|
Zafferano
La droga è costituita dagli stimmi del Crocus sativus (fam. Iridaceae), pianta erbacea perenne originaria delle aree montane dell'Iran e dell'Afghanistan, oggi coltivata in tutta l'area mediterranea; era già nota fin dall'antichità per le sue proprietà medicinali, oltre che per quelle aromatiche e coloranti, che sono ancora grandemente apprezzate. In Italia lo Zafferano è coltivato nelle zone centrali: Abruzzo, Marche, ma soprattutto in Sardegna, dove la coltivazione dello Zafferano risale al tempo dei Fenici (Capo Teulada, località della costa meridionale dell'isola, significa non a caso "capo zafferano"). Il nome deriva dall'Arabo "Za' feràn", termine che indica il colore giallo della droga.
Tempo balsamico
La fioritura si verifica fra ottobre e novembre e la raccolta si effettua alle prime ore del mattino, onde evitare che il sole disperda i principi attivi, che conferiscono allo Zafferano il suo profumo, il suo particolare sapore e quindi il suo valore, che è piuttosto alto se si pensa che, per ottenere 5 chili di stimmi freschi si calcola che occorrano 100.000 fiori e che questi, con l'essiccazione, si riducano ad un sesto del loro peso. Gli stimmi freschi sono poco aromatici e insapori ma, con l'essiccazione, formano la droga dal caratteristico aroma.
Proprietà
Eupeptico, emmenagogo, carminativo, sedativo uterino. Localmente: sedativo dei dolori gengivali (tintura).
Indicazioni
Dispepsia gastrica,dolori mestruali, fermentazioni intestinali. Localmente: gengiviti. Le proprietà medicinali dello zafferano, benchè riconosciute da gran tempo dalla medicina, oggi non sono più sfruttate come una volta, ma ci si limita ad usarlo come eupeptico e in alcune preparazioni galeniche. Resta ancora l'uso come colorante, ad esempio del burro, delle paste alimentari e tutti gli usi culinari.
Controindicazioni
I preparati concentrati di zafferano sono sconsigliati in gravidanza, poichè possono provocare contrazioni uterine. |