Aggressione a Berlusconi, assolto Tartaglia
Si chiude subito il processo di Milano
Il rito abbreviato per l'uomo che ferì al volto il premier il 13 dicembre. Il Pm: "Non era in grado di intendere e di volere", come da perizia degli psichiatri. E La Corte accoglie la tesi
MILANO - E' iniziato e si è subito chiuso a Milano il processo, con rito abbreviato, a Massimo Tartaglia, il perito elettrotecnico che lo scorso 13 dicembre ferì al volto Silvio Berlusconi 1 lanciandogli un pesante souvenir del duomo meneghino. Essendo Tartaglia affetto da disturbi mentali, il procedimento si fondava sugli esiti della perizia disposta dal Gup Luisa Savoia.
Il pm Armando Spataro, in aula, ha chiesto subito al Gup l'assoluzione e un anno di ricovero presso la stessa comunità terapeutica in cui attualmente l'imputato si trova agli arresti domiciliari.
Poi la decisione del Gup, che ha stabilito che l'uomo della statuina contro il Cavaliere non è imputabile e
ha disposto come misura di sicurezza che resti in libertà vigilata per un anno nella comunità di recupero dove si trova da mesi, agli arresti domiciliari. Tartaglia dovrà conformarsi alle indicazioni del direttore della comunità, potrà ottenere dei permessi per andare a visitare alla famiglia ma non potrà partecipare a manifestazioni pubbliche come quella del dicembre scorso in cui aggredì Silvio Berlusconi.
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola