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C'est la vie... [Ovvero, come vi sentite?]

Ultimo Aggiornamento: 24/05/2009 03:38
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De Carabas
29/06/2008 00:35
 
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Re:
=storto=, 28/06/2008 22.14:

se si parla di vivere la vita cn piu armonia e rilassatezza ok.avevo capito male io.
ma scendere dalla discesa mentre tutti salgono,o semplicemente lasciarsi andare e seguire la successione naturale degli eventi non mi sembra compatibile con la vita che facciamo:spesso ci troviamo nella situazione di "forzare" alcuni eventi o cercare di prevedere alcuni avvenimenti in modo da preservarci da problemi che possono accadere.
per questo ritengo che le due cose siano incompatibili.
almeno se era questi che intendevi nel post.
sono stato un po frettoloso nel liquidare la cosa con la mia battuta.
e fortunatamente non ho ancora il mutuo da pagare [SM=x1539657]




Non hai capito quello che intendeva dire chi ha scritto la metafora della discesa e della salita. E sì che mi sembra abbastanza chiaro.

Forzarsi per perseguire obiettivi puramente materialistici come il successo, i soldi (e non si parla mai di "tranquillità economica" quando si parla di soldi, ma sempre del modo con cui farne tanti), quando magari le tue aspirazioni, il tuo sentire più intimo, il tuo essere ciò che sei sono tutt'altre cose... Solo per "conferma" sociale. Questo è incompatibile solo con una cosa: con se stessi.

I nevrotici aumentano di giorno in giorno perchè fanno una vita che non si addice a loro stessi. Fanno una vita che la propria natura percepisce essere forzata, e si ammalano fisicamente e psicologicamente. Perchè? Perchè bisogna farsi del male in questo modo? Perchè bisogna completamente ignorare ciò che lo spirito vuole comunicarci (o anima, o psiche, o inconscio, chiamala come vuoi, sono sempre grosso modo la stessa cosa)?

La vita è già abbastanza breve, dolorosa e frustrante, non c'è bisogno di incasinarsela ancora di più. Lasciarsi andare in questo senso significa semplicemente dare un po' più retta a quello che vogliamo per noi. Ciò non significa che sognare di diventare una rockstar o un mago della finanza sia ciò che noi vogliamo, perchè sono solo proposte di un ego ipertrofico infantile (che TUTTI abbiamo) che richiede attenzione da parte degli altri - ma non di se stesso.

Alla fine basta guardare il quadro generale del genere umano, anno 2008, per capire che non è un discorso poi così tanto campato per aria quello delle sovrastrutture sociali VS realizzazione del sè. E' una lotta che va avanti da secoli, e il sè sta soccombendo. Quelli che cercano di realizzarlo, e di realizzare la coscienza collettiva oltre che quella individuale, vengono additati e messi alla gogna. Gesù Cristo, per esempio. La "ricompensa celeste", la "resurrezione", il "ricongiungimento col Padre e lo Spirito Santo" non sono niente di particolarmente lontano da ciò. Il Padre rappresenta la piena consapevolezza del sè e la sua piena realizzazione, lo Spirito Santo è lo spirito collettivo. Ma parli di spirito e vieni definito "uno che sogna". Parli di "psiche" e vieni definito "uno che fa bene a curarsi", quando poi magari sono proprio i nuovi inquisitori che nel momento di scissione massima tra Sè e l'immagine di sè impazziscono e ammazzano qualcuno.

Io vedo che spesso si lavora, si fanno sacrifici, si insegue un'immagine che poi tu per primo metti in discussione nel momento in cui sei seduto in relax a casa tua, quando ti chiedi "Ma chi me lo fa fare? Ma è davvero questo che voglio dalla mia vita?" e una parte di te ti dice che non ne vale la pena. Fortunati quelli che queste domande non se le fanno mai, forse, ma preferisco di gran lunga quelli che se le fanno ma si rispondono in tutta onestà, senza mezza nota stonata a suonare nella loro testa "Sì, questo è quello che voglio dalla mia vita". E torno a ripetere che non parlo di quelli che fanno le rockstar o sono maghi della finanza per il tornaconto mensile (in termini di affermazione e potere sociale o in termini puramente economici).

Il contadino che torna a casa la sera dopo essersi spaccato la schiena dieci ore nei suoi campi, guarda la moglie e le sorride, telefona ai figli, e alla fine della giornata è stanco sì, ma va a letto col sorriso sulle labbra, anche se sa che non è tutto rose e fiori. Di questo parlo.

Magari è un miraggio, ma non ci credo e non ci crederò mai. Sto combattendo per questo. Sto mettendo in dubbio tutto dalla a alla z per questo. Preferisco di gran lunga, comunque, vivere per sempre nel dubbio se sia possibile o meno una simile realizzazione, se basti una vita soprattutto, piuttosto che fare ciò che "mi dicono che va fatto", che però non rientra in ciò che vorrei io, e svegliarmi a 40 anni o 50 e capire di botto che ... ho solo sprecato tempo.

Non so se ora è più chiaro [SM=g1363623]
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