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Si ricomincia ..........ecco Calciopoli 2

Ultimo Aggiornamento: 09/01/2009 09:53
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18/12/2007 19:25
 
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Re: Re:
Minisebafan, 18/12/2007 19.21:



Strano per la procura di napoli non aver chiesto una moratoria straniera per intercettare le schede svizzere dato che ne erano a conoscenza gia dal dicembre 2004, perchè che le schede svizzere non siano intercettabili e' un falso, e visto che questi continuano a spendere soldi pubblici per spiare i telefoni di Moggi campando accuse che non stanno ne in cielo ne in terra, perchè non intercettare le schede svizzerere e risolvere il problema? hanno intercettato Moggi per 3 anni e cosa hanno in mano? Nemmeno una prova solo tesi indiziare basate su telefonate che per quanto inoportune non provano nessun ILLECITO, Calciopoli e' stata l'occasione per far fuori Moggi Girado e la Juve non per ripulire il Calcio .







la regola dice "abitualità o finalizzati...."
non dice "abitualità e finalizzati..."
l'esistenza del rapporto abituale è reato ...anche se non è volto ad ottenere vantaggi....
o carne o pesce.....non carne e pesce
ora io che disquisisco sull'italiano è una barzelletta.... [SM=g7990]


[Modificato da zeman! 18/12/2007 19:27]
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Re: Re: Re:
Antonioilpiubello, 18/12/2007 19.00:


basta fare un corso di diritto semplice semplice per capire che la parola "abitualita'" e' stata messa li apposta per essere interpretata...



vedi te sospetti della parola abitualità....ma esisteva prima di moggi...
e se trovo il regolamento aia e due o tre circolari...ma non li torvo,mannaggia

si può dire che i rapporti telefonici di moggi e gli gli altri erano abituali?
si o no?
per me si....ergo da punire....
altri non son stati beccati? male, chi dice questo lo dimostri....le migliaia di parole dette da moggi al telefono...ci sono...
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18/12/2007 19:21
 
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Re:
zeman!, 18/12/2007 18.01:

non è un po' "strano" mandare un amico a comprare schede telefoniche svizzere, pagandole di tasca sua, ma non intestandosele e poi donandole a destra e manca, a dirigenti di altre squadre, a arbitri, disignatori, gionalisti ecc.?
può ricadere nell'ambito della parola "ambiguità"?
per me si...per te no...1-1 palla al centro



Strano per la procura di napoli non aver chiesto una moratoria straniera per intercettare le schede svizzere dato che ne erano a conoscenza gia dal dicembre 2004, perchè che le schede svizzere non siano intercettabili e' un falso, e visto che questi continuano a spendere soldi pubblici per spiare i telefoni di Moggi campando accuse che non stanno ne in cielo ne in terra, perchè non intercettare le schede svizzerere e risolvere il problema? hanno intercettato Moggi per 3 anni e cosa hanno in mano? Nemmeno una prova solo tesi indiziare basate su telefonate che per quanto inoportune non provano nessun ILLECITO, Calciopoli e' stata l'occasione per far fuori Moggi Girado e la Juve non per ripulire il Calcio .



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18/12/2007 19:00
 
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Re: Re:
zeman!, 18/12/2007 17:56:











basta fare un corso di diritto semplice semplice per capire che la parola "abitualita'" e' stata messa li apposta per essere interpretata...
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18/12/2007 18:59
 
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proprio perche' sapeva che c'era contro lui la Telecom,sapeva che la cupola erano altri,e lui non stava bene,vinceva troppo
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18/12/2007 18:01
 
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non è un po' "strano" mandare un amico a comprare schede telefoniche svizzere, pagandole di tasca sua, ma non intestandosele e poi donandole a destra e manca, a dirigenti di altre squadre, a arbitri, disignatori, gionalisti ecc.?
può ricadere nell'ambito della parola "ambiguità"?
per me si...per te no...1-1 palla al centro
[Modificato da zeman! 18/12/2007 18:27]
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Re:
Antonioilpiubello, 18/12/2007 17.45:

ecco l articolo 1 comma 4
:sono vietati i contatti finalizzati al conseguimento di vantaggi nell'ambito dell'attivita' sportiva.

e per chi li chiedeva i favori?trovami dove chiede di "pilotare" una partita.
ripeto,telefonare non e' un reato,soprattutto quando non lavori piu' per nessuno.
e in queste intercettazioni non c'e' assolutamente NULLA







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18/12/2007 17:50
 
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Guarda antonio, per farti contento diremo che moggi era un grande dirigente e che il calcio gli deve tanto, va bene? Poi dicci a tua volta che cosa si intende col vocabolo "boss" o "padrino", per favore.
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18/12/2007 17:45
 
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ecco l articolo 1 comma 4
:sono vietati i contatti finalizzati al conseguimento di vantaggi nell'ambito dell'attivita' sportiva.

e per chi li chiedeva i favori?trovami dove chiede di "pilotare" una partita.
ripeto,telefonare non e' un reato,soprattutto quando non lavori piu' per nessuno.
e in queste intercettazioni non c'e' assolutamente NULLA
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18/12/2007 17:23
 
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Re:
Antonioilpiubello, 18/12/2007 16.58:

no telefonare non e' un reato...informati.



fatto:
www.rdes.it/RDES_1_07_codicegiustiziasportiva.pdf

articolo 1, comma 4....

proprio nella prima pagina....

p.s.
no, moggi non era il male assoluto....non lo credo minimamente....ma lui e altri non sono esenti da colpe....




