È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
prendi questo forum come un libro, leggilo, se vuoi commentalo, se vuoi riempilo con qualcosa che altri leggeranno
.
.
HOME PAGE ART Discussioni Recenti Poesia Poesia Erotica Racconti Arte & Arte BiblioArt i nostri lavori Arte della rappresentazione le giuggiole Giochi e quiz Art Caffè CHAT di ART
.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Stampa | Notifica email    
Autore

La Vernice Speciale.

Ultimo Aggiornamento: 29/03/2005 21:02
21/01/2005 17:18
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 259
vice admin
apprendista
OFFLINE
Questa storia comincia una mattina di circa dieci anni fa. Lavoravo come garzone in una ditta di imbiancature a Varese. Essendo ancora un ragazzo inesperto il principale mi
aveva affidato alle "cure" di due anziani ed esperti operai.
La storia che vado a raccontare inizia in una mattina primaverile di maggio.
Appuntamento in magazzino alle 7.30 circa, si carica il materiale: scale, pennelli, teli per coprire ed il ponte perché come mi ricorda il Peppo: "oggi abbiamo un lavoro di precisione da fare e se vuoi diventare un vero pittore cerca
di rubare il mestiere. Non è vero Carlino?" dice il primo dei due artisti rivolgendosi al degno compare. Il Carlino non risponde, è ancora presto, annuisce ma non avendo ancora fatto colazione non è dell’ umore giusto per rispondere. Li guardo un po’ dubbioso conoscendoli ci sarà da divertirsi.
Si parte ma la strada che porta a Varese, dove ci attende il "lavoro di precisione! , è lunga e piena di ostacoli. Molte sono le "cappelle" da visitare e la sete difficile da placare. I due artisti già fischiettano allegri ed a me non resta che pazientare.
Arrivati finalmente a destinazione mi si para davanti agli occhi una scena che ha dell’ incredibile. Entriamo nel parco di una villa che dalla strada poco si nota. Il cancello è alto circa quattro metri e largo almeno otto. Sicuramente penso che tanti anni addietro ci fossero passate carrozze come se ne vedono solo nei film. Il parco è magnifico ed immenso con alberi maestosi e solenni. Trattengo quasi il respiro vedendo la villa, le parole non bastano a descrivere la bellezza e il profondo rispetto che meritano gli stucchi, le statue e i decori che vedo.
Il Peppo gurdandomi sornione disse: "ecco dunque il lavoro di precisione, comincia a scaricare il furgone e copri bene il marciapiedi che io ed il Carlino montiamo il ponte".
Cominciai così a scaricare il furgone ed in men che non si dica stavo gia coprendo il marciapiedi. Strano ma vero i due pittori erano scomparsi. Conoscendoli immaginai che una volta tornati avrebbero avuto qualche difficoltà a montare il ponte dunque decisi di montare io il ponte da solo.
Passate circa due ore il ponte era montato, stavo fumando una sigaretta quando risate e schiamazzi mi richiamarono all’ordine. I due artisti arrivavano cantando, fischiando e barcollando quasi ci fosse una forza maligna che gli impedisse di camminare in linea retta. "Ci risiamo" pensai, "lavoro di precisione? Bah!!! chissà come andrà a finire". "Tarcisio" sentii il Carlino ed il Peppo chiamare all’unisono. "Hai già montato il ponte??". "Bravo, bravo" dice il Carlino "ora
cominciamo a decorare la facciata, stai nei paraggi che imparerai qualcosa". "E dove dovrei andare?" pensai divertito,certo non eravamo ad un pic-nic, o perlomeno io non lo ero ma i due eroi avevano tutta l’aria di esserci stati soprattutto in fatto di beveraggi. Detto fatto iniziarono a lavorare mentre io preparo l’occorrente per tirare fino a mezzo giorno. Ho quasi finito quando sento il Carlino che mi chiama: "Tarcisio vieni qui un momento che ti devo spiegare una cosa". Accorro eccitato pensando: "era ora che incominciassero a farmi fare qualcosa di serio oltre pulire e coprire". Il Carlino mette una mano in tasca prende cinquemila lire e mi dice: "Devi sapere che quando si lavora ad una facciata si forma una gran polvere che ti secca la gola, per non soffocare devi per forza lavarla via". Lo guardo alquanto perplesso e gli chiedo se per caso vuole un bicchiere d’acqua. Lui guardandomi con compassione mi risponde in tono paterno: "Sei un ragazzino, devi capire che l’acqua non toglie la polvere dalla gola, anzi ti fa venire le rane nello stomaco". Capisco finalmente dove vuole andare a parare, vado all’osteria lì vicino e mi procuro due fiaschi di rosso di quello buono. La padrona sorridente me li consegna e dice: "Senti un po’ ragazzo, ma tu sei l’apprendista di quei due pittori che sono stati qui un’ oretta fa?" . Annuisco e faccio per andare ma lei non desiste e mi chiede: "Ma dimmi una cosa non è che alla villa del Cavalier Bernaschina è scoppiato un incendio???". "Sissignora rispondo, ma per spegnere quel tipo di incendionon basterebbe una damigiana per ognuno dei due maestri". La Signora scoppia in una risata che le fa lacrimare gli occhi ed io con i miei due fiaschi ben stretti torno dai due assetati che mi apostrofano chiedendomi se fossi andato a pigiare l’uva per fare il vino. Se Dio vuole tra una golata e l’ altra cominciano "la decorazione di precisione". Io, memore delle parole del Peppo, salgo sul ponte e mi metto alle spalle del Carlino. Ad un certo punto, sarà stata la polvere, sarà stato il vino mi accorgo che entrambi dondolano come se ci fosse stata una scossa di terremoto. Guardo le ma ni del Carlino, che avrebbero dovuto essere ferme e precise, a metà della riga ecco apparire due
