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DNA nell'era post genomica

Ultimo Aggiornamento: 06/12/2008 21:25
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La doppia elica del DNA: la stazione radio e lo studio di registrazione del nostro corpo

Una possibile risposta è stata ipotizzata dal matematico tedesco Walter Schempp e dal fisico britannico Peter Mercer i quali hanno sviluppato un modello matematico per spiegare in che modo il DNA codifica la forma e l’auto-organizzazione. La loro ipotesi è che il DNA sia un medium oscillante, come una stazione radio, che invia e riceve ogni sorta di informazione genetica attraverso onde.

Questo è un modo radicalmente nuovo di spiegare come il DNA guidi la formazione di un organismo. Secondo Schempp e Marcer, ogni coppia base di nucleotidi – contenente le istruzioni genetiche A, C, G o T – codifica un modello di diffrazione, ovvero un’onda contenente il modello di forma di quel momento: in altre parole, le informazioni necessarie per definire la forma dell’organismo in ciascuno stadio dello sviluppo. Pensate al DNA umano «… come a una pila di… milioni di CD contenenti le informazioni sufficienti per generarvi», scrivono i due scienziati. Ciascun legame di base costituisce un’onda che trasporta dati in tre dimensioni, attraverso un processo di codificazione-decodificazione, allo stesso modo in cui una macchina per la risonanza magnetica (MRI) scatta una fotografia del tessuto umano a intervalli di un secondo, combinandoli in un’immagine in movimento.

Secondo questo modello, i geni contengono in forma olografica la storia dell’evoluzione dell’organismo, ovvero una sorta di biografia 3D dall’istante del concepimento in poi. In età infantile, il vostro corpo è essenzialmente un contenitore vuoto nel quale confluiscono onde di informazioni provenienti dai vostri genitori. Crescendo, lentamente i vostri cromosomi accumulano dati attraverso le informazioni 3D trasportate e memorizzate sotto forma di onde. Secondo la mappatura matematica di Marcer, i cromosomi producono qualcosa di simile a dei fasci laser contenenti informazioni in grado di unificare i cromosomi delle varie cellule di un organismo in un continuum olistico. I nucleotidi irradiano determinate istruzioni verso varie parti del corpo, e le cellule colpite risuonano alla stessa frequenza, captando il segnale. Schempp e Marcer presentano calcoli impeccabili e un modello olografico, ma le loro idee restano una descrizione matematica, diversa dalla carne di un corpo umano come una cartina stradale lo è dal territorio.

Ciononostante, mentre i due scienziati stavano lavorando a questo modello, Peter Gariaev (biologo molecolare dell’Istituto di Scienze di Controllo di Mosca, dell’Accademia Russa delle Scienze) e il suo collega Georg Tertishny (un teorico di Fisica laser) hanno aggiunto a queste equazioni teoriche dei concreti dati sperimentali. Attraverso una serie di ingegnosi esperimenti, il team di Gariaev ha dimostrato che i cromosomi emettono radiazioni, oppure onde di energia, captabili nei punti più distanti dell’organismo. Essi hanno anche mostrato che il DNA sembra capace di trasformare un tipo di frequenza in un altro, per inviare informazioni. In uno dei primi esperimenti, gli scienziati russi hanno bombardato preparati di DNA in provetta con un fascio laser. Con loro sorpresa, il DNA trasformava più o meno simultaneamente il fascio in una frequenza radio, od onda sonora. Dopo aver ricevuto questa informazione, le molecole di DNA hanno cominciato a polarizzarsi – a camminare in linea – e, come un trasduttore in miniatura, hanno istantaneamente trasformato queste onde radio nella sua frequenza inferiore, per trasmettere istruzioni.

Ciò lascia pensare che il DNA sia una sorta di cavità risonante in grado non solo di “leggere��? questi dati, ma anche di trasformarli in una forma trasmissibile ad altri geni nel corpo. In un articolo scritto insieme a Gariaev e altri, Peter Marcer ha definito questo procedimento una sorta di «spettroscopio EPR» (sulla scia di Einstein, Podolsky e Rosen, i fisici quantici che per la prima volta hanno descritto la non-località). All’interno di questa sistema è possibile registrare e memorizzare le emissioni del Campo di Punto Zero di onde di informazioni sugli oggetti. È stato grazie a un nuovo tipo di onda radio e a uno straordinario meccanismo di memorizzazione che si è potuto registrare direttamente il comportamento dinamico degli oggetti, allo stesso modo in cui un fascio laser in un ologramma può codificare informazioni 3D.

In un certo senso, la doppia elica è sia lo studio di registrazione del corpo sia una stazione radio. Gariaev e colleghi hanno compiuto uno studio con dei semi di Thaliana Arabidopsis (Arabetta comune) – una piccola pianta della famiglia della senape molto usata nei progetti sul genoma – presi da Chernobyl all’epoca dell’incidente nucleare del 1987. Questi semi erano ritenuti certamente morti, uccisi da un bagno invernale di radiazioni nucleari. I ricercatori si sono innanzitutto procurati dei semi vivi e normali di questa pianta, esponendoli al fascio laser. Lo stesso fascio è stato quindi diretto verso i semi di Chernobyl. Quello che successe, a quel punto, fu miracoloso. Nel giro di pochi giorni, i semi di Chernobyl sbocciarono ed erano a tutti gli effetti normali.

Usando radiazioni DNA prodotte artificialmente, gli scienziati russi hanno accelerato la crescita delle piante in modo impressionante. In uno studio su patate esposte a quantità elevate di radiazioni DNA, si è riusciti a produrre una pianta-Frankestein a crescita accelerata: le patate crescevano a ritmo di 1 cm al giorno. Le radiazioni hanno anche alterato drasticamente le modalità di crescita delle piante: i tuberi non nascevano sulle radici, ma sugli steli. Sia in questo esperimento che in quello più impressionante della resurrezione dei semi di Chernobyl sono state usate le radiazioni come controllo. Le onde radio senza informazioni DNA non hanno prodotto reazioni in nessun seme.

Già sapevamo che la doppia elica del DNA sta costantemente roteando. Garaiev e colleghi sostengono che tale rotazione possa essere un modo per trasmettere informazioni, una sorta di radar gnomico a livello quantico. Quello che si è sempre ritenuto un moto casuale è in realtà il movimento di un radar intento a ricevere, trasmettere, captare e inviare segnali; forse è questo il mezzo attraverso cui il corpo umano è capace di leggere il tutto.

Lynne McTaggart è giornalista e autrice del libro bestseller The Field. Inoltre, è l’editrice di varie newsletter sulla salute alternativa e la spiritualità, inclusa la newsletter internazionale What Doctors Don’t Tell You (Quello che i dottori non ti dicono, NdT). Per ulteriori informazioni: livingthefield.com & theintentionexperiment.com

www.altrogiornale.org/news.php?item.390.11
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