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Grecia - situazione della crisi economica

Ultimo Aggiornamento: 21/07/2015 09:38
23/06/2011 20:36
 
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Nuovi buchi nel bilancio, in Grecia piovono tasse (una tantum e minimum tax) su ricchi e professionisti

di Vittorio Da Rold 23 giugno 2011


La crisi finanziaria morde, spinge il paese verso la bancarotta e costringe il nuovo ministro delle Finanze greco Evangelos Venizelos, 54 anni, pezzo da novanta del Pasok, a fare una riforma fiscale in tempi record. Dopo che è spuntato un buco di bilancio (l'ennesimo) di 3,5 miliardi di euro nei conti 2011 della Grecia (e di 5,5 miliardi nel periodo 2001-2015) i funzionari della troika Ue-Fmi-Bce hanno chiesto ad Atene ulteriori misure di austerity per farvi fronte.

Come? Il ministro delle Finanze greco, Evangelos Venizelos, fresco di nomina (ha ottenuto la fiducia parlamentare martedì) ha presentato una nuova serie di misure per aumentare le entrate, negoziate con Ue e Fmi, che faranno parte del piano di austerità di medio termine. Atene dovrà approvarle entro il prossimo 30 giugno per ottenere la quinta tranche del piano di aiuti e scongiurare il default.

Tra i provvedimenti annunciati da Venizelos figurano un'imposta di solidarietà una tantum tra l'1% e il 5% a seconda del reddito, l'abbassamento dell'area di esenzione fiscale a 8mila euro dagli attuali 12mila, un leggero rialzo dell'imposta di fabbricazione sul gasolio e l'imposizione di una minimum tax sui liberi professionisti, tra i quali l'evasione fiscale è molto diffusa. Una riforma fiscale di cui si parla senza alcun costrutto da 30 anni che vede la luce in un weekend. Potenza della crisi e della pressione politica della Commissione europea. Venizelos ha spiegato che l'accordo definitivo con la troika sul piano triennale non è ancora stato finalizzato ma che è vitale approvarlo entro il 30 giugno.

I guai per il governo di Atene, però non sono finiti. La Grecia sarà presto di nuovo completamente paralizzata, questa volta per due giorni consecutivi, a causa di uno sciopero generale proclamato oggi da Adedy e Gsee, i due maggiori sindacati che raggruppano rispettivamente i dipendenti del settore pubblico e quelli del privato. L'astensione del lavoro di 48 ore è stata indetta per martedì 28 e mercoledì 29 giugno. Il primo giorno, in mattinata, è in programma una manifestazione nella centrale piazza ateniese di Pedion tou Areos, mentre il giorno dopo le due centrali sindacali hanno dato appuntamento ai lavoratori in un'altra piazza della capitale ellenica, la Plateia Clathmonos, per manifestare contro il programma a medio termine, i Memorandum n. 1 e il Memorandum n. 2 e contro l'austerità, ma anche per la firma dei contratti collettivi di lavoro.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

[Modificato da dgambera 23/06/2011 20:36]
24/06/2011 01:27
 
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dgambera, 23/06/2011 20.36:

Nuovi buchi nel bilancio, in Grecia piovono tasse (una tantum e minimum tax) su ricchi e professionisti

di Vittorio Da Rold 23 giugno 2011


La crisi finanziaria morde, spinge il paese verso la bancarotta e costringe il nuovo ministro delle Finanze greco Evangelos Venizelos, 54 anni, pezzo da novanta del Pasok, a fare una riforma fiscale in tempi record. Dopo che è spuntato un buco di bilancio (l'ennesimo) di 3,5 miliardi di euro nei conti 2011 della Grecia (e di 5,5 miliardi nel periodo 2001-2015) i funzionari della troika Ue-Fmi-Bce hanno chiesto ad Atene ulteriori misure di austerity per farvi fronte.

Come? Il ministro delle Finanze greco, Evangelos Venizelos, fresco di nomina (ha ottenuto la fiducia parlamentare martedì) ha presentato una nuova serie di misure per aumentare le entrate, negoziate con Ue e Fmi, che faranno parte del piano di austerità di medio termine. Atene dovrà approvarle entro il prossimo 30 giugno per ottenere la quinta tranche del piano di aiuti e scongiurare il default.

Tra i provvedimenti annunciati da Venizelos figurano un'imposta di solidarietà una tantum tra l'1% e il 5% a seconda del reddito, l'abbassamento dell'area di esenzione fiscale a 8mila euro dagli attuali 12mila, un leggero rialzo dell'imposta di fabbricazione sul gasolio e l'imposizione di una minimum tax sui liberi professionisti, tra i quali l'evasione fiscale è molto diffusa. Una riforma fiscale di cui si parla senza alcun costrutto da 30 anni che vede la luce in un weekend. Potenza della crisi e della pressione politica della Commissione europea. Venizelos ha spiegato che l'accordo definitivo con la troika sul piano triennale non è ancora stato finalizzato ma che è vitale approvarlo entro il 30 giugno.

I guai per il governo di Atene, però non sono finiti. La Grecia sarà presto di nuovo completamente paralizzata, questa volta per due giorni consecutivi, a causa di uno sciopero generale proclamato oggi da Adedy e Gsee, i due maggiori sindacati che raggruppano rispettivamente i dipendenti del settore pubblico e quelli del privato. L'astensione del lavoro di 48 ore è stata indetta per martedì 28 e mercoledì 29 giugno. Il primo giorno, in mattinata, è in programma una manifestazione nella centrale piazza ateniese di Pedion tou Areos, mentre il giorno dopo le due centrali sindacali hanno dato appuntamento ai lavoratori in un'altra piazza della capitale ellenica, la Plateia Clathmonos, per manifestare contro il programma a medio termine, i Memorandum n. 1 e il Memorandum n. 2 e contro l'austerità, ma anche per la firma dei contratti collettivi di lavoro.

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tra poco su questi schermi: il 1992/1994 sara' nulla al confronto...

...speriamo senza bombaroli mafioso/pidduisti...

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05/07/2011 17:18
 
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Volevamo (?) portare la Turchia in Europa ... e invece mi sa che porteremo la Grecia in Medio Oriente [SM=j7569]

Per fortuna che hanno trovato il modo di valorizzare quelle isole abbandonate alla natura ...
[SM=g9589]




Isole greche in vendita, si fa avanti società di costruzioni turca

05/07/2011

- E' la società di costruzioni turca Fiyapi ad essere interessata all'acquisto di tre delle 6 isole greche (Lihnari, Kaltsonisi, Amorgos, Kardiotissa, Nafsika e Vouvalo), messe in vendita dal governo di Atene per fare cassa.
"L'obiettivo è quello di costruire un albergo e una villa simili a un progetto che stiamo portando avanti a nella città di Dikili" ha detto all'agenzia di stampa ellenica Anadolu il presidente del consiglio esecutivo della Fiyapi, Fikret Inan.
Il prezzo complessivo dell'operazione oscilla tra i 3 e i 20 milioni di euro.
“Se saremo in grado di portare avanti l'operazione, potremo creare un ponte tra Turchia e Grecia”.
_____________________________________

14/07/2011 16:51
 
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Fitch, nuovo colpo al rating della Grecia: da B+ a CCC

13 luglio 2011


Fitch ha declassato di tre gradini il rating di default dell'emittente in valuta estera e locale a lungo termine della Grecia, portandolo da B+ a CCC. Anche il rating in valuta estera a breve termine viene tagliato da B a C. Il "creditwatch" sui rating in questione è stato ritirato. Con il declassamento di oggi, il rating sovrano greco scende a soli tre gradini di distanza da DDD che viene ufficialmente riservato per gli emittenti in default.

