Brevi notizie sul mondo degli Haiku - Regole per la composizione

ariadipoesia
00domenica 9 marzo 2003 18:37
Parliamo di haiku


Che cos’è un haiku
(semplificherò al massimo.)
E’ un “kata”, cioè una via, con propri percorsi e specifiche caratteristiche e in esso c'è tutto il naturalismo lirico dell'animo giapponese e il furyu, ovvero ''il gusto proprio dello zen nella sua percezione dei momenti senza calcolo della vita'', nel quale sono ravvisabili, come elementi strutturali i ''quattro stati d'animo fondamentali''(sabi, wabi, mono no aware, yugen)
Si tratta di un brevissimo ma intensissimo componimento poetico giapponese.

Come si scrive
PRIMA REGOLA
Una regola che sarebbe fondamentale rispettare (e che è la più semplice) è che la poesia sia di tre versi di complessive 17 sillabe (5-7-5 sillabe ciascuno).
SECONDA REGOLA
Oltre a ciò sarebbe bene riuscire ad includere il “kigo” , cioè il riferimento ad una delle quattro stagioni dell’anno.
La scelta può essere fatta tra due stili differenti:
1 presentare il tema della composizione in un verso, sviluppandolo negli altri due;
2 presentare due temi che possono essere in armonia o in contrasto.
Ma è anche possibile
* presentare il tema nei primi due versi e ribaltarlo o farlo “esplodere” nel terzo

In somma è una sotto specie del secondo caso sopra descritto.
TERZA REGOLA
La terza regola dovrebbe essere quella di inserire i quattro elementi chiamati sabi, wabi, mono no aware, yugen.
“Cosa sono?” chiederà il nostro petulante qualcuno.

Il sabi che è quieta, intensa solitudine, dove però non c'è tristezza ma un non attaccamento, una non sovrapposizione del proprio ego agli eventi .
Il wabi che è il rivelarsi dell'inatteso e profondo senso dell'essere dei gesti più modesti, di ogni piccolo evento.
Il no aware che è, il momento del rimpianto e della nostalgia, il senso della transitorietà del tempo e del dileguarsi del mondo e dove non c’è sofferenza cieca, e non va confusa con un senso irreparabile di perdita
Lo yugen, il mistero, l'ineffabile, l'inafferrabile.
Queste caratteristiche sono tra loro strettamente legate, separate solo da sfumature sottili.


COME SI LEGGE UN HAIKU.

Di fronte ad un haiku, il lettore (osservatore del quadro) si pone con spirito recettivo, inspira, sgombra la mente da altri pensieri, espira lentamente e legge una prima volta, per capire di che quadro si tratta.
Dopo di che, chiude gli occhi, per fare mente locale, inspira e lentamente espira, rilegge per la seconda volta molto lentamente l'haiku, in modo che ne possa apprezzare il tempo in cui è collocato, il colore e il disegno evocato; richiude gli occhi e visualizza, inspira, espira lentamente e rilegge la terza volta per coglierne tutta l'essenza e interiorizzarla.
Se un haiku è ben scritto, deve lasciare in chi lo legge delle gradevoli sensazioni di benessere e pace, o di estremo coinvolgimeto e agitazione di disagio, per le brutture di vita evocate o di compartecipazione allo spirito ilare del poeta come nei senryu e haikai, di cui vi parlerò in appresso.

Ve la sentite di provare? Io l’ho fatto con scarsi risultati ma voi potete fare certo di meglio.
Normalmente gli haiku non dovrebbero avere titolo ma questo a noi non interessa.



chianura in riva di rima
00sabato 24 luglio 2004 10:34
Il tessuto classico di haikai o haiku è stato efficacemente descritto. Nella sostanza il canone rigido è saltato a buona ragione. Non si può imbrigliare il pensiero a costrizione di una struttura!
Saluti ad adb-ariadipoesia[SM=x142903]

Cobite
00giovedì 5 agosto 2004 08:41

Infatti, penso che la poesia debba essere un'arte libera.
Nessuno deve obbligare qualcun altro a scrivere haiku ma neppure può vietarlo, come non può vietare di scrivere in rima, o obbligare di scrivere esclusivamente poesie di un certo tipo o argomento.

