovattata, ma lei non aveva ancora voglio di unirsi ai festeggiamenti per la vittoria di Grifondoro alla partita di Quidditch. Tese la mano a mezz’aria e la bacchetta volò nella sua mano senza che lei emettesse un suono. Un vortice cristallino comparve a mezz’aria in risposta al movimento rotatorio della sua mano, poi si estese assumendo una forma ovale e il fumo sparì, lasciando il posto ad una superficie riflettente dove Alice incontrò il suo stesso sguardo. Si lasciò scivolare sulle spalle la vestaglia dello stesso colore rosso delle tende dei baldacchini. Agitò nuovamente la bacchetta e lo specchio si estese ancora di modo che lei potesse specchiarvisi con tutto il torace. Pose le sue piccole mani al punto più stretto della vita, dove poi si allargava verso l’alto per formare la linea tenera del seno e verso il basso per quella morbida del bacino; poi infilò le dita tra i capelli a caschetto che le incorniciavano il viso tondo, schiuse leggermente le labbra carnose e socchiuse gli occhi scuri, reclinando la testa di pochi centimetri.
Un paio di occhi grigi ricambiavano il suo sguardo da dietro la tenda purpurea di uno dei baldacchini, circondati da una peluria nera e folta. Alice sbattè le palpebre un paio di volte; quando guardò di nuovo nello specchio, quello che vide le confermò di non essere sola. All’improvviso ci fu un grande movimento dietro la tenda rossa del baldacchino. Come scossa dal vento, si levò appena e lei vide un paio di occhi come i suoi, una frangetta sudata e spettinata – ma scura come la sua, e delle labbra che erano le sue gemelle sfiorare la spalla nuda di qualcuno voltato di spalle.
Alice aprì gli occhi. Ansimava come se avesse corso e si sentiva straordinariamente accaldata.
Capendo di trovarsi nella Sala Comune, scorse subito James Potter e i suoi: erano seduti sulle poltrone davanti al fuoco, che erano state girate a mo’ di troni e ora fronteggiavano il resto della sala comune. James aveva una corona di carta che gli pendeva da un lato e una gamba sul bracciolo della poltrona. Sirius, seduto più composto nella poltrona accanto alla sua, sorseggiava distrattamente quella che aveva tutta l’aria di essere del Whisky Incendiario. La Sala Comune era immersa in una soffusa luce rossa, anche più del solito, probabilmente per le fiamme racchiuse nei barattoli di marmellata disseminati qua e là. Frank Paciock la guardava dall’altra parte del tavolo.
- Ti avevo detto di andarci piano con il Whisky Incendiario!
Ma lei guardava Sirius, che ora stava parlando con la ragazza dai capelli più biondi che Alice avesse mai visto.
James Potter urlò, alzandosi in piedi: la corona di carta che aveva sulla testa era in fiamme. In pochi minuti si scatenò il panico, ma Alice rimase calma mentre guardava Sirius aiutare l’amico. Il sapore della sua pelle era ancora impresso sulle sue labbra.

______________________


Coppia: Remus Lupin/Ninfadora Tonks
Prompt: Non puoi dimenticare chi sia la tua felicità. Puoi fingere di non saperlo, ma lei prenderà a bussare lo stesso alla tua porta

La scelta del cuore


Le fiamme danzanti si riflettevano nei suoi occhi vacui e mesti.
Remus Lupin sospirò e strinse forte i lembi della coperta, rannicchiandosi sul divano sfondato. Erano trascorsi pochi giorni dall’ultima luna piena e si sentiva sfibrato e debole. In più, a causa dei dissennatori totalmente sfuggiti al controllo del Ministero, quell’estate si stava rivelando fin troppo fredda, ma non erano quelle oscure creature a turbarlo, no, il gelo che sentiva era dentro la sua anima.

Improvvisamente il viso a forma di cuore di una giovane dai capelli rosa baluginò nella sua mente e un fiotto di calore gli inondò il petto. Succedeva sempre così in quei momenti di sconforto, il ricordo del suo volto lo riscaldava e quello della sua risata genuina lo consolava. La medesima sensazione suscitatagli sempre dalla compagnia dei Malandrini, i suoi fratelli.

