Avventura: "L'alchimista" - Capitolo 2

L'indomani mattina un temporale si abbatte' su tutto il lago e il rumore della pioggia battente imperversava all'interno della locanda. Wids e compagni si ritrovarono al solito tavolo per un pranzo anticipato. Rivolgendosi al gruppo Wids disse
"Sono molto soddisfatto di come vi siete comportati nel risolvere la missione che vi avevo affidato, sia dal punto di vista strategico che di combattimento" fece una pausa poi riprese
"Ho bisogno di voi per la prossima missione e non vi nego che sara' piu' perigliosa della precedente. Un animista di bosco atro Sheren mi ha contattato per la seguente. Nel cuore di bosco atro gli elfi silvani stanno lottando contro una grave malattia che sembra una maledizione.

All'inizio si presenta come una febbre molto alta, poi piano piano inizia a offuscare la mente e in breve porta alla morte. Un sintomo del contagio e' rappresentato da alcune macchioline nere all'interno dell'occhio e dietro le orecchie. Circa dodici elfi sono stati contagiati e poi morti fino ad ora. Pare attecchisca solo con chi ha sangue elfico. Sheren mi ha rivelato che dai suoi studi questa malattia e' di origine Magica. Mi ha fatto anche un nome, l'Alchimista, uno Stregone al servizio del Negromante"

quest'ultima parola la sussurro'... quasi un soffio... nessuno voleva sentir nominare quell'oscura presenza che aleggiava sui pensieri di tutti gli abitanti della terra di mezzo.

Wids osservo' i volti dei suoi compagni poi continuo'

"Dalle indagini di Sheren una pozione che potrebbe fermare se non debellare questa maledizione, puo' essere trovata in una antica radice, l'Aducaah. Ho fatto delle ricerche e sono riuscito a trovare solo una pagina di un antico manoscritto che ne parlava. E' scritto in elfico e non conosco appieno questa lingua."

Prese dal tascapane una pergamena e la srotolo' sul tavolo.

"Questa parte l'ho trascritta, e' in Quenya antico dovrebbe celare la zona in cui trovare questa radice.
Sheren non ci dara' un compenso in monete ma in manufatti elfici. Appena capiamo dove andare la nostra missione puo' iniziare."

concluse osservando negli occhi ognuno dei suoi compagni.

"Io non la conosco, e penso che sia abbastanza difficile trovare qualcuno che ci possa aiutare. La conoscenza di questa lingua è una cosa rara."

Iniziò a massaggiarsi lentamente il mento mentre continuava ad osservare il foglio posato sul tavolo recante il messaggio.

Olaf

Prese il foglio fra le mani. e lo rigirò più e più volte soffermandosi ogni tanto su alcuni segni particolari. "Mi spiace amici, io conosco qualche rudimento della lingua degli elfi, ma questo deve esserne una versione assai antica ed elaborata" e ritornò a scrutare il foglio grattandosi la barba rossiccia.

"Amici, ho capito, ora riesco a intendere il senso!
E' un gioco elfico, bisogna modificare l'ordine delle lettere!
Lasciatemi un momento, vi prego!"
E prese ad armeggiare su di un'altro foglio, cancellando e riscrivendo il tutto più volte.
Dopo una decina di minuti disse: "Ecco fatto".

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"Là dove flutti incontra
la montagna solitaria
un vecchio camminamento
porta ad ovest per poi
scendere sotto terra
una pietra che sembra
un albero, quella è la
via ad un giorno di cammino."

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"Ottimo lavoro Neor" esclamo' Wids rimasto impressionato dall'abilita' del compagno. "Flutti e' il fiumo che collega pontelagolungo con la montagna solitaria. Non resta che decidere come arrivare al punto indicato, se via fiume o via terra, voi cosa ne pensate?" disse rivolgendo la domanda ai suoi commensali.

"Lungo il tragitto da qui alla montagna solitaria, potremmo incontrare servi del Negromante, Orchi, Orchetti e affini, attaccano raramente di giorno e comunque hanno un comportamento scomposto, ma comunque temibili per la quantita' di guerrieri con la quale si presentano" rispose Wids secco. "La tua idea di andare via lago fino alla foce del flutti e poi a piedi mi sembra buona, potremmo prendere il traghetto che parte da pontelagolungo cosi' da poter portare con noi eventuali cavalcature, io per esempio ho un cavallo... per chi di voi non lo abbia... beh abbiamo abbastanza denaro ora" disse sorridendo quest'ultima parte... poi riprese "Cosa ne pensate voi di questo piano?"

