Bufera Castelfranco

CASTELFRANCO. Due società e nessun campo su cui allenarsi per il Castelfranco. Il caso Castelfranco continua a tenere banco e ad arricchirsi di nuovi colpi di scena. Il Comune ha deciso di non schierarsi, né con la società presieduta da Claudio Nacci e né con l’altra guidata da Georgina Secare. E, soprattutto, di non rinnovare loro la convenzione per l’uso degli spazi del Martini. Dopo il cambio delle serrature della sede da parte della società e i problemi interni al direttivo, il Comune ha deciso di non rinnovare la concessione.
La mancata presa di posizione da parte del Comune complica così la controversa situazione del Castelfranco soprattutto in vista della domanda di iscrizione (da depositarsi entro il 15 Luglio) al campionato di Eccellenza 2007-2008 che prevede l’indicazione dello stadio concesso dal comune per lo svolgimento delle partite con un documento ufficiale firmato dal sindaco.
L’assessore allo sport Renzo Donasoldi spiega che l’amministrazione comunale «non intende stipulare una convenzione con nessuna delle due società fino a quando Figc non si pronuncerà in merito alla vicenda». La società presieduta da Georgina Secarea, che attualmente ha stabilito il quartier generale all’Osvaldo Martini, è quindi tenuta ad abbandonare la sede societaria, la stanza lavanderia e infermeria dell’impianto. Intanto la società presieduta da Claudio Nacci va avanti per la sua strada: nell’assemblea del 20 Giugno ha ratificato l’espulsione come socio di Carlo Lupo. Nella prossima assemblea, in programma sabato verranno ratificate le nuove cariche del consiglio direttivo. Infine per il 30 Giugno la società presieduta da Nacci avrà un incontro col Comitato Regionale Toscana della Figc per avere chiarimenti sui provvedimenti che intende attuare.
La situazione in cui versa il Castelfranco-Stella Rossa resta quindi in fase di stallo fino alle decisioni della Federazione. Molti quindi i problemi per la formazione della rosa in vista della prossima stagione: i tesseramenti dei giocatori procedono a rilento fra le mille perplessità dei genitori e dei calciatori “vittime innocenti” di tutta la situazione.