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Risposte a DOMANDE di FEDE

Ultimo Aggiornamento: 06/01/2024 17:11
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02/09/2011 18:47
 
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Riporto qui di seguito una serie di obiezioni poste alla fede cattolica che un interlocutore ha posto altrove, a cui ho dato un contributo di risposte come segue:

Tu dici:

nell'anno 375, sebbene i primi cristiani venerassero solo Dio, la Chiesa introdusse il culto dei santi e degli angeli;

rispondo:

I cristiani hanno sempre ADORATO sempre e solo Dio, in tre Persone, ma hanno venerato, cioè amato, onorato, imitato, ponendoli ad esempio e modello di vita perfetta nella carità sin dai primi martiri. Adorazione e venerazione hanno un diverso valore.

Ad esempio di s.Stefano protomartire s.Agostino dice:

DISCORSO 316

Stefano, il primo tra i Diaconi. Miracoli di Stefano nel nome di Cristo.

1. Stefano, il beatissimo e gloriosissimo martire in Cristo, ci ha già ben nutriti con le sue parole; dopo quel pasto, però, con il discorso del mio ministero vi presento quasi una seconda mensa. E che trovo di più dolce da servire in essa di Cristo e dello stesso Martire? Egli infatti è il Signore, costui è il servo: ma Stefano, da servo, è amico. Quanto a noi, siamo indubbiamente dei servi: egli ci conceda di essere anche amici. Quali servi, tuttavia? Tali da poter cantare con espressione di sincero affetto: O Dio, quanto a me, ho reso grande onore ai tuoi amici 1

....

Per volontà di Dio, (Paolo) vediamo i tuoi frutti: dovunque si legge di te, dovunque si predica di te, dovunque tu converti a Cristo i cuori degli avversari, dovunque, da buon pastore, raduni greggi numerose. Tu regni con Cristo insieme a colui che hai lapidato. Entrambi vi vedete lassù; entrambi ascoltate ora il nostro discorso; entrambi pregate per noi. Entrambi esaudirà chi vi ha coronati, prima l'uno, poi l'altro: il primo, quello che subì la persecuzione, l'altro chi perseguitò. Quello era agnello allora, l'altro, invece, era lupo, ma ora sono agnelli entrambi. Gli agnelli ci riconoscano, ci vedano nel gregge di Cristo: ci raccomandino con le loro preghiere, in modo da impetrare alla Chiesa del loro Signore una vita serena e pacifica.

---------

Nella chiesa perciò vigeva già l'uso di onorare gli amici di Cristo, prima che questo venisse ufficializzato da decreti scritti.

Vi sono anche incisioni nelle catacombe che documentano invocazioni rivolte a persone di fede.



Tu dici:

successivamente nel 431 il Concilio di Efeso proclamò Maria “Madre di Dio”.

Rispondo:

Si trattava di una semplice conseguenza della divinità di Cristo da sempre professata dai cristiani come documenta Eusebio.

Il concilio di Efeso fu quindi una conferma di quello di Nicea. Maria è madre di Dio perchè le due nature, umana e divina, sono inseparabili nella unica Persona di Cristo.


Tu dici

Questi e altri provvedimenti dovevano accontentare le istanze del popolo ...e la Madonna doveva riempire il “vuoto” lasciato nella venerazione popolare dalla sparizione delle varie dee della religione pagana.
Maria dunque prese il posto, nella devozione popolare, di Diana, Iside, Artemide. Infatti, molte caratteristiche del culto della Madonna risalgono a divinità femminili precristiane. L'iconografia della Vergine con in braccio il bambino è ispirata al culto di Iside (ivi comprese le grotte come tipico luogo di apparizioni). Lo stesso racconto della verginità di Maria e della nascita miracolosa di Gesù fu aggiunto ai Vangeli posteriormente, per facilitare la diffusione del Cristianesimo fra i pagani che già erano abituati ai racconti riguardanti esseri semidivini, figli di un dio e di una donna vergine (Eracle, Mithra, Horus).


