Codice da Vinci al rogo sul sagrato della chiesa
Davide Madeddu
Il Codice da Vinci? Bruciato in piazza dal prete e con tanto di applausi dei fedeli. Più o meno come avveniva durante l´inquisizione. Poco importa poi se il giorno è quello in cui si dovrebbe predicare la pace. E magari la tolleranza tra gli uomini. Questa volta, nonostante tutto, il processo pubblico con tanto di rogo è avvenuto davvero.
E´ successo domenica mattina ad Arzana, paese al centro della Sardegna, in provincia di Nuoro. Protagonista Don Vincenzo Pirarba, parroco del paese. Dopo la processione della Madonna Regina Pacis, Don Vincenzo, tira fuori una copia dell'ormai arci noto best seller di Dan Brown, e giura che quella copia del libro «maledetto» non l´ha acquistata lui ma gli è stata consegnata da un «fedele che poi si è pentito». Quindi, il parroco, inizia con la sua arringa.
«Dan Brown con il tuo libro e il relativo film hai venduto Gesù, come Giuda, non per 30 danari ma per più di 30 miliardi di dollari – dice il parroco davanti ai fedeli -. Hai offeso gravemente i sentimenti più profondi dei cristiani, dissacrato la persona più cara e santa al mondo». Ma non è che la premessa: «Non sarai tu a distruggere il Cristianesimo - si infervora il parroco - Anche il celebre filosofo Nietzsche aveva gridato: "Dio è morto". Ma Dio è più vivo che mai, mentre Nietzsche è morto dopo essere finito in manicomio».
Finita l'arringa arriva puntuale la sentenza: condanna al rogo. Anche se, come ammette il parroco, lui in realtà il libro non l'ha nemmeno letto: «Basta quello che ho sentito dire in giro anche perché per sapere cos'è l'omicidio non bisogna certo arrivare ad uccidere un uomo».
Nel sagrato della chiesa, intanto parte il «fuoco purificatore» che in breve tempo riduce in cenere la copia del Codice da Vinci. «Esorto tutti i veri cristiani, che incautamente hanno acquistato questo maledetto libro, a bruciarlo, chiedendo perdono al Signore – insiste il parroco - Comprate i Vangeli canonici, non quelli aprocrifi scritti due secolo dopo la morte di Gesù e per nulla attendibili». Poi, dal sagrato della chiesa di Arzana, lancia anche un invito al pentimento allo scrittore americano che appare quasi come un anatema: «Se non ti convertirai, brucerai per l'eternità all'inferno, come io ora sto bruciando giustamente il tuo libro».
Applausi dai fedeli e sdegno da parte di qualche amministratore comunale che, facendo sapere di non condividere la decisione del prelato, abbandona la scena molto velocemente.
Da sottolineare che lo scroso 20 maggio una manifestazine simile era stata organizzata a Ceccano (Frosinone) da due consiglieri comunali (uno di An e uno della Dc). Ad attenderli tante persone, rappresentanti del mondo politico e istituzionale del luogo, ma soprattutto cittadini, che hanno pacificamente manifestato il loro dissenso contro un atto che ha offeso l´intelligenza di un´intera città.
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