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CONOSCERE L'AZIONE DEL MALIGNO PER DIFENDERSI

Ultimo Aggiornamento: 07/12/2022 15:52
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23/02/2010 21:37
 
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Se si tratta di un maleficio, può pregare qualsiasi fedele.
Se c'è un familiare disponibile, affido a questo familiare di continuare le preghiere di liberazione, iniziate dal sacerdote. Si tratta di un servizio reciproco che rientra nel servizio ecclesiale, per cui un fedele deve essere a disposizione del prossimo.
Per l'inte­ressato, sono molto utili anche una semplice preghiera di liberazione. Nel rito greco, orientale, esiste proprio una preghiera di liberazione dal maleficio. invece in quello occidentale c'è solo la preghiera esorcistica che va pure bene: si tratta dell'esorcismo di Leone XIII, che appunto io affido ai fedeli, (vedi alla fine del presente articolo). Soprattutto, quando si tratta di punture di aghi, spilli, chiodi, è bene che lo faccia lo stesso familiare, anche più volte al giorno se si tratta di infissioni ripetute nel corso della giornata o delle settimane.
Un esorcista non ha il tempo, né la possibilità di farlo più volte. Togliere gli spilli è una tecnica che richiede solo un po' di pazienza verso lo sventurato. Per togliere queste infissioni di natura spirituale, ma che come abbiamo detto provocano lo stesso effetto e danno di quelle vere, basta comprimere con un po' di energia sulla parte dolorante e questo male scompare, sempre dopo aver recitato la preghiera di liberazione".

Perche una persona colpita non deve rivolgersi a maghi e fattucchieri per farsi togliere il maleficio?
"Il mago non toglie nulla. Innanzitutto chiede tantissimi soldi ingannando sol­tanto. Perché queste persone non possono fare il bene, ma sono solo capaci di fare il male. Il malcapitato potrebbe anche trova­re dei giovamenti momentanei, artificiali, proprio illusori. Ben presto si ricadrebbe in mali peggiori.
Solo l'intervento del Signore attraverso l'opera del sacerdote o di un semplice fedele, può mitigare e dare la forza di poter continuare a lottare, poi­ché spesso i malefici vengono rinnovati".
Dunque sono possibili e frequenti le ricadute?
"Sono frequentissime perché un male­fìcio fatto una volta o due perde l'efficacia dopo altrettante benedizioni.
Ma il rinno­vo prolungato nel tempo, richiede una lotta maggiore. I fattucchieri, in genere, hanno bisogno di rinnovare il malefìcio due volte alla settimana, di solito il martedi e il venerdì perché sanno che sono i giorni sacri della Passione del Signore e quindi intendono profanarli e devono ripeterli per settimane e settimane, perché all'inizio non si ottiene una efficacia immediata. Essi intendono perseverare fin quando si è ottenuto lo scopo prefissato. Quindi c'è bisogno di ripetere le benedi­zioni. Loro fanno il male, noi dobbiamo fare il bene".

Quanto tempo ci vuole per guarire.
"Qui siamo nel mistero. Soltanto il Si­gnore sa quando si può guarire, però io ho potuto sperimentare che per i malefìci che vengono fatti per uno scopo particolare, come quello di separare due persone, in genere in poco tempo si guarisce. O per­ché è stato raggiunto l'obiettivo e quelle due persone si sono separate, oppure non riuscendo nell'intento, desistono.
Finché gli arri­vano soldi opera nel male, quando finisco­no i finanziamenti, cessano. Sotto questo aspetto un malefìcio fatto da un fattuc­chiere è tremendo, esso provoca sofferen­ze atroci ma in genere poi finisce. Invece quando è fatto direttamente dalla persona che vuole distruggere l'altra, allora c'è il pericolo che possa durare anni e anni". E possibile che una "maledizione si tramandi di generazione in generazione in una famiglia?
"Sì, è possibile. A volte vediamo delle persone che stanno male pur non avendo riscontri in un maleficio recente, ma avendo ricevuto maledizioni da genitori o nonni. In genere non si tratta però di casi gravi, perché passando il tempo si affie­volisce l'efficacia".

