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La Loba

Ultimo Aggiornamento: 19/07/2013 15:28
15/06/2011 14:50
 
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C'è una vecchia che vive in un luogo nascosto che tutti conoscono ma pochi hanno visto. Come nelle favole dell'Europa Orientale, pare in attesa di chi si è perduto, di vagabondi e cercatori.

E' circospetta, spesso pelosa, sempre grassa, e desidera evitare la compagnia. Emette suoni più animaleschi che umani.

Dicono che viva tra putride scarpate di granito nel territorio indiano di Tarahumara. Dicono sia sepolta alla periferia di Phoenix, vicino a un pozzo. Dicono che è stata vista in viaggio verso il Monte Alban su un carro bruciato, con il finestrino posteriore aperto. Sta accanto alla strada poco distante da El Paso, dicono; cavalca impugnando un fucile da caccia insieme ai coltivatori verso Morelia, Messico; l'hanno vista avviarsi al mercato di Oaxaca con strane fascine sulle spalle. Ha molti nomi: La Huersera, La Donna delle Ossa; La Trapera, La Raccoglitrice, La Loba, La Lupa.

L'unica occupazione della Lupa è la raccolta delle ossa. Notoriamente raccoglie e conserva in particolare quelle che corrono il pericolo di andare perdute per il mondo. La sua caverna è piena di ossa delle più varie creature del deserto: il cervo, il crotalo, il corvo. Ma si dice che la sua specialità siano i lupi.

Striscia e setaccia le montagne e i letti prosciugati dei fiumi, alla ricerca di ossa di lupo, e quando ha riunito un intero scheletro, quando l'ultimo osso è al suo posto e la bella scultura bianca della creatura sta davanti a lei, allora siede accanto al fuoco e pensa quale canzone cantare.

E quando è sicura, si leva sulla creatura, solleva su di lei le braccia, e prende a cantare. Allora le costole e le ossa delle gambe cominciano a ricoprirsi di carne e le creature si ricoprono di pelo. La Lupa canta ancora, e quasi tutte le creature tornano in vita, con la coda ispida e forte che si rizza.

E ancora La Loba canta e il lupo comincia a respirare.

E ancora La Loba canta così profondamente che il fondo del deserto si scuote, e mentre lei canta il lupo apre gli occhi, balza in piedi e corre lontano giù per il canyon.

In un momento della corsa, per la velocità della corsa medesima, o perché finisce in un fiume, o perché un raggio di sole o di luna lo colpisce alla schiena, il lupo è d'un tratto trasformato in una donna che ride e corre libera verso l'orizzonte.

Cosà si dice che se vagate nel deserto, ed è quasi l'ora del tramonto, e vi siete un po' perduti, e siete stanchi, allora siete fortunati, perché forse La Lupa può prendervi in simpatia e mostrarvi qualcosa - qualcosa dell'anima.

Da "Donne che corrono coi lupi", Clarissa Pinkola Estés

Quella della Loba è una figura importantissima e piena di significati. Dentro ogni donna esiste una Loba, ella è la custode, rinnovatrice e riparatrice della nostra anima. E' raffigurata come una donna anziana, che lavora sapientemente con le proprie mani nel magico alone di mistero, saggezza ed esperienza comuni a cio' che caratterizzava le donne di un'altra epoca... Forse qualcuna potrebbe aver rivisto negli occhi della Loba quelli della propria nonna, com'è successo a me.
Nonna raccoglieva e conservava sempre tutto, riusciva a trovare un utilizzo (o un futuro utilizzo) a tutto cio'che magari per altri poteva semplicemente rimanere dov'era. Nonna CERCAVA, sempre, sempre.