Sorrise mestamente rammentando le scorribande notturne e gli scherzi che avevano esasperato l’intero corpo docenti di Hogwarts. James, Sirius e Peter l’avevano accettato nonostante il suo piccolo problema peloso. Per lui si erano trasformati in Animagi e insieme avevano vagato nottetempo per il parco di Hogwarts e per il villaggio di Hogsmeade, senza curarsi delle conseguenze. Erano felici e si sentivano padroni di quel loro piccolo mondo. Erano ragazzi e si sentivano invincibili, tanto da credere che avrebbero vinto la guerra. E, invece, si erano sbagliati. La guerra si era portata via i Malandrini uno alla volta: prima Peter, il traditore, poi James, infine Sirius.

Non era più un ricordo felice. Al pensiero di essere rimasto solo, il gelo dentro di lui si estendeva fino a paralizzarlo, ma mai del tutto: il volto della giovane donna tornava prepotentemente alla sua mente.

Un Remus bambino aveva temuto di non conoscere mai l’amicizia, ma, grazie ad Albus Silente era accaduto; ora un Remus ormai adulto si rifiutava di chiamare con il nome appropriato quello strano sentimento sorto tra lui e la giovane Tonks.

L’amore non era un sentimento consono a quelli come lui: i lupi mannari non amano. Non avrebbe condannato la giovane Tonks a una vita da emarginata, da reietta. Una vita come la sua. Avrebbe dimenticato il calore della sua voce e della sua risata, piuttosto. Remus ora voleva avere freddo.

Un’inaspettata bussata alla porta lo fece sobbalzare. La mano volò rapida a stringere la bacchetta. Si alzò repentinamente dal divano, lasciando cadere a terra il libro che ore prima aveva tentato di leggere: un tonfo cupo e sordo risuonò nel piccolo ambiente.

«So che sei lì, Remus, ti prego, apri».

Quella voce. Il cuore gli balzò in gola ed egli corse istintivamente verso la porta. Perché era lì? L’aveva insultata ed erano settimane che la evitava. Perché non voleva capire?

Le aprì, ben deciso a mandarla via immediatamente.

«Mi puoi respingere e insultare all’infinito Remus, ma ti troverò e tornerò a bussare alla tua porta. So essere testarda».

E Remus l’abbracciò vedendola tremare. Il freddo sparì: era lei la sua felicità.

______________________


Coppia: Sirius Black/Lily Evans
Prompt: Non dobbiamo per forza lottare, possiamo anche arrenderci e vivere da vinti

Ad occhi chiusi


Sirius entra in casa del suo migliore amico a passi lenti.
Lei non è sulla porta, non lo aspetta mai – è una delle loro regole non scritte, fingere che non succeda, non guardarsi negli occhi, seppellire i brividi.
Sirius la raggiunge, un passo dopo l’altro – e quando la osserva si sente come la prima volta in cui s’è arreso, lui che non s’è mai piegato a nessuno.

Lily resta immobile, ferma nell’angolo più remoto della stanza.
Sente la porta sbattere e la serratura scattare – i suoi pensieri s’inceppano, lui è così vicino che può ascoltarlo respirare.
Sirius le sfiora il collo, e tutto comincia a crollare.


Lei sospira il suo nome, e Sirius la costringe a voltarsi di scatto.
Lily profuma di casa – è una consapevolezza che lo annienta, ma Sirius non è mai stato capace di scappare dalla verità, e ogni volta che James la tocca lui ride, ride con una ferocia tale che quasi non si riconosce.
I suoi occhi verdi gli si schiantano addosso. Come se intuisse lo scorrere dei suoi pensieri, Lily lo squadra, lo seziona, ed è proprio come stare davanti a un tramonto ma ad occhi chiusi.

Lily gli infila le unghie nel collo, ma non si ritrae.
Sirius ha di nuovo quella luce negli occhi – la guerra toglie tanto e toglie tutto, ma non a lui, Sirius ora ha quella ferocia che lo fa brillare, un nero che infradicia il grigio e rende cupo il suo sguardo.
“Non dovresti essere qui.”
“Se mi fermassi a pensare, finirei per non fare più niente.”
“Sei spregevole.”
“E tu con me.”


Sirius la intrappola contro il muro.
Lei era come un tramonto ad occhi chiusi, ma poi Sirius li ha aperti e ha visto il sole bruciare come nessun altro – a volte, anche per arrendersi ci vuole un coraggio impossibile.
“Un tempo ti detestavo, Evans.”
Lei soffia appena – ma i suoi occhi verdi si sgretolano e le sue mani gli artigliano la schiena, e quella felicità randagia è un pugno nello stomaco e brividi infiniti che corrono famelici appena sotto pelle.
“È ancora poco. Per me non eri niente.”
Sirius ride, e quella luce feroce li annienta entrambi.
Sa che non arriveranno neanche in camera da letto.