La decisione è dovuta soprattutto all'assenza di un piano di aiuti per il Paese. Il declassamento di Atene, spiega Fitch in una nota, riflette la mancanza di un nuovo programma di sostegno alla Grecia da parte dell'Unione europea e del Fondo monetario internazionale che sia credibile e pienamente finanziato. A questo, sottolinea l'agenzia di rating, si aggiunge la crescente incertezza sul ruolo del settore privato in ogni futuro finanziamento della Grecia, proprio mentre si vanno indebolendo le prospettive macroeconomiche del Paese.

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Fitch abbassa rating di 5 banche greche

14 luglio 2011


Fitch ha abbassato i rating di emittente di lungo termine di National Bank of Greece, Efg Eurobank Ergasias, Alpha Bank, Piraeus Bank's e Agricultural Bank of Greece a 'B-' da 'B+' e li ha mantenuti in rating watch negativo. Abbassati anche a '5' da '4' i loro rating di sostegno. La decisione di ridurre le valutazioni fa seguito alla nuova bocciatura del rating sovrano della Grecia a 'CCC' da 'B+' annunciata ieri da Fitch.

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21/07/2011 16:57
 
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Acquisti di titoli greci da parte del fondo salva stati e rollover del debito

all'interno articolo di Beda Romano 21 luglio 2011


Mentre il vertice dei capi di Stato e di Governo europei sulla Grecia prende il via, iniziano a circolare le prime indiscrezioni sul contenuto dell'accordo raggiunto nella notte tra Francia e Germania. Uno dei punti di questa intesa prevede che l'Efsf (cioè il fondo salva stati) proceda ad operazioni di buy-back (riacquisto) dei titoli pubblici greci sul mercato secondario. Queste operazioni di riacquisto dei titoli greci non sono previste dallo statuto del fondo. Formalmente Parigi e Berlino intendono quindi proporre una modifica dello statuto.

Le stesse fonti hanno poi confermato che il documento al centro dei lavori del vertice prevede il coinvolgimento dei privati - soprattutto banche - nel nuovo piano di salvataggio di Atene attraverso operazioni di rollover, ovvero il rinnovo "automatico" dei titoli greci in scadenza, in modo da allungarne la vita.

Il fondo-salva Stati Efsf - che dovrebbe essere chiamato a svolgere un ruolo centrale nella nuova operazione di aiuto ad Atene - è nato nel maggio del 2010 dopo il primo salvataggio della Grecia attraverso un accordo intergovernativo concluso tra i Paesi dell'eurozona.

La sua dotazione iniziale effettiva era di 225, portata poi a 440 miliardi. L'Efsf, con sede a Lussemburgo, è finora intervenuto nelle operazioni di salvataggio messe in campo dall'Ue con l'Fmi per l'Irlanda e il Portogallo. La sua sfera d'azione è al momento limitata alla concessione di garanzie (le agenzie di rating gli hanno riconosciuto il massimo grado di affidabilità, la tripla A) per la raccolta dei fondi da prestare ai Paesi in difficoltà e all'acquisto di titoli pubblici sul mercato primario, ovvero al momento della loro emissione.

Affidando all'Efsf il compito di acquistare titoli del debito pubblico greco (e domani di altri Paesi in difficoltà) sul mercato secondario, i leader dei 17 "solleveranno" da questa funzione la Bce. Un passaggio di consegne a cui il presidente della Banca centrale europea Jean-Claude Trichet guarda con grande favore ed in cambio del quale avrebbe "digerito" l'intesa franco-tedesca sul coinvolgimento dei privati nel nuovo piano di salvataggio di Atene.

Per alcuni osservatori questa mossa rappresenta un ulteriore passo in avanti verso gli eurobond, titoli comuni del debito pubblico, progetto fortemente sostenuto dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti, dal presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker e dall'Europarlamento.

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25/07/2011 11:40
 
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Moody's taglia ancora il rating della Grecia, a un passo dal default

25 luglio 2011


L'agenzia di rating Moody's ha ulteriormente tagliato il rating sul debito della Grecia, da 'Caa1' a 'Ca', a un passo dalla soglia predefinita di default. La decisione di un secondo piano di aiuti da parte dell'Eurozona non è apparsa sufficiente all'agenzia americana, secondo la quale il Paese ellenico non sarà in grado di rimborsare integralmente i suoi creditori privati: lo scambio di vecchie obbigazioni greche contro nuove «indica che i creditori privati registreranno delle perdite», scrive Moody's nel suo documento diffuso oggi. Anche l'agenzia Fitch ha già deciso di declassare il rating della Grecia a "default parziale".

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27/07/2011 23:12
 
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Ai problemi che non sembrano finire.....

S&P declassa la Grecia a due gradini dal default

All'interno articolo di Vittorio Da Rold 27 luglio 2011


Standard & Poor ha ridotto nuovamente il rating della Grecia portandolo da "CCC", corrispondente a "vulnerabile", a "CC", corrispondente ad un debito "molto vulnerabile e altamente speculativo". Le prospettive sono negative. Confermato il giudizio "C" sul debito a breve.

La decisione, spiega l'agenzia di rating, è stata adottata dopo l'annuncio del coinvolgimento dei privati nello scambio di titoli di stato greci. Una volta avviata la ristrutturazione del debito greco, annuncia S&P, i rating saranno con molta probabilità ulteriormente abbassati a "SD", livello corrispondente a "default selettivo". S&P aveva già reso noto di considerare il piano di riscadenziamento del debito greco approvato dai vertici dell'Eurozona come una forma di default selettivo. Sulla stessa lunghezza d'onda le altre agenzie di rating: Moody's che nei giorni scorsi ha anch'essa tagliato il merito di credito di Atene e Fitch.

Secondo l'agenzia americana, il coinvolgimento dei privati nel salvataggio di Atene non sarebbe altro che una ristrutturazione mascherata. I possessori di bond greci, secondo le sue stime, dovrebbero recuperare tra il 30 e il 50 per cento del loro investimento iniziale aderendo al riscadenzamento.

«I termini sia del buyback (riacquisto) che del "rollover" (il rinnovo, cioè, dei titoli a scadenza) appare sfavorevole per gli investitori», avverte S&P. L'agenzia boccia anche l'ipotesi dei cosiddetti "Brady Bond" grazie al quale le banche commerciali insieme agli Stati Uniti, al Fondo Monetario Internazionale e al Club di Parigi dei creditori sovrani hanno potuto ristrutturare e ridurre il debito dei governi latino americani e dell'Europa dell'est alla fine degli anni '80.

