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Frammenti di vita quotidiana con piante

Ultimo Aggiornamento: 22/04/2006 23:55
14/09/2004 21:34
 
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Città: PADOVA
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In questi giorni sono forzatamente rallentata nei miei ritmi e dunque ho più tempo per osservare e pensare.

Guardandomi attorno con più tranquillità ho riflettuto sul fatto che ogni giorno si possono cogliere frammenti di vita quotidiana che hanno per protagonisti piante e persone. Delle istantanee che ci colpiscono e trovano un piccolo spazio nei nostri ricordi, anche quando non ci toccano direttamente.
Sarebbe bello raccontare queste immagini nel forum.

Ieri, ad esempio. Aspettavo una persona all'ingresso dell'ospedale. Vicino a me c'era un vecchio, uno di quegli anziani che spesso capita di vedere: ordinato, pulito, ben vestito, perfettamente pettinato. Una dignità austera d'altri tempi. Uno di quei vecchietti che ispirano un sentimento di immediata e spontanea tenerezza, quella tenerezza speciale che solo i vecchi e i bambini riescono a suscitare in noi.

Un paio di occhialoni grossi, si sorreggeva ad un bastone con la mano destra, mentre nella sinistra teneva un grande Anthurium avvolto nel cellophane, con un piccolo fiocco rosso.
Era lì da prima che arrivassi e si guardava intorno, aspettando con aria un pò impaziente l'arrivo di qualcuno.
Chissà chi? Forse un giovane nipote affannato ed in ritardo?
E da chi stava andando? Per chi era quella pianta con il fiocco rosso che sembrava pesare tanto nella sua mano?
Essendo in anticipo, speravo di vedere arrivare qualcuno ad incontrare il vecchio e ad aiutarlo nel tenere quella grande pianta, ma ho dovuto invece andarmene prima che ciò avvenisse. Così non so quanto quel vecchio abbia aspettato e chi aspettasse.

Mi è rimasta davanti agli occhi quest'immagine così tenera, che volevo descrivere anche a voi.

[Modificato da luciaR 14/09/2004 21.37]

15/09/2004 14:08
 
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Città: ROMA
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Io invece oggi sono un pò triste. L'ospedale di cui parli mi fa venire in mente la clinica in cui è ricoverata mia zia.....è piena di suorine che girano e che curano decine di splendide piante con molta più solerzia ed apprensione che non con i pazienti. Forse la mia è solo un pò d'invidia (devo decidermi a rientrare nella selva che è diventato il mio terrazzo per cercare di fare un pò d'ordine...) ma questa è fin'ora l'unica situazione in cui mi sia trovata a provare irritazione guardando delle piante...loro sono lì con le foglie lucide e perfette e al passare dei mesi diventano sempre più belle mentre i pazienti vanno, vengono e a volte partono per sempre.
Scusate, oggi sono malinconica.
...e poi mi hai lasciato la curiosità sulla pianta del vecchietto...chissà per chi era....a me non piace portare piante agli ammalati....ho l'impressione che resteranno lì a mummificarsi sul comodino finchè qualche parente non si deciderà a portarle a casa dove spireranno in attesa di cure che di solito chi esce dall'ospedale non è in condizioni di dispensare...uffi uffi ve l'ho detto che oggi sono tragica.
cià

16/09/2004 18:12
 
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Città: PADOVA
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Altro episodio (di qualche giorno fa)
Allora, vicino a casa mia è stata venduta recentemente una villetta con piccolissimo giardino.
La settimana scorsa è arrivato un gruppetto di uomini che hanno cominciato a scaricare da un camion: un albero (non so che albero sia), piante varie, terra, mattoncini di tufo, tavolo e sedie per esterno, elementi per pergolato, pannelli frangivento.
Dal mattino un lavoro intenso di gruppo et voilà...
alla sera il era già tutto fatto: pergolato angolare con Bignonia e Solanum, vasche tutt'intorno al giardino con siepi e piante assortite in modo strano: Hebe, Aster, Hosta, Agave, Veronica...
Pannelli frangivento in legno nelle zone di confine ancora "aperte".

Ancora nessuno abita in questa casa.