Rispondo:

Mitra non nacque da una vergine in una grotta, ma (secondo il mito) nacque da una roccia, presumibilmente lasciando una grotta dietro di sè. La roccia non può certamente essere definita "una vergine", e inoltre Mitra sempre secondo queste leggende, nacque già adulto .

L'idea secondo cui Mitra sarebbe nato da una vergine è fondata su un uso arbitrario della terminologia. Mitra sarebbe nato dalla "materia primordiale", chiamata anche "prima madre" o "materia vergine". È evidente che la differenza tra la materia inanimata e una donna vergine è abissale.
E' inoltre abissale la leggenda con ciò che noi riteniamo storia vera.


Eracle nacque, seconda la leggenda, da una delle tante relazioni extraconiugali di Zeus, con Alcmena, una mortale sposa di Anfitrione, re di Tebe . Alcmena non era vergine neppure nella leggenda e la storia non è accomunabile in nessun modo a quella della nascita di Cristo.


Di Horus si possiede solo un bassorilievo che riporta una scena che si potrebbe leggere in tanti modi tranne nel modo in cui un improvvisato e squalificato “studioso” lo ha voluto leggere accostando la scena ai fatti narrati nel Vangelo. Le sue conclusioni sono state dichiarate prive di qualsiasi validità dagli egittologi seri. Peccato che subito i famelici cacciatori di notizie anticristiane ne abbiano tratto motivi per denigrare il cristianesimo. Ma chiunque vede il bassorilievo si rende conto, se è onesto, che ce ne vuole per arrivare alle conclusioni fantasiose dello “studioso” in questione.


Il fatto che i pagani rivolgessero il loro culto di adorazione a delle divinità femminili non significa che Maria non sia quello che i Vangeli ci dicono di lei e che la Chiesa si limita a riconoscerle: una creatura che ha ricevuto il privilegio di essere madre di Dio, cosa di non poco conto e per la quale come essa stessa dice: “tutte le generazioni mi chiameranno beata”.


Tu dici:
Nel 593 il Vescovo di Roma (non c'erano ancora i papi!)...Il primo papa è del 610. L'idea fu dell'imperatore Foca, che prese il potere facendo assassinare il suo predecessore. Per tale crimine, il Vescovo Ciriaco di Costantinopoli lo scomunicò, ma Foca, per ritorsione, proclamò “papa” (ossia capo di tutti i vescovi) il Vescovo di Roma, Gregorio I, il quale tuttavia rifiutò il titolo, rimanendo fedele alla tradizione episcopale della Chiesa Cristiana dell'epoca. Ma già il successore, Bonifacio III, fu pronto ad avvalersi del titolo di “papa”.
Si scardinava così l'insegnamento di Gesù: «Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “maestri”, perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo.» (Mat 23,8-10).


rispondo:

I successori nella funzione di Pietro non ancora si cominciarono a chiamare con il titolo di Papa, ma esercitavano tanto prima che dopo il mandato di Cristo: A TE DARO' LE CHIAVI, e ciò che avrai legato o sciolto in terra sarà legato o sciolto in cielo.

I titoli possono variare nella storia ma la sostanza è quella che conta. Anche i cristiani non si chiamavano così all'inizio: possiamo con ciò dire che quelli che li precedettero non fossero cristiani solo perchè avevano un altro titolo (la Via)?

Già s.Paolo aveva detto:

1Co 4,15 Potreste infatti avere anche diecimila pedagoghi in Cristo, ma non certo molti padri, perché sono io che vi ho generato in Cristo Gesù, mediante il vangelo.


Indirettamente anche Pietro si ritiene “padre” in quanto chiama, ad esempio, Marco “figlio mio” (1 Pt 5,13)


Inoltre nel Nuovo Testamento molte volte si nominano termini come “maestro, guida,” riferiti a persone che esercitavano tale funzione. Questo significa che Cristo voleva che si considerasse solo Lui stesso come Maestro e guida in senso assoluto e che gli altri lo sarebbero stati solo in funzione di Lui.


