Il governo Usa blocca i lavori per 90 giorni
Stop di novanta giorni, ordine del governo americano. A Santo Stefano, cuore della Us Navy, scatta il congelamento dei nuovi interventi, metà cantiere si ferma. Tradotto in volumi, su 27mila metri cubi non potrà essere più mosso nemmeno un mattone. Sull'isola approdo dei sommergibili a propulsione nucleare, andranno avanti solo le opere già cominciate. Nel dettaglio, le infrastrutture portuali (magazzini),gli impianti elettrici e di potabilizzazione dell'acqua, e il rifacimento del depuratore. Sul resto delle cubature (altri 27mila metri cubi come previsto nel progetto di riqualificazione da 25 milioni) si solleva un punto interrogativo. e i tempi di smantellamento della base potrebbero essere messi in discussione. Venti giorni fa Donald Rumsfield, a capo della Difesa Usa, aveva parlato di una dismissione lenta che al contrario rischia di marciare a tappe forzate.
L'IMPRESA - Dalla Pizzarotti di Parma, che nel giugno 2004 ha vinto l'appalto di Santo Stefano, confermano lo stop. "proseguono solo le attività in corso", dice l'ingegnere-manager Stefano Soncini. Che annuncia: "il 6 gennaio prossimo incontreremo i rappresentanti della Marina Americana a cui verrà consegnato l'inventario dei lavori".
Un'altra richiesta del Governo statunitense che si prende dunque novanta giorni prima di definire con certezza il destino della presenza militare nell'arcipelago.
POSTI DI LAVORO - La prima bordata all'occupazione è così arrivata. L'azienda di Parma non impiegherà alti venti nuovi dipendenti, come annunciato lo scorso 12 dicembre. L'obbiettivo era accelerare la riqualificazione che per contratto dovrebbe concludersi entro marzo 2007. Anzi adesso a rischiare il posto sono i lavoratori gia occupati nell'intervento della base, altri 35 tra tecnici e operai. Aggiunge Soncini: "Il rischio esuberi è concreto, inutile nasconderlo".
CALA CHIESA - Per ora nessun blocco a Guardioli dove la Pizzarotti sta realizzando per gli americani 40 villette che verranno cedute in "build to lease" (costruire per affittare) la fine dei lavori è prevista per ottobre 2006. Ma la lottizzazione di Cala Chiesa potrà essere un'ottima cartina di tornasole per capire quando gli Stati Uniyi lasceranno davvero La Maddalena. Un addio definitivo forse molto vicino.