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Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Thera

Ultimo Aggiornamento: 24/11/2009 13:03
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- ShemsetRa -
Architetto Reale

09/11/2009 22:48
 
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Qundi effetti ben visibili sull'Egitto e anche un po' sconvolgenti.
Explorat, la data per l'esplosione più devastante secondo te è da individuare fra le date citate, cioè 1400-1300 a.C.?
E le date precedentemente citate negli articoli riportati, quelle attorno al 1600 a.C., serebbero interpretazioni errate oppure altri episodi simili?

E gli egizi, dove hanno lasciato qualche segno delle stranezze, pure spaventose, di cui possono essere stati testimoni?
Ipuwer?
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Suddito
10/11/2009 10:47
 
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Argomento estremanete complesso e variegato: ma qualcosa di semplice mai? (04)
ciao
dunque riporto un articolo online visto proprio oggi che non fa altro che confermare come l'area sahariana sia fortemente condizionata da elementi esterni (anche come start up di civiltà!)
lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/Il_Sahara_chiave_delle_prime_migrazioni_umane...

inoltre ti riporto una mia cronologia messa insieme negli anni pescando da fonti differenti:
1.810 a.C. attraverso lo studio del Carbonio14 nei materiali lavici, si ha la prova di una eruzione di estrema potenza del Vulcano Villarrica, Sud America, Cile;
1.800 a.C. eruzione distruttiva del vulcano Vesuvio in Italia, (si trovano resti archeologici);
1.800 a.C. il clima nella Valle dell'Indo si modificò drasticamente, diventando più freddo e più secco: la maggior parte delle città di tale civiltà furono abbandonate;
1.700 a.C. Creta, I palazzi della civiltà minoica sono distrutti da un violento terremoto (vennero però ricostruiti immediatamente e ampliati indice quindi di una civiltà ancora vitale);
1.600 a.C, anni fa inizio della fine delle civiltà pre-incaiche della valle del Supe a causa di 1 o 2 tremendi terremoti, di magnitudo forse attorno all'8, devastando Caral e il vicino insediamento costiero di Aspero;
1.450 a.C. esplosione del vulcano di Santorini (Mar Egeo), e relativa distruzione dell'isola (interessante da notare come intorno a questa data si registri anche il crollo della civiltà Minoica);
1.410 a.C. ci sarebbero testimonianze di uno tsunami spaventoso nella zona del Mar Egeo (Santorini e coste nord di Creta) con un enorme conteggio di vittime [da verificare];
1.400-1.300 a.C.: Piccola Era Glaciale (è la prima di 5);
1.380 a.C. si registra uno tsunami a Santorini, mar Egeo;
1.365 a.C. si registra uno tsunami sulle coste della Siria;

concludendo:
allo stato attuale personalmente propendo per il 1450 ma attenzione che se emergono nuovi dati sono pronto a cambiare immediatamente posizione; sicuramente ci sono stati altri episodi simili in quell'area (e quindi ci potrebbero essere un problema di mascheratura di eventi ... l'ultimo copre quelli precedenti ... tenendo conto che l'ultimo evento è stato estremamente distruttivo per la stratigrafia della zona... o per lo meno inficia di un bel po le evidenze di altri eventi;
per quanto riguarda gli egizi, (ma su questo gli esperti siete voi) sicuramente fenomeni del genere devono avere lasciato traccia nella memoria collettiva ... il problema (come mi disse un archeologo egiziano anni fa) è "smatassare" il filo da altre contaminazioni e idee pre-sedimentate!
alla prossima
ciao
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- ShemsetRa -
Architetto Reale

11/11/2009 23:10
 
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Sei stato chiarissimo, naturalmente se ci fosse bisogno di qualche indicazione precisa sapresti dirci dove andare a cercare certe notizie particolari, ad esempio quelle dell'evento sull'isola di Creta, 1700 a.C., ma per adesso non ti chiedo nulla.


sicuramente fenomeni del genere devono avere lasciato traccia nella memoria collettiva ...