Lily lo guarda, dopo.
Non sa nemmeno come sia potuto accadere, non a lei, non a loro. Ricorda il giorno peggiore della sua vita, quando Sirius ha iniziato ad osservarla nello stesso modo – il terrore e l’atroce sollievo, il suo cuore ch’esplodeva di gioia mentre marciva.
Sirius resta sempre in silenzio, dopo. Fissa il soffitto con l’aria di uno che ha smesso di lottare, di chi s’è sconfitto da sé.
“Che cos’è cambiato?”
Lui parla senza arroganza, gli occhi grigi che la fissano da sotto in su – sembra quasi inerme, sembra che abbia bisogno soltanto di lei, e lei pensa che sceglierà di ricordarlo per sempre così, solo così.
Lily scaccia piano una lacrima.
“Abbiamo smesso di lottare, Sirius. Ci siamo arresi.”
“Non abbiamo perso, però.”
“Ne sei sicuro?”


______________________


Coppia: Evan Rosier/Dorcas Meadowes
Prompt: Erano destinati a perdersi, e non lo capivano. Erano stati destinati a non trovarsi, e s’erano trovati lo stesso

Il falò


Con gli occhi suoi nel mio profondo, fanali di fuoco terribili, non m’attardo ad avere paura. Eppure altri occhi si posano sui miei tremori: sguardo di sottobosco che m’acquieta, nonostante restituirlo non mi è concesso. Sibilo un ansito e mi concedo di socchiudere le palpebre un po’, giusto il tempo di agganciare il ricordo di noi, che non m’importa se il mio aguzzino vuole debellare l’aria dalla mia scomoda presenza.
Sogno numero uno. Erano destinati a perdersi.
Torno a calpestare il terreno del campo da Quidditch con la generosità dell’adolescenza, là dove discutemmo, urlammo, scoppiammo, come solo i giovani sono in grado di fare. La lucida chioma di Evan mi distrasse dall’inveire ancora.

Sogno numero due. E non lo capivano.
La torrida estate ci abbracciò e a lei ci concedemmo. Non c’erano limiti dettati dagli altri, quando Evan mordeva il mio seno. Smettevamo di lottare davanti al popolo magico, per distruggerci di tutto quell’amore. Due carnivori mai sazi, due amanti famelici.

Sogno numero tre. Erano stati destinati a non trovarsi.
“Dorcas, ti prego non venire.”
Ma quella disperata richiesta, io m’imposi di ignorarla. Evan tradiva i suoi alleati per salvarmi. Evan tradiva me, implorandomi di rinunciare alle missioni dell’Ordine. Il tempo in cui bastava nascondermi con il mio grande amore era ormai compiuto. Sul campo di battaglia lo cercai apprensiva, dietro alle maschere uniformi. Fui certa che mancò di presentarsi.



Dorcas Meadowes. Un nome così…impuro. È evidente che non ti interessi affatto rimanere su questa terra, visto che non rispondi nemmeno alle mie domande. È tempo di liberarci di te.”

Quella voce sinuosa mi riporta alla realtà. Torno a guardare quel demonio conscia che, per me, non ci sia più nulla da fare. Di pregare non sono mai stata capace, se non in tempi in cui rivolgevo suppliche ad Evan, quando alle sue mani chiedevo di toccarmi ancora.
Ma ora posso permettermelo, di voltarmi verso gli altri.
Posso avvinghiarmi un’ultima volta a quel verde cupo di occhi terrorizzati. M’ama, Evan Rosier ed io non voglio che indugi sulla pira che mi ospita.
Si avventa su di me e gli altri credono che sia l’odio verso colei che ha ucciso suo zio, a muoverlo. Ma il loro Oscuro Signore è stato chiaro, che sarei dovuta morire per mano sua, per questo afferrano Evan e lo trascinano via.
I capelli crepitano e si dissolvono sotto le fauci dell’Ardemonio.
Il dolore è insopportabile. Ma non urlo di sofferenza, oh no.
Grido che l’Ordine della Fenice è vivo.
Lo grido, per sopprimere tutto l’amore per quel mio nemico, a cui dedico l’ultimo respiro.
Ardo di lui, che impazzisce nel ritrovarmi in fiamme, a dimenarmi per mano del suo Signore. Ma che colpa abbiamo, se non quella di aver continuato ad amarci, senza provare pietà per noi stessi?

E s’erano trovati lo stesso.


