A-N, il capitolo finale.

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france320isco
00sabato 24 settembre 2011 14:40
Procuratevi un 5WK9604.
Credo che anche un debimetro bmw Z3 2.000 vada benissimo, è identico, cambia solo l'ultimo numero.
Montatelo al posto del debimetro di serie (come vi pare).
Procuratevi un sensore temperatura aria e montatelo dove vi pare.
Collegate il sensore di temperatura aria ai pin 4 e 1 della presa di serie.
Collegate il 5WK9604 nel seguente modo:
sensore / presa di serie
pin 1/ pin 4
pin 2/ pin 2
pin 3/ +12V (mandate un cavo dal positivo bobina p.es.).
Accendete la macchina e fatevi un bel viaggio, non c'è bisogno di mappare nulla [SM=g27990].
Ai bassi / medi carichi il comportamento e la carburazione è identica a quella che si ottiene con il debimetro di serie, agli alti carichi è un po' grassa, ma il motore non stalla mai, è bello rotondo. [SM=g27989]

Farò un po di mappatura giusto così, per migliorare la carburazione, ma se a uno non frega nulla, va benissimo così.
nic65
00sabato 24 settembre 2011 15:10
[SM=x1127342] [SM=x1127342] un po' di foto del work in progress?...
lozio.
00sabato 24 settembre 2011 19:24
cosa sarebbe il 5WK9604 quel sensore di cui si parla nella discussione precedente [SM=x1127320]
france320isco
00sabato 24 settembre 2011 19:58
Re:
lozio., 24/09/2011 19.24:

cosa sarebbe il 5WK9604 quel sensore di cui si parla nella discussione precedente [SM=x1127320]



No, metti il codice su google, è un debimetro vero e proprio.
Appena posso posto le foto.
[SM=g27987]


Alex DQ
00sabato 24 settembre 2011 20:31
Domandina [SM=g27990] : naturalmente il 5WK9604 è un debimetro a filo caldo vero? il senso dell'operazione è eliminare il palettone immagino [SM=g27986] e dici che è una modifica estendibile ad altri modelli BMW o solo per 320 IS ? [SM=x1127348]
france320isco
00domenica 25 settembre 2011 13:41
Re:
Alex DQ, 24/09/2011 20.31:

Domandina [SM=g27990] : naturalmente il 5WK9604 è un debimetro a filo caldo vero? il senso dell'operazione è eliminare il palettone immagino [SM=g27986] e dici che è una modifica estendibile ad altri modelli BMW o solo per 320 IS ? [SM=x1127348]



Bella domanda, non ne ho la minima idea.
Innanzi tutto devi avere un diametro di aspirazione da 80mm sul debimetro di serie perchè questo è un 80-80.

Il link con le foto:

www.s14.net/forums/showthread.php?p=498722#post498722

Oggi ho dato una toccatina alla funzione di trasferimento del debimetro e un altro paio di cose un po' di qua e di là, eliminando l'effetto ingrasso agli alti carichi.
Ma se uno vuole, come dicevo, se lo tiene così.
Per il cablaggio se avete domande, chiedete.
E' molto semplice da realizzare.
Grazie nic per avermi suggerito il +12V della bobina sottoquadro.


Alex DQ
00domenica 25 settembre 2011 14:12
Re: Re:
france320isco, 25/09/2011 13.41:



Bella domanda, non ne ho la minima idea.
Innanzi tutto devi avere un diametro di aspirazione da 80mm sul debimetro di serie perchè questo è un 80-80.

Il link con le foto:

www.s14.net/forums/showthread.php?p=498722#post498722





Mmmmh , misuro e posto , se riesco a postare immagini magari faccio anche uno scatto [SM=g27986] certo che per la comunità dei 6 cilindri il mio caso specifico fa poco testo .


france320isco
00domenica 25 settembre 2011 17:03
Re: Re: Re:
Alex DQ, 25/09/2011 14.12:



Mmmmh , misuro e posto , se riesco a postare immagini magari faccio anche uno scatto [SM=g27986] certo che per la comunità dei 6 cilindri il mio caso specifico fa poco testo .





Beh comunque, siccome esistono sicuramente altri debimetri a 3 pin di questo stesso tipo, del diametro giusto per te, magari puoi trovarne uno e provare a montarlo.

