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  08/05/2008 07:14 | |
Giovinco e quel maledetto rigore
«Mi dispiace davvero molto... purtroppo sono cose che capitano»
di TOMMASO CARMIGNANI per la nazione
PRIMA o poi succede a tutti. A Roberto Baggio capitò nella finale dei mondiali del ’94. Nel ’96, agli europei, toccò anche a Gianfranco Zola. Due anni fa, sempre ai mondiali e sempre in finale, la stessa e maledetta sfortuna ‘baciò’ (si fa per dire) David Trezeguet. Come dire che non sei un grande campione se nel corso della tua carriera non hai fallito almeno un calcio di rigore decisivo. Qualcuno ci ha scritto pure una canzone... Sebastian Giovinco, insomma, può stare tranquillo: non è certo da questi particolari che si giudica un calciatore. Di sicuro, però, il rigore fallito domenica contro l’Udinese è di quelli che pesano: gli azzurri avrebbero potuto pareggiare e chissà, provare a vincere una gara fondamentale per la salvezza. Peccato, davvero, per lui e per la squadra, anche se bisogna lo stesso dare atto al fantasista che dopo l’errore lui non si è scomposto, ma anzi ha continuato a giocare la sua onesta partita, cogliendo anche un palo dopo un numero dei suoi...
«E che avrei dovuto fare? Disperarmi? Macchè — spiega lo stesso Giovinco — sarei stato soltanto uno stupido se mi fossi demoralizzato dopo l’errore...».
Che cosa ha provato quando ti è stato neutralizzato il penalty?
«Di sicuro non ero contento. Ho provato delusione e grande dispiacere, se quella palla fosse entrata avremmo pareggiato la partita. Invece abbiamo perso, complicandoci ancora di più la vita. Ma c’è poco da fare: sbagliare un rigore è una cosa che può capitare...».
Puoi raccontarcelo?
«Volevo tirarlo da quella parte fino dall’inizio, ma l’idea era quella di mettere la palla più in alto. Poi ci ho ripensato, perchè quando cerchi l’incrocio dei pali esiste sempre il rischio di mandarlo in tribuna».
Eppure il giorno prima in allenamento avevi sempre fatto gol...
«Eh sì, ma in allenamento non è la stessa cosa...».
Dopo hai provato anche a riscattarti, ma la fortuna proprio non era dalla vostra...
«Purtroppo è così. Abbiamo perso una partita subendo solamente un mezzo tiro in porta. Abbiamo dominato in lungo e in largo ma non siamo riusciti a fare gol. Perdere le partite in questa maniera lascia davvero tanto amaro in bocca, credetemi».
L’avere vinto a Genova può aver dato una tranquillità che alla fine si è rivelata deleteria nel preparare la gara con l’Udinese?
«Non credo, perchè nonostante i tre punti conquistati col Genoa nessuno si è sentito al sicuro. Abbiamo preparato bene la partita con l’Udinese e si è visto, solo ci è andata male nel risultato»
Ora c’è una sola via di uscita...
«Conquistare sei punti».
Si comincia con la Reggina: campo caldo...
«Sì, ma non dimentichiamoci che questa squadra ha vinto a Milano, Napoli, Torino e anche a Genova. Quindi sappiamo che non è ancora finita e che abbiamo tutte le carte in regola per salvarci».
E se a Reggio Calabria arrivasse un altro rigore?
«Speriamo...».
Lo tireresti?
«Certo che sì. Devo riscattarmi e non vedo l’ora di farlo...» |