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la Capri descritta

Ultimo Aggiornamento: 25/10/2006 20:50
alice
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28/08/2006 12:11
 
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alice
[Non Registrato]
28/08/2006 12:12
 
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Assolutamente condivisibile il fondo di CF sull’ultimo Informatore Popolare dedicato al commento di una lettera scritta a Il Mattino dal prof. Cotrufo, un grande habituèe di Capri. La visione estetica ed estatica che il noto luminare fa delle atmosfere di Capri, sottolineando le differenze fra i due Comuni, lascia infatti alquanto perplessi. Un ospite di lunga data qual è Cotrufo a Capri dovrebbe, dopo tanta frequentazione dell’isola, avere acquisito una maggiore conoscenza del ns tessuto sociale e economico ma a quanto pare il suo atteggiamento resta quello di un turista di passaggio. Si pone infatti dall’esterno e molto superficialmente si propone come un “eroe dei due mondi” che, dopo aver schifato il primo, cioè il Comune di Sotto, va a ricevere il plauso del Comune di Sopra, dove usa ritemprarsi, nella quiete dell’assonnato paesino, dalle fatiche di un’estenuante campagna estiva combattuta fra una puntatina ai bar della piazzetta, una gimcana in via delle Botteghe, uno shopping in via Camerelle, un tuffo in mare e un long drink sulla terrazza della Sua villa. E poi ci chiediamo come mai non ci sia vera corrispondenza tra la Capri “descritta” dai non capresi (che pure ci vivono!) e la Capri “vissuta” dai capresi.
alice
[Non Registrato]
28/08/2006 18:05
 
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l'Arcadia caprese
Si apre un post sullo stesso argomento (lettera di Cotrufo), con lo stesso titolo (la Capri descritta), pur di non aggiungere un commento nel primo, cioè questo, aperto da una “nota” costantiniana. Fantastico esempio di capacità di confronto. Si termina poi l’intervento, un’accorata difesa di zampattigli, vino e altri prodotti locali, con una richiesta di scuse (!) che il Gran Capo, al quale occorre direttamente rivolgersi scansando la plebaglia che frequenta questo forum, dovrebbe agli artigiani capresi. Altro fantastico esempio di capacità di confronto.
Sapevo che quanto da me scritto avrebbe scatenato delle reazioni perché l’artigianato caprese ma soprattutto la sua agonia, o meglio la sua morte, viene strumentalizzata a più non posso.
Capri ha subito l’invasione delle firme, delle griffes, nella più totale acquiescenza di tutti, non solo di CF, e quelli che oggi, quando ormai c’è ben poco più da fare, gridano allo scandalo, non hanno mosso un dito perché questo non avvenisse. Se certi introiti economici fanno gola e si è preferito avviare una globalizzazione selvaggia piuttosto che attuare una più lungimirante salvaguardia dell’unicità della produzione caprese, la colpa non può essere attribuita al “parafulmine” CF bensì all’intero sistema nel quale si sono mossi e continuano a muoversi molti dei politici, in massima parte oggi anticostantiniani, che tuttora agiscono per “il bene del Paese” e che mai, dico mai, hanno elevato un solo grido in tempi non sospetti, tra la fine degli anni ’80 e gli inizi degli anni ’90, quando il fenomeno ha preso a diffondersi. Anzi, l’escalation è andata avanti a ritmi sempre più elevati e non per imitare le metropoli, luoghi che i capresi non invidiano a differenza dell’invidia che molti metropolitani, più provinciali dei provinciali stessi, nutrono per i capresi, ma per pasciuta e irresponsabile inerzia.
Di zampattigli e maglierie, dei prodotti della terra e dell’artigianato del genere, nella smania di modernizzazione e di arricchimento, nessuno si è interessato, se non alcuni commercianti che, della caratteristica locale avevano già fatto, e hanno continuato a fare, il loro segno distintivo. Adesso tutti a piangere per Scialapopolo: a cosa serve? E’ forse l’inizio di un’inversione di rotta? Non ci sono segnali in questo senso.
Nel contempo, il cosiddetto “buen retiro” anacaprese, contrapposto alla volgarizzazione di Capri, sulla quale si specula in una sorta di insana competizione turistica, non si configura come il risultato di scelte fatte dall’amministrazione del Comune di Sopra (tant’è che l’artigianato langue anche ad Anacapri, dove CF non ha operato) ma è semplicemente dato dal fatto che le grandi griffes non hanno esteso ad Anacapri le loro mire espansionistiche. Politici e commercianti anacapresi, se sollecitati dalle richieste di esproprio da parte delle griffes, avrebbero forse detto “no, grazie”? Uhm…
In compenso la classe politica anacaprese ha puntato sull’abusivismo, come strumento di “crescita” clientelare e ha dato spazio a “baronie” culturali ed economiche che oggi fanno e dicono quello che vogliono fra gli applausi dei “buoni selvaggi”. Il “buen retiro” non esiste se non nell’immaginario di questi potenti vacanzieri ai quali, prima di sparare sentenze, inneggiando alle “diversità” fra i due Comuni, consiglierei di farsi una passeggiatina all’Ospedale di Capri/Anacapri, sondandone l’efficienza. Dopo questa esotica esperienza, potrebbero anche soggiornare ad Anacapri, o Capri, fa lo stesso, per almeno 4 mesi d’inverno, quando l’impetuoso e caldo scirocco estivo lascia il passo alla gelida tramontana, per scoprire come è rigenerante vivere a Capri/Anacapri quando le corse marittime, quelle poche che i caproni meritano, spesso vengono anche sospese. Il soggiorno invernale potrebbe comprendere anche passeggiatine nel centro storico, nel deserto delle strade chiuse per ferie, nella più totale assenza di vita sociale, quando Montezemolo non c’è e i caproni residui non ti corrono incontro per salutarti e avviare arcadiche conversazioni, tra un bicchiere di buon vino e una fetta di torta di mandorle.
Forse le “scuse” per la superficialità di una lettera scritta dall’alto di un “dorato esilio” anacaprese dovrebbero essere rivolte dal professor Cotrufo, non certo a CF, bensì ai capresi.

