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Più grande di noi

Ultimo Aggiornamento: 26/10/2004 01:20
26/10/2004 01:20
 
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Tokyo , Londra .
Due taxi , due vite in partenza per un incontro..
Pantalone nero lei , corpino di seta aderente che da seduta la infastidiva ,sentì le sue mani sfibbiare velocemente i piccolissimi bottoni che lo decoravano chiudendolo a pelle , davanti . Ed il suo corpo , morbido , respirava , ora, correndo attimi di nervosismo dentro una frenesia che sempre piu’ imperante stava impossessandosi di lei.
Larghi occhiali marrone modellavano il suo viso ,chiudendo ad occhi indiscreti le sue piu’ profonde emozioni..I capelli lunghi ,tirati indietro con un fermaglio ,le ricadevano sulle spalle .Schiuse le labbra appena e con una parola sola diede la destinazione---aeroporto.
Ferma ,braccia allungate sulla elegante borsa tenuta sopra le gambe, osservava silenziosa farfalla, le sue stesse dita.Sguardi regalati a pensieri ben lontani dal luogo fisico dove il corpo viaggiava.
Le sembrava quasi impossibile quel ritrovarsi proprio quando il cuore ormai non parlava piu’ dei suoi stessi desideri.

Guardo’ l’orologio …sei ore ,sei ore per ritrovarsi,sei ore per ricompattare vari puzzle della sua vita..e lui, sempre.
Si ripenso’ nell’ultima volta tre mesi prima.Si rivide ;donna poggiata al tramonto sulle assi povere di un lungomare in legno in un paesino sperduto del mondo..
E quel suo particolare modo di tenersi con entrambe la mani la nuca, capo sospeso nell’aria per assorbirla fino in fondo,con il vento che le girava attorno i capelli che , mossi dalla brezza ,le strisciavano sulla spalla destra attraversando a ciocche sparse , a volte ,anche da sinistra i suoi seni alti.
Viveva momenti intensissimi .Uomo particolare il suo ,difficile ed immensamente tenero ,nobile con quel suo sentire profondo , sfuggente sempre, nel mostrarsi nel suo nudo d’anima.
E poi ,quel lavoro che portava entrambi su strade tanto diverse per il pianeta Terra.
Erano stati giorni d’incanto dove il viversi in due era diventato magia unica ,nel sentire insieme emozioni e sensi ,nel vivere e nel viversi nell’abbandono infinito di un dopo, che, sempre , suggellava intensamente le loro stesse esistenze.
E quelle risate che, improvvise la sera a ristorante o per le strette traversine da fiaba del paese , ancora le risuonavano dentro ..

E dopo, la vita che riprende i ritmi normali ed un silenzio che ,malattia improvvisa, aveva allontanato piano piano la sua voce amata dai suoi giorni E lei che discreta ,conoscendo, questi improvvisi bisogni di solitudine , aspettava.
Ed unici messaggi , msm da baite di montagna ,da scalate ,che rabbiose a volte erano sfide alla vita ,altre volte invece bisogno silenzioso di risposte da trovare.

Ed i mesi pesanti erano passati ,e due giorni prima lo squillo del telefono e la sua voce calda che semplicemente le diceva “ Possibile per te incontrarci?”..niente altro e lei che , senza un attimo di esitazione, si sentiva rispondere semplicemente con un monosillabo—“Si”.
Ed il delegare immediatamente impegni gia’ presi ,e telefonate che si incrociavano tra uffici europei ed asiatici, e finalmente ,sul taxi, in aeroporto..
Aveva bisogno di rilassarsi .almeno un’ora , quella disponibile ; leggera scivolò sul sedile ,poggiò la testa socchiudendo gli occhi.

