al vecchio sud

"Prepara il calesse,andiamo quieti ,non correre ,non c'è fretta ,è sorto il nuovo giorno con l'oro suo antico ,che scalda tutt'intorno questo lembo ,si questo posto ,è paradiso ,spoglio della sua gente ,con echi di i risa ,con tanto rimpianto ,posto di croci ,un ave ,un pater ,un gloria resi ,il nuovo e vecchio sempre a bracetto , ma c'è visibile nel fumo del vento tutto il tuo fascino,treni che corron via, tanta la rabbia e chi rimane strette le nocche a questa roccia ,pane fragrante cotto nel forno con il profumo di buona terra ,oh buon DIO conserva la sua sostanza,non uragani ne carestie ma rendi fertile e d'abbondanza scuole e cortile ."

Cara Cate, scusami, ma se le virgole fossero sale, direi che è davvero troppo salato!

Un abbraccio

Giancarlo

hai ragione ,ma sono i miei stacchi ,dai ad ogni virgola un respiro ,tante volte ho fatto andare in apnea per poesie lunghe ,ma quelle erano fiume d'emozioni e le virgole avrebbero bloccato il flusso emotivo ,qua osservo il vecchio sud con un groppo in gola per ciò che è ,e non posso correre nel descriverlo ,sai che cate è cosi ,perciò accetto il tuo punto di vista ,giusto ,tu guarda la mia risposta salatissima ,un abbraccio cate

Pure per me è troppo salato il racconto.
Capisco l'emozione ma si fa fatica a leggere un racconto che è solo pausa.