gobbe degne di un vero dromedario. Faccio finta di nulla e mi metto alle spalle del Peppo e cosa ancor più stupefacente vedo le sue righe assomigliare ad un mare in tempesta. Allibito provo a sollevare qualche obbiezione ma subito vengo zittito dalle parole: "Cosa ne capisci, sappiamo benissimo quello che stiamo facendo. Scendo dal ponte non molto convinto ed in quel mentre il campanile batte dodici rintocchi. E’ mezzogiorno ed anche i due maestri decidono che è ora di pranzare. Arrivati a metà pranzo sento il Peppo brontolare: "Carlino non ti sembra che questi panini col salame siano un po’ troppo salati?" . Il Carlino annuendo serio risponde: "Stavo proprio per dirlo
io". Allora quasi avessero avuto entrambi una folgorazione dissero: "Tarcisio fai una corsa all'osteria e fatti dare altri due fiaschi di vino, anzi prendine tre così non rischiamo di restare senza nel pomeriggio !!!". Padrone comanda ed il cavallo trotta, dicono dalle nostre parti, vado a comprare il carburante ed appena tornato i miei due maestri si attaccano ai due fiaschi e non hanno requie fino a quando non ne vedono il fondo. Ormai completamente ubriachi e sazi si accorgono che
sotto il secolare castagno del parco c’è una bella ombra e tira pure una lieve brezza che concilia il sonno facendoli dormire come due angioletti. Passatami la voglia di lavorare e per mia "sfortuna" astemio, faccio un giro nel parco della villa soffermandomi ad osservare da lontano la decorazione
artistica dei due maestri. Gira e rigira il tempo passa e sono ormai le cinque quando vado a vedere se i due eroi hanno smaltito la sbornia. Nemmeno per sogno, ronfano come due ghiri e quasi mi dispiace doverli svegliare, ma da un momento all’altro potrebbe arrivare il Cav. Bernaschina. Con un notevole sforzo riesco a rianimarli giusto in tempo per assistere all’arrivo della moglie del Cavaliere non hanno nemmeno il tempo di riorganizzare le idee che un urlo li scuote dalla catalessi alcolica.
La Signora Bernaschina chiamato a gran voce il Peppo sbotta: “Si può sapere cosa avete combinato? Cosa sono quei pasticci sulla mia facciata?”. Il Peppo tornato lucido di colpo stenta a rispondere, lo soccorre il Carlino che resosi conto della malparata, con la più grande faccia tosta che io
abbia mai visto risponde: "Cara Signora Mariuccia non stia a preoccuparsi, come certamente lei ben saprà noi siamo degli artisti ma anche professionisti attenti a tutte le novità in fatto di vernici.
Dunque primi fra tutti in Lombardia abbiamo utilizzato una vernice speciale, Tedesca, che non appena sarà asciutta farà diventare le righe che sembrano storte perfettamente dritte". La Signora Mariuccia presa alla sprovvista, alquanto perplessa e non sapendo bene cosa pensare disse: "Staremo dunque a vedere" ed infilò la porta di casa con passo quasi marziale. "Forse conviene andare" propone il Peppo e caricando in fretta baracche e burattini dopo aver riordinato i pennelli partimmo alla volta di Gavirate. Uscendo dalla villa incrociammo il Dott. Bernaschina Cavalier Mario e dopo
averlo rispettosamente salutato prendemmo in fretta e furia la strada di casa. Il Cavaliere nel frattempo arrivato alla villa e visti i ghirigori sulla facciata chiama a gran voce la mogli: “Mariuccia!! Mariuccia!! Ma cosa diavolo è successo alla mia facciata? Quelle righe sembrano i delirii di un alcolizzato!!". La Signora Mariuccia forte delle parole del Carlino e ormai quasi intimamente convinta della cosa rispose: "Si Mario ho visto, ora ti spiego. Non è un pasticcio ma una nuova ver nice che per la prima volta hanno usato da noi in Italia. E’ Tedesca e mi hanno assicurato che non
appenna seccata tutte le righe saranno perfettamente dritte." Il Cavaliere quasi paonazzo dallo sforzo di trattenere una malarisposta sbotto’: "Oh Mariuccia per amor del cielo ma sei proprio stupida, come fai anon capire che quei due impiastroni ti hanno preso per il naso. Oh ma mi sentirà il loro capo, fara questo a me il Cavalier Bernaschina!!! Figuriamoci, righe che si raddrizzano da sole.Oh se mi sentirà, domani mattina lo farò venire a vedere e dovrà pagarmi i danni!!!". Punta sul vivo e
presa a male parole la Signora Mariuccia più seccata che mai e confidando sempre più nelle parole del Carlino rispose: "Mario sei sempre il solito, vuoi sempre avere ragione, mi è stato assicurato che si raddrizzeranno ed io ci credo. Sono dei professionisti e sanno quello che fanno." Il Cavaliere
non volendo litigare, ancora furioso ma un po’ rammaricato di aver aggredito la moglie tagliò corto e disse: "Vedremo domani mattina" e chiuse il discorso. Intanto i due maestri nonché professionisti tornando a casa elaboravano piani per l’indomani. Ad un certo punto finito di confabulare tra
loro il Peppo rivolto a me disse: "Tarcisio mi aspetto la tua piena collaborazione, abbiamo sbagliato dobbiamo riparare". Non molto d’accordo su quel "Abbiamo" annuii. Il peppo riprese: "Domani mattina alle cinque dobbiamo essre sul posto e rimediare prima che si accorgano che li abbiamo
