Oltre la grazia seduto
su d’una stella che la caduta
attende divorandosi
in fiamme violette d’amore,

lento immergo le dita nel
vaso di colori della solitudine
e con l’oro tratteggio il volto
di Dio.

E come un padre che d’azzurro
velato ha l’occhio nello
scorgere il figlio solo in riva all’oceano

Lui mi guarda…
“Padre, accanto a me siedi,
condividi la mia tristezza,
entrambi paghiamo per un errore altrui”

Così io e Dio
ancora sulla sabbia d’una cometa
sediamo, lasciando scivolare annoiati i granelli
della clessidra dell’espiazione.

Tu e Dio, mano nella mano, a raccontarvi le tristezze della vita.
Intanto mi piace questa tua "umanizzazione" di Entità Superiori,e la semplicità con cui la descrivi, ma mi piace sopratutto la freschezza e la spontaneità dell'"insieme", che incastonano i tuoi versi in una delicata litografìa.Versi d'autore, assolutamente...

Giorgio

In modo originale e poetico tratti un tema delicato e antico: il rapporto con l'Entità metafisica, cioé con Dio. E' bello pensare che ci si potrebbe accostare così semplicemente, con un dialogo, che ha il sapore dell'amicizia.




Ignazio

Caro Niky ..... mi hai lasciata senza parole..... una persona a me cara parlava in modo semplice con Dio... solo così sapeva farlo. Grazie ...
STAVOLTA hai superato te stesso


magda

Carissimo Nichi, questa volta mi hai annichilito... nel senso che non ho parole! Leggere questa poesia è commuovermi, perché è una delle più belle che ho letto tra le tue.
Qui, proprio ti ha preso per mano la Poesia.
Bellissime le trasfigurazioni dei concetti in immagini, le sequenze oniriche, l'umanizzazione del Divino, il tratteggio del volto di Dio con l'oro attinto nel vaso che contiene i colori della solitudine;
Un Dio triste e forse solo come lo siamo noi, gravati di colpe che fanno sentire il bisogno di espiazione.
Un Dio, pare, non così lontano, che ci aiuti nel doloroso percorso di espiazione di colpe altrui; un Dio non proprio maiuscolo se anche le stelle cadono "divorandosi in fiamme violette d'amore", e se si siede con noi sulla sabbia di una cometa che si è disgregata (la fede che nell'uomo vacilla?).
Un Dio che ci vede minuscoli sulla riva di un oceano immenso di solitudine in cui ci si smarrisce...
Anche la forma è ben lontana da quella disarticolata in cui procedevi a balzi trackliani tempo fa: le strofe sono belle tutte, nonsaprei quale quotare...
(un solo appuntino come al solito per "nel" e "nello" che stanno a fine verso come la cosa mozza di un cane )

Bravissimo e alla prossima
Ma a quando una poesia d'amore?

Ros

grazie a tutti. Ros hai interpretato la poesia correttamente, non credo però che sia fra le mie più belle, è solo d'effetto... i miei pezzi da novanta rimangono il trio "esistenze spoglie"/"il silenzio della parola"/"il silenzio di Dio"... proprio quelle dedicate al mio amico Trakl. ave

Dei gusti non si discute. La confronterò con quelle, però questa chiamala pure d'effetto ma è un effetto altamente creativo e artistico, lo sai quante te ne ho buttate giù, quindi se lo dico fidati un po' di più...di te stesso!
E pure degli amici non si discute, tienitelo caro Trakl...
Il poco che ho letto non mi ha conquistato.

Ros