Quella cui ti riferisci è una regola applicata nell'accoppiamento dagli allevatori inglesi.
Secondo la loro esperienza, la femmina trasmette più facilmente alcuni caratteri, il maschio altri.
Pertanto, La scelta dei riproduttori viene fatta sulla base di tale criterio.
Ovviamente, l'applicazione di questa regola non garantisce affatto che ognuno dei figli si ritrovi ad avere tutti quei caratteri (e soltanto quelli) per i quali la coppia riproduttrice è stata assortita.
Se così non fosse, sarebbe molto semplice produrre campioni.
Invece sappiamo tutti che, ad esempio nei gloster, lo scarto è notevole, nonostante l'accurato assortimento della coppia riproduttrice.
Questa variabilità nella prole si può ridurre (e mai eliminare del tutto) favorendo l'omozigosi del corredo genetico dei riproduttori, ossia facendo ricorso alla consanguineità.
Lo spreco della vita si trova nell’amore che non si è saputo dare, nel potere che non si è saputo utilizzare, nell'egoistica prudenza che ci ha impedito di rischiare e che, evitandoci un dispiacere, ci ha fatto mancare la felicità (O.Wilde)