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Segnalazione mostre ed eventi

Ultimo Aggiornamento: 13/12/2005 23:24
28/10/2005 00:03
 
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Anticristo o Messia? Il mito di Federico II
Ricevo e trasmetto:

La Fondazione Federico II Hohenstaufen di Jesi Onlus



ha il piacere di invitarLa alla chiusura delle



Celebrazioni dell'810° anniversario della nascita di Federico II



Sabato 5 Novembre 2005 ore 17.45



H ateI Federico II Via Ancona, 100 Jesi



Auditorium dell'Hotel Federico II Programma della serata



Ricordo del M° Osvaldo Topa



Conferenza

Anticristo o Messia? Il mito di Federico II



Relatore Prof. Hubert Houben

Ordinario di Storia Medioevale all'Università di Lecce



Consegna del IV Premio Internazionale Federico II 2000-2005



Consegna del II Premio Speciale Federico II 2005



Aperitivo


[da: newsletter_stupormundi@yahoogroups.com]

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zilath mexl rasnal
29/10/2005 23:03
 
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SIENA E ROMA
http://www.sienaeroma.it/sienaeroma/home.html
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zilath mexl rasnal
29/10/2005 23:13
 
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SABINA MATER
http://www.sabinamater.it/
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zilath mexl rasnal
31/10/2005 14:57
 
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Convegno "Le origini di Roma fra storia e leggenda alla luce degli ultimi ritrovamenti archeologici", Roma - 11/12 novembre 2005
Europa » Italia » Roma

11 novembre 2005 - 12 novembre 2005

Il 2005 si è aperto con un grande ritrovamento archeologico: il Palazzo Regio sul Palatino ad opera della Soprintendenza Archeologica di Roma.
Quale significato assume questa scoperta?

Quante volte le scoperte archeologiche hanno fatto correggere i nostri libri di storia, e retrodatato la nascita dell'Uomo e delle civiltà?
Quanto si conferma l'anniversario della fondazione il 21 aprile del 753 a.C., alla luce di queste ultime scoperte?
Ed in novembre del 2005, ad un anno dalla scoperta, quanto possiamo confermare di ciò che è narrato dagli storici antichi?

Questo il tema della prima giornata grazie all'esperienza dei responsabili diretti dello scavo sul Palatino.

Simultanea, inoltre, la memoria va alle gesta dei grandi eroi romani, a quei cittadini agricoltori che, senza esitare, sapevano lasciare l'aratro e la coltivazione della propria terra quando Roma li chiamava per combattere contro un avversario comune.

Chi non ricorda Orazio Coclite e la sua battaglia sul ponte?
E Muzio Scevola che si autopunì bruciando la mano che aveva sbagliato il colpo, gesto che portò il re etrusco Porsenna a desistere dall'assedio di Roma, stupito dal valore di quel soldato?
Chi non conosce il nome del mitico fondatore Romolo e la sua storia, abbandonato con il gemello Remo sulle acque del Tevere e poi allattati da una Lupa?

Perché questi esempi, letti in tenera età, rimangono vivi nella memoria degli studenti?

Che valore ha il mito per l'Uomo, che valore ha il mito nella Storia?

Questo il tema della seconda giornata con le riflessioni di insegnanti e studiosi di Storia e Mito.

Per informazioni:
Nuova Acropoli - Associazione Culturale Onlus
Viale Trastevere, 28
0015 Roma
Tel.: 06/5896514
Fax: 06/5896527
Località della manifestazione

Sala multimediale del Museo di Roma in Trastevere – P.zza Sant'Egidio 1/b

Link: http://www.nuovaacropoli.it/

TRATTO DA ARCHAEOGATE
31/10/2005 15:02
 
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IL PROGRAMMA
I Sessione – ore 17:30

Venerdì 11 novembre

“L’apporto dell’Archeologia nella Storia”


Intervengono:


Nuove scoperte e dati sulla Roma protostorica

Anna De Santis e Francesco Di Gennaro

Soprintendenza Archeologica di Roma



La casa dei re e delle vestali nel Santuario di Vesta (VIII-VII sec. a.C.)

Andrea Carandini, direttore degli scavi realizzati sul Palatino, professore di Archeologia e Storia greca e romana presso l’Università La Sapienza di Roma



La Storia come Magistra Vitae

Giulia Cardinale, Direttrice Nuova Acropoli Roma.





II Sessione – ore 17:30

Sabato 12 novembre

“Il Mito ed il suo rapporto con la Storia”



Intervengono:



L’insegnamento della Storia Antica in Italia

Maria Donatella Gentili, docente di Antichità dei Popoli italici presso l’Università di Tor Vergata di Roma



Il Mito di Enea nel Lazio, la città di Lavinum ed il suo fondatore

Maria Luisa Bruto, direttore Museo Archeologico di Lavinium



Il Mito come orientamento della Storia

Ercole De Santis, Dirigente Area Cultura Nuova Acropoli


CON PROIEZIONE DI FILMATI E DIAPOSITIVE

NUOVAACROPOLI
12/11/2005 16:26
 
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evoluzionismo: il Prof. Sermonti da Lerner 16/11
evoluzionismo: il Prof. Sermonti da Lerner 16/11
di ariannaeditrice.it [12/11/2005]
Fonte:ariannaeditrice.it
Il prof. Sermonti parteciperà insieme al prof. L. Cavalli Sforza mercoledì 16 novembre alla trasmissione "L'Infedele" (ore 21.30 circa su la 7) di Gad Lerner per discutere di evoluzionismo.