Le prospettive negative sul rating assegnato alla Grecia riflettono il fatto che "probabilmente" S&P taglierà il rating greco a "SD" (default selettivo" nel momento in cui avrà inizio la ristrutturazione, e quello dei singoli titoli di Stato interessati a "D", default, al momento d'inizio del concambio o del rollover. Dopo la ristrutturazione il rating greco potrebbe tornare a salire - spiega S&P - ma «la probabilità di un'insolvenza futura sulle nuove obbligazioni rimane alta».

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... si cominciano a trovare le soluzioni più fantasiose (anche se ad una prima lettura non sembrerebbe male)

Ubs: la Grecia può svalutare restando nell'euro. Come? Con l'Iva sociale

di Vittorio Da Rold 27 luglio 2011


«La Grecia può svalutare restando nell'euro», suggerisce un'originale ricerca di Ubs, il gigante svizzero del credito, sulla complessa situazione greca che da 21 mesi tiene tutti i mercati sulla corda. Il report sembra a prima vista una provocazione, una classica boutade estiva ma, a un'attenta analisi, non lo è affatto. Anzi, il sasso (metaforicamente parlando) lanciato nello stagno di Atene dai ricercatori elevetici autori della ricerca ("Yes, Greece could devalue, while staying in the euro") potrebbe avere importanti effetti in tutta Europa e la sua competitività. Vediamo perché.

Il piano di salvataggio elaborato a maggio del 2010 da Ue e Fmi (110 miliardi di euro cui un terzo a carico del Fondo, seguito da un altro a luglio 2011 da altri 109 miliardi, di cui sempre un terzo a carico delle casse dell'istituzione internazionale basata a Washington) per la Grecia dovrebbe essere considerato come una caso unico, in quanto è stato predisposto per un Paese che non può svalutare. In realtà non è proprio così poiché esistono esempi recenti di interventi del Fmi in Paesi che non potevano svalutare.

La Lettonia è l'ultimo esempio in proposito poiché il piccolo Paese baltico non poteva svalutare perché un grande parte delle passività dei privati erano in valuta estera, così una svalutazione avrebbe creato un'ondata di fallimenti. Anche il Senegal, alla fine degli anni 1990, è un altro esempio, essendo parte all'epoca dell'area del Franco CFA, una svalutazione non era possibile.
Tuttavia, la Grecia potrebbe utilizzare una "quasi" svalutazione, chiamata "IVA sociale" nella letteratura economica.

Come funziona questo sistema alternativo alla svalutazione monetaria?
La maggior parte dei costi di finanziamento della previdenza sociale è sostenuta da contributi sul lavoro. A seconda del Paese, la più grande percentuale di questi prelievi pesano sui datori di lavoro o sui lavoratori dipendenti. Il risultato però è sempre lo stesso: il costo del lavoro aumenta. Questo fenomeno crea un effetto collaterale indesiderato: settori esposti alla concorrenza internazionale sono meno competitivi poiché il loro costo totale del lavoro aumenta in proporzione alle tasse sul lavoro. Che fare, allora? Gli economisti dell'Ubs non si sono persi d'animo e hanno pensato di suggerire di spostare il prelievo per i contributi sociali verso il consumo - cioè di utilizzare l'Iva per finanziare i costi sociali. Da qui il nome di "Iva sociale".

Questo spostamento della tassazione dal lavoro ai consumi ha il vantaggio ovviamente di ridurre il costo del lavoro, ma ha anche il vantaggio di tassare le importazioni, che è un modo per spostare parte del carico all'estero.

La base imponibile è molto ampia (circa i due terzi del Pil derivano dai consumi) - così che qualsiasi aumento dell'Iva è molto efficiente in termini di entrate governative.

Questo spostamento ha effetti molto simili alla svalutazione della moneta. Come, però? La svalutazione monetaria ha come effetto quello di rendere le esportazioni più competitive e le importazioni più care. Gli economisti in genere sostengono che l'indicatore migliore di competitività del Paese è il suo tasso di cambio corretto per i costi del lavoro.
L'idea del report è semplice: invece di svalutare il tasso di cambio, l'aggiustamento è ottenuto da un taglio del costo del lavoro, o più precisamente dal prelievo del contributo previdenziale componente del costo del lavoro.

L'obiettivo della svalutazione è anche quello di ridurre le importazioni. Con l'"Iva sociale" si raggiunge anche questo risultato. In primo luogo l'aumento dell'Iva fa crescere anche il prezzo delle merci importate. Ma la svalutazione cambia anche il prezzo relativo dei beni importati rispetto a prodotti nazionali, che non è il caso di un aumento generalizzato dell'Iva. E allora che fare? L'idea, ancora una volta, è che - mentre l'aumento dell'Iva è compensata da un taglio dei contributi sociali - il costo di produzione di beni domestici sarà ridotto, e il loro prezzo rispetto ai prodotti importati subirà un calo diventando così più competitivi.

I predecenti storici.
Sicuri che il sistema possa funzionare? Nell'Economic Review 2010 per l'Ungheria, l'Ocse osserva che: «Nel 1987, la Danimarca ha implementato una riforma in questo senso. Più recentemente, la Germania (2007) e l'Ungheria (2009) hanno aumentato le aliquote Iva con cui in parte o completamente finanziare i tagli ai contributi previdenziali, da cui il nome di "riforma dell'Iva sociale" dato a volte a questo tipo di riforme».
In Danimarca, tra il 1987 e il 1989 i contributi sociali versati dai datori di lavoro sono stati ridotti dal 50% al 30%, taglio finanziato da un aumento del 3% nell'aliquota Iva al 25%. Di conseguenza, l'Iva rappresenta il 33% delle entrate pubbliche in Danimarca, contro il 29% in media nella Ue e il 31% nell'area Ocase.

Allo stesso modo, nel 2007 la Germania ha aumentato il tasso di 3 punti percentuali dell'Iva al 19%, riducendo al tempo stesso i propri contributi previdenziali dal 6,5% al 4,2%.

Se ora si passa dal singolo esempio a guardare la struttura fiscale dell'area dell'euro, si evidenzia che negli ultimi due decenni la quota di contributi previdenziali in entrate dei governi è diminuita, mentre la percentuale delle imposte indirette è aumentata. Inoltre la somma di queste due fonti di introiti è rimasto stabile negli ultimi 20 anni, suggerendo che, di fatto, i governi hanno spostato seppur lentamente la base imponibile dal lavoro (contributi sociali) ai consumi (imposte indirette), un dibattito che si è sviluppato anche recentemente in Italia.