[Modificato da zeman! 18/12/2007 17:24]
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18/12/2007 16:58
 
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no telefonare non e' un reato...informati.
comunque se vi fa comodo pensare che il male del calcio e' ancora Moggi fate pure...ignorando Carraro,Galliani,Sandulli,la Telecom....

commentate pure questa

Il testo che segue lo prendo da Repubblica.it

C'è un disinvolto scambio di opinioni con il presidente della serie D, Punghellini, sul conto di chi scrisse le sentenze. C'è un riferimento, in questa telefonata, a Gianni Letta, che si sarebbe adoperato per aiutare Franco Carraro.

"C'è carraro dietro calciopoli". Moggi riceve a dicembre 2006 un sms da Punghellini: "Caro Luciano io sono rimasto solo a combattere ma non mi arrendo come non dimentico degli amici avrei bisogno di un tuo recapito per mandarti un augurio e un pensiero". I due si sentono il giorno dopo il Natale 2006.

Punghellini: "Han fatto delle porcherie allucinanti".
Moggi: "Soprattutto con me".
P.: "Ti ricordi quella volta che ci eravamo visti a Torino, io te lo avevo preannunciato (...) e dietro questa roba qui guarda che c'è Carraro".
M.: "Ma c'è rimasto incastrato pure lui, eh".
P.: "Però ne han fatte di cotte e di crude per tirarlo fuori. Anche adesso".
M.: "Eh ma che vuoi, con Petrucci non ci sono dubbi sulla cosa".
P.: "Adesso cercano, in accordo con Petrucci, in accordo con Tavecchio per esempio di zittire me, capisci".
M.: "È incredibile guarda. Ma io che ci fosse di mezzo Carraro non avevo mai avuto dubbi, infatti vedi s'è fatto togliere la squalifica".
P.: "Sì sì".
M.: "Da Sandulli (...) È un allievo. È un allievo suo".
P.: "È tutto lui. Fatto in combutta con tutta una serie di personaggi... poi ti raccomando Gallavotti".
M.: "È il servo di Carraro".
P.: "Mi hanno chiamato a Napoli anche a me perché in alcune intercettazioni c'ero di mezzo io. Però io la verità gliel'ho detta, eh. Perché loro volevamo sapere se tu avevi fatto pressioni su di me. No, su di me le pressioni le ha fatte una persona sola. Carraro (...) L'han fatta ad arte (...) Poi sai ci sono i servizi di qualche braccio armato, perché poi anche Tavecchio ci ha messo del suo (...) È abituato a giocare su tre tavoli. Addirittura gli ha telefonato Gianni Letta, hai capito. Per salvare Carraro naturalmente".
M.: "A chi hanno telefonato a Catalano?".
P.: "A Catalano e a Tavecchio. Capito!".
M.: "Pensa te".
P.: "Poi adesso ti raccomando il presidente dell'arbitrato del Coni. Sai anche questo è un amico di Tavecchio. Sono andati fuori a cena tremila volte (...) Io adesso sto monitorando un po' tutta la situazione".
[Modificato da WEB RE1976 18/12/2007 17:09]
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Re:
Antonioilpiubello, 18/12/2007 16.17:

fate ridere...pensate davvero che il male del calcio era Moggi?leggetevi bene le intercettazioni,soprattutto quella con Rino Foschi....

e trovatemi il reato che avrebbe commesso in queste telefonate...ah ah



forse ti è sfuggito una cosa secondaria....telefonare ad arbitri o disignatori è già reato....




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18/12/2007 16:17
 
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fate ridere...pensate davvero che il male del calcio era Moggi?leggetevi bene le intercettazioni,soprattutto quella con Rino Foschi....

e trovatemi il reato che avrebbe commesso in queste telefonate...ah ah
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18/12/2007 11:03
 
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Ahahahahahahahahahahaha e in piu' Berlusconi ha detto che calciopoli e' stata tutta una montatura ahahahahahahahahahahaha. Ma ci pensate che questo qui ha guidato l'Italia pe cinquanni?!?! [SM=g8003]
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18/12/2007 10:19
 
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Continua l'influenza di Moggi nel mondo del calcio.
Ecco altri verbali di intercettazione dopo la "farlocca" sentenza. Il telefono di Moggi è sempre caldo e ...... dirige il traffico

s13.divshare.com/launch.php?f=3150779&s=bc3
s13.divshare.com/launch.php?f=3150780&s=04c
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10/08/2007 12:15
 
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Sotto accusa la Camera di conciliazione: la Procura di Napoli chiederà gli atti
Ronzani al magistrato: Petrucci mi avvicinò per il lodo Carraro

I veleni del Coni su Calciopoli
le sentenze nel mirino dei pm


di MARCO MENSURATI
ROMA - Quanti avevano storto il naso di fronte agli esiti del processo sportivo di Calciopoli - con le sostanziali assoluzioni, passate sotto silenzio, dei principali protagonisti di quella stagione, da Carraro e Della Valle in poi - non potranno perdersi gli sviluppi dell'imprevisto scandalo estivo che ha investito i vertici del Coni a partire dal suo presidente, Gianni Petrucci. I pm di Napoli, Fillippo Beatrice e Stefano Narducci - i magistrati che hanno indagato il marcio del calcio italiano - hanno infatti deciso di chiedere gli atti dell'inchiesta di Bologna sul caso Lorbek e di utilizzarli per indagare sulle sentenze emesse, lo scorso autunno, dalla Camera di conciliazione del Coni a conclusione del procedimenti sportivi originati dalla loro inchiesta.

