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Ossi di nebbia

Ultimo Aggiornamento: 18/10/2008 10:08
18/10/2008 09:12
 
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Volevo proporvi uno dei tanti esperimenti che faccio in previsione di un utilizzo per poesie più compiute; queste sono una serie di frammenti tendenti all'aforisma, in cui cerco di arrivare all'ossatura del linguaggio, alla parola che indica immediatamente la cosa. ditemi che ne pensate. grazie



I

Mi disossa il tempo d’illusioni
come d’autunno la nebbia che muore in brina

eppure il vapore rimane
in fondo alla parola.

II

È difficile credere di sognarsi
così come s’è:

nudamente/crudamente
smascherati.

III

Conscio inconscio
Conscio inconscio
Conscio inconscio:

come l’oscillare d’una spada
nella testa.

IV

riprodursi
nascere
morire…

immersi nell’acqua
come se tutto fosse
un’amniotica dispersione.

V

E se il terrore non fosse
che l'urlo ermeneuta
d’uno sbadiglio?

VI

Tutto è già stato scritto:

anche il silenzio

e il passo che non genera
orme sulla sabbia.

VII

Già l’armonia s’impossessa
delle cose

come un raggio
delle sue ombre.

VIII

Non chiedermi il perché
d’un verso breve:

riga le cose

come una goccia

giù nel cavo

d’un vetro.

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18/10/2008 09:41
 
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belli, e secondo me già compiuti
puoi senz'altro inserirli in un contesto più ampio, ma, soprattutto per il III e il VII; non ne vedo affatto la necessità

mi piace molto anche il VI

per quanto riguarda il I, è un po' troppo forte il richiamo a ungaretti (come d'autunno rasenta il plagio [SM=g27824] ) e va bene che potrebbe essere un gioco che rimanda al titolo (montale...), ma a me non convince
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18/10/2008 09:48
 
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Toste nichilista, tutte significanti e "nichilisticamente" pregnanti...


Tutto è già stato scritto:

anche il silenzio

e il passo che non genera
orme sulla sabbia.

questa in particolare m'appartiene, pensa ci ho scritto una delle mie ultime su questo concetto, prima o poi se continui con questa affinità elettiva, la posterò...

Ciao!
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18/10/2008 09:55
 
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Considerato che, a tuo dire, sono esperimenti (molti) non completi e tendenti all'aforisma ho pensato che la rubrica migliore fosse in Fiori di Parola, anche perché di poesia più di una per discussione non si potrebbe inserire...

Li ho letti e trovati tutti molto interessanti e senza dubbio potrebbero essere inseriti in altre poesie ma a mio parere, ad esclusione del V, possono restare poesia a se stante così come sono o con pochissimo altro perché già dotati di senso compiuto proprio e molto incisivo.

Bravo [SM=x142874]

[SM=x142848] Giancarlo
[Modificato da Cobite 18/10/2008 09:56]


...

- Quando le parole hanno la musica dentro e la strofa è canto, allora il pensiero è diventato poesia.- (Cobite)
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18/10/2008 10:08
 
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Io lo trovo un esperimento sicuramente riuscito. E' ovvio che quel "Ossi di nebbia" richiami volutamente "Ossi di seppia" ma lo richiama a ragione, in una scarnificazione dell' io e della parola, dei silenzi e del verso. Anche l' immagine introdotta da il "come d'autunno..." mi piace ed è funzionale al concetto introdotto fin dal primo frammento. Mi piace tutta la sequenza II,III,IV, V: questo credere di sognarsi ha una valenza nel significato eccezionale, fortificata dagli avverbi che poni dopo a completamento del frammento. Ma per me frammenti non sono.
La sequenza "conscio/inconscio" ripetuta per ben tre volte velocizza e , al tempo stesso marca il ritmo, così come nel IV versi composti solo da un verbo. Li amo tantissimo. Si va verso questo tipo di poesia che porta alla concentrazione sulla parola eliminando tutto ciò che è superfluo, senza nulla togliere alla grandezza di un autore.
Non chiedermi il perché
d’un verso breve:

riga le cose

come una goccia

giù nel cavo

d’un vetro.

Fanno riflettere questi ultimi versi che uniscono allo spunto per una riflessione la bellezza estetica. Il nucleo è in quel "riga le cose": il resto ne è una naturale conseguenza.
Nichi, sei grande. Sempre. [SM=g27811]

[SM=x142887]

Laura.


...

Laura______Raggio di Sole21.
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