L'esempio greco
Una parte dell'equazione dell'"Iva sociale" è stata messa in atto in Grecia: per ora la prima parte, quella relativa all'aumento dell'Iva. La Grecia ha aumentato l'Iva già due volte lo scorso anno, spostando l'aliquota principale dal 19% al 23%, provocando parecchi malumori. Si tratta di un aumento di entrate Iva del 20% circa, un ritmo di incremento molto più veloce rispetto all'aumento medio delle altre entrate. Ma sul contributo di previdenza sociale, non c'è stato nessun taglio di compensazione. La Grecia non è sicuramente in condizione di ridurre ora i contributi per la sicurezza sociale.

La base imponibile per i salari è molto ampia, in genere circa due terzi del Pil, quindi il taglio non è un'opzione per ora. L'aggiustamento del costo del lavoro arriverà dunque essenzialmente dalla parte dei salari dell'equazione. Atene ha abolito la 13° e 14° mensilità dei salari nel settore pubblico (cioè il 14% di riduzione degli stipendi ai dipendenti del settore pubblico), ma ha visto anche il brusco aumento del tasso di disoccupazione, passato al 14 per cento. Per ora il recupero di competitività si è ottenuto solo riducendo i salari che a loro volta fanno ridurre i consumi e l'import di beni esteri. Se ci fosse una riduzione anche dei contributi sociali sul costo del lavoro il recupero di competitività sarebbe più forte.

Certo il leader dell'opposizione conservatrice Antonis Samaras e il premier greco George Papandreou del Pasok dovrebbero trovare un'intesa sulla materia: cosa non impossibile perché questa riduzione dei contributi (magari dilazionata nel tempo) sarebbe in linea con le richieste di sgravi dell'opposizione di Nea Democratia e darebbe spinta all'export ellenico come vuole il governo socialista.

Il Portogallo è andato su un percorso simile con aumenti Iva dal 20% al 23 per cento. Come nel caso della Grecia, non vi è stato alcun taglio in compensazione del contributo sociale. La situazione fiscale non lo consente. Anche gli stipendi dei dipendenti pubblici di Lisbona sono stati tagliati. Inoltre, un alto funzionario presso il ministero delle Finanze all'inizio di quest'anno, prima delle elezioni, ha confermato che "l'Iva sociale" faceva parte del piano. L'aumento dell'Iva è stato il primo passo, il governo aveva intenzione di procedere con l'altro lato dell'equazione, il taglio dei contributi sociali, non appena qualche margine di manovra fiscale fosse stato trovato. Il Governo è cambiato da allora, ma sicuramente il progetto è ancora vivo.

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14/08/2011 20:08
 
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La bolla impatta tutti

Greek Property Market


....
My wife and I are keen to purchase a smallish second home solely for our own use on one of our favoured Greek islands when we completely retire in a year or two. My immediate problem is that due to the unfavourable conditions of the UK's housing market, I'm having difficulty selling a 2 bedroom flat in London that will provide the source of money for our purchase in Greece.
....





...
Right now, prices on average are stable but inflation at 5% does the job of effectively reducing their value.
...



Eh, già

Buying a first home


...
I bought an apartment 3 years ago - HUGE mistake!
...

24/08/2011 16:39
 
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Com'era? L'immobile è il bene rifugio soprattutto in caso di default? [SM=g10303]

Ma quale... sperano tutti in condoni ed agevolazioni fiscali e roba simile che già conosciamo: un settore decotto [SM=g9058]

Older properties gaining ground over new ones

By Nikos Roussanoglou

One dominant characteristic of the floundering real estate market is the growing popularity of older properties.

According to market experts, of the few sales that have been made since the start of 2011 (total sales for the year are estimated to reach 50,000, compared to 74,000-75,000 in 2010 and 2009, and 100,000 in 2008), some 80 percent involved older properties that were, as expected, cheaper than newly built homes of the same size.

Furthermore, the drop in prices for such properties has also been significantly greater than that for new ones, a fact that has attracted buying interest.

This trend has been confirmed by the Bank of Greece’s quarterly reports as well as a plethora of other studies. The most recent of these, published by ICAP, concluded that the greatest reduction in prices during the first half of this year was observed in older properties and varied from 6 to 10 percent. In total, from the end of 2008 and up to the present, it is estimated that the cost of older houses and apartments has decreased by around 30 to 35 percent on average.

Furthermore, it has been observed that over the past two years, individuals selling property have become much more flexible in accepting lower bids for their homes compared to construction companies selling newly built properties, who have agreed to freeze reductions. Though many of these firms have proved resilient during the slump thanks to the significant profits they enjoyed in previous years, some 1,000 of the 14,000 construction companies operating in Greece have closed down since the beginning of the economic crisis.

According to the ICAP report, the price of newly built homes in the first half of 2011 dipped from between 4 and 9 percent. However, market analysts and pundits say that the overall state of the economy, and more specifically the real estate market, does not justify the current prices for new properties. In short, newly built homes are grossly overpriced given the circumstances: a supply glut (over 150,000 properties in Greece remain unsold) and zero demand.

However, construction firms are hopeful that business will begin to pick up this fall, given a recent amendment by which the exemption period for buyers having to submit an account of their sources of income has been extended to 2013 and also covers all property purchased, not just primary residences, as was the case until now.

The so-called "pothen esches" form required all people making large purchases to prove where they got the cash as part of the government’s drive to crack down on tax evasion, corruption and fraud. However, the measure has been relaxed to include second homes or holiday homes in response to pressure from the market.

By making this move, is it obvious that the Finance Ministry is looking to curb capital flight out of the country, either in the form of savings or in real estate purchases.

According to the Panhellenic Federation of Constructors and Building Companies (OMKOEE), the abolition of the pothen esches, which effectively means the legalization of ill-gotten gains, will boost the real estate market as well as the construction sector.

However, given that September is also expected to bring more taxes and more unemployment, contained optimism is the best attitude for the market to adopt. These negative effects are also expected to break the constructors’ pact, forcing them to take a more flexible approach, especially given the anticipated increases in property taxes, meaning that individuals who own two or more properties will be eager to sell.


ekathimerini.com , Tuesday August 23, 2011 (23:11)


edit: rimosse le " nei tag URL
[Modificato da laplace77 24/08/2011 17:23]
02/09/2011 14:57
 
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La troika Ue, Bce e Fmi interrompe in anticipo la missione ad Atene sul piano di salvataggio

2 settembre


La missione della «troika» composta da commissione Ue, Bce e Fmi ha lasciato ieri sera Atene per «consentire alle autorità di completare il lavoro tecnico riguardo, fra l'altro, il bilancio 2012 e le riforme strutturali di rilancio della crescita».

Come informa Bruxelles, «la missione (legata allo sblocco della sesta tranche di aiuti del primo piano salva Atene del 2010 ndr.) ha fatto dei buoni progressi», ma tornerà «a metà settembre, quando ci aspettiamo che le autorità greche abbiano completato il lavoro tecnico, per continuare le discussioni sulle misure necessarie a completare la quinta revisione del piano di risanamento del governo greco».