presi in giro. Sei dunque d’ accordo?". "E se anche non lo fossi cambierebbe qualcosa?" avrei voluto rispondere, ma mi limitai ad un cenno con la testa. "Bene a domani" disse il Peppo ed il Carlino annuì più serio che mai. Detto e fatto la matina successiva partiamo da Gavirate alle cinque in
punto e su per la strada del “Sasso” raggiungiamo la villa cittadina del Cavalier Bernaschina. Parcheggiato il furgoncino in una viuccia nascosta agli sguardi indiscreti, come tre fantasmi cerchiamo un punto dove poter scavalcare la recinzione senza essere visti, il Peppo dirige la spedizione con
passo felpato, il Carlino lo segue attento ed io chiudo la fila ridendo sotto i baffi divertito. Finalmente troviamo un punto dove poter facilmente passare e in un attimo zitti zitti arriviamo sul luogo del delitto. Guardo la facciata e bisbiglio: "Certo la vernice speciale deve aver avuto dei problemi ad asciugarsi". Il Peppo indignato per tutta risposta lascia partire uno scappellotto che mi coglie impreparato e sussurrando ordina come un vero generale: "Zitto prima che ci sentano ed invece di parlare per niente prepara la vernice che il tempo stringe" poi con aria ancor più marziale chiama a
rapporto il Carlino e ordina: "Io comincio a destra, tu a sinistra e cerchiamo di sbrigarci". Il Carlino
serio ma divertito dalla situazione scatta sull’attenti, fa un saluto militare e si sposta giusto in tempo
per schivare uno scappellotto diretto anche a lui, quindi mi strizza l’occhio e parte deciso a sistemare la facciata. In quattro e quattr’otto, senza una goccia di vino in corpo la facciata sistemata , sono sbalordito da tanta precisione ma non c’è tempo per ammirare il capolavoro, sono quasi
le otto, tre ore sono volate e dobbiamo sparire prima che il Cavaliere o la moglie si accorgano di noi.
Silenziosi come fantasmi torniamo alla macchina, il Peppo più rilassato da voce ad un pensiero generale dicendo: "Bene giustizia è fatta, per festeggiare la vittoria prima di presentarci andiamo a bere un caffè". Il Carlino approva felice ed io so già che sarò l’ unico a bere il caffè. Così è infatti,
sono quasi le otto e mezza e due marsalini e due vermouth sono andati, il Carlino consulta l’orologio e solenne annuncia: "E’ ora di andare al lavoro". Prendiamo il furgone e ci presentiamo alla villa. Non facciamo nemmeno in tempo a spegnere il motore che il Dott. Bernaschina Cavalier Mario esce di casa come un tornado e affrontando subito il Peppo strepita: "Voi..voi buoni a nulla fanfaroni e bugiardi cosa avete combinato alla mia facc..." In quel mentre si volta e la frase gli si
strozza in gola. Non riesce a credere ai propri occhi, nessun pasticcio, le righe perfettamente dritte,
guarda il Carlino con aria attonita e interrogativa. Il Carlino dal canto suo con aria serafica gli chiede: "Cosa diceva Cavaliere? Quali pasticci?". "Già" rincara il Peppo. "Perché buoni a nulla?".
Ma il povero Cavaliere non ha il tempo di riprendersi perché come un fulmine a ciel sereno la Signora Mariuccia è già lì pronta ed attacca uno di quei rosari da far impallidire un convento di suore. "Te l’avevo detto, te l’avevo detto, ma no io sono stupida, mi faccio prendere per il naso,
ma lui invece sa tutto, malfidente e presuntuoso non hai voluto credermi" . Il Cavaliere ancora non proferisce parola, anzi quasi inizio a preoccuparmi e do di gomito al Carlino dicendo: "Questo ci rimane secco se non facciamo qualcosa". Il Carlino allora impugna la situazione e bloccando la tiritera della Signora Mariuccia si lancia in uno sproloquio sulle nuove vernici tedesche e prendendo il Cavaliere sotto braccio pontifica: "Vede lei non è nel ramo e a tutti può capitare di
prendere un granchio ma non si preoccupi la cosa resterà tra noi, anzi sa cosa le dico, andiamo a berci un bel cognachino e vedrà che tutto si aggiusta". Al frastornato Cavaliere non resta che assentire, anche perché il Peppo si è unito al coro e le parole si sprecano, ma è solo dopo la fine
della bottiglia che riprende un po’ di colore. Al ritorno a Milano ancora il Cavaliere, non essendo uno stupido, non riusciva a darsi una spiegazione dell’accaduto nella sua mente ancora non capiva come asciugando le righe avessero potuto raddrizzarsi. La Signora Mariuccia dal canto suo era invece al settimo cielo perché per una volta aveva potuto spuntarla e proprio per festeggiare la vittoria il giorno prima ci aveva invitato a pranzo alla villa. Potete ben immaginare quanto i due "Maestri pittori", così li aveva definiti la signora, si fossero riempiti, facendo onore alla cucina della
Signora Mariuccia e reclamando più volte il bis. Per la verità fu il vino del Cavaliere a ricevere le migliore attenzioni dei nostri eroi ed in quel caso i bis andarono sprecati. Fatto stà che alla fine del pranzo tornando a casa tanto erano pieni che sulla discesa del "Sasso" di Gavirate le curve non mancavano e secondo il Peppo avevano la tendenza a spostarsi a destra e sinistra, una malagurata e incosciente pianta poi decise di attraversare la strada proprio in quel momento ed il Peppo nulla potè fare per evitarla. La centrammo in pieno per fortuna senza dolorose conseguenze. Ancora oggi non capisco come abbiamo potuto uscirne illesi, forse è vero quello che dicono dalle parti di Varese e cioè che c’è anche il Signore degli ubriachi che talvolta benevolmente guardando giù aiuta gli imbianchini; anche raddrizzando le righe all’occorrenza!!!