19/09/2004 17:44
 
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Il ricordo più immediato che mi è venuto in mente risale a qualche settimana fa, quando sono andata ad accompagnare mia sorella alla stazione. C'era un signore con un mazzo di fiori, non so che fiori ci fossero perchè la mia attenzione è stata subito catalizzata da un iperico che non avevo mai visto se non sui cataloghi, anzi, non ero neanche sicura che fosse iperico o peperoncino. Allora cerco di avvicinarmi, e dico a mia sorella :"No, aspetto che parte il treno", e cerco di avvicinarmi ancora. Mi domando se quel tipo, che sembrava partire insieme a tante persone, si sia accorto che lo "assicutavo" e si sia chiesto il perchè di questa stranezza, oppure abbia capito che era perchè ero incuriosita dai fiori e si sia compiaciuto per aver scelto quello invece di un altro.
28/09/2004 10:07
 
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Aprile inoltrato, in un vivaio
Ero particolarmente felice e serena in quel giorno, certamente perchè avevo iniziato da poco il part-time e partire, con la mia vecchia utilitaria, di pomeriggio, da sola, sfruttando la tranquillità feriale, per andare al vivaio del paese vicino a comperare le annuali estive ... beh, immaginate che goduria[SM=g27758] !
Arrivai con calma al vivaio, bella giornata di sole, aria fresca e tersa, finestrino aperto. Presi il carrellino e via; sbirciatina agli arbusti perenni, acquisto di una rosa gialla espressamente richiesta come regalino dal marito, e avanti fino alla serra delle annuali.
Qui, nel reparto delle impatiens/fiori di vetro come li chiamo io, vidi una vecchia signora, dall'aspetto esteriore molto dimesso (collants smagliati, gonna datata, maglia sgualcita), ma così serena e rapita nella scelta di questi fiori. Si notava che, poverina, le sue disponibilità finanziarie erano limitate, ma ciò, in quel momento, non interferiva minimamente con il suo stato d'animo e con quello che stava facendo, ovvero scegliere con cura le tonalità di impatiens. La guardai e lei mi sorrise complicemente. Immaginai il suo piccolo giardino d'ombra, con delle aiuolette all'italiana, dei curati camminamenti di ghiaino.
Le sorrisi ancora, prima di andare via.
Che bello quando i fiori rasserenano la vita alle persone !

[Modificato da Alberta 28/09/2004 10.09]

28/09/2004 11:30
 
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Città: PISTOIA
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Bello e dolcissimo Alberta, grazie![SM=g27758]
30/11/2004 10:37
 
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Città: PADOVA
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Un articolo di sabato su un quotidiano locale riportava la notizia di un arresto avvenuto nottetempo nei dintorni di Padova. Sembra che un tale sia stato beccato da una pattuglia di polizia mentre sottraeva numerose piante da un vivaio e le caricava nel bagagliaio della macchina.
A me è sembrato un fatto veramente curioso.

[Modificato da luciaR 30/11/2004 10.39]

30/11/2004 10:49
 
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Città: ROMA
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Qualche mese fà mi trovavo in un vivaio quì a Roma e avviamente era alla ricerca di qualche pianta carnivora da salvare.
Scovato il ripiano che ne conteneva qualcuna mi trovo vicino un signore con un cagnolino che gurdava rapito delle Dionae muscipula.
Vedendo che le osservao anche io mi dice "strane queste piante ! chissà come funzionano ? " toccato un mio punto sensibile comincio a spiegarli da dove vengono, come catturano le prede, perchè lo fanno.
Uno sguardo così interessato l'avevo visto solamente nei bambini, sembrava ipnotizzato da i miei racconti come se fossero una favola.
Ci saimo lasciati alla cassa dove lui ha pagato una Dionea tenendola in mano come un cucciolo, io gli ho dato il mio cellulare offendomi di aiutarlo per qualsiasi problema !