Informazione per tutti gli altri ed in particolare per Nic, come gli anticipavo al telefono questa estate, c'è il problema del rimbalzo.
Mi spiego meglio: quando la centralina calcola un carico superiore ai 5,4ms (massimo valore della scala del carico di serie ai parziali), rimbalza dal fondoscala (ultima colonna) della mappa dei parziali (sia tempi di iniezione che anticipo), alla prima colonna, "impazzendo" e arricchendo la miscela, senza però far stallare il motore.
Questo problema c'è sia col potenziometro che con questo debimetro.
Le soluzioni sono due: o si allunga la scala del carico e si mette un fondoscala > di 5,4ms, o si lavora sulla funzione di trasferimento del debimetro, oppure tutte e due.
Mentre con il potenziometro è praticamente impossibile eliminarlo (al massimo puoi raggiungere un buon compromesso), perchè, anche ai bassi giri, se affondo, arrivo a 5V, col debimetro si elimina con semplicità, dal momento che ai bassi giri, se affondo, non arrivo mai a 5V.
Questo perchè il debimetro sente proprio l'aria che entra e quindi a 2000 giri sto aspirando meno che a 7000 cioè il film si raffredda meno e la tensione di uscita è più bassa, anche se affondo.
Perchè, allora, anche col debimetro, c'è questo rimbalzo?
Perchè i volt letti sono comunque troppi, per i bassi regimi e portano ad un calcolo del tempo di iniezione oltre il fondoscala.
Bisogna ricordare che il tempo di iniezione viene calcolato rapportando Q (il numero che esprime i volt in uscita dal sensore qualsiasi) e rpm, con l'aggiunta della costante di iniezione K cioè:
IT = Q/Kxrpm. Quindi un grosso Q ha lo stesso effetto di un piccolo rpm, può aumentare IT al di là della scala del carico configurata in centralina.
Comunque, come dicevo prima, si riesce ad eliminare completamente nel caso si usi questo debimetro, cioè lavorando sulla funzione di trasferimento.

Col potenziometro (il penultimo setup) avevo trovato un buon compromesso.
Ora la cosa che devo verificare bene è che mi sembra proprio che il motore avesse più coppia col potenziometro, perchè, in curva, mi sembrava intraversicchiare meglio.
Questo, considerando il casino per fare una mappa decente e i 3000 problemi affrontati per risolverli, mi sembra un controsenso.

Col potenziometro avevo dovuto tagliare in maniera consistente gli anticipi. Proverò a dargli una tagliata anche qui.


Alex DQ
00domenica 25 settembre 2011 20:36
Re: Re: Re: Re:
france320isco, 25/09/2011 17.03:



Beh comunque, siccome esistono sicuramente altri debimetri a 3 pin di questo stesso tipo, del diametro giusto per te, magari puoi trovarne uno e provare a montarlo.





Ho controllato , il debimetro è a 4 fili , naturalmente all'interno è cablato il sensore di temperatura con 2 fili di cui 1 comune .
Questo è il mio setup ora
Alex DQ
00domenica 25 settembre 2011 20:45
come al solito gigantesca .... [SM=x1127319]

riprovo
Alex DQ
00domenica 25 settembre 2011 20:46
In via di massima il setup di aspirazione è originale , almeno per quello che riguarda l'elettronica , i diametri sono stati modificati però
Alex DQ
00domenica 25 settembre 2011 20:48
Il cablaggio
france320isco
00domenica 25 settembre 2011 22:30
Beh il connettore sembra identico al 320is, devi solo trovare un debimetro del diametro giusto, non credo che il diametro di uscita del tuo debimetro sia 80mm.
Certo potresti montare una riduzione rigida da 80mm al tuo diametro di uscita.
Poi ti compri un manicotto dritto da 80mm, il sensore temperatura aria, ti fai il cablaggio e provi. [SM=g27985]