E’ utile, secondo lei, recarci da un esorcista all'altro, affrontando a volte anche lunghi ed estenuanti viaggi?
"Purtroppo molti fanno questo anche per confrontare l'efficienza dei vari esorcisti, ma io credo che serva a ben poco. Chi libera non è l'esorcista, ma il Signore. Quindi andare dall'uno o dall'altro diventa insignificante oltre che un dispendio di energie utili invece per lottare contro il male. Importante è perseverare nella preghiera, nei Sacra­menti e nelle virtù cristiane e poi di tanto in tanto recarsi dall'esorcista, purché que­st'ultimo lo faccia con coscienza, compe­tenza, convinzione".

Ho visto che molte persone vengono qui da lei munite di olio, acqua e sale. che valore hanno questi alimenti e che uso se ne deve fare?
"Si dovrebbe catechizzare un po' di più, perché molte persone puntano mag­giormente su questi alimenti esorcizzati, da assumere, piuttosto che sui Sacramenti e sulla preghiera. Pur tuttavia sappiamo bene che la Chiesa ha istituito una benedi­zione particolare su questi elementi che servono come aiuto, mezzo per liberare. Digerendo questi alimenti, si viene a contatto con il maleficio e come si sa il sacro e il diabolico si scontrano, per cui la persona colpita si sente più sollevata soprattutto a livello di apparato digerente .
Il sale può essere utilizzato non solo come condimento, ma essere messo nei luoghi dove si notano anormalità: rumori, cattivi odori, o polveri sovrabbondanti. Quindi il sale esorcizzato non va usato sotto forma di superstizione, ma come vero e proprio antidoto contro le presenze negative in una casa o in qualsiasi altro locale".

Un’ultima domanda, padre Lanfranco: un mago o una fattucchiera, sono sempre in tempo per convertirsi, per rinunciare al regno di satana e scegliere il regno di Dio?
"Dobbiamo sempre nutrire fiducia, altri­menti per queste persone ci sarebbe solo la dannazione eterna. Dobbiamo pregare perché il Signore tocchi loro i cuori. In genere lo si fa per motivi di interesse e sappiamo bene che maghi e fattucchieri di soldi ne fanno tanti. Però una volta ottenu­to lo scopo, la loro vita diventerebbe insi­gnificante, si troverebbero alla fine con le mani piene non di mosche, ma di cadaveri, quindi dovranno pur sentire il bisogno di pensare all'eternità. Si sa che a questo mondo tutto finisce. Dunque intensifi­chiamo le preghiere e i sacrifìci affinchè quanto prima o almeno in punto di morte, e a questo proposito ho ricevuto diverse testimonianze, queste persone possano convertirsi e scegliere il Regno di Dio".


A giudizio degli esorcisti, sono quattro le cause per cui una persona può cadere nella possessione diabolica o in disturbi di origine malefica. Può trattarsi di semplice permissione di Dio, così come Dio può permettere una malattia, allo scopo di dare alla persona un'occasione di purificazione e di meriti. L'hanno subita Santi, come Angela da Foligno, Gemma Galgani, Gio­vanni Calabria. Altri sono stati vittime di disturbi malefici con percosse e cadute: Curato d'Ars e Padre Pio. La causa può essere data da un maleficio che si subisce: fattura, maledizione, malocchio.
Si espone al rischio di influenze malefiche o di possessione chi si rivolge a ma­ghi, cartomanti, stregoni; chi partecipa a sedute spintiche o a sette sataniche, chi si dedica all'occultismo e alla negromanzia. – Si può cadere in mali malefìci per il persistere di colpe gravi e multiple. Don Ga­briele Amorth Sacerdote esorcista della diocesi di Roma ha avuto casi di giovani dediti alla droga o colpevoli di delitti e perversioni sessuali. Ma su quali sintomi ci si basa per procedere ad un esorcismo? L'esorcista guarda anche le cartelle cliniche.
Certe diagnosi nascondono l'incom­prensione del vero male che affligge il paziente. Il sintomo più significativo è l'avversione al sacro che si manifesta in tante forme:
- Ripugnanza alla preghiera e per tutto ciò che è benedetto, anche senza minimamente sapere che lo è (l'acqua santa che procura un insopportabile bruciore);
-Reazioni violente e furiose, in persona che di natura è tutt'altro, con bestemmie ed aggressioni anche se uno prega solo mentalmente;
Sintomo culminante: reazioni furiose della persona se si prega su di lei o la si benedice.
Come reagire? Ci sono vari tipi di maleficio.