Delle tracce nella memoria collettiva ho un po' paura, di solito si prestano a speculazioni di ogni genere.
Preferisco esaminare tracce più precise, come una cronaca, lo strato di uno scavo, l'andamento di un certo mercato...
Ci penserò! [SM=x822706]
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EgiTToPhiLo/a
Artista del Re
12/11/2009 12:34
 
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Non so a quando risalgono le ultime fonti utilizzate da ExploraTetide per datare l'eruzione distruttiva del vulcano Thera, ma le ultime di mia conoscenza (2006) danno quasi per certo l’evento intorno al 1600 a.C.:

«L'eruzione di Santorini ha finalmente una data precisa. In un articolo pubblicato dalla rivista "Science" (vol. 312 n. 7088) si spiega che l'eruzione che ha semidistrutto l'isola (200 chilometri a sud est della Grecia continentale, conosciuta con il nome di Thera nell'antichità) è avvenuta attorno al 1600 a.C., cioè circa un secolo prima di quanto pensato fino a oggi.

La nuova datazione è frutto del lavoro dei ricercatori della Cornell University americana coordinati da Sturt Manning, che hanno preso in esame 127 campioni raccolti nei resti di Akrotiri, la città di Santorini distrutta dall'eruzione, e in altri siti del Mediterraneo orientale. L'analisi di questi elementi ha permesso di stabilire come data dell'eruzione un intervallo compreso tra il 1660 e il 1613 avanti Cristo. Si tratta di un intervallo di tempo compatibile con il periodo tra il 1627 e il 1600 stabilito da un'altra analisi, questa volta condotta sul ramo di un albero di ulivo trovato sepolto dalla cenere sull'isola greca dal geologo danese Walter Friedrich.

L'insieme di questi dati sembra sconfessare quello che gli archeologi avevano pensato fino a oggi, e cioè che l'antica eruzione fosse avvenuta attorno al 1500 a.C. Questa data era stata ottenuta in modo classico, cioè sulla base del confronto degli stili delle ceramiche e dei vasi trovati ad Akrotiri, con quelli di altre zone del Mediterraneo.

Gli effetti di questo studio però non si fermano qui: la nuova datazione cambia quasi del tutto la nostra prospettiva delle civiltà dell'epoca e in particolare dei rapporti e delle relazioni che esistevano fra loro. Fino a oggi si pensava che il culmine della civiltà minoica di Creta (quella che ha costruito i grandi palazzi di Cnosso) fosse contemporanea al periodo di splendore del nuovo regno in Egitto, sorto nel 1580 a.C. A quanto pare invece, i costruttori dei grandi palazzi ebbero relazioni con gli Hyksos, popoli nomadi provenienti dalle coste degli odierni Siria, Libano e Israele che attorno al 1600 a.C. controllavano quanto meno l'Egitto settentrionale e la zona del delta del Nilo. Quasi scomparsi dalle cronache storiche per volontà dei nuovi faraoni, gli Hyksos si prendono così la loro rivincita 3500 anni dopo.» - Link

P.s. credo che il riferimento preciso della rivista Science sia vol. 312 n. 5773 - Link
[Modificato da Biceleon 12/11/2009 12:54]
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12/11/2009 16:07
 
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Rispondendo sulla attendibilità delle notizie e fonti
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Suddito
12/11/2009 16:28
 