Fin quì le verità ufficiali. Poi ci sono i rumor e i sospetti, alimentati da indiscrezioni sulla stampa, che alla base della decisione della Troika ci siano divergenze fra le parti sulla gestione del debito e dei conti pubblici. Un portavoce del ministro delle finanze greco si è affrettato a smentire.

Che la situazione non sia certo serena lo dimostrano poi le dimissioni della responsabile dell' Ufficio Bilancio del Parlamento greco, Stella Sava Balfusia. La decisione è stata presa dopo il polverone alzato dalla pubblicazione del rapporto dell'Ufficio, secondo il quale la dinamica del debito dello Stato greco sarebbe fuori controllo.

Il Ministro delle Finanze aveva reagito immediatamente, dichiarando che «il testo è privo degli elementi di validità che hanno i rapporti delle agenzie internazionali, perchè l' Ufficio Bilancio del Parlamento, (costituito recentemente) non ha ancora le conoscenze e l'esperienza necessarie delle organizzazioni internazionali».

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02/09/2011 18:11
 
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dgambera, 9/2/2011 2:57 PM:

La troika Ue, Bce e Fmi interrompe in anticipo la missione ad Atene sul piano di salvataggio

2 settembre


La missione della «troika» composta da commissione Ue, Bce e Fmi ha lasciato ieri sera Atene per «consentire alle autorità di completare il lavoro tecnico riguardo, fra l'altro, il bilancio 2012 e le riforme strutturali di rilancio della crescita».

Come informa Bruxelles, «la missione (legata allo sblocco della sesta tranche di aiuti del primo piano salva Atene del 2010 ndr.) ha fatto dei buoni progressi», ma tornerà «a metà settembre, quando ci aspettiamo che le autorità greche abbiano completato il lavoro tecnico, per continuare le discussioni sulle misure necessarie a completare la quinta revisione del piano di risanamento del governo greco».

Fin quì le verità ufficiali. Poi ci sono i rumor e i sospetti, alimentati da indiscrezioni sulla stampa, che alla base della decisione della Troika ci siano divergenze fra le parti sulla gestione del debito e dei conti pubblici. Un portavoce del ministro delle finanze greco si è affrettato a smentire.

Che la situazione non sia certo serena lo dimostrano poi le dimissioni della responsabile dell' Ufficio Bilancio del Parlamento greco, Stella Sava Balfusia. La decisione è stata presa dopo il polverone alzato dalla pubblicazione del rapporto dell'Ufficio, secondo il quale la dinamica del debito dello Stato greco sarebbe fuori controllo.

Il Ministro delle Finanze aveva reagito immediatamente, dichiarando che «il testo è privo degli elementi di validità che hanno i rapporti delle agenzie internazionali, perchè l' Ufficio Bilancio del Parlamento, (costituito recentemente) non ha ancora le conoscenze e l'esperienza necessarie delle organizzazioni internazionali».

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I titoli greci affondano dopo notizie Troika. Il tasso del bond biennale sale al 45,9%

Giornata di forti vendite sul mercato obbligazionario greco, dopo la notizia della sospensione della missione della Troika (Commissione Ue, Bce, Fmi) ad Atene. Il rendimento del bond a 2 anni è infatti cresciuto circa del 2,6% al 45,9%, mentre quello del titolo a 5 anni è salito di 80 punti base al 28,5% e quello decennale di 15 punti base al 17,5%.

«Le notizie hanno portato di nuovo la Grecia al centro delle attenzioni, con la liquidita' che torna a migliorare dopo le vacanze», osserva Lyn Graham-Taylor, fixed income strategist di Rabobank.

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05/09/2011 14:22
 
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10/09/2011 16:56
 
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La Grecia fallisce l'obiettivo del 90% sul concambio

di Vittorio Da Rold 10 settembre 2011


Atene ha fallito l'obiettivo prefissato del 90% di adesioni dei privati allo scambio di bond greci mentre si diffondevano voci secondo cui la Germania starebbe preparando un piano B di salvataggio delle sue banche in caso di default greco.

Fonti ministeriali greche ieri parlavano del 70% di adesioni mentre altre voci bancarie delineavano un tasso al concambio da 135 miliardi di bond 2020 detenuti da intermediari privati, fino all'80%. Altri rumor cercavano di tranquillizare i mercati ipotizzando che le banche greche sarebbero pronte a coprire la quota mancante per arrivare al 90%.

Il buon esito dello scambio e la partecipazione dei privati (fortemente voluta dal cancelliere tedesco, Angela Merkel per ragioni di politica interna) è collegato al secondo pacchetto di salvataggio da 109 miliardi di euro deciso il 21 luglio a Bruxelles dei capi di stato e di governo europei.

La data ultima per aderire alle quattro opzioni contenute nello swap, che prevedono una perdita del 21% del valore dei bond, è scaduta ieri (venerdì), ma Atene, per bocca del suo ministro delle Finanze, Evangelos Venizelos, aveva detto nei giorni scorsi che se non si fosse raggiunta quota 90% non se ne sarebbe fatto niente.

Forse Venizelos ora cambierà idea visto che ieri i cds sui bond greci sono arrivati al record di 3.727 punti base. La maggioranza degli analisti sono infatti convinti che Atene aderirà comunque allo swap anche se non ha raggiunto quota 90% di adesioni.

«La Grecia non ha nessuna intenzione di pubblicare i dettagli relativi alla partecipazione al suo programma di swap né questa settimana né la prossima», ha detto Petros Christodoulou, capo dell'ufficio della gestione del debito greco.

La risposta alla proposta di scambio finora è stato «molto positiva», si è limitato a dire Christodolou. «Non uscirà nessuna percentuale né oggi né la prossima settimana visto che più della metà degli europei non hanno ancora risposto. È troppo presto», ha precisato il responsabile greco.
«Il concambio per 135 miliardi di euro detenuti da intermediari privati che prevede il 21% di perdite lo faranno comunque - dice Chiara Manenti, Fixed Income Strategist di Banca IntesaSanPaolo - anche con il 70% di adesioni. Resta poco chiaro se i bond detenuti dalla Bce, che non intende partecipare allo swap, siano da detrarre dai 135 miliardi di euro e calcolare la percentuale di adesione sulla quota rimanente». Secondo alcuni esperti infatti il 90% si dovrebbe calcolare al netto degli holdings della Bce che si stimano pari a 45-50 miliardi di euro di bond ellenici.

«Se non si cade troppo lontani dal 90% di adesioni allo swap non ha molto senso cancellare l'operazione di concambio come il ministro greco Evangelos Venizelos aveva paventato. Anche perché in alternativa non c'è altro che il default della Grecia», commenta Luca Cazzulani, analista di UnicreditGroup.

Oggi il primo ministro greco George Papandreou, farà un discorso di politica economica a Salonicco, per cercare di placare le proteste all'annuncio che verranno tagliati 20mila posti di lavoro del settore pubblico in poche settimane e del varo di ulteriori misure di austerità per rimettere il deficit in carreggiata. Senza queste nuove misure la troika Ue-Bce-Fmi non sborserà la sesta tranche da 8 miliardi di euro.