Circa 15 giorni fà ricevo una sua telefonata, eccitato come un bambino davati ad una torta mi dice "Ha preso una vespa" e con il rumore di un sorriso mi ha detto "Grazie". [SM=g27760]

RexPlants il forum delle piante che mangiano

Ciauz ;]
Rinaldo - Roma
RexPlants
trapr@email.it

[Modificato da trapr 30/11/2004 10.50]

30/11/2004 10:59
 
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due anni fa a roma fu processato ed assolto un tale che nottetempo aveva 'trasferito' nel proprio giardino delle zolle d'erba utilizzate dai giardinieri comunali il giorno precedente per creare un tappeto erboso in un giardino pubblico nei pressi della sua abitazione.

30/11/2004 19:31
 
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Questo è un classico. Il benzinaio con le rose. Ci passo davanti spesso, un semplice benzinaio di una strada di periferia. Ha circondato 3 lati della stazione di benzina con una siepe di Queeen Elizabeth, saranno alte 3 metri, rigide, come soldatini rosa, sempre in fiore da aprile a dicembre, almeno 100 piante, folte, sanissime, sfacciate... bè, se dovessero eleggere la pianta da benzinaio ideale la voterei! E' bellissima, lì, e l'orgoglio con cui lui ne parla (faccio spesso benzina lì [SM=g27758] ) e se ne prende cura è commovente.
E poi c'era il benzinaio con la pergola di glicine. Sotto la pergola cambiava l'olio, mangiava il panino, sedeva in attesa dei clienti. Però poi ha venduto la pompa e i nuovi proprietari hanno tagliato il glicine.
01/12/2004 12:24
 
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Città: FIRENZE
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A proposito di glicini, vicino a casa mia ce n'è uno davvero eccezionale. Credo che sia stato incluso nel libro sugli alberi monumentali della città. Dovrebbe essere almeno centenario, ha un tronco multiplo e contorto che avrà un diametro di almeno settanta centimetri (vado un po' a occhio...[SM=g27761] ) e forma una grande pergola che a primavera si riempie completamente di fiori: il profumo si sente da lontano e sovrasta vittoriosamente il puzzo d'automobile (vicino c'è una piazza trafficatissima).
Purtroppo non ha l'ambiente che meriterebbe, dato che è in mezzo al parcheggio di un supermercato, e sostenuto (immagino per ragioni di sicurezza) da una squallida impalcatura metallica. Ma anche coi carrelli allineati sotto, è bellissimo. [SM=g27758]
Meno male che quelli dell'Esselunga sono stati più rispettosi dei nuovi proprietari della pompa di benzina...

02/12/2004 17:20
 
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Con gli occhi delle piante
Cosa potrebbe dire la pianta sorretta cosi' teneramente da un anziano signore del caldo nauseante degli ospedali: lei cosi' gioiosa e lontana dalla conoscenza del dolore umano. Sara' spaventata?
E il roseto di un benzinaio, sempre alle prese con tubi di scappamento, marmitte roboanti e qualche pipi' di cane che immancabilmente circola nei pressi.
Di la', nel terrazzo ci sono ortensie che ancora non vogliono addormentarsi tra le sponde di grandi vasi in terracotta. A prima vista direi: che belle! Ancora foglie verdi e fiori bianchi a stella (appena intaccati da un terra di siena bruciata).
Che brava sono stata: potatura ok, concime ok, fogliolina gialla stroncata sul nascere.
Ma, se da uno di quei vasi potesse levarsi una voce percettibile da noi, sono certa, chiederebbe: "ma dove siamo?!". E direbbe della fatica che comporta ultimamente stare al passo con le stagioni. E' dura vivere, soprattutto se si è diversi dagli uomini.
Tagli, innesti, esperimenti e alchimie che offendono la natura e il suo corso. Perche' non si sa piu' ascoltare e piu' spesso accogliere, senza fare violenze, anche una sfumatura di blu anziche' di giallo.
La massaia affoga la sua solitudine (o noia) a colpi di concime e di premura: rose, che prima o poi decideranno di morire.
Eppure ama le piante, dice lei (e chi ha detto che l'amore non puo' uccidere).
Cosi',il signore che tanto cura il suo orto, getta di sera su un cumulo di immondizia, una decina di piante di geranio.
Io sono a pochi metri. Il cane è accanto a me e lo guarda.
Il tizio sparisce non prima di essersi lavato la coscienza in qualche modo. Io mi sento gia' ladra. So gia' che prendero' quelle piante. Il cane mi anticipa come sempre: mi guarda come dire, dai, tocca a noi.
Non avevo nulla con me, nemmeno un sacchetto, in giro.
Beh ho preso in braccio tutte le piante che potevo e ho legato il guinzaglio del cane a un passante.
Ora i geranei sono nella serra, in vasi seminati qua e la'. Mi fanno una tristezza paurosa. Eppure loro, soffrendo, mi dicono che vogliono vivere.
E mi insegnano a farlo.


