la bellezza o la crudezza della vignetta in questione sta tutta in un particolare che io reputo non da poco, anzi calza a pennello con un'ideuzza che da tempo mi gira in testa e che non riesco proprio a togliermi.
il fatto è che il bracco in questione (che potrebbe impersonare chiunque di noi) non fa una smorfia di dolore all'inaspettato impalamento, ma fa una smorfia di sorpresa.
ciò vuol dire, praticamente, che è abituato ad essere impalato dal proprio padrone cacciatore (che potrebbe essere, metaforicamente parlando, un personaggio politico nostrano) ma ricevere un'attenzione "particolare" da chi meno se lo aspetta e che dovrebbe approfittare dell'incidente occorsogli scappando a zampe levate è una sorpresa non da poco.
specie perchè la volpe dimostra ancora una volta di essere una volpe, appunto, e non un animale qualunque, tipo un bradipo per esempio...
o no?
"... Non vogliate negar l'esperienza
di retro al sol, del mondo sanza gente.
Considerate la vostra semenza
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza"
Ulisse nell'inferno di Dante.