Una situazione di forte tensione a cui si è aggiunta la voce che la Germania starebbe preparando come dicevamo un piano di salvatggio delle proprie banche in caso di default greco. Così nella serata di ieri il ministro delle Finanze greco, Evangelos Venizelos ha definito solo «rumor» le voci di un default della Grecia durante questo weekend. «Non è la prima volta - ha detto il ministro in un comunicato - che un'ondata organizzata di rumor parla di fallimento della Grecia. È un gioco di pessimo gusto, una speculazione organizzata contro l'euro e l'Eurozona nel suo complesso». Il comunicato è arrivato in risposta a voci ricorrenti di un default. Queste voci insistono sul fatto la Grecia non avrebbe ormai più nessuna possibilità di evitare il default, soprattutto a causa della forte recessione, evidenziata dalla discesa del 7,3% annuo del Pil nel secondo trimestre. Inoltre i rumor insistono sul fatto che Berlino e Parigi diano ormai per scontato il fallimento e stiano lavorando per salvare le proprie banche, particolarmente esposte con la Grecia.


Quattro opzioni per lo swap
- La proposta di scambio riguarda tutti i titoli greci con scadenza dicembre 2020 ed è rivolta a grandi intermediari privati, forse anche ai titoli in custodia e quindi ai clienti retail. Ci sono quattro opzioni.

- Ricevere un nuovo titolo, par bond, con valore nominale al 100% del titolo ritirato in concambio con scadenza a 30 anni. Collateralizzazione a scadenza al 100% con deposito fiduciario di titoli di pari importo e scadenza con bond tripla A

- Impegno a rifinanziare i titoli in scadenza acquistando un nuovo titolo o elargendo un nuovo prestito con caratteristiche della prima opzione
La terza opzione è il cosiddetto discount bond: valore nominale pari all'80% del titolo consegnato, scadenza a 30 anni, collateralizzazione, cedola iniziale a quota 79 e step up

- L'ultima opzione è un discount amortizing bond: valore nominale dell'80%, scadenza a 17 anni con piano di rimborsi con 5 ammortamenti di pari entità dal 13° anno in avanti; collateralizzazione, cedola fissa, quota 79

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11/09/2011 19:49
 
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dgambera, 10/09/2011 16.56:

La Grecia fallisce l'obiettivo del 90% sul concambio

di Vittorio Da Rold 10 settembre 2011

...



e quando il gioco si fa duro...

fonte: repubblica


CRISI

Grecia, nuova stretta economica
per oltre due miliardi e mezzo di euro


Le nuove misure supplementari includono le tasse sulla proprietà, sui depositi con sede in banche straniere e imposte addizionali su sigarette e alcol


ATENE - La Grecia è pronta ad annunciare nuove misure di austerità per 2,5 miliardi di euro, al fine di raggiungere gli obiettivi di deficit concordati con Unione europea, Fondo monetario internazionale (Fmi) e Banca centrale europea.

a conferma arriva dal primo ministro greco George Papandreou, che ha presieduto una riunione di gabinetto nella città portuale di Salonicco. Ieri, Papandreou aveva promesso di salvare il Paese dalla bancarotta, introducendo le necessarie riforme, nonostante la recessione.

Il governo socialista, sotto la guida di Papandreou, ha dovuto tagliare i salari e le pensioni come parte di una ondata di austerità e dolorose misure per assicurare i prestiti internazionali per un valore complessivo di 220 miliardi di euro. Questi sforzi hanno suscitato grande malcontento pubblico. Le nuove misure supplementari includono le tasse sulla proprietà, sui depositi con sede in banche straniere e imposte addizionali su sigarette e alcol.

Il ministro delle Finanze greco Evangelos Venizelos, circa la tassa sugli immobili, ha precisato che si tratterà di un provvedimento che andrà in vigore a partire dal 2012, con durata di 2 anni. L'imposta dovrebbe essere di 4 euro per metro quadrato e dovrebbe riguardare tutti gli immobili di proprietà.

La Commissione europea ha accolto positivamente le nuove misure annunciate dal governo greco per rispettare gli obiettivi concordati per il 2011 e 2012 sul fronte dei conti pubblici e ha sollecitato ancora una volta i Paesi dell'Eurogruppo a superare i problemi ancora aperti e rendere operativo al più presto possibile il potenziamento del fondo salva-Stati (Efsf). Lo ha detto oggi il commissario per gli affari economici e monetari Olli Rehn.

(11 settembre 2011)



e l'ISI greca e' servita...

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11/09/2011 19:51
 
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Re: Re:
laplace77, 11/09/2011 19.49:


...
e l'ISI greca e' servita...

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[Modificato da (sylvestro) 11/09/2011 19:52]
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11/09/2011 23:38
 
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Re: Re:

laplace77, 11/09/2011 19.49:

e quando il gioco si fa duro... fonte: repubblica CRISI Il ministro delle Finanze greco Evangelos Venizelos, circa la tassa sugli immobili, ha precisato che si tratterà di un provvedimento che andrà in vigore a partire dal 2012, con durata di 2 anni. L'imposta dovrebbe essere di 4 euro per metro quadrato e dovrebbe riguardare tutti gli immobili di proprietà.[SM=g7574]


E, pare, verrà addebitata direttamente nella bolletta elettrica!!! 
FourCorners

[Modificato da FourCorners 12/09/2011 00:04]
12/09/2011 00:17
 
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Re: Re: Re:
FourCorners, 9/11/2011 11:38 PM:


E, pare, verrà addebitata direttamente nella bolletta elettrica!!! 
FourCorners





[SM=g1750826]

www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-09-11/grecia-prepara-altra-stretta-1605...

Parlando dal porto della città settentrionale di Salonicco, Venizelos ha detto che la nuova tassa ai cittadini costerà in media tra i 4 e i 10 euro per metro quadrato. Secondo il ministro questo «nuovo sforzo nazionale» è cruciale a causa della cattiva percezione che si ha della Grecia all'estero, che ha rinnovato i rumours su un possibile default. La nuova tassa straordinaria sulle proprietà immobiliari, precisa Venizelos, sarà «raccolta attraverso le tariffe elettriche».
14/09/2011 09:08
 
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ATTENZIONE: GRECIA FALLITA !



I CAMBIAMENTI DRAMMATICI NEL MONDO ARRIVANO SPESSO A SETTEMBRE

Papandreou vagheggia pareggi di bilancio (mi sembra berlusconi)

Venizelos annuncia nuove tasse (ma dal 2012...infatti è solo per prendere tempo) - mi sembra Tremonti. L'APPLICAZIONE DI TALI TASSE NON VERRA' MAI MESSA IN OPERA!

FALLITA LA RINEGOZIAZIONE DEL DEBITO GRECO CON I PRIVATI

IN GERMANIA CI SI PREPARA PER METTERE UN CORDONE SANITARIO ALLE BANCHE TEDESCHE UNA VOLTA CHE LA GRECIA SARA' OUT (e in Italia???)