Le intercettazioni telefoniche operate dai Nas di Bologna hanno messo in evidenza - lo sostiene il pm Lorenzo Gestri - "un quadro impressionante di contatti incrociati fra rappresentanti dei vertici delle istituzioni sportive, dirigenti della Pallacanestro Treviso e funzionari della Camera di conciliazione (la massima autorità di giustizia sportiva, che ha detto l'ultima parola sia nel caso Calciopoli sia in quello Lorbek-Benetton ndr) certamente idonei non solo a sollevare dubbi sull'effettiva genuinità dell'esito finale della giustizia sportiva (...) ma, ancor più, a minare in radice la credibilità di garanzia, trasparenza e terzietà che dovrebbero tradizionalmente contraddistinguere l'operato ed il funzionamento dei vertici istituzionali dello sport nazionale".

Ora, nel leggere la descrizione di questo "quadro" i pm Napoletani hanno riconosciuto molti punti di contatto con le risultanze di uno degli ultimi filoni della loro inchiesta: quello riguardante le istituzioni sportive. Questa "sorta di déjà vu giudiziario", la definizione è di uno degli investigatori, ha convinto Beatrice e Narducci a chiedere gli atti a Bologna e, sostanzialmente a riaprire, almeno in parte, la partita di Calciopoli. In particolare, a destare straordinario interesse negli inquirenti sono state le parole affidate dal presidente della Camera arbitrale del Coni, avvocato Pier Luigi Ronzani, al pm Gestri: "Dopo le vicende che mi hanno visto protagonista nell'estate dello scorso anno sui lodi di Calciopoli - ha detto Ronzani - sono entrato in contrasto con Petrucci.

Motivo di contrasto è stato il lodo Carraro in merito al quale fui avvicinato da Petrucci, che mi sollecitò ad una soluzione diversa da quella che poi ho adottato. In particolare mi chiese di dichiarare l'incompetenza della Camera motivandola con aspetti tecnico-giuridici. La mia convinzione era invece diversa".

Sempre Ronzani rafforza la sua accusa raccontando come, durante i giorni concitati del lodo Lorbek, un ruolo quanto meno anomalo fu giocato da Stefano Bovis, funzionario dell'ufficio legale del Coni. Sapeva cose che i giudici avevano appena deciso nel segreto della camera di consiglio e che quindi erano state apprese certamente da uno dei componenti della giuria. Una doppia rivelazione, quella di Ronzani, che da un lato precipita nel più cupo imbarazzo la massima carica dello sport italiano e dall'altro risponde alla domanda che in molti (magistrati di Napoli compresi), in questi giorni, si sono ripetuti: "Ma se per il lodo Benetton è successo tutto questo casino, per la Juventus e il Milan cosa è successo?".

Il fiume di telefonate arrivate sui cellulari dei giudici della Camera del Coni a ridosso della camera di consiglio per la decisione del lodo Lorbek e intercettate dai carabinieri del Nas, alimentano dunque negli inquirenti, ora anche in quelli napoletani, il sospetto sull'effettiva autonomia dei processi sportivi nell'ultimo grado di giudizio. Troppi dirigenti, anche di alto livello come Chimenti (federgolf) e Magri (volley) hanno avuto contatti con i giudici della Camera impegnata con il caso Lorbek. Troppi per non insospettire anche sulle sentenze del passato recente. Da notare che ai tempi dei lodi di Calciopoli erano in piena attività, oltre al presidente Ronzani, sia Stefano Bovis (che in un altro passaggio dell'inchiesta viene definito, direttamente, la longa manus dei vertici del comitato olimpico italiano) sia il membro della Camera Guido Cecinelli.

da www.repubblica.it

Cazzo !!!! Ma la vogliamo fare pulizia o no ?????

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20/07/2007 10:08
 
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Socrates contro il calcio italiano da sempre corrotto

20 luglio 2007 - Così è la vita. Vinci in un anno la Coppa del Mondo, il Pallone d’oro, la Champions League. Eppure non si fa altro che sottolineare quello che non va. L’ultimo attacco al calcio italiano arriva da Socrates, uno dei capitani più brillanti della storia del Brasile. Uno di quei giocatori che però in Italia, precisamente nella Fiorentina, nell’84-85, non è stato all’altezza delle aspettative.
L’ACCUSA - "Il calcio italiano? E’ una mafia". Così l’ex centrocampista brasiliano si è espresso senza mezzi termini in un’intervista a France Football.
"I risultati sono manipolati, i giocatori corrotti. E c’è un episodio che ricordo bene in proposito. Un giorno nello spogliatoio prima della partita arriva il capitano della Fiorentina Eraldo Pecci e fa: oggi si pareggia. Io dissi: come? Sei matto? E a quel punto lui non fa una piega: pari. E io gli ho detto di non contare su di me — ha continuato Socrates —. Sono rimasto in campo per i 45' del primo tempo e non ho ricevuto una palla... E la partita è finita 0-0".
Corrotto ieri e corrotto oggi, questa la tesi del brasiliano che a 53 anni guardando al passato è pronto ad esprimere verdetti.


