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OOPARTS ... Oggetti fuori posto nel quantum-temporale ...

Ultimo Aggiornamento: 18/01/2005 18:00
13/08/2004 12:02
 
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I dischi spaziali di Bayan Kara Ula

Negli anni Sessanta due pubblicazioni, la tedesca Das Vegetarische Universum e la belga Bufoi, diedero notizia di una scoperta, già menzionata in un articolo del 1965 pubblicato a Pechino da un archeologo cinese, il Prof. Tsum Um-Nui, intitolato "Navi Spaziali 12.000 anni fa".

L'articolo fa riferimento alla scoperta, avvenuta nel 1938 da parte di una spedizione organizzata dell'archeologo cinese Chi Pu Tei, di una serie di tombe, disposte ordinatamente in fila all'interno di una grotta sui monti di Bayan Kara Ula.

I sepolcri vennero aperti e al loro interno vennero rinvenuti numerosi piccoli scheletri dagli enormi crani, appartenenti ad una razza sconosciuta, con accanto ammassati 716 dischi di granito.



I dischi, ciascuno grossomodo di un metro di diametro, erano forati al centro e coperti da una serie di sottili incisioni che li rendevano simili a vecchi microsolco a 33 giri. Successivamente i dischi furono trasportati a Pechino e sottoposti alle analisi di cinque scienziati diretti da Tsum Um-Nui.

I ricercatori cinesi ne raschiarono con molta precauzione la superficie, facendo poi analizzare le particelle raccolte, che risultarono contenere una notevole percentuale di cobalto e di vari metalli. I dischi di granito, all'oscilloscopio, reagirono emettendo vibrazioni ad un ritmo sorprendente, in quanto carichi di una considerevole quantità dì energia elettrica. Quei reperti, vecchi di dodicimila anni, non potevano assolutamente essere frutto di tecnologia terrestre. Dopo anni di ricerche il team riuscì a anche ad interpretare le misteriose incisioni che ricoprivano i dischi.

II racconto che ne emerse fu talmente sconvolgente e strabiliante da convincere le autorità a non divulgare nulla e quindi a celare i risultati degli studi e delle analisi effettuati.

Dopo molti anni il Prof. Tsum Um-Nui, con grande coraggio, nonostante il divieto delle autorità militari e politiche, in un’apparizione pubblica rese noto il resoconto dei suoi studi e delle traduzioni dei geroglifici.

Quando il Prof. Tsum Um-Nui morì per un attacco cardiaco, nel 1965, i suoi eredi scoprirono che tutti i suoi appunti, frutto di anni di studio, erano spariti. Quanto ai dischi, ne riporta notizia per l'ultima volta l‘ufologo viennese Peter Krassa. che nel 1975 li vide esposti, e li fotografò, in una teca del museo Bampo a Xian (Cina). Dopo, dei dischi di Bayan Kara Ula si è persa ogni traccia







13/08/2004 12:21
 
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Pila di Bagdad



Nel 1938 l'archeologo australiano, dott. Wilhelm Konig, fece una scoperta che avrebbe alterato drasticamente tutti i concetti di scienza. Nei sotterranei di un museo rinvenne un va so alto 15 centimetri e mezzo di argilla gialla, risalente a due millenni fa, contenente un cilindro di rame di 12 cm per quattro.

La sommità del cilindro era saldata con una lega 60/40 di piombo-stagno paragonabile alle migliori saldature di oggi. Il fondo del cilindro era tappato con un disco di rame e sigillato con bitume o asfalto. Un altro strato di asfalto isolante sigillava la parte superiore e teneva anche a posto un'asta di ferro sospesa al centro del cilindro di rame. L'asta mostrava di essere stata corrotta dall'acido.

Con il suo background in meccanica il dottor Konig intuì che la configurazione non era dovuta ad un caso fortuito, ma che il vaso di argilla altro non era che un'antica pila elettrica. Questa batteria, insieme alle altre trovate in Iraq, si trova nel museo di Bagdad e risale all'occupazione parto-persiana, tra il 248 a.C. e il 226 dopo Cristo.










