Immaginate di guidare un’automobile in salita. Voi siete il conducente. Inserite le marce, accelerate e frenate a vostro piacimento; potete anche provare divertimento a salire verso la vetta alla massima velocità, curva dopo curva, e provare delle vere emozioni. Poi giungete sulla sommità….e realizzate il vostro sogno di guardare il mondo dall’alto. Allo stesso modo l’uomo conduce la sua vita sfruttando al massimo le potenzialità fisiche, psichiche e mentali del corpo, umile servitore di un padrone che raramente lo rispetta. Ma il corpo non è come un’automobile, non è un veicolo qualunque , non può essere rottamato e sostituito….Il carburante si esaurisce, qualche pezzo deteriorato può essere sostituito, la manutenzione, per quanto costante e programmata, può prolungare l’efficienza del motore…ma alla fine accade l’inevitabile…e il guidatore si rammarica di aver corso troppo forte, oppure è fiero di aver realizzato tutti gli obiettivi, anche se il cuore è logorato, i polmoni sono sfibrati e il minimo stato di stress cortocircuita le difese immunitarie.
Immaginate ora di voler guidare l’automobile, ma di non essere più in grado di salire. Anzi. Il motore si ferma e l’automobile inizia a scendere in retromarcia, senza freni, sempre più forte, come in “folle”. Siete terrorizzati, avete paura di precipitare in un burrone da un momento all’altro, recitate le ultime preghiere prima di morire...…. Poi, chiudete gli occhi, immaginate di precipitare verso il vuoto e di schiantarvi al suolo…...Passa un po’di tempo, che strano...…pur senza sfiorare il volante l’auto ritorna verso valle seguendo le curve, senza creare nessun pericolo al guidatore o produrre incidenti a terzi. Continuate a scendere in retromarcia, per cui vi girate a guardare la strada che inspiegabilmente diventa docile, rettilinea e priva di pericoli. Vi chiedete perplessi quando avrà termine quella discesa.....poi, all’improvviso, l’automobile sterza e si raddrizza…..per cui ora guardate la strada davanti a voi...…anche se continuate a scendere, a scendere verso valle, lungo una strada che sembra non aver mai fine.
Immaginate, allo stesso modo, di cedere la guida del vostro corpo a una forza misteriosa, di assecondare un istinto invisibile in grado di dirigervi verso una direzione contraria alla vostra volontà. All’inizio il vostro mezzo procede all’indietro per farvi capire che state andando verso la direzione sbagliata e che “dovete” evolvere verso il “fondo valle” e non verso la vetta. Evolvere...….verso cosa? Non lo sapete, non avete più il comando di niente, siete ospiti di una "navetta" che ritorna indietro, sia nel tempo che nello spazio….., siete passeggeri all’interno di un veicolo autonomo che possiede una propria intelligenza, una propria meta….anche se la ragione, il bene divino che vi hanno insegnato ad usare, non è in grado di capirlo. Dopo un po’ di tempo che retrocedete, seguendo l'istinto, straordinariamente consapevole dei vincoli determinati dalla "carreggiata stradale"(la vita), vi accorgete che andare in discesa, senza consumare carburante e logorare il corpo, non solo è piacevole, ma addirittura desiderabile....ora guardate davanti a voi....…non avete più voglia di salire....….volete solo andare verso valle , verso la terra promessa, la pace, la libertà, la realizzazione di una “valley experience”…..lo volete, lo desiderate....….Sulla carreggiata opposta vedete una lunga fila di automobili che viaggia in direzione contraria, verso la vetta….e provate, per la prima volta,
una profonda compassione….e sentite , per la prima volta, di essere felici di aver creduto alle parole del Guru: “Onorate il Se, il Se dimora dentro di voi, come Te…” (Baba Muktananda, 1908 - 1982)
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State ancora scendendo....siete immersi in colline profumate di fiori, mentre in lontananza iniziate a scorgere le anse di un fiume grandioso che solca la pianura fino alla foce. E’ in questo frangente che emerge "Bhairava", la comprensione dell’esperienza. Avere fede nel Guru interiore che ti indica la via per tornare indietro, nella Valle dell'Eden, significa rivelare dentro noi stessi un istinto spirituale (il Se) che dimora in te come Te, come una guida che ti accompagna verso la svolta, la conversione a U, la morte delle illusioni, la decapitazione dell’ego, la cancellazione della vacue speranze di farcela, di arrivare alla cima senza danni collaterali o effetti devastanti sugli affetti e i sentimenti del cuore (vedi la Bhagavadgita)
Avere fede nel Se, nell’istinto di evolvere verso la dissoluzione dell’ego e dell’anima, conduce infine a capire che l’Io è pura illusione...…non siamo noi a condurre i giochi…i giochi trascendono la nostra comprensione e allora invochiamo il destino, il fato, il caos, la sfortuna e infine il karma ereditato dai genitori, dalla società e perfino dalla razza, come responsabili delle nostre tragedie e fallimenti.
Avere fede nel Se significa decidere consapevolmente di andare dalla parte opposta al flusso della vita materiale per privilegiare i sentimenti del cuore al denaro, gli affetti all'ambizione, la conoscenza al successo sociale. Ecco allora che il “veicolo” si gira con la parte anteriore verso valle , metafora di una precisa volontà di evolvere sul piano umano e spirituale. A questa volontà priva di Ego e di illusioni, a questo desiderio di continuare a scendere invece che salire, la cultura alchemica ha posto l’accento: il Sé.
Brueghel aveva un sogno ricorrente. Sognava di stare in groppa al cavallo seduto all’incontrario e di non essere più padrone delle redini. Il cavallo galoppava verso valle, dalla parte opposta....….
Un giorno decise di dipingere un condottiero intento a guidare una schiera di soldati verso la vetta. Non capiva il significato di quella scena di massa…..poi ripensò al suo sogno e dipinse il condottiero a terra, disarcionato dal suo cavallo.
Dopo un paio di settimane gli venne in mente Saulo e la sua conversione....….allora comprese il significato del sogno e capì che il suo destino era ormai segnato...….prese dalla sua casa poche cose e si avviò a compiere il viaggio iniziatico nella terra dell’Alchimia: l’Italia!