E bravo Socrates, medico e ex calciatore, un grande [SM=g27811]
[Modificato da WEB RE1976 18/12/2007 10:20]
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16/07/2007 17:46
 
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Giustizia sportiva "deludente"
"Calciopoli? Occasione mancata", dice procuratore Napoli

- "Si e' persa una grande occasione per cambiare un sistema inquinato. Calciopoli era un sistema da imbrigliare": cosi' Giandomenico Lepore. "Era un sistema semplice, ma articolato. Gabbie per scelte di arbitri, sanzioni disciplinari. Si' -ha aggiunto il procuratore di Napoli- sono rimasto deluso dalla giustizia sportiva". Sull'inchiesta napoletana, Lepore ha spiegato che entro dicembre il Gip prendera' le sue decisioni: la prima udienza dell'eventuale processo potrebbe esserci entro maggio.

(ANSA)-
[Modificato da WEB RE1976 18/12/2007 10:20]
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11/07/2007 19:38
 
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Calciopoli: udienza gip a fine anno
Assegnato il procedimento, richieste rinvio giudizio per 37

- E' stato assegnato al gip De Gregorio il procedimento su Calciopoli. Fissera' l'udienza preliminare a dicembre o al massimo a gennaio.
A conclusione del procedimento, i pm Beatrice e Narducci hanno avanzato richieste di rinvio a giudizio per 37 imputati. Domani alla cancelleria del gip saranno consegnati i 43 faldoni in cui sono contenuti tutti gli atti dell'inchiesta.
L'udienza preliminare per il calcio scommesse si terra' invece il 17 novembre.

(ANSA)
[Modificato da WEB RE1976 18/12/2007 10:21]
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11/07/2007 12:24
 
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Tra i nomi più importanti figurano Luciano Moggi, Antonio Giraudo, Innocenzo Mazzini, Pierluigi Pairetto, Massimo De Santis, Paolo Bergamo, ma anche i presidenti di Lazio e Fiorentina Claudio Lotito, Diego Della Valle e Franco Carraro. Le accuse vanno dall’associazione per delinquere alla frode in competizioni sportive.

Secondo i magistrati partenopei, nella stagione calcistica 2004-2005, gli illeciti hanno interessato 29 incontri di serie A e la partita Arezzo-Salernitana del campionato di serie B. Diverse squadre, tra queste anche il Parma, sono state riconosciute come parti offese (le altre sono Bologna, Brescia, Atalanta, Cagliari, Chievo, Lecce, Livorno, Palermo, Roma, Sampdoria, Siena, Udinese e Salernitana).
Secondo i Pm anche i ministeri dell’Economia e delle Finanze, oltre a quello per le politiche giovanili, sono considerati parti lese così come i monopoli di Stato, la Figc, la Lega Calcio, il Coni e la Rai

Polis quotidiano
[Modificato da WEB RE1976 18/12/2007 10:21]
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11/07/2007 12:21
 
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CALCIOPOLI 2: L'ELENCO DEI 37 RINVIATI A GIUDIZIO

Ecco l'elenco dei 37 imputati per cui i Pm di Napoli hanno chiesto il rinvio a giudizio nell'ambito dell'inchiesta su calciopoli:
Marcello Ambrosino, Duccio Baglioni, Paolo Bergamo, Paolo Bertini, Franco Carraro, Stefano Cassarà, Enrico Ceniccola, Antonio Dattilo, Massimo De Santis, Andrea Della Valle, Diego Della Valle, Paolo Dondarini, Mariano Fabiani, Maria Grazia Fazi, Giuseppe Foschetti, Pasquale Foti, Marco Gabriele, Silvio Gemignani, Francesco Ghirelli, Antonio Giraudo, Alessandro Griselli, Tullio Lanese, Claudio Lotito, Gennaro Mazzei, Innocenzo Mazzini, Leonardo Meani, Sandro Mencucci, Domenico Messina, Luciano Moggi, Pierluigi Pairetto, Tiziano Pieri, Claudio Puglisi, Salvatore Racalbuto, Gianluca Rocchi, Pasquale Rodomonti, Ignazio Scardina, Stefano Titomanlio.
Le accuse vanno dall'associazione per delinquere alla frode in competizioni sportive. Luciano Moggi, Antonio Giraudo, Innocenzo Mazzini, Paolo Bergamo, Pierluigi Pairetto e Massimo De Santis, vengono accusati di essere promotori "costitutori ed organizzatori dell'associazione per delinquere"
La repubblica
[Modificato da WEB RE1976 18/12/2007 10:22]
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28/06/2007 19:00
 
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Calciopoli: Abete, fare chiarezza
Presidente Figc, massima luce sulle situazioni intervenute

- "Spero che la giustizia sportiva faccia massima luce sulle situazioni intervenute". Cosi' il n.1 Figc, Abete, sui nuovi sviluppi di Calciopoli. "Siamo in una fase delicata di passaggio tra vecchio e nuovo codice di giustizia sportiva e vecchi e nuovi organi di giustizia sportiva", ha spiegato Abete commentando l'inchiesta sulle presunte plusvalenze di Milan e Inter ed i deferimenti per il calcio scommesse. Abete si e' detto poi possibilista sull'abolizione delle gare serali di dicembre e gennaio.