Olaf

L'animista aveva fatto un ottimo lavoro: si vedeva che aveva studiato negli anni. Anche l'idea del fiume non era malvagia: permetteva di risparmiare tempo, forze e lasciava anche il tempo di riposarsi e di organizzare la missione nei particolari, anche se alla luce dell'informaizoni che il loro committente gli aveva dato, non è che fossere molte.
"L'idea del battelo mi piace. Ha i suoi vantaggi. Inoltre, visto che abbiamo parecchio denaro a disposizione, direi che è il caso di rifornirci per bene. Considerate inoltre che i commercianti ci doveno la ricompensa promessa" e fece un sorriso maligno "Io ho ancora in sospeso un bel paio di stivali nuovi) e scoppiò in una risata assordante.

"Beh, se accogliete così tranquillamente la mia idea, posso uscire. Devo rimpinguare la mia bisaccia.
Credo che domattina non sia troppo tardi per partire... O abbiamo fretta?"
Si alzò dalla tavola mentre pronunciava l'ultima frase, e lanciò un occhiata interrogativa a Wids, quasi per sottolineare la sua richiesta di uscire.

Osservo Neor risolvere l'indovinello con lo sguardo meravigliato.

*Come avrà fatto a risolvere l'indovinello... Io non ne avevo la più pallida idea... Non che me ne stupisca a dire il vero, non sono mai stato bravo in questo genere di cose... Ci sarà un motivo se sono quel che sono!*

Ascoltò silente i discorsi dei compagni.

*Buona idea quella del traghetto, non penso che vi fosse soluzione migliore*

"No, domani mattina non mi pare troppo tardi, e comunque non è detto che riusciamo ad organizzarci per tutto nel poco tempo a nostra disposizione, ma di certo ci proveremo."

Osservò stupito per un'istante il volto impassibile di Wids, e poi si decise a uscire, dopo aver salutato i compagni.
Richiamò il Lupo, e si avviò per la città deserta sotto la pioggia battente.
Rivoli di acqua gli incorniciavano il volto, e bagnavano i lunghi capelli e la barba incolta, ma non sembrava far loro caso.
Gli anni nella foresta lo avevano abituato ai climi più rigidi, dopotutto.

L'acqua del lago sotto le palafitte era gonfia e mossa, e ogni tanto un tuono spezzava il ritmico scrosciare della pioggia.

L'animista camminava cercando di ricordare la via verso il negozio di Erbe a cui aveva accennato pochi giorni prima Wids.

*Da quando sono arrivato in città sono senza erbe, senza armi ausiliarie e senza tutti i miei utensili. Dannazione a chi si è preso il mio zaino quella volta!
Bah.
Ho bisogno assolutamente di rimpinguare le mie riserve di erbe, in più ho intenzione di recuperare qualche coltello da lancio. Devo recuperare anche una corda, un'acciarino, qualche torcia, una corda e una serie di accessori collegati alla preparazione delle erbe. Un ago e un pò di filo sarebbero utili... e anche una coperta.
Dannazione, spero solo che i soldi che ho mi bastino!*

Parlando tra se aveva convenuto fosse più utile recuperare gli oggetti più modesti, ma più essenziali, per primi, e spendere tutti i soldi restanti per le erbe e gli attrezzi per l'alchimia.
Aveva deviato dunque, e si era avviato verso un'emporio che aveva notato nel vagare dei giorni precedenti. Era un piccolo e vecchio negozio, quasi mai frequentato e pieno di polvere e oggetti antiquati.

Entrato, si rivolse al vecchio e grasso commesso.
"Salve messere. Ho bisogno di fare qualche acquisto.
Dunque... Iniziamo con una corda."
Borbottando il commesso andò nel retro della bottega, e urlando disse "Quanto lunga?"
"Almeno una decina di metri"
"Uhm..."
"Già che è da quelle parti, una matassa di filo robusto, e qualche ago. Poi, tre torce. E una buona coperta."
"Ancora qualcosa e mi piegherò in due per portarti tutto, dannazione!"
Il commesso, tornando, inciampò e cadde a terra, sparpagliando tutto quello che stava trasportando. Il beorniano dapprima rise, ma il commesso restava immobile da troppo tempo ormai.
Il sorriso scomparve dal suo volto, e si precipitò sul corpo inerme il più velocemente possibile. Lo girò senza fatica, ma scoprì con enorme terrore che aveva un'espressione vacua, un'espressione che lui conosceva bene, quella dei morti. Esaminando quello che ormai era sicuro fosse un cadavere notò un'enorme ematoma all'addome. Cadendo, probabilmente uno degli oggetti che trasportava lo aveva colpito, e l'età aveva fatto il resto