[L'egittologo tedesco Arne Eggebricht che ha dimostrato l'efficienza della Pila di Bagdad]


13/08/2004 12:29
 
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Lampade di Dendera

Nel tempio di Hator (Dendera- Egitto) sono stati rinvenuti una serie di bassorilievi a dir poco emblematici.




Si notano dei sacerdoti egiziani mantenere dei tubi, da cui spuntano dei fasci contenenti dei serpenti, estesi in tutta la loro lunghezza. Il dottor Henry Kjellson fece notare che i serpenti potevano essere rappresentati con il termine Seref, che tradotto significa “illuminare”.

Inoltre nella parte bassa si vede il dio Atum-Ra assiso su un blocco solido, designandola nel simbolismo egizio, quale fonte di energia. La cosa che lascia ancor più perplessi è una traccia che parte dal suddetto blocco e termina alla base dei tubi “luminosi”. Questa traccia è simile all'odierna rappresentazione di fili intrecciati.

Avevano forse gli egiziani conoscenza dell'energia elettrica?



L'ingegnere svedese Henry Kjellson, nel suo libro "Forvunen Teknik" (tecnologia scomparsa) fece notare che nei geroglifici quei serpenti sono descritti come seref, che significa illuminare, e ritiene che si riferisca a qualche forma di corrente elettrica.

Nella scena, all'estrema destra, appare una scatola sulla quale siede un'immagine del Dio egiziano Atum-Ra, che identifica la scatola quale fonte di energia. Attaccato alla scatola c'è un cavo intrecciato che l'ingegner Alfred D. Bielek identifica come una copia esatta delle illustrazioni odierne che rappresen­tano un fascio di fili elettrici. I cavi partono dalla scatola e corrono su tutto il pavimento, arrivando alle basi degli oggetti tubolari, ciascuno dei quali poggia su un sostegno chiamato djed (lo Zed) che Bielek identificò con un isolatore ad alto voltaggio.

Ulteriori immagini trovate all'interno della cripta mostrano quelle che potrebbero essere altre applicazioni del congegno: sui bassorilievi si vedono uomini e donne assisi sotto i tubi, come in una postura per creare una modalità ricettiva.


Che tipo di trattamento irradiante vi si stava svolgendo?

Per mano, poi, dell'egittologo francese Auguste F.F. Mariette, nel 1857 si scoprì anche, in un altro bassorilievo, una lampadina fuoriuscente da un fiore di loto, dalla forma di bulbo, che presentava al suo interno un serpente ondulato.

Fantasia? Direi proprio di no, i bassorilievi esistono e son stati fatti degli studi accurati, credo sia inutile far funzionare il cervello a tenuta stagna identificando nelle maniere più strane questi oggetti, ma credo sia più ragionevole capire che non siamo i soli ad aver inventato la corrente elettrica della quale se non le applicazioni, ma almeno i principi erano ampiamente conosciuti nei tempi passati.



[Modificato da xdefcon 13/08/2004 12.31]

13/08/2004 12:38
 
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Colonna di ASHOKA

La cosiddetta colonna di Ashoka è una testimonianza dell'antica abilità metallurgica a Dheli, India. E' alta oltre sette metri, per circa 40 cm di diametro e pesa sulle sei tonnellate.

Sulla base vi è un'iscrizione quale epitaffio per il re Chandra Gupta II che morì nel 413 D.C.. La colonna è mirabilmente conservata; la superficie liscia sembra ottone lucidato e il mistero si infittisce, visto che qualsiasi altra massa di ferro soggetta alle piogge e ai venti dei monsoni indiani per 1600 anni si sarebbe ridotta in ruggine molto tempo fa.

La produzione del ferro e le tecniche di conservazione superano di gran lunga quelle del quinto secolo; è probabilmente molto più antico, di molte migliaia di anni.

Chi erano i tecnici metallurgici che produssero tale meraviglia, e che fine ha fatto la loro civiltà?