IN FRANCIA BLOOMBERG PARLA DI DOWNGRADE DELLE BANCHE FRANCESI PER COLPA DELL'ESPOSIZIONE GRECA

L'EURO VIENE VENDUTO MASSICCIAMENTE (PROSSIMA LA ROTTURA DI 1,35) in cerca del paradiso dollaro (dalla padella alla brace...ma per ora va bene così...le resa dei conti avverrà solo piu' avanti)

IN ITALIA L'IMMOBILIARE E' DESTINATO A PERDITE DEL 20% - 40 % IN POCHI MESI!!!

E TU HAI TROVATO UN RIFUGIO SICURO PER I TUOI RISPARMI?

-Importante e inattesa contrazione della bilancia commerciale cinese. Il dato di agosto ha evidenziato un surplus pari a 17,8 miliardi di dollari, dato che si raffronta al +31,5 miliardi di dollari di luglio.

ilpunto-borsainvestimenti.blogspot.com/2011/09/attenzione-grecia-fall...


COSA ASPETTI A DELOCALIZZARE I RISPARMI LEGALMENTE
GITE A LUGANO OGNI GIOVEDI
'LUGANO! NON FATE LE COSE COLTI DAL PANICO..USATE LA TESTA!


Consigli per investimenti... [SM=g1748861]

14/09/2011 19:05
 
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e noi ci avviciniamo a grandi passi...

...prima c'e' stata la manovra recessiva, ma di questo s'e' discusso poco, mica tutti ci capiscono di queste cose...


...mo' ci sono gli scontri, e qui le polemiche saranno feroci, che tanto e' un argomento facile: gli scontri li capiscono anche i teppa da stadio (i quali a volte sono usati dagli stati come provocatori)...

fonte: il Fatto Quotidiano

Cronaca | di Redazione Il Fatto Quotidiano - 14 settembre 2011

Manovra, bombe carta davanti Montecitorio

L’avvio delle dichiarazioni di voto in Aula alla Camera viene “salutato” ruvidamente dal picchetto Cobas-Rsu che presidia, dietro transenne e blindati della Polizia, l’ingresso principale di Montecitorio. Alcune bombe carta sono state lanciate in piazza, mentre le forze dell’ordine rispondono con i fumogeni. Un gruppo di poliziotti e carabinieri con casco e tenuta antisommossa ha allontanato il gruppo di persone che protestava, spingendo la folla verso Piazza Capranica.

L’area antistante la Camera è ancora in stato d’assedio, con poliziotti e carabinieri in tenuta antisommossa, anche se i manifestanti, che hanno fatto esplodere fuochi d’artificio fragorosi il cui rimbombo si e’ sentito fin dentro l’aula, sembra abbiano lasciato per il momento il presidio creato davanti al portone principale. Non è da escludere comunque che la protesta possa ricominciare.



buon divertimento...

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19/09/2011 13:50
 
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Grecia: nuovi tagli al settore pubblico

di Vittorio Da Rold 19 settembre 2011


Niente prestito da 8 miliardi di euro entro metà ottobre se Atene non attuerà il taglio strutturale del 20% dei 750mila dipendenti pubblici o para-pubblici. Il ministro delle Finanze greco, Evangelos Venizelos, dopo aver preso tempo e cercato in ogni modo di evitare la impolare misura ha annunciato ulteriori tagli nel settore pubblico, per far fronte alla crisi del debito che mantiene il paese sull'orlo della bancarotta. Secondo il ministro delle Finanze chiuderanno entro fine anno diverse societá che dipendono da sussidi governativi. La scorsa settimana il governo greco aveva giá annunciato il licenziamento di migliaia di funzionari ma all'annuncio non era seguito nulla di concreto per timore della protesta dei potenti sindacati.
Il premier George Papandreou, in occasione della Fiera internazionale di Salonicco, aveva ribadito la volontà di Atene «di rimanere nell'euro», di rispettare gli impegni presi con i creditori (nonostante il Pil calerà quest'anno del 5%) e cercare di placare le forti proteste sociali e sindacali all'annuncio che verranno tagliati 20mila posti di lavoro del settore pubblico in poche settimane. Inoltre aveva promesso di mettere in mobilità altre migliaia di dipendenti pubblici, fino 150 mila secondo gli accordi presi con la troika, pari al 20% del totale, e collocati nella cosidetta "riserva di lavoro", una condizione che prevede il 60% dello stipendio per un anno dopo di che ci potrà essere il licenziamento se non verrà trovata un'altra collacazione in un altro ministero.
Secondo i media locali, questa misura potrebbe riguardare appunto fino a 150.000 dipendenti pubblici. L'annuncio arriva poche ore prima di una teleconferenza con i rappresentanti dell'Unione europea (Ue), Banca centrale europea (Bce) e del Fondo monetario internazionale (Fmi), la «troika» che valuterá lo stato della finanza e dell'economia greca prima di dare la sua approvazione alla nuova tranche del pacchetto di aiuti. Un'altra misura è l'imposta speciale sugli immobili: tutti coloro che possiedono una casa pagheranno da 50 centesimi fino ai 16 euro al metro quadrato, a seconda del valore della proprietá. Ma Bruxelles non vuole una tantum ma riforme strutturali che riducano la spesa pubblica in modo sostenibile e porti il paese al surplus di bilancio.

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20/09/2011 16:45
 
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Re:
dgambera, 20/09/2011 16.45:





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20/09/2011 18:14
 
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Re: Re:
laplace77, 9/20/2011 6:04 PM:




fonte?

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Corriere della Sera
21/09/2011 23:15
 
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La Grecia vara i nuovi tagli: colpo di scure sulle pensioni (-20%), 30mila statali in meno a fine anno

21 settembre 2011


Tagli del 20% sulle pensioni sopra i 1.200 euro e 30 mila statali in mobilità entro la fine dell'anno. Sono - a quanto si apprende da fonti riservate - alcune delle misure di austerità decise oggi dal governo greco, misure che appaiono destinate a far salire una tensione sociale già alle stelle.

«Abbiamo tentato di trovare i provvedimenti più equi possibili» ha affermato uno dei partecipanti al Consiglio dei Ministri appena concluso, convocato dopo due giorni di colloqui tra il ministro delle Finanze, Evangelos Venizelos, e gli ispettori di Fmi, Ue e Banca Mondiale, che hanno chiesto misure ancora più dure per poter concedere ad Atene un secondo piano di aiuti senza il quale il default potrebbe essere inevitabile.
Tra gli altri provvedimenti varati dall'esecutivo vi è un'estensione fino al 2014 dell'imposta sulle proprietà immobiliari e un'ulteriore riduzione dei pagamenti ai pensionati che hanno lasciato il lavoro prima dei 55 anni.