*Mi ci mancava solo questa.
Che fare? Posso chiamare soccorsi, ma non mi crederà nessuno. Questo livido poi non gioca a favore di me e del mio bastone...
Bene. Mi toccherà fuggire anche da qui. Almeno, la pioggia mi coprirà.
Credo che prima possa comunque recuperare le erbe, e posso prendere il resto della roba da qui. Mi dispiace amico, ma non posso nemmeno seppellirti degnamente.*

Detto questo, nascose il cadavere dietro al bancone, e riempì il suo sacco con tutto quello che aveva deciso di comprare. Aggiunse anche al suo equipaggiamento della pergamena, una piccola pinza e due candele, che erano esposte sugli scaffali.
Lasciò una moneta d'argento sul bancone, e mormorò alcune parole nella sua lingua, rivolte agli Dei, affinchè l'anima del commesso raggiungesse il prima possibile le aule di Mandos.

Uscì di fretta, e fece mente locale.
*Bene, ora devo anche procurarmi qualche cosa da mangiare, e avvisare gli altri. Dannazione! Devo correre.*
Si guardò attorno, ma per fortuna nessuno aveva il coraggio di uscire in quella mattinata così piovosa.
Entrò nel negozio di erbe dopo qualche minuto. Si trovava in un piccolo edificio, ed era sostanzialmente un lungo e basso corridoio, pieno di ogni tipo di erbe e reagenti, appesi ovunque sulle pareti. L'aria era piena di profumi, e un uomo di origine sconosciuta era seduta ad un bancone sul fondo.
Il Beorniano si avvicinò goffamente al banco, e rivolto all'uomo disse:
"Salve, mio signoro. Sono un'animista, e ho purtroppo esaurito tutte le mie erbe, e perso i miei attrezzi. Ho bisogno di un pentolino, un pestello e un'alambicco, di qualche provetta e soprattutto di erbe...
Cosa può offrirmi?"

"Buonasera a lei messere" rispose educatamente il commesso. Un uomo distinto e dalla voce rasserenante. Vestiva in modo perfetto tanto da apparire qualcosa di diverso da un commesso, quasi un militare in alta uniforme, tanto era impettito e teso. "Ho disponibile il materiale da lei richiesto e per le erbe cosa cercava esattamente curative o veleni?"

"Ma certo" rispose Darek con una nuova luce negli occhi, poi si volto' e spari' dietro ad una tenda che evidentemente separava il retrobottega dal bancone. Torno' quindi con una scatola di legno rettangolare finemente lavorata. Sul coperchio erano ben evidenti degli intarsi raffiguranti una pianta rampicante che si avvolgeva intorno ad una spada. Darek ando' poi alla porta principale ed espose un cartello di legno con scritto "Torno Subito" poi torno' dietro al bancone e inizio' a raccontare "Questa scatola mi e' stata portata da un animista elfo di granburrone" i suoi occhi brillarono ancora di piu' mentre pronunciava la parola elfo "contiene due tipi di sostanze la Galenana che e' una foglia molto temuta dagli elfi in quanto se viene a contatto con loro sangue li uccide all'istante, mentre a tutti gli altri li fa solo cadere in coma" fece una pausa aprendo il secondo incarto che conteneva una boccetta di vetro "questo invece e' un estratto liquido di scorpione Juth che se ingerito o viene a contatto con il sangue porta gradatamente alla follia nel giro di qualche minuto portando la vittima a infliggersi del male fino alla morte". Richiuse quindi gli incartamenti e la scatola e guardando fisso verso il suo cliente disse "Entrambe le sostanze sono abbastanza per preparare 5 dosi. Posso vendergli tutta la scatola e gli altri articoli da lei richiesti per 300 monete d'oro cosa ne pensa ?"

"Che ne dici Olaf, andiamo a procurarci anche noi l'occorrente per il viaggio?"

Disse volgendo lo sguardo al suo compagno.

