È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
prendi questo forum come un libro, leggilo, se vuoi commentalo, se vuoi riempilo con qualcosa che altri leggeranno
.
.
HOME PAGE ART Discussioni Recenti Poesia Poesia Erotica Racconti Arte & Arte BiblioArt i nostri lavori Arte della rappresentazione le giuggiole Giochi e quiz Art Caffè CHAT di ART
.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Stampa | Notifica email    
Autore

Parigi X Nanterre

Ultimo Aggiornamento: 12/12/2004 11:17
11/12/2004 08:41
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 30
art friend
imbrattatele
OFFLINE
( metto un raccontino di un mese fa a cui sono molto legata ;)

Ricordi Parigi prima di Natale? Il concerto di luci che sfavillavano negli occhi appena inumiditi.
Visioni di sfuggita.
I nostri giorni a Parigi X, Nanterre.
Tre mesi. Tre.
Tre, di noi.
Tre ore di sonno al giorno e il latte pura veglia. Tre minuti di taglio. Tre minuti di ralenti.
Ho amato una donna a Parigi Nanterre, e un amico.
Qualche erba e fumo, ininterrotti solo dalla voce di Jim, un vecchio cd consumato sui nostri jeans sfibrati a pochi passi dal cuore.
Tre mesi per arrivare, trovarsi, sentirsi stranieri e perdersi di nuovo.
Alla fine dell’estate da partenze diverse ci siamo incontrati dentro la luce fioca e smarrita dell’aula.
Sonia si mischiava tra la gente capace di essere al tempo stesso ovunque e in nessun luogo. La frangia troppo lunga, le maniche troppo corte, un francese stentassimo, di tutti e tre di certo il peggiore. I suoi passi scanditi negli stivali, riconoscibilissimi anche nella confusione. Massi vagamante noir, con il suo pizzetto troppo definito e io che guardavo tutta la gente passare come icone di un film senza fine.
Tre mesi e poi siamo capitati insieme un po’ per caso, un po’ per gioco e per destino.
Lavoro finale: montare il registrato. Alla fine ci hanno messo insieme per una motivazione linguistica.
Sono venuti a star da me, lentamente. Prima solo qualche ora la sera, per organizzare il lavoro.
Avevamo pensato a 5 minuti, 5 minuti come da richiesta, una sorta di videopoema su un clochard che abitava nel giardino adiacente la nostra facoltà. Allora eravamo confusi e incerti, ma almeno sapevamo cosa stavamo cercando.
Di notte lavoravamo al nostro cortometraggio e di giorno andavamo a lezione.
Ci siamo persi Parigi. Ci siamo persi. Sonia appariva davvero a sui agio con noi. Era spigliata, cercava sempre di far incontrare le mie idee con quelle di Massi. Era l’anima del lavoro, il sorriso. Massi di noi tre era il più geniale. Le sue idee erano le migliori, io ero uno smanettone e mi occupavo soprattutto del lato tecnico. Inconsapevoli ci eravamo assegnati un ruolo, o ci eravamo fatti assegnare. Mi mancano quei giorni brevi veloci e pieni. Come baci morbidi e succosi. Sonia non era una strafiga, ma aveva un fuoco dentro da incendiarci ogni tempo. Iniziarono a fermarsi a dormire nel divano letto di casa mia, le nostre discussioni lentamente prendevano le distanze dal lavoro che stavamo preparando per estendersi alla nostra intimità. Ci stavamo aprendo ciascuno come mai ci era capitato, ci sentivamo meno soli e capiti. Puntualmente Massi spariva, si nascondeva in cucina per parlare con la sua Agnese, la sua Agnese chiara e lontana che era rimasta a Genova. A volte spariva con la testa, prendeva la chitarra e suonava, quasi che la musica fosse il suo modo di pensare. Io catturavo sguardi. Mangiammo spaghetti a mezzanotte per altri tre mesi, stavamo ore davanti al pc per misurare il time code, selezionare, associare. Decidemmo che la voce di Sonia avrebbe doppiato alcune parti. Ogni volta che si avvicinava al microfono le sue gote si incendiavano di rosso e ho capito che era molto meno forte di quanto ci faceva intendere.
Lentamente stava amando Massi. Lentamente il suo autocontrollo cedeva. Ero un ladro di sguardi e capivo quanto bruciasse ogni angolo del suo corpo al suo tocco. Dormivamo con Sonia in mezzo, in qualche modo Sonia mi stava iniziando a piacere molto, non parlo di amore ma di trasporto, di coinvolgimento. Eravamo inseparabile. Parigi Nanterre e noi tre. Massi era attratto da lei, ma non si buttava, era combattuto. E immobile. Sonia cucinava per tutti e tre, era una convivenza perfetta. Stavo leggendo un vecchio libro del Che ritrovato nella casa in affitto. Una sera li ho sentiti discutere, stava diventando abbastanza frequente.
Lui “ Io sono fedele e monogamo”
Lei: “ Tu non hai le palle.”
Lui: “ Non è così, ma che credi di averla solo tu? “
Lei: “ Non credo niente io, vedo come sei, hai paura.”
Lui “ Ok ho paura, paura di te perché so che non sarebbe una botta e via, paura perché ti amo, paura perché non so come tornerei dopo a casa.”
Lei: “ Aspetterò”
Aspettò. Dopo tre mesi le cose erano lievemente migliorate.
Lei: “ Non ho mai provato qualcosa di simile.”
Lui: “ A volte anche nelle migliori storie ci può essere uno strappo”
Lei: “ Vorrei che quello strappo portasse il mio nome”.
Troppo cinematografica per essere di buono auspicio.
Lentamente si stavano avvicinando e al tempo stesso perdendo.
Una sera Massi non restò con noi, doveva tornare a casa sua per sentire Agnese che passava un momento non proprio ottimale. Il nostro lavoro era quasi finito, mancava solo l’editing per i titoli di coda. Quella sera Sonia si sedette accanto a me al pc, era rilassata, l’assenza di Massi la faceva essere libera. Più vera, più bella. Aveva deciso di imparare a smanettare. Le insegnai a tagliare, a mettere insieme, a giocare con le immagini, a sentirle vibrare sotto la pelle prima ancora che negli occhi. La mia mano guidava la sua mano, sentivo il suo calore sotto al mio e notai ancora le sue gote rosse e calde come quando incideva. Naturalmente le altre mani si posarono sulle reciproche gambe.
Il suo respiro era dolce e pericoloso, io ero emozionato, era come vederci veramente, senza imbrogli. Si alzò lenta alla finestra “ Guarda quante luci da lontano “. Mi avvicinai da dietro e mi prese le mani per cingerle la vita, voltandosi non contai il tempo per cui la sua lingua divenne una cosa sola con la mia. E poi la spogliai come un frutto maturo di ogni corolla, per scoprire l’incandescenza del suo corpo, i suoi turgidi seni tra le mie mani e a occhi chiusi anche lei si prese il mio corpo. Leccai il suo sapore tra le gambe, sulle anche, lungo i fianchi. Nel letto non era più in mezzo, era mia.
La mattina ci svegliammo, la luce era diversa, noi eravamo diversi, il nostro odore era mischiato. Quando Massi rientrò ci guardò in silenzio. Eravamo seduti in attesa di vedere il video definitivamente montato. Parlavano solo le parole di Sonia incise, tra di noi un gelido silenzio. Era ottimo il risultato finale, era già passato.
Il resto è molto rapido e inconsistente. Per amicizia avremmo potuto trascorrere le notte a suon di Jim ancora insieme, ma l’amicizia era svanita. Pochi giorni dopo Massi partì per Genova, sulla porta mi disse “ La stavo amando “.
Sonia lo accompagnò alla stazione, decisi di lasciarli soli. Tornò e la sentivo ancora e nuovamente mia, ed io più suo.
Sono passati molti anni, ogni tanto torno a Parigi Nanterre per documentarmi. Ogni tanto vedo fra i titoli di cosa sul grande schermo Massi. Lui, lui è arrivato. Io continuo a smanettare, Sonia scrive, scrive tanto. Non abbiamo più notizie di Massi, non ho mai saputo cosa si siano detti alla stazione. Sonia dorme sempre nel mio letto, con un’incandescenza più matura e più calda. Non ho mai capito se è stato un caso, una scelta, una preferenza. Ora è amore, certo. So solo che mi mancano quelle notti a discutere liberamente insieme a Massi, un tempo che non ritorna più, come un pezzo di me troppo breve.
Voglio sentirmi come quei cloachard di un vecchio video già logoro: pienamente nel mondo e decisamente schiavo delle mie ossessioni. Anche quest’anno Parigi luccica sotto Natale. Non voglio vederla. Voglio viverla altrove, al bagliore di quei mesi. Come quei mesi. Voglio che almeno lei resti uguale a se stessa.

