lo aspettiamo o c'incamminiamo...ecco ora la risposta!
se non arriva meglio avviarsi a piedi o aspettare ancora un po'?
Quanto aspettare il tram?
Tre matematici hanno messo a punto una formula per stabilire il miglior comportamento da tenere
STATI UNITI - Nel dubbio aspettate, conviene. E a dirlo non sono tre signori di comune buon senso, ma tre illustri matematici di Harvard che hanno calcolato statisticamente le probabilità di successo di
Tram di Milano a San Francisco (Ap)
entrambe le opzioni (aspettare o avviarsi a piedi), mettendo in relazione tra loro alcune variabili. Justin Chen, del California Institute of Technology, Scott Kominers e Robert Wyatt Sinnott sono arrivati alla conclusione che la cosiddetta lazy option, come sinteticamente gli anglosassoni definiscono la scelta di starsene comodamente e pigramente ad aspettare, sia quasi sempre la strategia vincente. Fanno eccezione chiaramente i lunghi intervalli tra un bus e l’altro in caso di destinazioni a breve raggio.
L’EQUAZIONE – Aspettare o non aspettare? Questo è il dilemma, specie quando si diventa preda dell’indecisione e si finisce con il fare un po’ entrambe le cose, incamminandosi, per poi fermarsi e tornare indietro e poi di nuovo continuare e magari, proprio in quel momento, vedersi sfrecciare davanti il tram dei desideri… Ma ora c’è un’equazione a dipanare ogni dubbio: basta mettere in relazione la variabile D, che identifica la distanza, con la variabile I, che identifica il tempo di fermata, con la variabile N, che identifica il numero di fermate, e la variabile V, che identifica la velocità del mezzo. Be patient (sii paziente), dicono gli inglesi. E se per caso si decide di incamminarsi, meglio farlo appena possibile, prima di optare per la strada della lunga attesa che, a quel punto, va percorsa fino alla fine.
Angelo#91