La Loba vive in un deserto: ogni donna, prima di ogni cambiamento (ma preferisco chiamarlo "rinascita") si trova a dover affrontare il deserto della desolazione, del sentirsi vuota, ma anche della solitudine. Come racconterà diverse pagine più avanti la Pinkola Estés, in quel deserto dobbiamo avere la forza e il coraggio di seguire la Loba, senza fermarci davanti al primo fiore rosso che sboccia dopo kilometri di sabbia e desolazione, ma dobbiamo continuare a cercare: solo quando troveremo c'è che altri hanno bypassato (o magari non hanno nemmeno provato a cercare) potremo goderci il nostro "premio" e saremo pronte a ripartire con una nuova energia, tutta nostra.

Le ossa che raccoglie la Loba, altro non sono che i frammenti del passato, non solo del nostro ma anche quello di tutte le altre donne dagli albori dell'esistenza umana. Il suo scopo è quello di ridare loro vita. Vedo, in quest'azione, un paragone alla creazione, sia quella divina, sia quella materna.
Nella creazione divina basti pensare a quella della Bibbia, in cui Dio modella i primi esseri umani nel fango (un elemento che come le ossa che utilizza la Loba è praticamente eterno) e per dar loro vita vi soffia sopra pronunciando poi le sue parole rituali.
Per quanto riguarda la creazione materna, pensate alla gestante che dentro di se sente compiersi il miracolo della vita. Un ovulo, in 9 mesi, diviene un essere umano vero e proprio. Se ci pensate, le ossa del bambino compaiono progressivamente, ma all'inizio quell'ovulo altro non è che un minuscolo girino... E' la madre, con il nutrimento che gli dona a "metterne insieme le ossa"... E che dire del canto della Loba? Non somiglia forse alle ninne-nanne delle madri che addormentano i loro bambini, accompagnando i loro sonni nei primi anni della loro vita e quindi accompagnandoli nel passaggio da un giorno all'altro in cui crescono e, diventando sempre più grandi, si trasformano?
Più avanti, nel testo della Pinkola Estés, leggeremo un'altra frase fondamentale, illuminante:

Ogni donna ha potenzialmente accesso al Rio Abajo Rio, il fiume che scorre sotto al fiume. Vi arriva con la meditazione profonda, la danza, la scrittura, la pittura, la preghiera, il canto, il suono del tamburo, l'immaginazione attiva o qualsiasi attività richieda un'intensa consapevolezza alterata.

E questo Rio Abajo Rio, non è forse il mondo di sotto? La Loba, quindi, altro non par essere che la nostra guardiana del mondo di sotto, colei che decide se sia giusto o meno entrarvi o farvi entrare qualcun'altro. E se ci farà entrare, sarà lei a seguirci (a volte indicandoci la strada, altre rimanendo semplicemente ad una manciata di passi dietro di noi) lungo le vie tortuoso del nostro mondo interiore. Quello in cui noi raccoglieremo le ossa.

Occorre comunque ricordare la cosa più importante. La Loba è colei che reincarna in sè la donna selvaggia, quella più "animale", istintiva e oserei dire primitiva che si nasconde da generazione in generazione dentro di noi. Non tutte hanno chiaramente voglia di seguirla ed ascoltarla, poichè i canoni della nostra società ci impongono rigide regole che non sempre vorremmo condividere. Eppure nei momenti in cui seguiamo l'istinto, quando ci sentiamo libere di agire secondo la nostra natura, quando avvertiamo il pericolo che si avvicina presso la nostra "tana", come una lupa seguiamo quel qualcosa che vive latente in ognuna di noi.

Raccogliere ossa nel deserto del nostro io interiore è importante. Dobbiamo seguire la Loba e lasciare che ci spieghi silenziosamente tutto cio' che abbiamo bisogno di fare per poter apprendere. Dobbiamo seguirla con i nostri occhi, anche se il deserto è caldo e la sete è tanta. Quando avremo tra le mani il nostro scheletro completo, saranno i nostri ricordi e i nostri desideri, uniti alla sopportazione del caldo e della solitudine del deserto, a far si che il nostro canto di vittoria ci possa fare rinscere, assomigliando sempre di più alla lupa che vive in noi, nelle nostre mamme, nelle nostre nonne e così via...

[Modificato da Miryam 15/06/2011 14:51]
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Dream on... dream until the dream comes true...
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