[Modificato da Alessandra1963 02/12/2004 17.23]

07/12/2004 17:01
 
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Città: FIRENZE
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Che bello Alessandra.
Mi viene da pensare al mio geranio "invernale" (a proposito, è lì tutto verde e contento che sta fiorendo...una pianta così strana potevo trovarla solo io!).
L'anno scorso lo trovai buttato per terra in una stradina, dentro un sacchetto, in un vaso di plastica, semiappassito; sicuramente qualcuno l'aveva perso e poi non era tornato a cercarlo. Io non amo molto i gerani, cioè mi piacciono ma non li so tenere. Però come potevo lasciarlo lì? In più era un periodo che volevo piante a fiori bianchi e lui era giusto bianco.
Così lo portai a casa, lo piantai amorosamente in un vaso più grande e lo sistemai in uno dei pochi posti al sole del mio balcone.
E poi la sorpresa: per tutta l'estate è un po' macilento e fiorisce poco (quest'anno anche perché era oppresso dal peperoncino...[SM=g27761] ). Ma appena viene un po' di fresco si rinvigorisce e fiorisce che è un piacere.
D'inverno resta verde e caccia pure qualche timido fiorellino. E io sto a Firenze, mica in Sicilia.
Una bellezza.
Spero che anche i tuoi si dimostrino così tenaci e soprattutto originali!!! [SM=g27758]
14/12/2004 02:00
 
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Vi incollo qui un aneddoto tratto da una e-mail che mi ha scitto tempo fa un amico di San Francisco. Se considerate che è un americano dalle remote origini irlandesi e non italiane, apprezzerete il suo italiano quanto merita.

Come hai consigliato tu, provai a trovare il nome della Signora Carrière, quella della rosa, su internet, però senza risultato. Ma queste tante rose con i nomi bizzarri mi ricordano di una storia. Nella città di Oakland, dall'altra parte della baia di San Francisco, sta su un angolo in un quartiere residenziale abbastanza esclusivo una vecchia casa tipo vittoriana, che da anni ho visto e ammirato. Questa casa, molto grande e di un verde pallido e molle, era circondata di un'esplosione di vegetazione di tutti i tipi, ben coltivata però, e presentava una vista del tutto naturale e graziosa agli occhi. Qualche anno fa una coppia ha comprato questa casa, per una somma abbastanza stratosferica, e la prima cosa che hanno fatto era di far sradicare tutta la vegetazione, per cui hanno sostituito qualche cespuglia patetica piantata in dei fili penosamente geometrici. Poi hanno riverniciato la casa in verde scuro istituzionale, con l'eccezione della porta e scale, per cui hanno scelto un bianco brillante, proprio come una cicatrice sulla faccia della casa. Per il colpo di grazia hanno pavimentato una porzione del giardino per parcheggiare le auto (cioè, gli SUV). Un mio amico che abita da quelle parti ed è un aficionado di rose, mi dice che poco dopo la metamorfosi di questa casa ha letto in una rivista dedicata alle rose una lettera scritta da un tale, di un paese fuori dalla zona, che racconta come ha viaggiato a Oakland qualche tempo fa e un giorno stava camminando su una certa strada e stava passando una certa vecchia casa vittoriana (infatti, questa esatta casa, nel suo stato originale) e nel giardino ha intravisto due rarissimi tipi di rosa ottocenteschi che non si è creduto di esistere più. Se ricordo bene, non ha provato a chiedere agli inquilini di prendere delle talee ma sperava di tornare un giorno per farlo. (Che sorpresa avrà!)
14/12/2004 13:36
 
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Città: PADOVA
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mamma mia, Renata, che tristezza!
15/12/2004 13:53
 
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Città: FIRENZE
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Lo so, LO SO che sono prevenuta...ma sapete qual'è la mia opinione sui proprietari di fuoristrada (fatte salve le eccezioni, ovviamente...) [SM=g27761]
14/07/2005 15:09
 
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Stamattina al supermercato.

