È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!

 
Stampa | Notifica email    
Autore

Uno splendido articolo del "Guardian" (ora con traduzione)

Ultimo Aggiornamento: 11/08/2011 10:54
Email Scheda Utente
Post: 1.822
Città: VASTO
Sesso: Maschile
Utente Veteran
OFFLINE
09/08/2011 12:45
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Per leggerlo, cliccate qui
[Modificato da Maurizio Di Cintio 11/08/2011 10:56]
Email Scheda Utente
Post: 1.822
Città: VASTO
Sesso: Maschile
Utente Veteran
OFFLINE
11/08/2011 10:54
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

O se preferite, leggetelo tradotto.

[LA STORIA DEL SUPER 8, OVVERO COME HANNO FATTO UOMINI, DONNE E RAGAZZINI A DIVENTARE CINEASTI
di
David Cox, lunedì 8 Agosto 2011 13.47 GMT guardian.co.uk


L’ultimo film di J.J. Abrams è un omaggio al piccolo formato. Cos’ha il Super 8 di tanto accattivante?

«Il primo film che abbia mai fatto era girato in Super 8. Facevo la parte del Dott. Jekyll e il mio amico Stu quella di Mr Hyde in una versione ‘noir’ poetica della storia di R.L. Stevenson ambientata nell’era della guerra fredda. Lo improvvisammo tutto in un mezzo quadrimestre di scuola, in modo molto simile a quanto raccontato dal film di J. J. Abrams. Per noi l’intera procedura di fare un film era una sorta di miracolo. Al giorno d’oggi basta avere un telefonino e si diventa “autori”. All’epoca mettevamo le nostre giovani mani tremanti su ciò che pareva un utensile degli dei.»

Le cineprese per uso familiare erano disponibili fin dagli anni Venti, ma erano scomode e costose. Per esempio la Cine-Kodak 16 mm doveva essere azionata a manovella al ritmo di due giri al secondo e pesava più di 3 Kg. L’immagine nel mirino era rovesciata. Con un treppiedi, uno schermo e un proiettore, veniva a costare l’equivalente di 2.600 sterline del giorno d’oggi, ossia più della metà del prezzo di una Ford dell’epoca. La pellicola vergine, poi, era così costosa da arrivare quasi a inibirti nel suo utilizzo.

Perciò nel 1932 venne lanciato il formato 8 mm. Al fine di ottenere quattro volte più fotogrammi rispetto all’equivalente lunghezza della pellicola 16 mm, questa veniva esposta per metà larghezza e altezza e passava nella cinepresa due volte, per essere tagliata a metà, nel senso della lunghezza, dopo lo sviluppo. Intorno agli anni Cinquanta le cineprese di questo formato erano diventate del tutto normali a vedersi nei matrimoni o sulle spiagge. Tuttavia si doveva pagare un prezzo alla miniaturizzazione del fotogramma. Il sistema a doppio passaggio nella cinepresa richiedeva di sacrificare molta superficie della pellicola alle perforazioni per il trascinamento. I piccoli fotogrammi che restavano potevano produrre immagini solo pallide e offuscate.

Il Super 8 mm, lanciato dalla Kodak nel 1965, risolse il problema. Le nuove cineprese usavano pellicola di 8 mm di larghezza fin dalla fase di ripresa, e per questo c’era bisogno di perforazioni molto più piccole. La pellicola non doveva più essere caricata nella cinepresa, a mano in modo laborioso; al contrario si presentava in cartucce di 3.600 fotogrammi (15 m, N.d.T.), che potevano essere inserite nelle cineprese in pochi secondi. Questi perfezionamenti aumentarono l’area di immagine del 50% e resero possibile anche l’adozione di una pista sonora. L’uomo medio diventava un cineasta. E anche i suoi figli.

Tra questi ragazzini c’era Abrams, che soleva girare film in Super 8 con inseguimenti, battaglie e mostri fin dall’età di otto anni. Alcuni anni dopo, lui e il suo amico Matt Reeves (che in seguito avrebbe diretto Cloverfield e Bloody Story) portarono i loro film a un festival di S/8 di Los Angeles. Questo fece sì che il loro “eroe” Steven Spielberg li notasse, chiedendo loro di dare una sistemata ai propri 8 mm giovanili, dato che anche lui si era cimentato a lungo con questo formato. Super 8, che Spielberg ha co-prodotto, non è che uno dei prodotti creativi derivati da questa collaborazione.

Non solo il Super 8 ha introdotto alcuni futuri giganti del cinema alle meraviglie di questo mezzo espressivo, ma ha anche messo il naso nelle loro realizzazioni adulte. Ciò è dovuto in parte al suo distintivo carattere “granuloso”, ma anche a ciò che alcuni direttori della fotografia consideravano una bellezza di immagine senza pari. Oliver Stone lo ha usato in “Natural Born Killers”, “Nixon” e in “JFK”. Sam Raimi e Kevin Smith ne sono dei fan mentre Derek Jarman, che odiava lo sfoggio pomposo e sprecone delle produzioni in 35 mm, ne divenne un fissato.

Quando arrivò la videoregistrazione domestica, ci si sarebbe aspettati la fine del Super 8. Ma non fu così. Incredibilmente il formato sta vivendo una ‘resurrezione’. Professionisti impazienti e orde di amatori se ne sono innamorati. Perché?

Lo snobismo luddista gioca un ruolo rilevante, tuttavia le discussioni tecniche non vanno tutte in una sola direzione. Le cineprese Super 8 possono fare cose che vanno oltre le possibilità non solo delle ‘colleghe’ dei formati 16 e 35 mm, ma perfino delle equivalenti videocamere DV. Le possibilità vanno dalle riprese al rallentatore, alle brusche accelerazioni istantanee, alle riprese accelerate, fino ad arrivare allo scatto singolo (animazione), alle riprese intervallate e di lunga posa, anche con montaggio in camera completo di dissolvenze (semplici o incrociate, mediante riavvolgimento di pellicola).

Inoltre il vero incanto del Super 8 va rintracciato in altri aspetti. Gli entusiasti parlano della qualità del colore e della fedeltà nella resa dell’incarnato, oltre alla gamma dinamica (sic) in grado di rendere giustizia alle parti più chiare e più scure dell’immagine, per non parlare del contorno indefinito della ‘grana’ analogica. Le migliori pellicole per S/8 offrono circa 1.400 linee di risoluzione contro le sole 400 del MiniDV. Filmati realizzati su Kodachrome anche più di 50 anni fa hanno ancora un ottimo aspetto, mentre i DVD possono rovinarsi in pochi anni e i dati del digitale possono essere cancellati per sbaglio.

In definitiva, però, è una questione di mistica: girare in Super 8 significa maneggiare la versione tascabile della “tavolozza” usata dai maestri. Il girato sembrerà quello di un cineasta piuttosto che di un turista. E poiché la pellicola costa, si impara a essere selettivi. In modalità manuale si ottiene una migliore gestione del fuoco, dell’esposizione e dell’inquadratura. Tutta l’esperienza sarà intrisa di una certa sensualità sconosciuta all’universo digitale.

Su Ebay al momento è possibile acquistare una cinepresa per un tozzo di pane. Cosa aspettate? Anche voi potete vivere il sogno in Super 8 di Charles, Joe e Alice. E potreste anche finire col diventare un Matt, uno Steven o un JJ.
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Feed | Forum | Bacheca | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra | Regolamento | Privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 23:13. Versione: Stampabile | Mobile - © 2000-2024 www.freeforumzone.com