(ANSA)
[Modificato da WEB RE1976 18/12/2007 10:22]
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18/06/2007 17:19
 
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Dipendente Figc rivela: "Soldi presi da un conto occulto"
18/06/2007


E finalmente entrano in scena quelli che fin qui erano i grandi assenti di questo scandalo, i soldi. A parlarne con il pool di Francesco Saverio Borrelli è Dario Galati, già assistente di Luigi Pairetto alla direzione della Commissione nazionale arbitri e uomo di fiducia di Innocenzo Mazzini alla vice presidenza della Figc. Secondo alcuni degli indagati è l'uomo che ha fatto "scoppiare il casino", la pedina impazzita.

I soldi, dunque.
Galati non dice quanti siano, né da dove siano arrivati. Ma dice dove sono: su un fondo nero della Federazione Italiana Giuoco Calcio. Il suo racconto è contenuto in un interrogatorio inedito, sostenuto da Galati davanti agli uomini dell'Ufficio Indagini di Francesco Saverio Borrelli.

Buste paga a sorpresa
Sono le cinque del pomeriggio di un rovente giorno di giugno e davanti a Galati c'è Maria José Falcicchia, l'investigatore chiamato personalmente da Borrelli a far parte della squadra. Galati va subito al punto: e spiega che molti dipendenti ricevono dalla Federazione - per tradizione - soldi in nero. "Mazzini - sono le parole messe a verbale - mi aveva telefonato raccontandomi che aveva saputo che al quinto piano di Via Allegri era in corso una riunione durante la quale il dottor Abete (vice presidente vicario) e il dottor Gravina (consigliere per l'attuazione delle delibere del comitato di gestione) a seguito di verifiche e riscontri tra le buste paga dei dipendenti e collaboratori e l'elenco dei bonifici eseguiti dalla federazione avevano rilevato numerose discordanze degli importi. In sostanza a fronte di una busta paga di 2000 euro, vi erano corrispondenti bonifici di 4000 euro".


Il fondo nero
Quello che potrebbe essere un semplice malcostume relativo alla sola federazione e circoscritto ad alcuni dipendenti diventa qualcosa di più grave quando si legge il passo successivo del verbale. Quello cioè che riguarda la provenienza di quel denaro. "I soldi in più - dice Galati - venivano presi da un capitolo di bilancio falso". Un capitolo di bilancio falso, ovvero: un fondo nero. Chi lo ha attivato? Come si alimentava? A cosa era destinato? Solamente a "retribuire ulteriormente" i dipendenti Figc o anche ad altro? E chi lo gestiva?
A queste domande, nel verbale di Galati, non c'è risposta. Cercherà di darne una il pool di Borrelli nella sua indagine.

La minaccia della zarina
Per quanto riguarda Galati è interessante sapere quello che successe dopo quella scoperta: "Io mi lamentai di questa gestione di assoluto malcostume, anche perché a fronte di questi pagamenti, a cui certo non ho mai aspirato, vi erano situazioni come la mia e di altri che percepivamo poco rispetto alle responsabilità che avevamo e all'impegno richiesto dal nostro lavoro. Tra i nomi, a mero titolo di mormorazioni, posso riferire quello di Grazia Fazi (la segretaria di Bergamo e Pairetto, zarina della Commissione arbitri, ndr). Io mi adoperai con i miei colleghi per protestare con la Federazione (...) Tre giorni fa sono stato nuovamente trasferito in una sede in via Tiburtina. Nel prendere la lettera di trasferimento ho incontrato la Fazi che mi ha detto: "Sei contento di quello che hai fatto succedere? Pagherai per tutto quello che hai fatto". Io replicai chiedendole se non provasse vergogna a parlare ancora e lei rispose: "Ride bene chi ride ultimo"".

I danni alla Roma
Ma Galati racconta cose interessanti anche su altri piani. Quando lavorava gomito a gomito con Pairetto aveva avuto modo di notare parecchie stranezze. "Alla seconda giornata di campionato si era giocata Roma-Inter, arbitrata dal signor Messina. Durante la partita vi furono proteste per un rigore non concesso alla Roma. Erano anni in cui Sensi faceva una sorta di guerra ai vertici della Figc e della Lega. Alla quinta giornata era in programma Fiorentina-Roma. I due designatori misero Messina in quella griglia. Feci notare il precedente (...) e Pairetto mi disse: "Ho degli elenchi". Messina venne sorteggiato proprio per Fiorentina-Roma. Espulse Totti e annullò un gol regolare a Montella. La Roma vinse 3 a 1, ma la domenica successiva doveva incontrare la Juventus...".

repubblica.it

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MEMORIA STORICA
Calcio: 80 anni di corruzione e scandali
Il primo caso accertato fu un Torino-Juventus che costò lo scudetto ai granata. Celebre il caso del 1980 con 11 arresti e Milan e Lazio in B


Torino, 11 maggio - Quella appena scoppiata sara' certamente la bufera la piu' lunga e violenta, ma non si può certo dire che sia la prima. Il binomio pallone-scandali è prossimo a compiere i suoi 'primi' ottanta anni di storia: indagini sportive, aule di tribunale, squalifiche, retrocessioni d'ufficio per frode sportiva.. tutti elementi che rischiano di tornare di forte attualità.