Aspettò ancora alcuni istanti per valutare cos’aveva in suo possesso e cosa gli sarebbe servito in quel viaggio. Aveva praticamente perso tutto lungo la strada che l’aveva condotto a Pontelagolungo, ed i suoi averi erano rappresentati da tutto quello che aveva addosso e poco più.
“Va bene Venior, andiamo a fare qualche compera. Lasceremo da pagare tutto al nostro simpatico commisionario di avventure pericolose e dal risultato incerto” e così dicendo si alzò e fece un sorriso bonario a Winds. Uscì dalla locanda e si fermò sulla sogli, grattandosi la rossa barba, in attesa di decidere dove andare. Non conoscendo per nulla la città una direzione valeva l’altra.
Certamente sarebbe tornato a far visita al calzolaio, ma prima aveva bisogno di cose più utile, ed a suo avviso più urgenti. Fermò un passante per chiedere indicazioni “Scusate il disturbo, ma avevo mi chiedevo se potevate indicarmi dove trovare un mercato qui in zona.” L’anziano, assai gentile, gli diede le indicazioni per arrivare al mercato coperto della zona del porto, assicurandogli che li avrebbe trovato di tutto: corde, lanterne, lenze, reti da pesca, stivali imbottiti, pesce secco, unguenti, tende, armi, attrezzi per l’agricoltura. Salutò l’anziano mentre stava ancora elencando le maree di cose che poteva trovare in quel luogo. “La prossima volta dovrò stare più attendo a quando faccio una domanda e non rimanere troppo sul vago.”
Perdendosi alcune volte negli stretti vicoli del porto, raggiunse finalmente il mercato coperto del porto. La quantità di suoni, odori, colori, la miriade di voci che si accavallavano e rincorrevano fra di loro, i colori variopinti, la miriade di bancarelle presenti erano impressionanti. “Il vecchio non esagerava quando diceva che avrei trovato di tutto” e così pensando si addentrò fra gli stretti, ma ordinati spazi, del mercato. Si perse nei meandri di quei luoghi e ne riemerse solamente dopo due ore abbondanti carico delle mercanzie che aveva trovato. Uscì alla luce del giorno, si diresse lungo un piccolo molo isolato e, poggiando il nuovo zaino sulla banchina di legno impregnato di umidità, ne estrasse il contenuto, per controllar ei suoi acquisti recenti. Oltre al capiente zaino, aveva comprato:
- 2 corde rinforzate con filo di ferro della lunghezza di 10 mt ciascuna;
- 1 scatola d’acciarino;
- 1 coperta invernale;
- 1 piccola lanterna da viaggio con 4 piccole ricariche;
- 2 sacchetti di tabacco proveniente da Condor (quello della Contea era troppo caro);
- 2 tuniche color verde scuro (una di lana e una di cotone);
- 2 scatole di legno contente della carne secca (10 razioni totali);
- 1 borraccia;
- 10 chiodi lunghi (10 cm);
- 1 telo cerato;

Aveva visto anche armi che gli interessavano, oltre a belle calzature, ma riconobbe che la qualità di tutti gli oggetti era assai scadente. Con quello che l’attendeva nei giorni successivi, era meglio non rischiare la rottura di un’arma durante un combattimento o di perdere al suola di uno stivale.
Compiaciuto dei suoi acquisti, li sistemo tutti accuratamente nello zaino e, messosi in spalla il nuovo fardello, si avviò verso il negozio di scarpe del giorno prima.

"Bene allora andiamo."

Disse ad Olaf seguendolo all'esterno della locanda e dirigendosi assieme a lui al mercato portuale dopo aver chiesto indicazioni all'anziano.

Una volta giunto al mercato si separò dal compagno per recarsi a fare compere quasi perdendosi in mezzo alla miriade di banchi presenti, di sicuro non avrebbe avuto difficoltà a trovare ciò che gli serviva.

Dopo qualche ora di passata all'interno del mercato ne uscì un po' frastornato ma di certo con tutto quello che gli serviva quindi si guardò intorno in cerca del suo compagno.

*Per qual poco che lo conosco si sarà sicuramente messo in un posto poco frequentato.*

Dopo una decina di minuti di ricerca intravide il suo compagno su di un molo solitario intendo a controllare i suoi acquisti quindi si diresse nella verso di lui.

"Vedo che anche tu ne hai comprate di cose quest'oggi, di certo al mercato erano ben forniti come dettoci in precedenza."

Detto questo appoggiò a terra il sacco a pelo e la tenda che teneva sottobraccio ed il suo zaino ed iniziò ad estrarne anch'egli il contenuto.

1 x Tenda
1 x Sacco a pelo
1 x Cerata
4 x Torcia
5 x Razioni di carne secca
5 x Razioni da viaggio
1 x Set per cucinare (Pentola, padella etc...)
1 x Mantello pesante
1 x Abiti di ricambio leggeri
1 x Abiti di ricambio pesanti
1 x Corda rinforzata + Rampino
1 x Borraccia
1 x Kit riparazione armatura

Riponendo via la scatola pregiata, Darek, prese alcuni vasi di vetro e li mise davanti al uo cliente. "Ecco le curative che mi sono rimaste, nell'ordine" e inizio' ad indicarle "recupera da stordimento, cura ferite, cura ossa, cura muscoli. Il Loro effetto e' buono e posso vendergli tutti e quattro per 100 monete d'oro, puo' ricavare circa 10 dosi per ogni tipo"