SECONDO LO SCOPO: per favorire o distruggere un rapporto d'amore con una persona.
o: per procurare del male fisico, psichico, economico, familiare.
Lega­menti. per creare impedimenti ai movi­menti, alle relazioni.
Transfert: per trasferire ad una persona i tormenti fatti a un pupazzo o a una foto della persona che si vuole colpire.
Putrefazione: per procu­rare un male mortale, facendo putrefare un materiale soggetto alla putrefazione.
Possessione: per introdurre una presenza diabolica nella vittima e causarle una vera e propria possessione.

SECONDO IL MODO
Diretto: mediante un contatto della vittima con l'oggetto portatore del male (ad esempio, quando si fa bere o mangiare alla vittima qualcosa di malefìciato o fat­turato).
Indiretto: attraverso l'azione ma­lefica compiuta su un oggetto che rappre­senta la vittima.

SECONDO L'OPERAZIONE

Per infissione o inchiodamento: con spilli, chiodi, martello, punte, fuoco, ghi­accio.
Per annodamento o legatura: con lacci, nodi, briglie, nastri, fasce, cerchi.
Per putrefazione: sotterrando l'oggetto o l'animale-simbolo dopo averlo fatturato.
Per maledizione: direttamente sulla per­sona o foto, o su un simbolo di essa.
Per distruzione con il fuoco: si pratica bruciando più volte l'oggetto sul quale si è trasferita idealmente la persona della vittima, per ottenere, in questa, una forma di consunzione più o meno analoga a quella della putrefazione.

SECONDO IL MEZZO
Con fatture: pupazzi o carne, con spilli, ossa di morti, sangue, sangue mestruale, rospi, polli.
Con oggetti maleficiati: regali, piante, cuscini, bambole, orologi, talismani, (qualsiasi altro ogget­to).
Localizzazione dei sintomi:
la testa (dolore strano, botte, confusione, stanchezza mentale e fìsica: male agli occhi, disturbi del sonno, della personalità, del comportamento).

Lo stomaco (difficoltà digestive, dolori, anoressia. uno strano, intenso e diffuso malessere che dallo stemo o bocca dello stomaco sale alla gola e alla testa, bulimia, vomito). "Piccate " nella parte del cuore 1- Avversione al sacro (distacco dalla preghiera, dalla Fede, dalla vita spirituale cristiana. allontanamento dai Sacramenti e daIIa Chiesa, distrazioni, sbadigli, sonnolenti nella preghiera, disagio a stare in Chiesa con nausea fino allo svenimento (senza spiegazione e senza cure efficaci). confusione, ossessioni, amnesie, ansia, paura, abulia, incapacità di concentrazione a studiare, a lavorare.
Disturbi nell’affetto e negli umori: nervosismo, litigi continui, freddezza o passionalità immotivata, tendenza alla depressione, allo scoraggiamento, alla disperazione.

Impedimenti (nel matrimonio, nel fidan­zamento, nello studio, nella carriera, negli affari; fallimenti, errori impensabili, strani incidenti. Spinta alla morte,
SEGNI STRANI: sentire addosso spilli, chiodi, trafitture, fuoco, ghiaccio, serpi, lacci.
Rumori strani e fenomeni in casa o nei luoghi di lavoro (passi, scricchiolii, colpi, ombre, "presenze", animaletti, lampade che scop­piano, elettrodomestici che si bloccano, porte, finestre che si aprono o chiudono, intrusione di insetti.
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Questa è la vita: che conoscano Te, solo vero Dio, e Colui che hai mandato, Gesù Cristo. Gv.17,3
 
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