Juriaka, 07/12/2019 18.16:
Prima classificata (parimerito):
Cambia o muori, ricordi? \ Nina Ninetta
Grammatica e stile: 5\5
-'E tu sei troppo intelligente per finire ogni due e tre in riformatorio.' -> credo volessi dire 'ogni due per tre'.
Tralasciando questo, non ho trovato nessun errore grammaticale e\o di battitura, nonostante i capitoli fossero tre, quindi ottimo lavoro! Lo stile l'ho semplicemente adorato. Hai utilizzato una narrazione fluida e scorrevole, la lettura è letteralmente volata. Non ho riscontrato ripetizioni, o problemi con la punteggiatura. Ho amato i vari riferimenti in napoletano, hanno contribuito a caratterizzare ancora di più il tuo racconto. In generale, tutto il 'tono' del tuo stile l'ho trovato abbastanza cinico, sarcastico, peculiarità che ho davvero apprezzato, soprattutto perchè era in linea con la caratterizzazione del personaggio principale, infatti anche l'introspezione è stata curata e approfondita. Hai amalgamato molto bene le descrizioni, il flusso dei pensieri, e i dialoghi, creando sicuramente una storia appassionante e travolgente. Il tuo racconto, dal punto di vista stilistico, mi ha proprio conquistato, mi sembrava di star leggendo un romanzo, davvero! Mi è piaciuta anche la scelta dei vocaboli in sè, hai saputo equilibrare bene il semplice e l'efficace a qualcosa di invece più raro e particolare, hai bilanciato proprio perfettamente l'utile al dilettevole. Insomma, mi hai proprio tenuta incollata al tuo racconto dalla prima all'ultima parola, e lo dico sinceramente, non c'è stato un solo periodo che ho reputato 'noioso' o 'di troppo'.
Utilizzo simbolo e frase: 5\5
Iniziamo dal tatuaggio, il cui significato è questo: 'la ragnatela solitamente rappresenta una sensazione claustrofobica, negativa. Colui che la sceglie si sente spesso intrappolato, senza riuscire a liberarsi. Può essere un riferimento a una forma di dipendenza, come da droghe pesanti, o alla situazione familiare che lo circonda, o al sistema politico dello stato in cui vive'. Tatuaggio perfettamente inerente al racconto, nel tuo caso la protagonista si sente costretta ad accettare nella sua vita un bambino che non vuole, giudicata dalle persone che la circondano e sente ovviamente anche la forte pressione dell'etica morale 'generale'. Chi abbandonerebbe, infatti, un bambino rimasto orfano? Chi tratterebbe male il proprio marito che ha appena perso una sorella? Insomma, viene trascinata in un vortice di morte e di responsabilità, a causa del fato che ha voluto così, e lei non può semplicemente tirarsi indietro 'fregandosene' di tutto, da qui perciò parte il suo dibattito interiore trattato davvero bene. Insomma, la sensazione di gabbia, di trappola, di prigione, traspare perfettamente. La frase l'hai utilizzata molto bene, a inizio del secondo capitolo e non potevi trovare contesto più adeguato, riassume perfettamente l'intera situazione.