nitro50
00lunedì 26 settembre 2011 00:05
Ma in termini di potenza si guadagna sensibilmente?
france320isco
00lunedì 26 settembre 2011 08:27
Assolutamente niente, come qualsiasi altro Alfa-n.
Come da me postato qui in un lungo articoletto (credo ancora ci sia) in cui riportavo un po' di teoria e falsi positivi presi in svariati forum mondiali.
Un motore con 100hp litro non può essere strozzato (infatti non è che ce ne siano molti in giro anche oggi) poi, su internet, trovi svariate animazioni java sul principio di Bernoulli che dice in parole povere che le variazioni di sezione nei condotti provocano solo una variazione della velocità dell'aria e non il fatto che non arrivi (altrimenti si viola il principio di conservazione dell'energia).
L'unica cosa che ha un certo effetto è quella di accorciare al massimo possibile i condotti (ma anche qui poi interviene il discorso delle risonanze) perchè così facendo diminuisce l'attrito che l'aria fa per arrivare in cc e quindi aumenta la sua velocità media.

www.taed.unifi.it/fisica_tecnica/Sciurpi/perdite%20di%20ca...

Tutto ciò vale al di sotto della velocità del suono (fino a 0.3 Mach) cioè vale l'ipotesi di considerare l'aria come l'acqua e, anche a 7000giri/min, un semplice calcolo ti dice che sei moooolto al di sotto.

Approssimandosi alla velocità del suono (che non deve mai succedere in una aspirazione) non è che la portata non si conserva più ma intervengono altissimi fenomeni dissipativi (urti) che assorbono energia dal fluido e la trasformano in calore, con conseguente perdita di energia (velocità) del flusso e quindi, portata.
Alex DQ
00lunedì 26 settembre 2011 10:02
Re:
france320isco, 25/09/2011 22.30:

Beh il connettore sembra identico al 320is, devi solo trovare un debimetro del diametro giusto, non credo che il diametro di uscita del tuo debimetro sia 80mm.
Certo potresti montare una riduzione rigida da 80mm al tuo diametro di uscita.
Poi ti compri un manicotto dritto da 80mm, il sensore temperatura aria, ti fai il cablaggio e provi. [SM=g27985]





Oggi vado dal mio amico allo sfascio [SM=x1127313]


france320isco
00lunedì 26 settembre 2011 10:47
Re: Re:
Alex DQ, 26/09/2011 10.02:



Oggi vado dal mio amico allo sfascio [SM=x1127313]





Ti serve oltre al MAF in questione: un connettore rettangolare a tre pin, un connettore rettangolare a due pin, un qualsiasi maschio preso da un debimetro con 5 posti (4 o 5 pin).
Un sensore di temperatura aria (a caso).
[SM=x1127327]

lozio.
00lunedì 26 settembre 2011 18:24
Re:
france320isco, 26/09/2011 08.27:

Assolutamente niente, come qualsiasi altro Alfa-n.
Come da me postato qui in un lungo articoletto (credo ancora ci sia) in cui riportavo un po' di teoria e falsi positivi presi in svariati forum mondiali.
Un motore con 100hp litro non può essere strozzato (infatti non è che ce ne siano molti in giro anche oggi) poi, su internet, trovi svariate animazioni java sul principio di Bernoulli che dice in parole povere che le variazioni di sezione nei condotti provocano solo una variazione della velocità dell'aria e non il fatto che non arrivi (altrimenti si viola il principio di conservazione dell'energia).
L'unica cosa che ha un certo effetto è quella di accorciare al massimo possibile i condotti (ma anche qui poi interviene il discorso delle risonanze) perchè così facendo diminuisce l'attrito che l'aria fa per arrivare in cc e quindi aumenta la sua velocità media.

www.taed.unifi.it/fisica_tecnica/Sciurpi/perdite%20di%20ca...

Tutto ciò vale al di sotto della velocità del suono (fino a 0.3 Mach) cioè vale l'ipotesi di considerare l'aria come l'acqua e, anche a 7000giri/min, un semplice calcolo ti dice che sei moooolto al di sotto.

Approssimandosi alla velocità del suono (che non deve mai succedere in una aspirazione) non è che la portata non si conserva più ma intervengono altissimi fenomeni dissipativi (urti) che assorbono energia dal fluido e la trasformano in calore, con conseguente perdita di energia (velocità) del flusso e quindi, portata.




lozio.
00lunedì 26 settembre 2011 18:49
Re:
france320isco, 26/09/2011 08.27:

Assolutamente niente, come qualsiasi altro Alfa-n.
Come da me postato qui in un lungo articoletto (credo ancora ci sia) in cui riportavo un po' di teoria e falsi positivi presi in svariati forum mondiali.
Un motore con 100hp litro non può essere strozzato (infatti non è che ce ne siano molti in giro anche oggi) poi, su internet, trovi svariate animazioni java sul principio di Bernoulli che dice in parole povere che le variazioni di sezione nei condotti provocano solo una variazione della velocità dell'aria e non il fatto che non arrivi (altrimenti si viola il principio di conservazione dell'energia).
L'unica cosa che ha un certo effetto è quella di accorciare al massimo possibile i condotti (ma anche qui poi interviene il discorso delle risonanze) perchè così facendo diminuisce l'attrito che l'aria fa per arrivare in cc e quindi aumenta la sua velocità media.

www.taed.unifi.it/fisica_tecnica/Sciurpi/perdite%20di%20ca...

Tutto ciò vale al di sotto della velocità del suono (fino a 0.3 Mach) cioè vale l'ipotesi di considerare l'aria come l'acqua e, anche a 7000giri/min, un semplice calcolo ti dice che sei moooolto al di sotto.

Approssimandosi alla velocità del suono (che non deve mai succedere in una aspirazione) non è che la portata non si conserva più ma intervengono altissimi fenomeni dissipativi (urti) che assorbono energia dal fluido e la trasformano in calore, con conseguente perdita di energia (velocità) del flusso e quindi, portata.




Io penso che il principio di bernoulli non possa essere preso a modello nel caso condotto-debimetro dato che il principio, che giustamente si basa sulla conservazione dell'energia, è tanto adattabile al fenomeno e ai condotti in cui scorrono fluidi laddove le variazioni di sezione del condotto siano il più possibile graduali, non solo, laddove siano presenti bruschi restringimenti o allargamenti, ed è proprio il caso del debimetro,il principio di bernoulli perde quasi completamente la sua validità, ciò non vuol dire che non si rispetta il principio di conservazione dell'energia ma semplicimente che parte dell'energia viene dissipata per attrito, infatti il cassonetto d'aspirazione serve proprio a compensare la perdita di carico (pressione) che si verifica quando il fluido (l'aria) passa nel debimetro e perde il carico totale che aveva a monte del debimetro.
france320isco
00lunedì 26 settembre 2011 19:49
Re: Re:
lozio., 26/09/2011 18.49:




Io penso che il principio di bernoulli non possa essere preso a modello nel caso condotto-debimetro dato che il principio, che giustamente si basa sulla conservazione dell'energia, è tanto adattabile al fenomeno e ai condotti in cui scorrono fluidi laddove le variazioni di sezione del condotto siano il più possibile graduali, non solo, laddove siano presenti bruschi restringimenti o allargamenti, ed è proprio il caso del debimetro,il principio di bernoulli perde quasi completamente la sua validità, ciò non vuol dire che non si rispetta il principio di conservazione dell'energia ma semplicimente che parte dell'energia viene dissipata per attrito, infatti il cassonetto d'aspirazione serve proprio a compensare la perdita di carico (pressione) che si verifica quando il fluido (l'aria) passa nel debimetro e perde il carico totale che aveva a monte del debimetro.



E da quello che hai scritto è chiaro che il debimetro non è una strozzatura, come dico io, ma perchè dovrebbe perdere di validità il principio di Bernoulli su sezioni "strette"?
Se vedi bene il documento che ho postato sopra, il principio di Bernoulli non solo non smette di valere, ma insieme al diagramma di Moody è l'unico usato per calcolare la caduta di pressione nei condotti che sono quasi sempre in regime turbolento.
E non mi riesce di allegare un altro testo più chiarificatore.
Posto una immagine dal testo:



L'ipotesi di perdite di carico concentrate anzichè distribuite vale per riduzioni di 2/3 diametri.
E comunque a parte il cambio di coefficiente usato (che diventa il coefficiente il cui valore è riportato nella figura) la formula è sempre la stessa,



e cioè il teorema di quel cazz0ne di Bernoulli.

Il nostro diametro di base è 80mm, il diametro equivalente del debimetro è 61,3 (circa) quindi non siamo nel caso di perdite concentrate.
Se vogliamo essere precisi, comunque, non è nemmeno propriamente una strozzatura perchè davanti al debimetro c'è solo la scatola filtro che è asimilabile ad un serbatoio più che un condotto.