Tu dici:


Gregorio Magno decretò l'esistenza del purgatorio. Questa geniale invenzione ha permesso alla Chiesa, per molti secoli, fino a tutt'oggi, di vendere suffragi, indulgenze, promozioni in paradiso, realizzando ottimi introiti economici, macchiandosi però di simonia.


Rispondo

Cristo disse che i servi che avessero operato male ignorando la volontà del Padrone avrebbero ricevuto poche percosse nel giudizio dopo la morte (cf Luca 12, 42 ss). In queste percosse limitate possiamo vedervi una pena non eterna e tuttavia non un premio pieno e definitivo. Il concetto era stato anche espresso da Paolo quando dice che il fuoco brucierà le opere dei cattivi operai ma che essi stessi si salveranno ma “COME ATTRAVERSO IL FUOCO” (1 Cor 3,14)

Il termine “purgatorio” esprime e condensa con una sola parola il concetto presente nel Nuovo Testamento nei versetti citati e in altri, di pena temporanea per rendere completamente pure le persone perchè dice la Scrittura che “senza la santificazione nessuno vedrà mai il Signore (Ebrei 12,14)


 

Tu dici:
Nel 788 la Chiesa Cattolica adottò ufficialmente l'adorazione della croce, delle immagini e delle reliquie dei santi. I primi cristiani, proprio come gli ebrei, consideravano idolatria ogni pratica di questo tipo. Poiché il secondo dei famosi dieci comandamenti di Mosè proibiva il culto delle immagini, e ciò poteva turbare i devoti, la Chiesa modificò la lista dei dieci comandamenti, censurando il secondo e, per far tornare i conti, spezzando in due l'ultimo.


Rispondo

Dio ORDINO' a Mosè di fabbricarsi un serpente di rame da issare su un'asta affinchè chiunque lo riguardasse venisse sanato dal morso mortale dei serpenti velenosi. Questo, secondo la stessa spiegazione di Gesù prefigurava la Crocifissione che ci avrebbe liberati dal morso mortale del peccato e della morte eterna. Dio era forse in contrasto con se stesso quando ordinò una tale immagine da mettere, oltretutto, bene in vista di tutti? Da questo si può arrivare facilmente alla conclusione che l'immagine può essere utilizzata quando serve per rinviare a ciò che rappresenta, come ha spiegato il concilio. La Bibbia deve essere letta a 360 gradi, coniugando tutti i componenti che servono a completare i quadri.


Tu dici
Nel 995 Giovanni XIV introdusse la canonizzazione dei santi. Nel Nuovo Testamento il termine “santi” si riferisce a tutti i membri della comunità. Infatti Paolo conclude le sue lettere con la tipica espressione “un saluto a tutti i santi”. L'idea che essere “santo” sia una condizione peculiare ed elitaria è perciò in contrasto con le Scritture.


Rispondo


Il termine SANTI viene usato nel Nuovo Testamento, sia per indicare tutti santificati in generale, che sono tutti i cristiani, sia per indicare la perfezione richiesta e a cui devono tendere tutti i santificati. Come ad esempio l'esortazione rivolta da Cristo: (mt 5,48) siate santi come è santo il Padre vostro. Tradotta anche “siate perfetti come è perfetto il Padre vostro.


Paolo ritenendo se stesso uno tra questi perfetti, dice:

1Co 2,6 Tra i perfetti parliamo, sì, di sapienza, ma di una sapienza che non è di questo mondo, né dei dominatori di questo mondo che vengono ridotti al nulla;


Fili 3,15 Quanti dunque siamo perfetti, dobbiamo avere questi sentimenti; se in qualche cosa pensate diversamente, Dio vi illuminerà anche su questo.


Si tratta dunque di un termine (santo) da distinguere a seconda del contesto.

Nella canonizzazione dei santi viene considerata appunto la perfezione e l'eroica carità delle persone e non la generica santificazione derivante dal comune battesimo ma che può essere offuscato da innumerevoli ombre durante la vita. Solo i perfetti, (nel senso di santi che hanno raggiunto la perfezione) la Chiesa li addita alla venerazione e cioè all'onore dovuto agli amici di Dio.