Evviva la poesia libera nella forma e nel pensiero, naturalmente finché questo pensiero porta rispetto al pensiero altrui.


Giancarlo cobite


________
- Ogni alba è un pizzico d'infinito che ci viene donato assieme ad un pizzico d'arte (cobite)-
VentodistellaJ
00sabato 16 ottobre 2004 22:17
un soffio di luce
sul tuo volto:
un sorriso.

[SM=x142828] sarà così??
nic0tina
00mercoledì 17 novembre 2004 23:51
salve sono nuovo di qui,
ma conosco un po' gli Haiku e per quel riguarda la libertà di scrivere sono d'accordissimo in ogni casò se si scrive un haiku senza rispettarne le regole non si sta scrivendo più un haiku m a un verso libero, non credo abbia senso dire "questo è un haiku" per un componimento che magari non rispetta il 5-7-5 o le altre regole fondamentali.
Cobite
00giovedì 18 novembre 2004 00:20
Ventodistellaj.

"un soffio di luce 6
sul tuo volto: 4
un sorriso.
" 4
[SM=x142874]
la tua è una splendida goccia di poesia, ma non mi pare possa intendersi come haiku per due motivi: la metrica che dovrebbe essere 5+7+5 (invece è 6+4+4) e la mancanza del richiamo alla stagione.


Nic0tina,
la penso esattamente come te.
[SM=x142846]
Un salutone

Giancarlo cobite



Vitale Tagliaferri
00sabato 20 novembre 2004 15:17
Bel tema
Mi tenta molto questo tema. Lezioncina utile.
Grazie.
nic0tina
00martedì 23 novembre 2004 00:11
comunque i riferimenti alla stagione non sono obligatoriamente diretti, come esempio userò uno tra gli haiuku che ho più cari:


è bella e triste
la barca che pesca
coi cormorani
Cobite
00domenica 5 dicembre 2004 10:19
Da pescatore quale sono, anche se non ho la loro cultura, posso immaginare quale sia la stagione in cui più redditizia è la pesca con i cormorani.

Molte cose possono comunque definirsi relative negli haiku tradotti, si pensi solo alla difficoltà di riconvertire la poesia in metrica fissa quando in realtà l'altra lingua ha parole, sonorità e rappresenta una cultura diversa.
Non è sempre facile e a volte forse impossibile.

Ritengo invece che altra cosa sia quando si vuole comporre un haiku direttamente nelle propria lingua. Allora penso che si debba fare il possibile per rispettarne la metrica.
Anch'io comunque sarei meno rigoroso per il riferimento al tempo in quanto la sua rappresentazione è certamente più legata alla cultura locale, ma un haiku ha quelle regole ....

[SM=g27811]
Un abbraccio

Giancarlo


L'Amore sarà l'unica vittoria dell'ultima rivoluzione. Il resto è tempo crudele di non-uomini.

[Modificato da Cobite 07/12/2004 11.14]

Vitale Tagliaferri
00venerdì 4 febbraio 2005 13:39
solo per dire che, per quanta fatica faccia,
sono arrivato a comporre tre (dico tre) haikù.
Che poi abbia rispettato ogni regola...non so.

Fiumi di porpora
00sabato 2 aprile 2005 17:26
capisco perchè non riesco a comporli
Vitale Tagliaferri
00venerdì 15 aprile 2005 21:32
Ti credo, anch'io ho fatto una faticaccia...
rezgit
00mercoledì 25 maggio 2005 08:13

[SM=x142848] [SM=x142870]

ragazzi calma!
contar fino a sette
non è un rebus!

[SM=x142944]
ariadipoesia
00lunedì 4 agosto 2008 17:01
Re:
rezgit, 25/05/2005 8.13:


[SM=x142848] [SM=x142870]

ragazzi calma!
contar fino a sette
non è un rebus!

[SM=x142944]


non è questione di contare, se ho dato l'impressone che tutto si riduca a questo, vi chiedo scusa.
Evidentemente la mia comunicazione non è passata come speravo. [SM=x142813]

Cobite
00domenica 25 gennaio 2009 00:00

Ottimo, ora chiudiamo questa discussioni e ponete i vostri haiku come discussioni a se.

Grazie

[SM=x142838] Giancarlo
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