Io lo trovo un esperimento sicuramente riuscito. E' ovvio che quel "Ossi di nebbia" richiami volutamente "Ossi di seppia" ma lo richiama a ragione, in una scarnificazione dell' io e della parola, dei silenzi e del verso. Anche l' immagine introdotta da il "come d'autunno..." mi piace ed è funzionale al concetto introdotto fin dal primo frammento. Mi piace tutta la sequenza II,III,IV, V: questo credere di sognarsi ha una valenza nel significato eccezionale, fortificata dagli avverbi che poni dopo a completamento del frammento. Ma per me frammenti non sono.
La sequenza "conscio/inconscio" ripetuta per ben tre volte velocizza e , al tempo stesso marca il ritmo, così come nel IV versi composti solo da un verbo. Li amo tantissimo. Si va verso questo tipo di poesia che porta alla concentrazione sulla parola eliminando tutto ciò che è superfluo, senza nulla togliere alla grandezza di un autore.
Non chiedermi il perché
d’un verso breve:
riga le cose
come una goccia
giù nel cavo
d’un vetro.
Fanno riflettere questi ultimi versi che uniscono allo spunto per una riflessione la bellezza estetica. Il nucleo è in quel "riga le cose": il resto ne è una naturale conseguenza.
Nichi, sei grande. Sempre.
Laura.
Laura______Raggio di Sole21.