Tu dici:
Nel 1079 papa Gregorio VII introdusse il celibato dei preti.
Nel Nuovo Testamento si dice l'esatto contrario, ovvero secondo Paolo il vescovo dovrebbe avere famiglia, in quanto: «... bisogna che il vescovo sia irreprensibile, marito di una sola moglie, sobrio, prudente, dignitoso, ospitale, capace di insegnare, non dedito al vino, non violento ma benevolo, non litigioso, non attaccato al denaro. Sappia dirigere bene la propria famiglia e abbia figli sottomessi con ogni dignità, perché se uno non sa dirigere la propria famiglia, come potrà aver cura della Chiesa di Dio?» (I Epistola a Timoteo, cap. 3).


Rispondo:

Secondo Paolo la scelta migliore è quella del celibato e tutto il capitolo 7 della prima lettera ai Corinti lo spiega con forza come ad esempio dicendo: 1 COR.7,32-34 CHI NON E’ SPOSATO SI PREOCCUPA DELLE COSE DEL SIGNORE, COME POSSA PIACERE AL SIGNORE…CHI NON SI SPOSA FA MEGLIO.. Mentre la possibilità di sposarsi per i vescovi dei primi tempi cristiani era una concessione e non certo un obbligo. Divenne tale quando la Chiesa si trovò nella possibilità di poter dare incarichi pastorali a persone che avevano scelto di servire il Signore con cuore indiviso.


Tu dici
Nel 1090 venne introdotto il rosario. Ciò costituisce l'ennesimo capovolgimento dell'insegnamento di Gesù, che disse: «... E nel pregare non usate inutili dicerie come fanno i pagani, i quali pensano di essere esauditi per la moltitudine delle loro parole.... Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta, e serratone l'uscio fai orazione al Padre tuo che è nel segreto...» (Mat 6,5-8).

rispondo:

Gesù ha insegnato una preghiera denominata Padre Nostro. Perchè non dovremmo recitarla, anzi perchè non dovremmo recitarla spesso, o ancor meglio di continuo se fosse possibile, visto che s Paolo ci raccomanda : PREGATE INCESSANTEMENTE?
Vi è forse una controindicazione nel Vangelo a questo utilizzo, se Gesù stesso ha detto una parabola, quella della vedova importuna col giuidice che l'ascoltò per la sua ripetitività per indicarci che nella preghiera dobbiamo essere insistenti, e addirittura assillanti ?
Cosa significa allora le parole che non dobbiamo sprecar parole di fronte al fatto che vi sono interi salmi che ripetono lo stesso versetto per diecine di volte come ad esempio: eterna è la sua misericordia, oppure Gesù stesso che continuava a invocare il Padre sempre con le stesse parole nell'orto degli ulivi, oppure s Paolo che continuava a chiedere sempre di essere liberato da una certa spina che aveva nella carne?
Significa che noi non dobbiamo attenderci che dalla pronuncia di un determinato numero di preghiere otteniamo un determinato risultato, come fosse una gettoniera che fornisce per ogni gettone il prodotto atteso. Ma anche se non dobbiamo attendere risultati secondo le nostre vedute il Signore ci insegna a non smettere di pregare, foss'anche con le stesse parole, non per niente ha insegnato egli stesso a pregare col Padre Nostro. Quello che importa è essere in comunione con Dio, possibilmente sempre, e questo lo consente solo la preghiera. Chi può e sa pregare con parole proprie, usi le proprie, chi prega ripetendo i salmi a memoria, faccia in tal modo. Chi non sa altra forma preghi con le preghiere più semplici che la Chiesa insegna ai semplici.