Caratterizzazione personaggi: 5\5
Iniziamo dalla protagonista: la sua caratterizzazione mi è piaciuta tantissimo, a prescindere dalle sue scelte, che alcuni potrebbero reputare sbagliate, altri invece giuste. Sicuramente è un personaggio denso, dotato di un pensiero forte e chiaro, la sua personalità spicca e non è affatto scontata o banale, anzi! L'ho trovata davvero, davvero interessante, e mi ci sono rispecchiata molto. Sono ancora 'piccola' per far sì che il mio pensiero sia definitivo, ma per quanto riguarda la questione della maternità, dell'aborto, eccetera, la penso esattamente come Annalucia, e ritrovare i miei pensieri in bianco e nero scritti dal punto di vista del tuo personaggio mi è piaciuto moltissimo, sembrava davvero come se mi avessi letto nel pensiero. Poi certo, magari nella sua stessa identica situazione mi sarei comportata diversamente, ma ho adorato davvero tutto di lei, anche appunto alcune sue scelte che invece potrebbero apparire discutibili! Io sinceramente ho davvero apprezzato il personaggio in quanto tale, a prescindere dalla parte etica (su cui si potrebbe aprire un bellissimo discorso, ma questa è sempre una valutazione e non vorrei finire off-topic). Poi, stupenda la descrizione del colore dei suoi occhi, soprattutto questa frase qui: 'Poche persone erano state in grado di notare quella sfumatura nelle iridi, e suo marito era stato uno di questi...'. Io ho lo stesso colore degli occhi del personaggio da te descritto, e anche io associo sempre le persone che lo 'notano' a persone importanti nella mia vita, o comunque persone più 'attente'... Non so, detto così sembra stupido, ma ho adorato quel periodo! Mi è piaciuta la sua professione, insegnante di arte, e anche le sue riflessioni su Friedrich, un artista che apprezzo tanto! Poi, Andrea l'ho reputato fantastico, sicuramente ha aggiunto molto pepe alla storia, e non mi riferisco solo alla presunta storia d'amore con la protagonista, ma in generale la sua 'semplicita' (genuina) e la sua vivacità hanno consentito proprio alla protagonista di cambiare, stupenda la riflessione che hai costruito poi sopra al 'cambia o muori, ricordi?'. Una parte meravigliosa, il suo personaggio l'ho davvero amato, indubbiamente il mio preferito, gli hai proprio attribuito carattere. Poi, l'ultima frase la dedico al marito di Luce, pover'uomo, io auguro a lui tutto il bene del mondo! Alla fine è quello che ha sofferto di più, ha perso la sorella, ha scelto di badare a suo figlio, e secondo me è stato il personaggio che ha agito 'meglio', eticamente parlando. Anche il suo comportamento con Luce, iniziale, quando si distacca e la 'tratta male'... Io lo giustifico del tutto, dopo un trauma del genere è stato fin troppo bravo a contenersi, e del resto aveva ragione lui, Samuele è il figlio di sua sorella, mica poteva lasciarlo a qualcun altro! Insomma, lui sicuramente mi ha commosso, perchè è rimasto fedele ai suoi principi dall'inizio alla fine, e secondo me ha agito nel modo corretto, e i suoi modi iniziali 'bruschi' credo fossero totalmente giustificabili. Straparlo, ma in sintesi volevo dirti che ho adorato anche la sua parte. Hai contrapposto tre personaggi 'principali' davvero ben diversi tra di loro, ma ognuno con un carattere molto forte e molto denso, sicuramente la caratterizzazione generale di tutti (compresi quelli secondari, come i suoceri, o Rita) è stata davvero ben curata.
Gradimento personale: 5\5
L'ho adorata, spero si fosse capito! Innanzitutto, ho veramente amato il modo in cui hai parlato di Napoli. Ci vivo da due anni, studio lì, tuttavia mio padre è del Sud e abita in una città a un'ora di distanza dal capoluogo, perciò diciamo che la sento particolarmente vicina a me (insomma, non mi reputo esclusivamente una 'studentessa fuori sede'). E davvero, hai riportato alla perfezione tutti i suoi contrasti, mi sembrava di passeggiarci in mezzo, ne ho sentito i rumori e gli odori, ho visto la bellezza e la bruttezza amalgamati insieme. Davvero, hai reso proprio alla perfezione la città, hai persino nominato Pino Daniele e i friarelli, mamma mia che fame, te lo giuro che quel panino lo sentivo in bocca! La scelta di inserire il dialetto è stata fantastica, così come il paesaggio finale che ci 'mostri' con Andrea e Annalucia, nella parte in cui si festeggia per la vittoria dello scudetto. Davvero, l'ambiente l'hai veramente caratterizzato benissimo e mi hai proprio colpito. Poi, la trama mi è piaciuta tantissimo, particolare e indubbiamente originale, in più ho adorato il riferimento all'arte che non guasta mai, mi è piaciuto il tuo modo di sviluppare i personaggi e gli avvenimenti generali, mi è piaciuto lo stile e pure la caratterizzazione. Davvero un testo che mi ha fatto riflettere, sia per la tematica trattata (che mi ha portato a immedesimarmi nella protagonista, a chiedermi 'io al suo posto cosa avrei fatto?'), sia per altri spunti che crei tu tramite i personaggi. Ho trovato tutto veramente denso di significato, l'introspezione, i dialoghi, e sicuramente è un testo che mi ha lasciato molto! Davvero una storia meravigliosa.
Totale: 25/25