Tutto ebbe inizio quasi ottanta anni fa, nel 1927, con l'episodio di corruzione nel derby Torino-Juventus che costò la revoca dello scudetto dei granata. Un dirigente torinista promise al difensore bianconero Luigi Allemandi 50mila lire per perdere. Il Toro in effetti vinse ma Allemandi sul campo si impegnò al massimo e quando chiese il saldo rimase a bocca asciutta. Un giornalista assiste alla scena che divenne pubblica: scudetto revocato e Allemandi inibito a vita.

Nel 1937 un'ombra calò su Triestina-Juventus. Un ex calciatore della squadra giuliana tentò di persuadere con il denaro il portiere della Triestina a farsi segnare. Il tentativo non andò a buon fine, per il rifiuto del portiere, ma l'ex giocatore fu squalificato a vita.

L'Udinese nel '54-'55 passa dal secondo all'ultimo posto in classifica, dopo aver convinto i giocatori della Pro Patria a perdere. Un'altro scandalo investe lo stesso anno il Catania che viene retrocesso in B per aver truccato due partite con l'aiuto di un arbitro. Stessa sorte per il Verona, retrocesso perche' il presidente Garonzi telefona al giocatore del Napoli, Clerici, prima della gara tra le due squadre.

La vera e propria bufera arrivera' però nel 1980 dopo l'esposto di due scommettitori: il 23 marzo 1980 vengono arrestati 11 giocatori (Albertosi e Morini del Milan, Girardi del Genoa, Cacciatori, Wilson, Manfredonia e Giordano della Lazio, Stefano Pellegrini dell'Avellino, Della Martira e Zecchini del Perugia, Magherini del Palermo) e anche il presidente del Milan, Felice Colombo.

Per tutti l'accusa e' di truffa aggravata. Anche Paolo Rossi e' coinvolto: per lui un ordine di comparizione come per Fernando Viola e Giuseppe Dossena. La storia comincia quando un commerciante e un ristoratore accusano alcuni calciatori di accettare denaro per truccare le partite al fine di garantire vincite record ad un gruppo di scommettitori clandestini, di cui i due fanno parte.

Il 22 dicembre dello stesso anno la giustizia ordinaria assolve tutti i calciatori coinvolti, ma quella sportiva non ha pietà. Milan e Lazio retrocedono in B, Avellino, Perugia e Bologna (A) e Palermo e Taranto (B) vengono penalizzate di 5 punti. Le squalifiche per venti giocatori vanno da tre mesi ai sei anni di Pellegrino.

Fu colpito anche Paolo Rossi, che solo grazie a un'amnistia potè presentarsi al Mundial 82 e vincerlo. Al presidente del Milan viene inflitta l'inibizione definitiva, mentre a quello del Bologna, Fabretti, squalifica di un anno.

Sono passati 20 anni dall'altro scandalo causato dalle scommesse clandestine. Dodici le societa' e 62 i giocatori coinvolti. Queste le sanzioni: Udinese e Lazio sconteranno 9 punti di penalizzazione nel campionato successivo, il Perugia 2 e il Foggia 5.

Nel '92 la Disciplinare condanna il Licata alla retrocessione in C2 per illecito sportivo, un anno dopo e' la volta di Taranto-Pescara: 3 anni di inibizione al dg Marino, 3 punti di penalizzazione al Pescara, 2 al Taranto, 8 mesi di squalifica all'ex allenatore del club abruzzese, Giovanni Galeone, per omessa denuncia, e sei ai giocatori Camplone, Pagano e Righetti. Nel 2001 l'inchiesta su Atalanta-Pistoiese di coppa Italia, quando si parlo' di un presunto tentativo di combine per consentire scommesse pilotate in favore di amici di giocatori.

3 anni dopo un altro scandalo coinvolge squadre e giocatori, tra cui Stefano Bettarini, in quel periodo alla Sampdoria. Piu' pesanti le posizioni di Antonio Marasco, Generoso Rossi e Roberto D'Aversa. Due arbitri Marco Gabriele e Luca Palanca vengono sospensi in via cautelativa. Perquisite le sedi di molte societa': Modena, Chievo, Lecce, Siena, Reggina, Ascoli, Piacenza, Catanzaro, Crotone, Fermana, Lumezzane, Sassari Torres e Taranto.

Sembra non esserci pace. Nel 2005 il Genoa centra la promozione in A, ma grazie alle intercettazioni telefoniche emerge il tentativo di combine tra il club ligure e il Venezia. Il Genoa viene retrocesso in C1 e penalizzato di 3 punti.

Ma non come non si vive di solo calcio, così, per assioma, il calcio non vive di sole scomesse: c'e' anche il doping con l'ultima vicenda che ha coinvolto la Juventus dopo le rivelazioni di Zeman nel 1998, quando affermo' che il calcio doveva uscire dalle farmacie. Dal processo che ne scaturi' il club bianconero ne e' uscito senza responsabilita'.

quotidiano.net

il resto è storia attuale...