Il portavoce del governo, Ilias Mossialos, ha successivamente annunciato che gli ispettori della troika torneranno ad Atene la settimana prossima per nuove trattative. «Le misure adottate oggi ci permetteranno di rispettare il le condizioni del salvataggio fino al 2014» ha fatto sapere Mossialos, che ha annunciato inoltre che il reddito minimo della "no tax area" verrà abbassato da 8 mila a 5 mila euro. «Intendiamo restare nell'euro» ha concluso il portavoce, che ha confermato le misure rivelate in precedenza da fonti riservate.

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22/09/2011 12:11
 
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dgambera, 21/09/2011 23.15:

La Grecia vara i nuovi tagli: colpo di scure sulle pensioni (-20%), 30mila statali in meno a fine anno

21 settembre 2011


Tagli del 20% sulle pensioni sopra i 1.200 euro e 30 mila statali in mobilità entro la fine dell'anno. Sono - a quanto si apprende da fonti riservate - alcune delle misure di austerità decise oggi dal governo greco, misure che appaiono destinate a far salire una tensione sociale già alle stelle..

Tra gli altri provvedimenti varati dall'esecutivo vi è un'estensione fino al 2014 dell'imposta sulle proprietà immobiliari e un'ulteriore riduzione dei pagamenti ai pensionati che hanno lasciato il lavoro prima dei 55 anni...


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A quanto ho capito per i baby pensionati si parla di -40% [SM=j7568]

Li finisce a schifiu... [SM=g2469003] vs [SM=g2594222]


22/09/2011 14:24
 
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Re: Re:
FraMI, 22/09/2011 12.11:



A quanto ho capito per i baby pensionati si parla di -40% [SM=j7568]

Li finisce a schifiu... [SM=g2469003] vs [SM=g2594222]






sarebbe un bell'atto di giustizia se lo facessero pure qua...

troppi ne manteniamo di "furbi", specie ex-statali

riforma delle pensioni?

certo: stesso trattamento, ovvero il sistema contributivo, per tutti e retroattivamente...

dal 1 gen 2012 la pensione erogata sara' pari al ricalcolo totale (quanto prenderesti col metodo contributivo, meno quanto hai preso in piu' finora)

sai le risate...

[SM=g1752723] [SM=g1752723] [SM=g1752723]

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22/09/2011 15:46
 
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Re: Re: Re:
laplace77, 22/09/2011 14.24:




sarebbe un bell'atto di giustizia se lo facessero pure qua...

troppi ne manteniamo di "furbi", specie ex-statali

riforma delle pensioni?

certo: stesso trattamento, ovvero il sistema contributivo, per tutti e retroattivamente...

dal 1 gen 2012 la pensione erogata sara' pari al ricalcolo totale (quanto prenderesti col metodo contributivo, meno quanto hai preso in piu' finora)

sai le risate...

[SM=g1752723] [SM=g1752723] [SM=g1752723]




Dal comune di milano sai in quanti se ne sono andati in pensione con 10 anni di lavoro? [SM=j7568] ... [SM=g7591] ... [SM=p7579]
22/09/2011 21:35
 
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Grecia paralizzata dallo sciopero dei trasporti e sotto shock per i tagli agli statali e alle pensioni

di Vittorio Da Rold 22 settembre 2011


In piazza Syntagma davanti al parlamento di Atene il sindaco Yanis Chavari di Salamina festeggia oggi la celebrazione della vittoriosa battaglia navale contro i persiani avvenuta nel 480 a.C. Per l'occasione ci sono i rappresentanti delle altre 28 citta greche che parteciparono 2.500 anni or sono alla coalizione militare. Oggi Kathimirini, Il maggior quotidiano greco, chiede un governo di unità nazionale per fronteggiare la grave crisi economica ma "Nea dimocratia", Il partito conservatore all'opposione, si rifiuta e chiede elezioni anticipate in un giorno in cui la Grecia è paralizzata da uno sciopero generale dei trasporti e dei taxi che protestano contro le liberalizzazioni volute e suggerita da Tommaso Padoa Schioppa che era consigliere economico del premier greco George Papandreou. Il paese è sotto shock dopo l'annuncio del licenziamento di 30mila statali e la riduzione della pensione a chi si è ritirato prima dei 55 anni.

La Borsa di Atene ha aperto oggi in ribasso, registrando uno-1,87%, con l'Indice Generale a 840,02 punti. Il clima generale nel mercato azionario della Grecia continua ad essere strettamente collegato all'andamento delle trattative del governo con i rappresentanti dei suoi creditori internazionali. Secondo la Proton, la Borsa di Atene si muoverà anche oggi a livelli bassi, mentre stando all'Eurobank Efg, gli investitori aspetteranno ancora dati più chiari prima di decidere il da farsi.

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25/09/2011 10:55
 
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Debtocracy
en.wikipedia.org/wiki/Debtocracy
Debtocracy (Greek: Χρεοκρατία hreokratía) is a 2011 documentary film by Katerina Kitidi and Aris Hatzistefanou. The documentary mainly focuses on two points: the causes of the Greek debt crisis in 2010 and possible future solutions that could be given to the problem that are not currently being considered by the government of the country.

The documentary has been distributed online under a Creative Commons BY-SA 3.0 license since 6 April 2011, and the production said that it has no interest in any kind of commercial exploitation of the project.[1] The documentary is available in Greek and English and will be subtitled in at least 2 other languages.[2] The production claims that half a million people saw the documentary in just the first 5 days of its release.[3]
qui c'e' una versione del documentario con sottotitoli in italiano


Qui ne parlano verso l'undicesimo minuto:
scenari.blog.rainews24.it/?p=494
Indebitati col diavolo
Siamo soffocati dai debiti. In Europa come negli Stati Uniti ci si interroga sulle responsabilita’ delle grandi banche. Ma al di la’ delle denunce verbali nessuna sa cosa fare. In America il dibattito riguarda le vie per risanare il deficit pubblico: la destra vuole tagliare le spese sociali, i liberal chiedono più tasse per i ricchi. In Europa in Grecia a Islanda c’e’ chi parla di un debito odioso e si rifiuta di ripagarlo. Intanto in Italia l’assoluzione delle grandi banche coinvolte nella vicenda Parmalat ha rilanciato il tema della difesa dei piccoli risparmiatori. Sono anch’essi vittime della crisi mentre gli istituti di credito continuano a realizzare enormi profitti.

C'E' UN BEL RIASSUNTO [SM=g1750826]
[Modificato da kemar71 25/09/2011 11:29]
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Vojo vede na righina nera discendente.

26/09/2011 10:06
 
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Grecia: stipendi -7,6% primo trimestre
(ANSA) - ATENE, 26 SET - Gli stipendi in Grecia sono diminuiti del 7,6% nel primo trimestre di quest'anno - per la prima volta da quattro anni - come si evince dai dati diffusi dall'Istituto di statistica ellenico Elstat. Nel settore manifatturiero il calo e' stato dell'11,3% mentre i contributi alla previdenza sociale sono calati del 16,5%. Di recente Olli Rehn, commissario dell'Ue per gli Affari economici, ha sostenuto la necessita' di un'ulteriore diminuzione degli stipendi greci per migliorare la competitivita'.

[SM=g7840]

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