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"mio Signore, mio Dio!"

Ultimo Aggiornamento: 13/09/2008 18:25
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18/05/2008 00:32
 
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A proposito di questa espressione di Tommaso, è interessante la spiegazione che dà il libro "A Sua immagine", nel quale si legge:

Che dire allora delle parole di Tommaso? Non si rivolse a Gesù riconoscendolo quale Dio? Cosa intendeva dire, quando si rese conto che l’uomo davanti a sé era Gesù il risorto e, mettendogli il dito nelle ferite, gli disse: “Mio Signore e mio Dio!”? (Gv 20, 28)
Di certo, Tommaso non stava menzionando alcuna Trinità ... L’espressione greca pronunciata da Tommaso è: “ho kurios mou kai ho theos mou”, che letteralmente si traduce: “il Signore di me e il Dio di me”. La probabilità più ovvia è che l’espressione si riferisca alla persona di Gesù, dal momento che è preceduta dalle parole: “gli disse”. La presenza dell’articolo ‘ho’ (il) è data dalla costruzione della frase, che fa precedere theos (Dio) dal pronome mou (mio). In questo caso, la grammatica greca richiede che mou sia preceduto dall’articolo determinativo, e dunque non ha una particolare rilevanza semantica in quanto alla sua determinazione. – [MOULE, An Idiom Book of New Testament Greek, pagg. 116-117]
Con le parole: “Mio Signore e mio Dio”, dunque, Tommaso stava prendendo atto della natura divina di Cristo, poichè, solo un essere divino, glorificato, poteva manifestarsi in tal modo.
Tommaso sapeva che Gesù era morto. Trovarselo davanti, e appurarne l’effettiva identità, servì a smontare del tutto la sua incredulità. Nulla toglie, comunque, che quelle parole fossero l’esclamazione di esultanza di Tommaso, per ciò che i suoi occhi stavano vedendo con meraviglia; un po’ come dire: “Oh, mio Dio!”. Ma nella frase è presente il termine greco tradotto “ gli ”. Questo rende l’espressione direttamente rivolta a Gesù. Quindi, pensare alle parole di Tommaso come a una esclamazione rivolta al Padre, diventa una chiave di lettura molto remota, benchè non impossibile.
Al di là dell’aspetto interpretativo, le parole di Tommaso non asseriscono né sostengono in alcun modo l’ipotesi che Gesù abbia rivestito contemporaneamente due nature differenti: Uomo-Dio.


Tratto dal libro "A Sua immagine" - Eidon Edizioni, cap.II/18 -pagg.179,180
[Modificato da biblista 18/05/2008 00:39]
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