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Rispondendo a Bicelon sulle fonti e loro attendibilità (prima ho fatto un'errore)
Ciao e senza perdere tempo:
1) anch'io ho letto e conosco l'articolo che hai riportato .. al momento è in fase di discussione scientifica l'elemento di datazione: cioè, non tanto che abbiano trovato quei dati ma come hanno fatto e servirà per testare definitivamente la bontà di quelle datazione per un controllo incrociato: tutto ciò è noto come modello scientifico sperimentale che consiste nel rendere pubblici i dati di un metodo o esperimento in modo che anche altri possano replicare lo stesso esperimento e/o metodologia applicata (vedremo nei prossimi mesi che cosa uscirà dal contraddittorio di questa ricerca): ... qui si aggancia la mia frase che sono pronto a cambiare posizione solo dopo che però saranno stati portati dati incontrovertibili;
2) se vai a questo link, curato da gente che al momento gode di abbastanza credibilità puoi fare tu stesso vari tipi di estrapolazioni (in cui vedrai come la data 1650 sia ivi catalogata):
www.ngdc.noaa.gov/nndc/servlet/ShowDatasets?dataset=102557&search_look=50&display...
ma breve escursus www.unich.it/geo8/storia/storia2_0.html
con rinforzo seguente:...
E proprio da qui è partita Barbara Siversten, una geologa dell'Università di Chicago, che sostiene di aver trovato le motivazioni scientifiche che sono alla base delle celebri piaghe.
Nel suo libro "The Parting of the Sea", la separazione del mare - edito dalla Princeton University Press-, la studiosa avanza la sua teoria, secondo cui ciò che 3.600 anni fa sconvolse l’Egitto, compreso il passaggio attraverso il Mar Rosso, fu in realtà «una serie di fenomeni climatici tipica delle eruzioni vulcaniche».
Secondo la studiosa, tutto cominciò con due enormi esplosioni nel Mar Egeo. La prima scatenata nel 1.628 aC dal vulcano dell'isola greca di Santorini. Ovvero proprio nella data del primo esodo biblico. Stando alla ricerca, l'esplosione avrebbe diffuso nel cielo ceneri e polveri acide che grazie al trasporto dei venti sarebbero arrivate fino in Egitto provocando le tenebre e le grandinate citate nei testi sacri.
Lo stesso vale per la moria del bestiame e gli sciami d’insetti, tipici effetti degli sconvolgimenti climatici provocati dall’eruzione. Le acque arrossate poi sarebbero il risultato di un aumento delle erbacce rosse che proliferano al deposito di ceneri vulcaniche. Le stesse ceneri acide che avrebbero contaminato l'acqua provocando la fuoriuscita delle rane.
Quanto alla morte dei primogeniti egiziani, la terribile maledizione sarebbe dovuta alla contaminazione dei prodotti della terra che, avvelenati dalle polveri acide, avrebbero causato morti a profusione. Si trattava oltretutto di cibo che agli ebrei non era consentito toccare.
Il secondo episodio, quello più legato al passaggio del Mar Rosso, sarebbe invece da far risalire a una seconda eruzione, avvenuta nel 1450 a.c. sull'isola di Yali. L'esplosione del vulcano diversi tsunami che raggiunsero il Mar Rosso. Si spiegherebbero così le onde improvvise e gigantesche che travolsero l'esercito del faraone, impegnato a inseguire Mosè e il suo popolo.
www.scienze.tv/node/4480

ma è anche vero che il vulcano più pericoloso dell'area è il Vulcano Colombo (a nord dell'Isola di Santorini .. ovviamente sott'acqua);
---> segue
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12/11/2009 16:43
 
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risposta segue
in sintesi e concludendo: sicuramente nei prossimi anni dovremo rivedere un bel po di datazioni (e questo non è un problema di per se), dovremo raffinare la precisione del carbonio ... ti assicuro può dare in alcuni casi estrapolazioni di datazioni stranissime... (e questo potrebbe essere un problema), quindi dovremmo riuscire ad avere finalmente una comunità scientifica spinta dalla ricerca della conoscenza e non da interessi locali campanilistici (e questo è sicuramente un problema!)... in particolare mi riferisco al fatto che per i greci Atlantide (di conseguenza Santorini) deve stare per forza nell'Egeo..
Infatti questa storia di datazioni nasce da un geologo greco che voleva a tutti costi ricondurre a date più "gestibili" gli episodi di santorini ...
Personalmente penso (e appena potrò farò una verifica nei miei database) che ci siano stati almeno 3 episodi importanti in quella zona a distanza di pochi secoli ...più tutti quelli di origine sottomarina di cui al momento sappiamo assai poco (vedi il discorso del vulcano Colombo): per quanto concerne le datazioni mi attengo a quelle ufficiali pregresse seguendo attentamente le novità sulla scena internazionale: a mio avviso al momento siamo solo all'apertura di una discussione (molto interessante) ma ancora da convalidare a livello internazionale (di solito se supera un congresso di specialisti internazionali la nuova teoria è accettata...vedremo)

per quanto concerne Pizia ... tracce nella memoria collettiva... intendevo che grandi eventi traumatici, per una determinata popolazione, innescano delle risposte assai concrete e riscontrabili nei secoli successivi; eventi "pesanti" fratturano la linearità evolutiva di una popolazione e di conseguenza anche se non direttamente se ne può individuare la presenza;
a mio avviso, come hai giustamente colto tu, bisogna basarsi su prove oggettive e concrete altrimenti diventa una giungla e vale tutto ed il contrario di tutto! un metodo poco produttivo per costruire un modello;
ma scavi, resti archeologici che testimoniano nuovi ed inaspettati comportamenti, stratigrafie e battute morfologiche possono (forse) far emergere il vero quadro d'insieme che ha causato quei comportamenti;
ciao
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12/11/2009 16:55
 
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per completezza e per comprendere la problematica delle oscillazioni delle datazioni suggerisco di leggere:
Tsunami waves generated by the Santorini eruption reached Eastern Mediterranean shores