______________________


Coppia: Regulus Black/Lily Evans
Prompt: Erano destinati a perdersi, e non lo capivano. Erano stati destinati a non trovarsi, e s’erano trovati lo stesso

Profumo di rose


Si erano scontrati per la prima volta in un gelido giorno di febbraio – alle scale piace cambiare.
Lui non l’aveva mai vista – oppure sì? Era la puzza di cane bagnato di suo fratello quella che emanava?
Lei lo riconobbe subito – occhi spenti, divisa verde e sguardo truce, schifato: Black fino al midollo.
Regulus non chiese nemmeno scusa, non la aiutò a raccogliere i libri – si girò appena e la vide china sui fogli: capelli rossi, occhi verdi.
Lily lo sfiorò con lo sguardo e a Regulus quegli occhi fecero male, più degli incubi notturni, più delle urla della madre, più degli insulti del fratello – la sincerità lascia sempre il segno, ti marchia più del fuoco.
Con un singolo sguardo lei capì che lui era tutto quello che non avrebbe mai avuto, ma che aveva sempre desiderato – così diversi, così simili.
Lesse negli occhi di Regulus l’abbandono che vedeva riflesso ogni sera nei suoi.

Si erano baciati per la prima volta in un afoso giorno di maggio – gli esami erano vicini, la guerra alle porte…
Non si sarebbero dovuti amare.
Erano destinati a perdersi, e non lo capivano – quel gioco di labbra e carne durò per settimane, o forse anni?
Erano destinati a non trovarsi, eppure s’erano trovati lo stesso e incuranti di tutto continuavano a baciarsi in segreto.
Lily poi tornava da James.
Regulus dai suoi incubi.

Si erano lasciati nei primi giorni di ottobre. Non erano mai stati insieme davvero – il destino li aveva resi nemici, distanti eppure vicini.
“Tu sei diverso da questo” – dito accusatore verso quel macabro disegno nero.
La pelle candida di lei si scontrava con quella sporca di lui.
“Io sono esattamente questo! Lo sapevi fin dall’inizio!” non riusciva ad urlare davvero Regulus – trafiggeva con lo sguardo, non con le parole.
“No!” si rifiutava di piangere Lily. Sapeva che sarebbe finita ancor prima di iniziare. Lo aveva amato con odio – fino in fondo, fino all’anima.
“Ci siamo incontrati per lasciarci”.
A lei non mentiva mai. Non poteva. Ma di notte, tormentato dalle paure, Regulus mentiva a se stesso – immaginava un futuro insieme, fino a quando la cenere e il fumo non si facevano di nuovo realtà.
L’aveva incontrata per salvarla, l’aveva incontrata per morire - morire per odio e per amore.

Si era spento in un giorno qualunque, in un luogo qualunque. E mentre annegava solitario nell’oblio, si fece inverno. E finalmente, dopo anni, mentre moriva riconobbe il suo odore:
profumo di rose.


______________________


Coppia: Draco Malfoy/Pansy Parkinson
Prompt: Un sentimento è una strana creatura: ti stravolge, ti assilla e solo infine si rende conoscibile

Le spire del serpente


Pansy sentiva il tambureggiare impetuoso del suo cuore e non capiva perché la causa scatenante fosse Draco, eppure, quando era nelle sue vicinanze – a portata di un respiro, come in quel momento – poteva giurare di avere le ginocchia molli e un senso di nausea ingiustificato.
Apparentemente ignaro del suo subbuglio interiore, lui non faceva altro che fissarla e sorriderle, come se custodisse un segreto che non era disposto a rivelare – e continuava ad avvicinarsi, lentamente, come se non avesse fretta o già sapesse che lei non si sarebbe allontanata.

«Potremmo andare a Hogsmeade sabato pomeriggio, se ti va.»

Draco conosceva le sue abitudini: il sabato era consacrato allo studio e la domenica, se il tempo lo consentiva, alle uscite – nonostante ciò non solo gliel’aveva chiesto, ostentando la sfrontata sicurezza che avrebbe accettato, ma lei aveva, in ultima analisi, ceduto, con una rapidità tale da allarmarla.


(il serpente circuisce la sua preda)

«Sei distratta.»
«Penso.»
«A me, spero.»


Era il suo tormento: ovunque si girasse c’era lui, chiedendole gli appunti di Trasfigurazione, discutendo con Daphne a pochi metri da lei, camminando casualmente nella sua direzione; facendole bollire il sangue con una sola parola e infestando di notte i suoi sogni come il più molesto dei ghoul – ma non gli avrebbe mai chiesto di lasciarla in pace.

