CORRIERE DELLA SERA
13 giugno 2006
Votata la relazione sul «prelievo» dei terroristi.
Concessi 6 mesi d?indagine
La Cia in Italia con 13 jet
Rapimenti, nuove prove dalla commissione Ue
Emergono nuovi elementi sull’attività della Cia in Europa. Tredici jet dell’intelligence Usa hanno fatto scalo in Italia e almeno 50 voli in transito sono collegabili alle operazioni clandestine. Un’attività mirata al trasferimento di terroristi - veri e presunti - verso centri di detenzione segreti. Queste alcune delle rivelazioni contenute nel rapporto che verrà diffuso oggi a Strasburgo dalla Commissione dell’Europarlamento, sotto la guida del relatore italiano, il deputato Claudio Fava. Un meticoloso lavoro ha permesso di accertare che i velivoli Cia hanno compiuto 1.080 scali in Europa collegando gli aeroporti nel Vecchio Continente a località in Asia, Medio Oriente e Africa. Voli connessi - in buon numero - alla pratica delle «consegne speciali» (extraordinary rendition) con le quali la Cia ha prelevato terroristi e li ha trasferiti a Guantanamo e in prigioni segrete (i black sites ) dove si pratica la tortura. Una di queste operazioni ha coinvolto l’imam egiziano Abu Omar, rapito a Milano (febbraio 2003) da un commando Cia e poi condotto in Egitto. Una vicenda che ha portato i procuratori Spataro e Pomarici a emettere 22 mandati di cattura per altrettanti 007.
Indagando sulla rete dei voli, la Commissione ha stabilito che 4 jet, il cui coinvolgimento nelle renditions è stato provato con sicurezza, hanno toccato altre volte diversi aeroporti italiani. Il Boeing 737 N313P, già usato per trasferire il cittadino tedesco d’origine araba Khaled Al Masri, ha fatto scalo in un’altra occasione a Pisa. Il Gulfstream N85VM, che ha trasportato Abu Omar, è atterrato a Roma, Sigonella, Bari, Venezia, Firenze, Napoli. Diverse le missioni su «rotte» legate al trasporto di prigionieri qaedisti dall’Afghanistan al Marocco. Il Gulfstream, impiegato per portare il canadese d’origine siriana Maher Arar, è stato segnalato a Palermo (più volte), Milano, Roma, Firenze. Il jet N379P, utilizzato nella rendition di due egiziani, ha invece «visitato» Roma. Oltre a queste presenze, gli aerei della Cia sono comparsi a Olbia, Brindisi e Cagliari. La diffusione di questi importanti dati è stata anticipata ieri dal voto della Commissione dell’Europarlamento, che ha approvato con 24 sì, 14 no e 7 astenuti la relazione di Claudio Fava, autorizzando altri 6 mesi di indagine. «Un voto che ci conforta e che ci impegna per il futuro» ha dichiarato il deputato dei Ds. «Chiederemo nei prossimi giorni che vengano autorizzate due missioni in Polonia e Romania e che vengano ascoltati i rappresentanti di tutti i governi coinvolti nelle renditions, cominciando da Gran Bretagna, Spagna, Germania e Italia» ha aggiunto Fava.
L’obiettivo è quello di scoprire eventuali complicità. Nell’ultimo anno sono infatti emersi elementi - anche in Italia - su un coinvolgimento di 007 europei nelle consegne speciali. E per quanto riguarda Romania e Polonia c’è il sospetto che abbiano ospitato «prigioni segrete» della Cia.
Nel rapporto c’è un dettagliato studio delle compagnie ombra che gestiscono i «Guantanamo Express». Su 51 velivoli, considerati della Cia, 26 sono registrati presso aziende fantasma, 10 appartengono alla Blackwater (ditta contractor del Pentagono), 15 sono noleggiati da società private.
Paolo Biondani Guido Olimpio
INES TABUSSO