Alex DQ
00lunedì 26 settembre 2011 21:40
Non mi sono mai addentrato nel problema con l'idea che tanto appena posso cambio tutto e passo ad una centralina after market tipo Tatech che di debimetro non ha bisogno , io credevo comunque che tutto questo astio nei confronti del debimetro non fosse tanto per la strozzatura ma per il ritardo meccanico che porta la paletta nell'aprirsi , ritardo che se basso è comunque superiore ad un misuratore come quello a filo caldo che palette non ne ha [SM=g27986]
Ricordo bene la differenza di risposta al pedale fra la mia delta Hf con impianto Magneti Marelli (senza debimetro [SM=g27989] ) e l'integrale 8V con impianto Bosch e con debimetro , la differenza era micidiale , la mia sembrava a carburatore in confronto [SM=g27990]


P.S. Ho gia trovato in officina da amici vari debimetri , alcuni Bosch e alcuni Siemens e di vari diametri ma tutti a 4 o 5 poli ....
nitro50
00martedì 27 settembre 2011 01:04
Ma in 5 anni di ingegneria meccanica non potevano farmi studiare ste robe qua piuttosto di altra tanta roba molto meno utile? [SM=x1127319]
lozio.
00martedì 27 settembre 2011 03:30
ma questa cazzo di tabella serve proprio quando non puoi servirti del teorema di bernoulli e cioè non puoi permetterti il ''lusso'' di trascurare gli attriti e sei costretto a inserire nell'equazione il coefficiente beta che nell'equazione di bernoulli non c'è considerando il carico totale costante tra le due sezioni.
Ma mi pare di aver capito che quando ti riferisci a bernoulli in realtà tu intendi l'equazione dell'energia un po in tutte le condizioni compreso la presenza d'attrito ma a quel punto non è più di bernoulli.
france320isco
00martedì 27 settembre 2011 08:43
lozio., 27/09/2011 03.30:

ma questa cazzo di tabella serve proprio quando non puoi servirti del teorema di bernoulli e cioè non puoi permetterti il ''lusso'' di trascurare gli attriti e sei costretto a inserire nell'equazione il coefficiente beta che nell'equazione di bernoulli non c'è considerando il carico totale costante tra le due sezioni.
Ma mi pare di aver capito che quando ti riferisci a bernoulli in realtà tu intendi l'equazione dell'energia un po in tutte le condizioni compreso la presenza d'attrito ma a quel punto non è più di bernoulli.



Purtroppo non mi riesce di allegare il documento.
Il coefficiente che viene usato in tabella è lo zeta greco, credo, che sarebbe il beta nella formula piccolina che ho riportato, che viene usata, almeno in questo testo, per il calcolo delle perdite concentrate.
Quella formulina è il teorema di Bernoulli, cioè deltaP = 0.5 *densità*velocità del flusso al quadrato. Manca chiaramente il termine idrostatico perchè in questo caso non siamo sott'acqua ed il termine che rappresenta la pressione statica, perchè il tubo non è in pressione. Il teorema di Bernoulli, almeno che il prof. non si sia sbagliato (il che è possibile) vale sia per perdite distribuite che concentrate.
Nel caso del debimetro il cui diametro equivalente non è ne la metà ne un terzo di 80mm, vedi tabella, 3a colonna (in realtà la sezione varia da 80 a 110mm) sono anche in dubbio che si possa considerare perdita concentrata.
Comunque per le perdite distribuite si usa il diagramma di Moody e una formula che è molto simile a quella col beta ed è sempre il teorema di Bernoulli.
Comunque come dicevo, usare B. è concesso finchè la velocità dell'aria non supera 0.3 M, indipendentemente dal numero di Reynolds cioè dal regime che sia laminare o turbolento, perchè al di sotto degli 0,3 M l'aria può essere approssimata incompressibile.
Infatti nel diagramma di Moody, per perdite distribuite, l'asse su cui è riportato il numero di Reynold va ben oltre il valore corrispondente al regime turbolento (che riguarda l'80% dei casi di flusso in condotte).
E si continua ad usare B.
france320isco
00martedì 27 settembre 2011 08:50
Re:
nitro50, 27/09/2011 01.04:

Ma in 5 anni di ingegneria meccanica non potevano farmi studiare ste robe qua piuttosto di altra tanta roba molto meno utile? [SM=x1127319]



Sono Ing. meccanico da 10 anni.
Come non te le hanno fatte studiare??
E l'esame di fluidodinamica??
[SM=g27985] [SM=g27987]

lozio.
00martedì 27 settembre 2011 17:03
Lo zeta greco della tabella in realtà non lo puoi prendere e buttare secco dentro la formuletta al posto di beta, manca un'altra tabella che se giri in internet si trova.
Io le ho utilizzate per dimensionare la rete di distribuzione per il riscaldamento di un edificio.
Lo zeta ti da un numero che devi associare a la tipologia di perdita che hai incontrato nel condotto e se ne incontri più di una a quel punto la devi sommare, dopodichè la somma che ti viene la vai a interpolare nell'altra tabella dove ci sono in orizzontale le somme di zeta e in verticale la velocità del fluido; il numeretto che ti viene sarebbe beta.
Questo giustifica indirettamente la presenza del cassonetto di compensazione nel nostro caso.
La perdita di carico concentrata o distribuita che sia, dipende non soltanto dalla geometria del condotto e dal materiale o dal regime, dipende in gran parte dalla velocità, più la velocità è alta più il beta mi sale, il cassonetto dopo il debimetro permette di compensare la quantità d'aria aspirata dal motore nelle trombette con quella reintegrata abbassando la velocità e quindi le perdite, che ci sono eccome.
france320isco
00martedì 27 settembre 2011 18:17
Re:
lozio., 27/09/2011 17.03:

Lo zeta greco della tabella in realtà non lo puoi prendere e buttare secco dentro la formuletta al posto di beta, manca un'altra tabella che se giri in internet si trova.
Io le ho utilizzate per dimensionare la rete di distribuzione per il riscaldamento di un edificio.
Lo zeta ti da un numero che devi associare a la tipologia di perdita che hai incontrato nel condotto e se ne incontri più di una a quel punto la devi sommare, dopodichè la somma che ti viene la vai a interpolare nell'altra tabella dove ci sono in orizzontale le somme di zeta e in verticale la velocità del fluido; il numeretto che ti viene sarebbe beta.
Questo giustifica indirettamente la presenza del cassonetto di compensazione nel nostro caso.
La perdita di carico concentrata o distribuita che sia, dipende non soltanto dalla geometria del condotto e dal materiale o dal regime, dipende in gran parte dalla velocità, più la velocità è alta più il beta mi sale, il cassonetto dopo il debimetro permette di compensare la quantità d'aria aspirata dal motore nelle trombette con quella reintegrata abbassando la velocità e quindi le perdite, che ci sono eccome.




E chi ha detto che non ci sono le perdite.
Tra l'altro come dicevo per calcolarle in regime distribuito c'è Moody nell'altro caso c'è l'altra tabella che dici tu e che non ho mai visto (non sono del mestiere).
E certo che dipendono dalla rugosità e via dicendo.
L'equazione di Bernoulli si applica proprio per calcolarle, in entrambi i casi, ma con costanti (tabelle) differenti, come dicevo prima:



Queste sono quelle nel caso "distribuite" (1° termine - Moody) e "concentrate" (2° termine - tabella che dici te) insieme. Tu stavi dicendo che Bernoulli smette di valere, ma non è verino, vedi sopra.
Per smettere di valere serve una velocità > di 0,3 Mach, cioè fluido non più incompressibile (ideale, caso in cui si fanno la maggior parte dei conti ovviamente).

Poi chiaramente non è che sono stato a guardare molto su questo parametro "zeta", ho messo quello che ho trovato. Usando 0,55 mi viene una caduta di 581,9 Pa a 46m/s che sarebbero 7000 giri/min ipotizzando che il motore si riempia tutto.
Ma visto che ci sei, con una tabella migliore, ipotizzando che il debimetro che ha un condotto rettangolare di 64.7mm x 49.4mm ed è lungo 163mm sia montato al centro di un tubo di 80mm di diametro lungo un metro, mi piacerebbe sapere quanto ti viene la caduta.




france320isco
00martedì 27 settembre 2011 18:28
Re: Re: Re:
france320isco, 26/09/2011 19.49:



L'ipotesi di perdite di carico concentrate anzichè distribuite vale per riduzioni di 2/3 diametri.
E comunque a parte il cambio di coefficiente usato (che diventa il coefficiente il cui valore è riportato nella figura) la formula è sempre la stessa,



e cioè il teorema di quel cazz0ne di Bernoulli.