MARIO GARGIULO.
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28/08/2006 20:02
 
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Questione di mentalità.
Non c,è la dobbiamo prendere perchè ormai la nostra isola vivono persone che fanno i lavaggi di testa e apoccano come pesci quelle persone che non hanno il coraggio di rispondere ai post aperti da altre persone.

Vi è una linea di comportamento, e una linea invalicabile da parte di chi amministra questo paese, solo dal fatto che non hanno il coraggio di difendersi, e hanno quella paura di fare una figura pessima difronte ai cittadini, stà il fatto che non sanno nemmeno cosa dire e quindi si servono di questi porta borse, o mandano cani sciolti per sequire come si muovono o quello che dicono gli avvessari politici, e questo e un male per il nostro paese.

Voglio spendere due parole per quando riguarda quello che ha detto il professore COSTRUFO, l'educazione stà sia al comune di sotto , che a quello di sopra, quindi secondo quello che penso che qualsiasi persona che si compra una casa nella nostra isola entra subito quel confrondo di distacco e di rispetto verso questi personaggi, quindi secondo me, questo esiste anche al comune di sotto, quindi non può essere che due comuni distano solo tre chilometri, e non possono essere cosi lontani" come afferma il professore" solo dal fatto che lui resta nella nostra isola poco tempo, e certo il fatto che se questo sarebbe stato detto da un politico caprese, sarebbe successo il fini mondo. Solo che il ciammurro e una persona ruffiana, cioè cerca con quella gentilezza di essere simpatico a questi personaggi e non vi è un'abisso tra il caprese, e i ciammurri, può essere solo una questione di mentalità questo si. [SM=g27811] [SM=g27836]
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29/08/2006 12:54
 
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Re: l'Arcadia caprese

Scritto da: alice 28/08/2006 18.05
Fantastico esempio di capacità di confronto.



Non è la capacità che manca, è la voglia. Credo sia perfettamente inutile confrontarsi con te.
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29/08/2006 15:23
 
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Re: Re: l'Arcadia caprese

Scritto da: zibellina 29/08/2006 12.54


Non è la capacità che manca, è la voglia. Credo sia perfettamente inutile confrontarsi con te.




L'intervento di Alice mi pare contenga elementi interessanti e altri spunti di discussione che non si possono liquidare con la battuta surriportata.
Costantino Federico
^^^^^
[Non Registrato]
25/10/2006 20:50
 
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Re: Re: Re: l'Arcadia caprese

Scritto da: Costantino Federico 29/08/2006 15.23



L'intervento di Alice mi pare contenga elementi interessanti e altri spunti di discussione che non si possono liquidare con la battuta surriportata.

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