Il taxi si aprì all’istante. Scattante il suo corpo entrò , mentre la voce indicava come meta l’aeroporto.
Le ultime ore erano state particolarmente frenetiche
.I collaboratori piu’ fidati erano stati coinvolti immediatamente in un extra di quattro giornate di lavoro.. “diverso”… il suo ,quello che alla fine concentrava le decisioni importanti e definitive da prendere..
Finalmente solo.
Era riuscito a cambiarsi ed ora la camicia bianca aperta , sbottonata al collo e nei bottoni terminali , la morbida giacca di leggero panno , i comodi pantaloni marrone ,gli iniziavano a trasmettere una sensazione di benessere ,fuori dal vorticoso giro dei suoi affari giornalieri. Nel silenzio di una guida discreta ,già fuori dalla citta’,il suo viso era molto concentrato ,quasi pesante per i ricordi .L’espressione dei suoi occhi rifletteva una stanchezza antica ,un dolore che muto si mostrava all’anima..
Polsi sulle ginocchia ,giocherellava con le dita ,rifletteva.
Aveva tolto sia i fini baffetti che il pizzetto ,quasi a volere chiudere con un periodo problematico.
Ultima la morte del padre ,che aveva gettato sulle sue spalle di uomo forte ogni decisione della grande azienda di famiglia
Adesso ,.i suoi capelli erano leggermente lunghi e tirati indietro.

Scorrevano flash di immagini varie ,dal forte lavoro , a quel rifugiarsi in ogni momento libero , lui solo ,in montagna o al mare, quasi a riprendere respiro di fronte ad una vita che, arrogante e prepotente , gli toglieva sempre più ossigeno .
E poi ,silenziosa ,con il suo stesso rilassarsi, arrivò lei.
La rivide sotto la doccia , occhi chiusi ad assorbire ogni attimo, intensa , il piacere dell’acqua che forte scorre a pelle ; bagnati i lunghi capelli le ricadevano sul lato sinistro del corpo toccandole il seno pieno e sempre invitante.
Era piu’ che bella ,intensa ; intensa in ogni suo gesto ,in ogni suo sguardo ,in ogni sua parola non detta ,perche’ per lei parlavano gli occhi prima delle stesse parole.

Solare sempre ,riusciva a sorridere anche quando la tagliava il dolore ,sempre .
Affermava, spiegando quella sua presa di posizione nella vita , che ognuno , ha il suo di dolore nei giorni , quindi , …”Perche’ appesantire con le proprie tristezze gli altri?”.
E quel suo sguardo particolare ,quando arrivava silenziosa ,una richiesta piena d’amore ,e la posizione …l’interno del polso poggiato su una tempia con le punte delle dita che giocherellavano tra i capelli ,mentre, quasi a racchiudersi in una prossima emozione ,l’altra mano , si portava veloce a metà dell’altro avambraccio , stringendolo delicatamente ,ed un sorriso largo rispondeva con gli occhi che guardavano fissi.

E quel raggomitolarsi in poltrona con solo slip e reggiseno ,sempre eleganti e sobri ,anche quando estremamente ridotti , con quel modo tutto unico di riunirsi le gambe sotto le ginocchia , mentre le braccia , si poggiavano larghe sul divano ed il busto ,espressione fiera di quel suo carattere indipendente, restava sospeso in aria , dritto ,quasi di cerbiatta in attesa . Il viso, allora , improvvisamente diventava serio , intenso , con le labbra appena schiuse.

Lei era dentro il suo essere ormai da mesi ,e sapeva di essere ricambiato nei sentimenti , ma quella sua ritrosia nel creare legami fissi , lo bloccava in maniera totale ,troppo bruciante ancora , dopo decenni , la sua esperienza di figlio tradito da genitori troppo indaffarati a rincorrere successo e ricchezze …e dissapori continui …e separazioni.


La porta del taxi si aprì con discrezione . Il viaggio era stato piacevole e lei aveva cercato di rivivere tanti momenti particolarmente cari per capire ,per vedere se qualcosa dentro si fosse rotto o cambiato .Le sue lunghe gambe ,con uno scatto leggero, furono fuori e pochi minuti dopo , era in camera..
Amava molto quella citta’ e quella stanza . L’aria antica dell’arredo ,i tetti decorati in stile liberty ,la facevano stranamente sentire quasi a casa.Una doccia veloce e subito indossò un morbidissimo vestito di delicatissimo chiffon verde scuro . Non aveva nulla di particolare ed aveva tutto.Classico ,molto scollato davanti ,maniche aderenti e lunghe, unica civetteria lo spacco laterale che ad ogni movimento lasciava intravedere la parte alta delle gambe , sopra al ginocchio .
Ed improvvisamente si senti’ triste; seduta sul bordo del letto in ferro battuto , si perse in un pensiero di futuro che non riusciva proprio a leggere . Lentamente ,quasi risposta corporea a questo suo enigma di vita , pettinò a treccia i lunghi capelli ,girando la treccia morbida attorno al capo, sulla fronte alta ,dove i capelli , divisi al centro , facevano risaltare la pettinatura e l’espressione del viso ,che con gli zigomi alti , le donavano , a volte , una espressione di dolce malinconica attesa.