Tutti i fatti e le persone citate non sono casuali e non sono frutto della mia immaginazione.. Solo il Cav. Bernaschina ovviamente non esiste o meglio aveva un altro nome..

Tutta la storia è accaduta veramente e poco o nulla ho dovuto aggiungere..

Loshrike

[Modificato da loshrike 29/01/2005 16.51]

_____________________________________________
Siamo realisti, esigiamo l'impossibile (Ernesto Che Guevara)
29/01/2005 06:44
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 63
art friend
imbrattatele
OFFLINE
Hai aggiunto solo un'H de troppo verso la fine


"Tutta la storia è accaduta veramente e poco ho nulla ho dovuto aggiungere"






"'no spettro s'aggira pe l'europa:è lo spettro der Comunismo". (Karl Marx)
29/01/2005 16:50
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 347
vice admin
apprendista
OFFLINE
Vedo..
Correggo..
e ti ringrazio..
Per l'attenzione che mi dedichi..
Grazie
Ciao

Losh[SM=g27829]
_____________________________________________
Siamo realisti, esigiamo l'impossibile (Ernesto Che Guevara)
29/01/2005 16:52
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 348
vice admin
apprendista
OFFLINE
Potevi..
anche dirmi se ti era piaciuto o meno caro il mio baffuto...

Losh
_____________________________________________
Siamo realisti, esigiamo l'impossibile (Ernesto Che Guevara)
29/03/2005 18:52
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 4
art friend
imbrattatele
OFFLINE
una splendida pagina di vita

ciao

pg



29/03/2005 21:02
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 662
vice admin
pittore
OFFLINE
Grazie Merlino.. che ne dici di postre qualcosa anke tu?? C'è sempre spazio per nuovi talenti..

Losh
_____________________________________________
Siamo realisti, esigiamo l'impossibile (Ernesto Che Guevara)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 20:26. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com
CHAT di ART