[Modificato da WEB RE1976 18/12/2007 10:24]
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18/05/2007 12:59
 
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Te ce lo vedi Moggi vestito da galeotto che entra a Rebibbia? Diciamo che un ce lo mettono perche' tanto corromperebbe anche i secondini... [SM=g27825]
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18/05/2007 12:03
 
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Avevate dei dubbi sulla nostra "republica delle banane".....Ribadisco il concetto in Italia nn ci sarà mai 1 vera giustizia....CALCIOPOLI1 era 1 momento da prendere al volo x fare "pulizia" e invece si continuano a vedere i "soliti noti" tipo Matarrese......
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17/05/2007 12:39
 
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Germania: domani arbitro in carcere
Robert Hoyzer condannato a 2 anni e 5 mesi, match truccati

- Entrera' domani in carcere Robert Hoyzer, l'arbitro al centro dello scandalo delle partite truccate che nel 2005 sconvolse il calcio tedesco.
"Come mi sento e' una cosa mia privata", ha detto ai media l'ex direttore di gara, 27 anni, che deve scontrare nel carcere berlinese di Hakenfelde una condanna a due anni e cinque mesi.
Per 31 mila euro, un televisore al plasma e altri regali accetto' di manipolare alcune partite di coppa e dei campionati minori.

(ANSA)-

Da queste cose si misura la serietà di una nazione mica con le condanne irrisorie e grotteste della nostra repubblica delle banane dove chi più truffa meno paga. E anzi per premio in Italia gli si dà ampi spazi in TV per discolparsi e gli si fa tenere conferenze nelle università. Ma fatemi il piacere .... [SM=g27812]
[Modificato da WEB RE1976 18/12/2007 10:24]
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11/05/2007 15:14
 
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Re:

Scritto da: CLAY60 11/05/2007 13.58
Brrrrrrr....ma un sarebbe meglio dare Almiron a un'altra squadra? Un ci voglio ave' + nulla a che fà con la juve! [SM=g27818]



noi lo si vende alla juve.. questi retrocedono d'ufficio in serie C a fine campionato.. e ce lo ridanno in prestito! [SM=g27828] si può fare??
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11/05/2007 13:58
 
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Brrrrrrr....ma un sarebbe meglio dare Almiron a un'altra squadra? Un ci voglio ave' + nulla a che fà con la juve! [SM=g27818]
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11/05/2007 12:09
 
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Maurizio Capobianco col club dall'84 al 2005 e ora in causa: soldi a dirigenti Figc, giornalisti e persino ai tifosi. Tramite la Semana srl di Giraudo...

Ex dirigente della Juve rivela "Così Moggi pagava gli arbitri"

TORINO - Due premesse. La prima: "Tutto quello che dirò è documentato e dimostrabile". La seconda: "Sono in causa con la Juve davanti al tribunale del lavoro di Torino. Ho cominciato a lavorare con Boniperti nel 1984. Un uomo eccezionale. Poi nel settembre del 2005, dopo che già da tempo i miei rapporti con Giraudo erano degenerati, sono stato costretto a lasciare la società". Maurizio Capobianco, ex dirigente di Juventus F. C., è un tipo così. Uno a cui piace parlare chiaro, diretto e, soprattutto, dire le cose esatte.

Fino ad oggi, le inchieste erano accusate tutte di avere un punto debole: non si capiva per quale motivo, al di là di evidenti interessi di carriera e di posizione, gli arbitri italiani avrebbero dovuto rendere servigi a Moggi & co. Ora, per la prima volta, si capisce come gli arbitri "venivano ripagati". Spiega Capobianco: "Solo agli inizi del 2005 sono venuto a conoscenza di almeno quattro casi in cui la Juve ha fatto arrivare beni di ingente valore a due arbitri italiani, a un esponente della Figc, e a uno della Covisoc".

Beni di ingente valore?
"Beni facilmente monetizzabili che venivano consegnati per il tramite di società terze a soggetti terzi. Terzi legati agli arbitri da rapporti di parentela".

Si tratta di affermazioni pesanti, se ne rende conto?
"Sono tutte cose che, all'occorrenza, posso dimostrare".

A quando risalgono i casi in questione?
"Risalgono agli inizi della gestione Giraudo-Moggi nell'anno '95".

Chi sono questi arbitri?
"Questo non ho intenzione di dirlo, al momento".

Quanto ingenti erano questi beni monetizzabili?
"20-25 milioni di lire, per ogni "gratificazione"".

Dalle intercettazioni è emerso che Bergamo e Pairetto erano in ottimi rapporti con la Juve.
"Bergamo non so, Pairetto era di casa alla Juve".

Quei "beni" erano destinati a loro?
"Non ho intenzione di dire di più, ora. La mia intenzione è solo quella di dare un contributo di verità a tutta questa storia. Però per quanto riguarda Pairetto una cosa le posso dire: nel 2000 proprio lui tirò fuori la storia dei Rolex della Roma. Beh: pochi mesi prima, nell'ottobre del 1999, ricevette dalla Juve una moto che, in seguito, non mi pare si sia premurato di restituire".

Perché si è deciso a raccontare queste cose proprio adesso?
"Perché prima di Calciopoli quello che vedevo erano i frammenti di una vicenda che ha acquistato senso compiuto solamente dopo. Solo ora mi rendo conto di come hanno rovinato una società con una storia di oltre cento anni, con la complicità di arbitri, giornalisti, e istituzioni".