Erika
_________________________________
La vera autenticità non sta nell'essere come si è ma riuscire ad assomigliare il più possibile al sogno che si ha di se stessi. (P.Almodovar)
11/12/2004 21:48
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 22
admin
imbrattatele
OFFLINE
uelà, sei molto brava anke con i racconti
molto piacevoli da leggere e scorrevoli al punto giusto

ciao ciao
11/12/2004 22:24
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 45
art friend
imbrattatele
OFFLINE
eheh
ti confesso che per me i racconti sono una cosa seria oltre che appassionante, le poesie insomma...sono appunti voltanti.
Grazie della tua lettura[SM=g27811]
eri
_________________________________
La vera autenticità non sta nell'essere come si è ma riuscire ad assomigliare il più possibile al sogno che si ha di se stessi. (P.Almodovar)
11/12/2004 23:28
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 21
vice admin
imbrattatele
OFFLINE
Come sai questo racconto lo avevo già letto.. ma sinceramente non sono riuscito a resistere e l'ho letto un'altra volta.. mi piace molto soprattutto l'atmosfera che riesci a creare, la forza della trama che coinvolge il lettore e lo tiene inchiodato fino all'ultima parola..
Complimenti erika aspetto che tu inserisca anche il resto..
Losh
_____________________________________________
Siamo realisti, esigiamo l'impossibile (Ernesto Che Guevara)
12/12/2004 01:34
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 31
vice admin
imbrattatele
OFFLINE
Che dire, mi hai stupito, davvero un bel racconto, scorre bene bene.
Ed ecco che si scopre una Erikaluna brava scrittrice.

ciauu [SM=g27838]
12/12/2004 11:17
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 49
art friend
imbrattatele
OFFLINE
losh
ma ancora non si chiama Ivonne ;)
qsta ragazza mi dà troppi pensieri[SM=g27828]
grazie per la tua rilettura...[SM=g27836]
eri
_________________________________
La vera autenticità non sta nell'essere come si è ma riuscire ad assomigliare il più possibile al sogno che si ha di se stessi. (P.Almodovar)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 15:56. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com
CHAT di ART