Un profumo intensissimo e inebriante di erbe aromatiche aveva avvolto il reparto ortofrutta. Sembrava di essere immersi in un giardino aromatico, anzichè in ambiente buio e condizionato.
A pochi metri, un ragazzo stava disponendo manualmente sull'espositore le piantine di basilico, origano, prezzemolo ed erba cipollina, che nel movimento diffondevano il loro aroma.

Quel profumo mi ha rammentato una distesa di basilico che mi capitò di vedere (ma soprattutto sentire) all'Isola d'Elba alcuni anni fa.

Sono o non sono meravigliosi e irrinunciabili questi profumi mediterranei?
27/08/2005 16:21
 
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Re:

Scritto da: thevivons 01/12/2004 12.24
A proposito di glicini, vicino a casa mia ce n'è uno davvero eccezionale. Credo che sia stato incluso nel libro sugli alberi monumentali della città. Dovrebbe essere almeno centenario, ha un tronco multiplo e contorto che avrà un diametro di almeno settanta centimetri (vado un po' a occhio...[SM=g27761] ) e forma una grande pergola che a primavera si riempie completamente di fiori: il profumo si sente da lontano e sovrasta vittoriosamente il puzzo d'automobile (vicino c'è una piazza trafficatissima).
Purtroppo non ha l'ambiente che meriterebbe, dato che è in mezzo al parcheggio di un supermercato, e sostenuto (immagino per ragioni di sicurezza) da una squallida impalcatura metallica. Ma anche coi carrelli allineati sotto, è bellissimo. [SM=g27758]
Meno male che quelli dell'Esselunga sono stati più rispettosi dei nuovi proprietari della pompa di benzina...




Conosco bene quel magnifico glicine. E'ultra centenario. dove adesso c'è una piazza trafficatissima, un benzinaio, case e supermercato, non tanto tempo fa era....campagna piena, diiciamo prima della II guerra mondiale. e circondava la villa Strozzi. Se venite a Firenze visitatela: il parco è splendido e ben tenuto. [SM=g27758]
29/08/2005 11:01
 
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Città: VIGEVANO
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A proposito di glicini: il mio benzinaio ne ha uno splendido.

ma devo dire che per le rose nessuno batte la stazione dei treni di Sant'Anna, in provincia di Oristano.
Bisogna anche chiarire che a Sant'Anna ci si fermano solo i treni ultra mega super regionali; che ci mettono otto anni ad arrivare da una stazione all'altra; per cui i ferrovieri hanno tutto il tempo di curare il giardino.
28/09/2005 22:01
 
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Vi racconto una mia esperienza, anche se non è di tipo quotidiano, anzi, un po' particolare.
per non farla troppo lunga ci è scomparso da tempo Sbrinz, uno dei nostri gatti. Com'è come non è, ci è venuto in mente di andarlo a cercare in un posto preciso, in un giardino di una persona che non conosciamo direttamente, dalla quale pensavamo potesse essere stato rapito.
Siamo andate, io e mia sorella, con la panda scassata , in una delle nostre contrade. Abbiamo scelto il pomeriggio della processione della festa patronale perchè speravamo non ci fosse nessuno e che avessimo via un po' più libera. Invece c'erano proprio queste persone che non volevamo che ci vedessero, e che invece ci hanno viste. Per fare finta di essere lì per caso, io esclamo:guarda!eccole lì le belle di notte gialle e rosa che ti dicevo! e ci siamo messe a raccogliere i semi delle belle di notte. Poi ce ne siamo andate con tanta tristezza addosso.
Ma le belle di notte ci hanno salvato la faccia, non avrei saputo cosa inventarmi, altrimenti.
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