[particolare colonna]


[particolare colonna]
13/08/2004 13:43
 
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Il segreto è all'interno della colonna.
Alla fine cosa c'era su quei dischi?
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17/08/2004 13:10
 
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Non vi è segreto ....
all'interno della Colonna, per quanto riguarda i dischi sarebbe opportuno indagare e rileggere l'articolo, ci sentiamo bye xdefcon.

E' la colonna, la sua materia e la sua struttura che scinde perplessità per l'epoca in cui è stata forgiata, a volte quello che non puoi vedere fuori è indiscusso che sia dentro.

[Modificato da xdefcon 08/09/2004 14.38]

17/08/2004 13:31
 
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In che senso non c'è segreto all'interno della colonna???
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06/09/2004 01:30
 
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Eccolo qua un sito che parla appunto di tanti oggetti che non dovrebbero esistere!http://italy.indymedia.org/print.php?id=475751
06/09/2004 01:38
 
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A Klerksdorp (Sud Africa), furono trovate dai minatori centinaia di sfere metalliche con con 1 o 3 incisioni parallele lungo l'equatore delle sfere. Le sfere sono di due tipi: .uno di metallo bluastro con punti bianchi, e un altro di sfere cave riempite nel centro di un materiale elastico. Le sfere, che hanno una struttura fibrosa all'interno ed un guscio esterno, sono molto dure e non è possibile scalfirle nemmeno con una punta d'acciaio. Le sfere furono rinvenute in un deposito minerale del Precambriano, datato 2,8 miliardi di anni. Le sfere sono lavorate dall'uomo, ma risalgono ad un'epoca in cui, secondo la storia della Terra, non esisteva alcuna forma di vita intelligente
06/09/2004 01:39
 
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ecco la sfera
06/09/2004 01:42
 
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- Nel 1844 il fisico David Brewster scoprì un oggetto simile ad un martello incluso in un blocco di arenaria, in località Kingoodie, MyInfield . L'arenaria risale ad un periodo compreso tra i 360 e i 460 milioni di anni.
06/09/2004 01:47
 
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PIETRE ICA Alcune pietre raffigurano dunque dinosauri, ma non solo, vi è illustrato il ciclo vitale di alcuni di questi esseri che l'uomo non dovrebbe aver visto a causa della loro estinzione, antecedente secondo gli studiosi alla comparsa dell'uomo. Vi sono poi raffigurati alcuni animali presitorici che abbiamo potuto riconoscere solo grazie alla ricostruzione basata sui fossili. Ma la pietra più stupefacente raffigura due uomini che cavalcano uno pterodattilo (dinosauro volante) e con un cannocchiale osservano uno stegosauro
06/09/2004 01:51
 
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Geroglifici nel tempio di Abydos (Egitto) che ricordano un elicottero, un carro armato, un aerocargo e un aliante, erano nascosti sotto altri geroglifici, che si sono staccati dalla parete
06/09/2004 01:57
 
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Mano fossile umana ritrovata a Bogotà, appartenente alla collezione Gutierrez. La roccia che la contiene ha un'età compresa tra i 100 e i 130 milioni di anni.

Da notare il pollice opponibile in quanto inclinato verso la mano, segno che non siamo in presenza di una comune scimmia.
06/09/2004 02:02
 
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Pitture rupestri francesi datate 17.000 anni nei pressi di Le Cabrets; abbiamo esaltato la scena riquadrata per mostrare quello che sembra un "disco volante".
06/09/2004 02:03
 
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Femore di Toxodonte che presenta una punta di lancia o di freccia incastrata nell'osso. E' stato scoperto in una formazione del Pliocene in Argentina
06/09/2004 02:06
 
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Geroglifici indiani ritrovati nel sudovest americano. Leggende indiane narrano di due oggetti volanti collidendo in aria si danneggiarono e uno fu costretto ad atterrare nella Valle della Morte; in soccorso arrivarono altri uomini che ripararono il velivolo sotto gli occhi degli indiani.

06/09/2004 13:33
 
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Ce ne sono di cose che non dovrebbero essere quando ci sono, appena ho tempo, mi metto anche io a ricercare.
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Orebro, alcune immagini non le vedo :(
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