1. Beverly N. Goodman-Tchernov1,2,
2. Hendrik W. Dey3,
3. Eduard G. Reinhardt4,
4. Floyd McCoy5 and
5. Yossi Mart6

+ Author Affiliations

1.
1Leon Charney School of Marine Sciences, Haifa University, Haifa, Israel
2.
2Interuniversity Institute for Marine Sciences, Coral Beach, Eilat, Israel
3.
3Department of Art, Hunter College, New York, New York 10065, USA
4.
4School of Geography and Earth Sciences, McMaster University, Hamilton, Ontario ON L8S, Canada
5.
5Geology and Geophysics, University of Hawaii-Windward, Kaneohe, Hawaii 96744, USA, and American School of Classical Studies at Athens, Greece
6.
6Recanati School of Maritime Studies, Haifa University, Haifa, Israel

Abstract

A sedimentary deposit on the continental shelf off Caesarea Maritima, Israel, is identified, dated, and attributed to tsunami waves produced during the Late Bronze Age (ca. 1630–1550 B.C.E.) eruption of Santorini, Greece. The sheet-like deposit was found as a layer as much as 40 cm thick in four cores collected from 10 to 20 m water depths. Particle-size distribution, planar bedding, shell taphoecoensis, dating (radiocarbon, optically stimulated luminescence, and pottery), and comparison of the horizon to more recent tsunamigenic layers distinguish it from normal storm and typical marine conditions across a wide (>1 km2) lateral area. The presence of this deposit is evidence that tsunami waves from the Santorini eruption radiated throughout the Eastern Mediterranean Sea, affecting the coastal people living there. Dates for the tsunami deposit bracket both the so-called “high” and “low” chronology for the Santorini eruption. In addition to resolving the question of the extent of tsunami impact from the Santorini eruption, the research presented also provides a new means of discovering, identifying, and studying continuous records of paleotsunami deposits in the upper shelf coastal environment. The latter is key to understanding past events, better interpreting sedimentological records, and creating stronger models for understanding tsunami propagation, coastal management, and hazard preparation worldwide.
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12/11/2009 16:57
 
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poi:
Tsunami deposits from major explosive eruptions: An example from the 1883 eruption of Krakatau

1. Steven Carey1,
2. David Morelli1,
3. Haraldur Sigurdsson1 and
4. Sutikno Bronto2

+ Author Affiliations

1.
1Graduate School of Oceanography, University of Rhode Island, Narragansett, Rhode Island 02882, USA
2.
2Volcanological Survey of Indonesia, Bandung, Indonesia

Abstract

Inundation of coastal areas by tsunamis during the 1883 eruption of Krakatau volcano led to the deposition of unusual pumice- enriched deposits. Fractal analysis of pumice shapes and lithologic characterization of the deposits suggest that the source of the abundant pumiceous material was widespread pumice rafts on the surface of the Sunda Straits that formed by fallout and pyroclastic flow activity. The rafts contained pumices rounded by particle-to- particle abrasion and were strongly depleted in dense components, such as lithics and crystals, by differential settling. Stranding of the floating pumice is inferred to have occurred during the receding phase of tsunamis after they had inundated low-lying coastal areas. Other pumice-bearing tsunami deposits contain significant amounts of coral fragments and nonvolcanic beach sediment. These units represent redeposition of beach and shallow-water sediments that were mixed with varying proportions of primary pyroclastic material. The Krakatau example illustrates the great diversity of lithofacies that may occur in deposits formed from volcanogenic tsunamis. Recognition of such deposits in coastal areas near centers of active explosive volcanism may provide an additional criterion with which to assess volcanic hazards.
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Suddito
12/11/2009 17:31
 
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vediamo se riesco a darti un'immagine
Stratigraphic section of the deposits from the LBA eruption (adapted from MCCOY and HEIKEN, 2000;
nomenclature follows RECK, 1936; HEIKEN and MCCOY, 1984; and DRUITT et al., 1989). Arrows in the
right column indicate suggested tsunamigenic phases of the eruption. At lower right in the lithologic
section, a man-made wall is depicted to indicate phases of the eruption that preserved (BO1 and lower
BO2) then destroyed (succeeding phases) archaeological structures.

Pure appl. geophys. 157 (2000) 1227–1256
0033–4553/00/081227–30 $ 1.50+0.20/0
Tsunami Generated by the Late Bronze Age Eruption of Thera (Santorini), Greece
FLOYD W. MCCOY1 and GRANT HEIKEN2


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