Un colpo discreto ,la svegliò improvvisamente da quei pensieri.
Apri’ la porta che si richiuse da sola ,e lì sulla parete sentì morirsi dentro .E lui con le sue labbra,occhi chiusi ,perso tra i suoi seni e lei che, intensa, con le mani stringeva forte quel viso amato,vicino alle orecchie, tra i capelli , a dita larghe ,quasi ad accoglierlo immensa .Dovette poggiarsi forte alla parete ed il suo capo si abbandonò sul muro ,ed i suoi occhi chiusi , erano l’anima adesso mentre le labbra che avrebbero voluto parlare ,non riuscivano a dire nulla ,solo socchiuse , lo sentivano ,immenso, corpi schiacciati ,l’uno contro l’altro ,staccati ed uniti insieme…
Il silenzio parlava per entrambi e sensazioni ed emozioni erano vertigini ,erano desiderio , tenerezza , passione ,amore immenso che si ritrovava piu’ forte e piu’ grande dei loro stessi esseri .

E si ritrovarono vestiti sul letto ,e lei piu’ in alto, poggiata sul cuscino , che tenera gli carezzava dolcemente il viso e piano ,delicatamente gli sfiorava il petto con la mano dentro la camicia…
E lui che sereno d’occhi senza parlare la fissava incrociando le gambe , ancora entrambi con le scarpe ai piedi.
E le mani di lei ,lente che scivolavano sui bottoni ed il suo sorriso impossibile da resistergli…

E silenziose ma parlanti le anime ,si erano salutate ed abbracciate ,ritrovandosi piu’ care e vicine di prima.
E lui sentì il bisogno di una doccia velocissima. E lei , riconcentrandosi ,sciolse quella lunga treccia ,e morbidi i capelli la avvolsero . .

Scivolò lentamente il vestito di chiffon e lentamente la ricoprì , delicata , una camicia lunga di raso viola con maniche di chiffon. Sentì il bisogno di distendersi ed a piedi nudi si avvio’ sul boudoir che, lungo ,la prese in grembo. E le gambe ,non riuscivano a distendersi , voce di desiderio e di passione accesa ,si arcuavano in aria ,ad angolo ,talloni sul tessuto.
Parlavano silenziosi i suoi occhi, persi in un immenso sentire umano che intriso d’essenza desiderava adesso una unione infinita di corpi, e labbra chiuse ,intense,le sue, aspettavano mute , mentre, silenziose le mani scrivevano lettere sconosciute sul tessuto .
E lui,usci’ dal bagno e lei parlo’ senza parlare

Ti guardo
seria
Ti vivo
attenzione
ed essenza
mia primaria
Amore
il mio corpo
discute
Amore il tuo
risponde
Ed è viversi in uno
Ad angolo,ancora,
le gambe
si raccolgono
A pelle
emozione
le tradisce
Passione e dolcezza
Avvolgono

Occhi miei scrivono
il presente
occhi tuoi continuano
al futuro

Ed attimi eterni fissano immensamente due vite ,pelle ed anima. Sintesi, i corpi abbandonati sul letto ,oltrepassano ogni desiderio,vivono ogni passione ed uniti ma sfiniti poi si staccano … Abbandono infinito ripassa, per raccontare alle stelle, quel momento d’amore immenso che la vita ha cucito addosso.

E lente onde
il mare
li accompagna
E pace
infinita
li invade
E l’anima
respira
E il silenzio
sfiora…
Abbraccio…
Silenziosi
due cuori
si raccontano
i giorni.

Dorme lui,di traverso sul letto, il suo corpo si poggia,tenero, sul ventre di lei.
Dormiveglia lei,distesa lunga sul letto ,braccia aperte alla vita, solleva piano una gamba ritirandosi un poco il piede.
Sorride silenziosa, ricama incanto a pelle ,nel ricordo di ogni istante ed intensa donna, avvolge, rassicurante,l’uomo che infinitamente ama

Si …piu’ grande di noi questo amore che scrive i nostri giorni… e Capire è chiave nella vita









E quando il cuore stringe,vola!.-irene-
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