Il nostro diametro di base è 80mm, il diametro equivalente del debimetro è 61,3 (circa) quindi non siamo nel caso di perdite concentrate.
Se vogliamo essere precisi, comunque, non è nemmeno propriamente una strozzatura perchè davanti al debimetro c'è solo la scatola filtro che è asimilabile ad un serbatoio più che un condotto.





Come vedi di perdite ne parlo eccome, è tutto lì il calcolo dei condotti, per quel che mi ricordo, con varie tabelle a seconda se la situazione è distribuita o concentrata e con recuperatori di pressione statica, proprio per fare da volano e recuperare un po' della pressione buttata via.


lozio.
00martedì 27 settembre 2011 19:52
france320isco, 27/09/2011 18.17:

lozio., 27/09/2011 17.03:

Lo zeta greco della tabella in realtà non lo puoi prendere e buttare secco dentro la formuletta al posto di beta, manca un'altra tabella che se giri in internet si trova.
Io le ho utilizzate per dimensionare la rete di distribuzione per il riscaldamento di un edificio.
Lo zeta ti da un numero che devi associare a la tipologia di perdita che hai incontrato nel condotto e se ne incontri più di una a quel punto la devi sommare, dopodichè la somma che ti viene la vai a interpolare nell'altra tabella dove ci sono in orizzontale le somme di zeta e in verticale la velocità del fluido; il numeretto che ti viene sarebbe beta.
Questo giustifica indirettamente la presenza del cassonetto di compensazione nel nostro caso.
La perdita di carico concentrata o distribuita che sia, dipende non soltanto dalla geometria del condotto e dal materiale o dal regime, dipende in gran parte dalla velocità, più la velocità è alta più il beta mi sale, il cassonetto dopo il debimetro permette di compensare la quantità d'aria aspirata dal motore nelle trombette con quella reintegrata abbassando la velocità e quindi le perdite, che ci sono eccome.




E chi ha detto che non ci sono le perdite.
Tra l'altro come dicevo per calcolarle in regime distribuito c'è Moody nell'altro caso c'è l'altra tabella che dici tu e che non ho mai visto (non sono del mestiere).
E certo che dipendono dalla rugosità e via dicendo.
L'equazione di Bernoulli si applica proprio per calcolarle, in entrambi i casi, ma con costanti (tabelle) differenti, come dicevo prima:



Queste sono quelle nel caso "distribuite" (1° termine - Moody) e "concentrate" (2° termine - tabella che dici te) insieme. Tu stavi dicendo che Bernoulli smette di valere, ma non è verino, vedi sopra.
Per smettere di valere serve una velocità > di 0,3 Mach, cioè fluido non più incompressibile (ideale, caso in cui si fanno la maggior parte dei conti ovviamente).

Poi chiaramente non è che sono stato a guardare molto su questo parametro "zeta", ho messo quello che ho trovato. Usando 0,55 mi viene una caduta di 581,9 Pa a 46m/s che sarebbero 7000 giri/min ipotizzando che il motore si riempia tutto.
Ma visto che ci sei, con una tabella migliore, ipotizzando che il debimetro che ha un condotto rettangolare di 64.7mm x 49.4mm ed è lungo 163mm sia montato al centro di un tubo di 80mm di diametro lungo un metro, mi piacerebbe sapere quanto ti viene la caduta.







A voler fare una cosa fatta bene si potrebbe provare uno studio per dimensionare il cassonetto, come forse hanno fatto in bmw,in base alle perdite ipotizzate e vedere cosa esce fuori...
Comunque si, pienamente d'accordo, mi portava fuori discorso il fatto che ti riferissi a bernoulli, quando generalmente l'equazione di bernoulli la si usa considerando il bilancio dell'energia costante, senza perdite.
e30forever
00mercoledì 28 settembre 2011 11:44
si ma quando arrivano le esplosioni le fiamme e le
ruote sgommate????!!
hahahahaha!!!
[SM=x1127334]
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