«Non capisco cosa mi succede, con te.»
«Pansy, sei così ingenua. Non è mica complicato.»


Poi erano arrivate le labbra di Draco sulle sue, quelle mani che l’accarezzavano impazienti e quel sorriso che riusciva a spaventarla, incuriosirla e intenerirla allo stesso tempo – che celava la sublime promessa di mostrarle l’amore che fino a pochi istanti prima non era nemmeno sicura di provare.


(il serpente inietta il veleno)

Immobile alla porta della sua stanza, dove non riusciva a entrare nonostante Narcissa Malfoy le avesse aperto le porte della propria casa, lo guardava mentre si isolava e rifiutava ogni contatto, cibandosi di rabbia e disillusione – la guerra aveva ingoiato il ragazzo che amava e vomitato un uomo che non la voleva.

«Dovresti smetterla di venire.»
«Non posso.»


Immobile per la certezza agghiacciante che tutto l’amore con cui voleva nutrirlo non sarebbe stato accettato; immobile di fronte alla vista straziante della mano di Astoria tra le sue – quella stretta innocente soppiantava la sua presenza finalmente consapevole dei propri sentimenti.
Soffocata dai suoi ormai invivibili ricordi adolescenziali, rantolava al suo fianco nella speranza che cambiasse idea, che la baciasse come in passato o che almeno le concedesse la beatitudine di una vita dove non associava la sua bocca al nettare velenoso cui era assuefatta – un’esistenza glorificata dalla sua ignoranza.

«Avrei voluto continuare a non capire.»
«Anch’io.»


(il serpente soffoca la preda paralizzata tra le sue spire)
______________________

Coppia: Bellatrix Lestrange/Rodolphus Lestrange
Prompt: Nulla ferisce più dell’odio, ed era l’odio il suo più grande talento

L'odio è il piacere più duraturo


Capelli corvini che risaltano la pelle diafana, palpebre appesantite dal sonno, labbra piene e vermiglie dischiuse, una figura dolce solo all’apparenza. Accanto lei un uomo dal petto scolpito, i capelli reduci di una notte movimentata e il portamento algido seppur appena destato dal sonno.
“Una sorpresa per te.”
La signora Lextrange non attende un latte caldo sul suo letto a baldacchino, con un sorriso eccitato corre nei sotterranei. Carne fresca per lei. Non una rosa, il dono per colei che è divorata dall’odio è un nuovo bersaglio. Un giocattolo tutto per sé.
“Buon anniversario.”
Un sorriso inquietante, le pupille nere dilatate per la rabbia e per una strana, crudele, felicità. Un bacio sensuale, una promessa di altre perversioni.
“Crucio.”
Una coppia strana sono quei due, il fuoco indomabile e il devastante flusso dell’acqua. Un matrimonio combinato li unisce, ma sembrano l’uno completamento dell’altro. Dove non arriva la perversione di lei, giunge la fredda crudeltà di lui. Non uniti dall’amore, ma da un marchio impresso sul braccio sinistro. Coniugi letali e temibili, nessuno sopravvive se incorre nella loro ira. Nulla ferisce più dell’odio, ed è l’odio il più grande talento della signora Lestrange. Nulla spinge un uomo più in là dell’ambizione, nulla porta a grandi risultati se non la ragione. Lui, freddo e calcolatore, soddisfa la sete di emozioni di lei.
L’odio bruciante, l’agile intelletto e la promessa di supremazia fatta da un serpente, queste sono le armi degli sposini.
Due soggetti pericolosi, non uniti dall’amore ma dall’odio. Pura perversione, quei due.

Rosmary
00domenica 31 marzo 2019 16:11


Finite! Spero di non aver mancato nessuno, nel caso l'autore in questione mi scriva in privato (e mi scusi!).
Che dire? Votate!


amicadeilibri
00domenica 31 marzo 2019 17:20
Io già ti ho inviato tutto. Complimenti a tutti, mi sono piaciute tantissimo tutte le storie!
mystery_koopa
00domenica 31 marzo 2019 17:40
Ciao!
Anch'io ho inviato il tutto, e mi sono divertito tantissimo a leggere tutte le storie!