Cominciamo dai giornalisti?
"Sulla questione giornalisti la Juve aveva consulenze molto ricche con società vicine ad alcuni di loro. Almeno in un caso, a inizio stagione si stipulava un contratto per studiare dei progetti di comunicazione. Poi a giugno, se la Juve aveva vinto lo scudetto, la società decideva di realizzare quei progetti e pagava il premio alla società di comodo: i progetti, ovviamente, non vedevano mai la luce".

Un premio scudetto ai giornalisti. E sulla società Juve le inchieste hanno raccontato tutto?
"Quasi. Della Semana srl, la società voluta fortemente nel luglio 2003 da Giraudo e partecipata dalla Juve per il 30 per cento, si è parlato poco".

Cosa si poteva dire?
"Che attraverso la Semana, Moggi e Giraudo, in violazione della legge Pisanu, finanziavano indirettamente le curve. Nei bilanci ci sono fatture da decine di migliaia di euro a gara per l'acquisto di coreografie, striscioni e quant'altro".

A cosa serve la Semana?
"Gestisce tutte le attività che ruotano attorno allo stadio e agli impianti. Cosa che, almeno fino a quando c'ero io, ovvero marzo 2006, faceva a prezzi maggiorati del 20%, così come il contratto oltremodo oneroso stipulato con Juventus prevedeva. Va detto che la Semana è per il 30 per cento della Juve, per l'altro 70 di una ragnatela di fiduciarie che portano a Giraudo".

Che però adesso non ha più nulla a che vedere con la Juventus.
"Che mi risulti Semana è sempre operativa, Giraudo ha ancora il 2 per cento della Juve e questo fa di lui uno degli maggiori azionisti bianconeri. C'è ancora Bettega, è consulente: io me lo ricordo Bettega in società, partecipava a tutte le riunioni con Moggi e Giraudo. Oggi decide tutto Secco (Alessio, direttore sportivo, ndr) che in passato non ha mai mosso un dito senza il consenso di Moggi. Il direttore del personale Sorbone è lo stesso. Renato Opezzi (ad di Semana e procuratore della Juventus, ndr), è da sempre il braccio destro di Giraudo. Il direttore finanziario Michele Bergero e il direttore marketing Fassone (ex guardalinee Aia, ndr) sono sempre lì. La nuova Juve di Cobolli, la chiamano... Ma se si sono tenuti persino Bertolini".

Bertolini, quello che andava in Svizzera a comprare le sim per Moggi?
"Sì. È ancora lì. Fa l'osservatore ufficiale con tanto di presentazione nell'ottobre 2006 sul sito internet Juventus. Ma dico: è implicato con uno degli scandali peggiori della storia del nostro calcio e noi ce lo teniamo..."

Non si è mai accorto della rete svizzera di Moggi?
"Solo frammenti... Una volta viene da me la signora Gastaldo, ex-dirigente amministrativa e mi dice: "Questo Bertolini, ma che ci fa con tutte 'ste schede svizzere?"... Era disperata perché Bertolini quando riceveva l'ordine da Moggi andava da lei, prendeva tre-quattro mila euro in contanti e se ne andava in Svizzera. E così rimaneva un buco nella cassa. E la signora Gastaldo (in società fino al 2005, ndr), che è una persona molto seria e pignola, un paio di volte ricordo che mi chiese di vendere a privati degli orologi e dei preziosi della società per colmare il buco creato".

Sembra esserci un rapporto strano tra gli orologi e la Juventus...
"In dieci anni ho visto entrare centinaia e centinaia di orologi delle marche più prestigiose: Jaeger Le Coltre, Franck Muller, Cartier, Girard Perregaux, Bulgari. La destinazione degli stessi, a parte quelli che finivano ai soliti giornalisti amici (oltre che a giocatori e staff), sono segreti custoditi da Giraudo e dalla Gastaldo che ne teneva la contabilità".

Parliamo delle complicità. Fabiani, il ds del Messina che tirava le fila del mondo arbitrale insieme a Moggi, l'ha mai visto?
"Era di casa anche lui. Era così in confidenza con Moggi che all'inizio pensavo fossero parenti. Quando arrivava a Torino si prendeva gli uffici del settore giovanile e quelli diventavano i suoi uffici anche per giorni. La Juventus gli ha addirittura regalato una macchina".

Le istituzioni.
"Moggi e Giraudo in Figc facevano quello che volevano. Io rimasi molto colpito da come venne coperto un caso di positività alla cannabis di un giocatore. Lo scoprì l'Uefa, '97. Lo comunicò alla Figc e finì tutto lì".

La Gea.
"Ricordo che un caso che mi segnalò la signora Gastaldo. Nel dicembre 2004 si è coperta una provvigione liquidandola con un contratto di consulenza a una società di comodo. La fattura da 250.000 euro era intestata a una cooperativa romana di giornalisti dietro la quale, a dire della Gastaldo, c'era la Gea".

Si rende conto che questa intervista a Torino rischia di renderla impopolare?
"I primi dieci anni alla Juventus sono stati i dieci anni più belli della mia vita professionale. Penso che il mio contributo di verità sia dovuto".


da Repubblica.it dell' 11/05/07
[Modificato da WEB RE1976 18/12/2007 10:25]
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