Tu dici:


Nel 1184 il Concilio di Verona istituì l'inquisizione per gli eretici. Da questa data e per oltre cinque secoli la Chiesa commise crimini ed atrocità di ogni genere sterminando milioni di innocenti.

rispondo:

La cosiddetta “inquisizione” era destinata a umanizzare sistemi disumani di amministrare la giustizia spesso sommaria e senza processi di un potere civile senza freni. Quindi rappresentava per l'epoca un freno notevole tanto che storici seri hanno potuto ricostruire i fatti determinando l'entità e la natura dei casi, che non sono gli sbandierati milioni ma rientrano in una percentuale molto bassa e solo per coloro che rappresentavano una pericolosità sociale notevole. La Chiesa non eseguiva pene di morte, ma dava un parere dopo aver tentato il recupero dell'incriminato. Tener presente che allora, come oggi, molti eseguivano sacrifici umani per atti di satanismo e costoro senza dubbio erano nemici della società, ed allora non c'era la possibilità di mantenerli a vita a spese della società stessa con gli ergastoli. Quando si valuta la storia occorrono molti parametri .


tu dici:
Si potrebbe continuare con un elenco foltissimo nei secoli seguenti, riempiendo (come infatti sono stati riempiti) parecchi volumi per raccontare come la Chiesa sia andata in deriva rispetto alle sue finalità originarie per creare un sistema di potere temporale monolitico e assoluto, deriva che ha avuto, anche sotto il profilo ideologico, il suo culmine finale nella connivenza con il nazifascismo.


Risposta

Dice Paolo:

1Ti 2,1 Ti raccomando dunque, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini,

2 per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo trascorrere una vita calma e tranquilla con tutta pietà e dignità. 3 Questa è una cosa bella e gradita al cospetto di Dio, nostro salvatore...

La Chiesa, ha dovuto vivere in mezzo a numerosi regimi anticristiani. L'imperatore romano, sanguinario, dittatoriale, spesso spietato e invasore di numerose nazioni, non fu apertamente avversato da Cristo sulla cui bocca non si trova alcuna riprovazione degli atti criminosi dell'impero romano. Ci si dovrebbe chiedere come mai Cristo che pronunciò nunerose invettive contro scribi e farisei non dicesse una arola contro l'imperatore verso il quale anzi disse di rendergli ciò che gli era dovuto.

Coloro che avrebbero voluto invettive contro il nazionalsocialismo da parte della Chiesa devono sapere che il suo modo di agire è innanzitutto conseguente al modello evangelico.

Con il nazionalsocialismo, vi fu un legittimo e doveroso tentativo di concordare alcune linee di rispetto reciproco che doveva garantire quella pace che secondo Paolo è cosa gradita a Dio e quindi da perseguire.

Quando però si è venuta mostrando la ferocia e la inaccettabilità di questa ideologia, il papa ha scritto la "mit brennender sorge" dove venivano evidenziate le tante storture e la pericolosità del nazionalsocialismo. Tale documento non è stato sconfessato dal suo successore il quale si è trovato a fronteggiare una contrapposizione violenta e sfrenata e che ha ritenuto di dover agire per salvare e mettere al riparo coloro che erano perseguitati dal regime senza cercare uno scontro a tutti i costi.

Io penso che se avesse continuato a fare proclami avrebbe ottenuto una più radicale ed atroce violenza per tutti i credenti. La condanna dell'idea c'era già stata e in vari modi era stata anche confermata. Il regime fece internare ed uccidere migliaia di sacerdoti oltre a tanti credenti, ma potrebbero essere stati molto di più se si fosse cercato di avversare il regime con ripetizioni di posizioni già esplicitate in precedenza.


Tu dici:
Questo dovrebbe rispondere anche all'obiezione di Teofilo, che parlava di “puntualizzazioni e precisazioni”: si tratta di puntualizzazioni piuttosto drastiche, direi, e non sempre limpide, anzi persino in alcuni casi nette deviazioni dai «principi eterni divini enunciati nelle Scritture»;

Rispondo:

Come ti ho evidenziato la Chiesa nel proclamare i dogmi e nell'esercizio del suo magistero è rimasta ancorata alla Scrittura considerata nella sua interezza e non sezionata a proprio piacimento per fargli dire quello che si vuole. Non vi sono deviazioni anzi è stato raddrizzato ciò che rischiava una deviazione.

 

Spero di aver chiarito tutti i punti che hai elencato.


[Modificato da (Teofilo) 02/09/2011 19:05]
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