P.S. Se mai farai un'altra edizione, perché non aggiungi il premio "miglior autore maschio"? Almeno lì avrei la "possibilità" di vincere 😂😂😂😂😂
udeis
00domenica 31 marzo 2019 20:23
Ho mandato anche io le mie candidature. Comunque volevo fare i complimenti a tutti gli autori che hanno partecipato: è stata dura scegliere.
JulyChan
00domenica 31 marzo 2019 20:25
Nomination inviate! E' stato super difficile!
In bocca al lupo a tutti!
Rosmary
00domenica 31 marzo 2019 22:29
Che rapidità, ragazzi!
S.Elric_
00lunedì 1 aprile 2019 00:29
Inviato anche io ^^
Liberty_Fede
00lunedì 1 aprile 2019 12:18

Ciao! Passo per avvisare che ho appena inviato le candidature!

(Ne approfitto per fare i complimenti a tutti, scegliere è stato davvero difficile!)
Rosmary
00lunedì 1 aprile 2019 13:02
Segnate! Mi state sorprendendo, vista la quantità di storie mi aspettavo le prime nomination almeno tra un paio di giorni!

blackjessamine
00lunedì 1 aprile 2019 13:47
Siete velocissimi 😅 io mi sento una lumachina: ho dato una lettura generica a tutto, e ora sto procedendo con calma a gruppetti di due o tre storie alla volta, altrimenti mi si mischiano le idee XD
Spero di non farvi aspettare troppo, se tutto va bene entro il fine settimana dovrei avere le idee abbastanza chiare.
SakuraKurotsuki
00lunedì 1 aprile 2019 14:44
Io le ho assegnate quasi tutte, me ne mancano un paio.
Una domanda: cosa si intende per miglior presentazione? Il titolo? O la formattazione del testo? O la resa della trama?
Rosmary
00lunedì 1 aprile 2019 14:50
blackjessamine, 01/04/2019 13.47:

Siete velocissimi 😅 io mi sento una lumachina: ho dato una lettura generica a tutto, e ora sto procedendo con calma a gruppetti di due o tre storie alla volta, altrimenti mi si mischiano le idee XD
Spero di non farvi aspettare troppo, se tutto va bene entro il fine settimana dovrei avere le idee abbastanza chiare.

Non ti preoccupare, c'è tempo!
Rosmary
00lunedì 1 aprile 2019 14:50
SakuraKurotsuki, 01/04/2019 14.44:

Io le ho assegnate quasi tutte, me ne mancano un paio.
Una domanda: cosa si intende per miglior presentazione? Il titolo? O la formattazione del testo? O la resa della trama?

Il titolo, è scritto nel bando.
Bri.88
00lunedì 1 aprile 2019 15:00
Stesso pensiero di Jess, io sto a una seconda lentissima lettura e penso ci metterò una vita a scegliere! 🤭Spero di riuscire in qualche giorno; per ora complimenti a tutti, davvero!
SakuraKurotsuki
00lunedì 1 aprile 2019 15:15
Re:
RosmaryEFP, 01/04/2019 14.50:

Il titolo, è scritto nel bando.




Niente, in questi giorni sto proprio avendo dei problemi di comprendonio 😅 Grazie mille

Carme93
00lunedì 1 aprile 2019 15:21
Ciao :-)

Innanzitutto complimenti a tutti!
Io sono nella stessa situazione di Blackjessamine: non è facile scegliere quale storia candidare e penso che mi prenderò questa settimana per riflettere 😀😉
cloe sullivan
00lunedì 1 aprile 2019 15:29
Io ieri ho dato una prima lettura abbastanza approfondita (ho preso appunti hahaha XD), ho fatto le mie personali candidature (4-5 storie per Oscar) e a breve le rileggerò con calma per la scelta definitiva 😉
Non ci metterò troppo ma voglio lasciarle 'sedimentare' un po' prima di rimetterci mano! 😁

EDIT: dimenticavo, complimenti a tutti! Alcune storie mi hanno proprio conquistata, la scelta sarà ardua, motivo per cui l'ho rimandata 😆
Mary Black
00lunedì 1 aprile 2019 16:18
Veramente alta la qualità delle storie! Le ho lette tutte, mi prendo qualche giorno per rileggere e assegnare le nomination, ma intanto complimenti a tutti *.*
_ Freya Crescent _
00lunedì 1 aprile 2019 16:27
Io mi prenderò qualche giorno di tempo per leggere tutte le flash e decidere quali candidare, ma non vi farò aspettare molto. Intanto faccio i complimenti a tutti quanti!
SakuraKurotsuki
00lunedì 1 aprile 2019 17:46
Inviato via FFZ 😉
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 06:46.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com