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Domenico34 – Gesù Cristo è Dio? – Capitolo 5. ADORARE - ADORAZIONE

Ultimo Aggiornamento: 24/10/2011 00:07
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Sesso: Maschile
22/10/2011 00:06

Matteo 2:11:
Ed entrati nella casa, videro il fanciullino, con Maria sua madre; e prostratisi, lo adorarono; ed aperti i loro tesori, gli offrirono dei doni: Oro, incenso e mirra. Il greco: prosekunēsan, è stato interpretato (resero omaggio).

L’attento lettore già può cominciare a notare che i magi si prostrarono davanti al bambino Gesù; e questo prostrarsi, è più che un semplice saluto reverenziale, o un semplice rendere omaggio.

Matteo 4:9:
Tutte queste cose io te le darò, se prostrandoti, tu mi adori. Il termine greco: [Gproskunēsēs, (Fai un atto di adorazione).

Al verso 11 del capitolo 2, pure essendovi il termine «prostratisi», i traduttori della Torre di Guardia, rendono il termine greco: (resero omaggio); qui invece, dato che l’adorazione si riferisce a Satana, perché è lui che la richiede, la TNM non ha nessuna esitazione a tradurre: (fai un atto di adorazione). Nella risposta che Gesù diede al diavolo, disse:

Vai, satana, poiché sta scritto: Adora il Signore Iddio tuo, ed a lui solo rendi il culto (Matteo 4,10).

Il greco in questo testo ha: proskunēseis, ed è stato reso (Devi adorare Geova il tuo Dio). Anche nel passo parallelo di (Luca 4,8), la traduzione è identica. Per quanto riguarda il termine Geova, che la TNM inserisce nel N.T., rimandiamo il lettore al capitolo I della terza parte di questo libro, dove tratteremo l’argomento esaurientemente, per sapere perché la TNM ha introdotto Geova anche nel N.T.

Matteo 8:2 parla di un lebbroso che si prostra dinanzi a Gesù, dicendogli: Signore, se vuoi, tu puoi mondarmi. Il termine greco: prosekunei, è stato reso: (Rendeva omaggio). Quello che dice il lebbroso, chiamando Gesù Kyrie, è effettivamente una vera e propria preghiera e non un semplice saluto, come intende la Torre di Guardia.

Matteo 9,18:
Mentr’egli diceva loro queste cose, ecco uno dei capi della sinagoga, accostatosi, s’inchinò dinanzi a lui, il greco prosekunei, viene reso: (rendeva omaggio).

Matteo 14:22-33 parla di Gesù che cammina sulle acque agitate, mentre i suoi discepoli sono in grande travaglio, perché appunto c’è forte vento e le onde sono molto mosse. Dopo che Gesù entra nella barca, il testo precisa che il vento si acquietò, e poi aggiunge:

E coloro che erano nella navicella vennero, e l’adorarono, dicendo: Veramente tu sei il Figlio di Dio. Il greco al v.33 ha: prosekunēsan, è stato reso (Resero omaggio).

Matteo 15:25 presenta una donna cananea che va a Gesù e lo prega per la sua figliola ch’è gravemente tormentata da un demonio. I discepoli di Gesù lo consigliarono di mandarla via, perché gridava. Il testo dice:

Ella però venne e gli si prostrò dinanzi dicendo: Signore, aiutami! Il greco: prosekunei, (Rendeva omaggio).

Ma se teniamo presente che questa donna, nell’accostarsi a Gesù, si prostra e lo prega chiamandolo kyrios = Signore, appare chiara l’intenzione di quella donna. Il suo non era, un semplice inchino come segno di saluto, era una vera e propria adorazione, avendo come oggetto di adorazione e di preghiera: Gesù Cristo, il Signore.

Matteo 18:26:
Onde il servitore, gettatosi a terra, gli si prostrò dinanzi, dicendo. Il greco ha prosekunei che la TNM interpreta (rendeva omaggio).

La richiesta che la madre dei due figli di Zebedeo fa a Gesù, riportata in
Matteo 20:20, ha gli stessi elementi della donna cananea.

Allora la madre dei figlioli di Zebedeo s’accostò a lui coi suoi figlioli, prostrandosi e chiedendogli qualche cosa. Il greco in questo testo ha: proskunousa, che è stato reso: (Rendendogli omaggio).

Avviandoci verso la fine del primo libro del N.T., precisamente Matteo 28:9, troviamo:
Quand’ecco Gesù si fece loro incontro dicendogli: Vi saluto! Ed esse, accostatesi, gli strinsero i piedi e l’adorarono. Il greco: prosekunēsan, è stato tradotto (Resero omaggio).

Infine, Matteo 28:17, dice:
E vedutolo, l’adorarono; alcuni però dubitarono. Il greco: prosekunēsan, è stato interpretato (Resero omaggio).

Prendendo come punto di confronto Giovanni 4:20, in cui vien detto:
I nostri padri hanno adorato su questo monte e voi dite che a Gerusalemme è il luogo dove bisogna adorare;

tenendo in considerazione che il greco, in questo passo ha prosekunēsan, ed è stato reso: (Hanno adorato), è facile tirare una prima conclusione e chiedere: Se (Matteo 14:33 e 28:17) (senza tener presente tutti gli altri passi che abbiamo finora citato), hanno lo stesso prosekunēsan di (Giovanni 4:20), perché nel primo caso i primi due testi vengono tradotti: (Resero omaggio), e nel secondo, (hanno adorato)? Tradurre il prosekunēsan di (Giovanni 4:20), (hanno adorato), non rappresenta un problema per la Torre di Guardia, perché appunto in questo testo si parla della città di Gerusalemme, luogo in cui si adorava Dio. Ma il prosekunēsan di Matteo 14:33 e 28:17, riguarda la persona di Gesù Cristo.

Si continuerà il prossimo giorno...
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