Al professore è stato conferito il Premio speciale per la Cultura dal Sottosegretariato di Stato alla Presidenza del Consiglio nel settore della ricerca scientifica al prof. Giuseppe Sermonti. E' interessante notare la motivazione esplicita:

"Mai in nessun caso il premio è stato più ampiamente meritato e condiviso. Anche quelli che sono lontani da questa disciplina sanno quanto sia stato fondamentale il suo contributo alla ricerca scientifica attraverso la critica al 'darwinismo' e la pubblicazione di importanti studi sulla genetica".

(Da: "Arianna Editrice" )
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zilath mexl rasnal
16/11/2005 13:45
 
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" ULTIMISSIME NOTIZIE DA ..... 2500 ANNI FA "

Conferenza con gli archeologi che da anni effettuano scavi nel nostro territorio:

MARIA FENELLI
(Università di Roma "La Sapienza)

ALESSANDRO IAIA
(Università di "Roma Tre")

Immagini, racconti e possibili sviluppi dall'ultimo scavo archeologico nel nostro territorio:

IL SANTUARIO DEL SOL INDIGES

DOMENICA 18 DICEMBRE 2005
ore 10,00
sala riunioni del Centro Commerciale "16 Pini"

la manifestazione è curata da:
Associazione Culturale Tyrrhenum
Assoc. Pro Loco Pomezia
Università di Roma
Comune di Pomezia
41° Distretto Scolastico "Pomezia-Ardea"
Istituto B. Pascal
Centro Commerciale 16 Pini
con il patrocinio della Regione Lazio

http://www.tuttopomezia.it/


16/11/2005 13:47
 
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Sabato 17 Dicembre 2005
ore 17.30
presso i locali dell' Ass. Cult. Raido

Giuliano Imperatore
e la visione dell' Impero

Interverrà il prof. Nello Gatta


Ass. Cult. Raido
Via Scirè 19 - 00199 - ROMA
raido@freemail.it
http://www.raido.it/


19/11/2005 17:21
 
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CASALINO A TARANTO
Domenica 11 Dicembre 2005 a Taranto il Cuib Mikis Mantakas

presenterà

la propria adesione all'Associazione Culturale Thule Italia.

L'appuntamento sarà l'occasione per un simposio sul tema

"Le rivoluzioni antimoderne e la Tradizione: orientamenti per la Visione del Mondo",

con la partecipazione dell'Avv. Giandomenico Casalino, del quale sarà presentato anche l'ultimo testo,

"Hegel dal punto di vista ermetico".

Per adesioni e contatti scrivere a: cuibmikismantakas@hotmail.com

oppure a thule@thule-italia.org

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zilath mexl rasnal
22/11/2005 22:45
 
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ESOTERISMO E LETTERATURA
Renato del Ponte - Gabriella Chioma,

ESOTERISMO E LETTERATURA,

Tre saggi,
Edizioni del Tridente.

Castel San Giorgio - La Spezia
venerdì 25 novembre 2005 - ore 17.30
relatori: Renato del Ponte, Giovanni Virgilio Sannazzari

Organizzato da: Circolo La Sprugola
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zilath mexl rasnal
25/11/2005 21:11
 
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I ragazzi volontari del museo di Pratica di Mare mi avevano anticipato possibili sviluppi archeologici nell'area consacrata a Sol Indiges.

Ho trovato al riguardo questa conferenza.

Saluti
25/11/2005 21:43
 
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Era gia' stato segnalato da Il Ghibellino però ho letto il suo messaggio solo adesso... [SM=g27822]
30/11/2005 18:09
 
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Julius Evola
Riceviamo e volentieri rilanciamo la seguente notizia:
---------------------------------------
L’assessorato all’Istruzione del Comune di Reggio Calabria, informa che
la
città dello Stretto ospiterà nel mese di dicembre due importanti eventi
sulla figura di Julius Evola ( 1898-1974 ). Il 2 dello stesso mese si
inaugurerà, infatti, nelle sale del Castello Aragonese alle ore 18.30,
la
mostra “Julius Evola: arte come alchimia, mistica, biografia. Opere e
documentazione” a cura di Vitaldo Conte . L’evento, realizzato dal
Comune di
Reggio Calabria in collaborazione con la Fondazione Julius Evola e con
il
Centro Studi Libero Pensiero, si fregia di un qualificato comitato
scientifico retto da Carlo Fabrizio Carli e Gianfranco de Turris.
Le opere – appartenenti alla Fondazione Julius Evola ( Roma ) e a
collezioni
private - costituiscono una sintesi del lavoro artistico di colui che
viene
ormai unanimemente considerato il principale esponente del dadaismo
italiano. Tra queste figurano importanti lavori mai esposti prima e
vengono
offerte all’attenzione del pubblico proprio mentre il Centre Pompidou
di
Parigi ospita una ricchissima esposizione sul periodo Dada.
Una sezione rilevante della mostra sarà riservata alla documentazione
sulla
sua figura umana e artistico-culturale e conterrà pubblicazioni,
fotografie,
cataloghi, edizioni varie, riviste, lettere, manoscritti.
Il catalogo della mostra, infine, sarà edito da Iiriti editore e verrà
inoltre prodotto in 99 copie a tiratura limitata,contenenti una stampa
d’
arte.
Il giorno successivo, 3 dicembre alle ore 10.00 nel Salone delle
Conferenze
del Consiglio Provinciale, si terrà invece un importante convegno dal
titolo
“ Attraversando Julius Evola: segreto e attuale ”.
Coordinato da Vitaldo Conte ( docente Storia dell’Arte AA.BB. di
Catania,
critico d’arte ) che relazionerà su Alchimie e maschere di Evola e dopo
i
saluti del sindaco della città Giuseppe Scopelliti e dell’assessore
all’
Istruzione e promotore della mostra Amedeo Canale, prevederà gli
interventi
di Gianfranco De Turris ( scrittore e giornalista ) – Introduzione alla
‘sconveniente’ figura di Evola; Carlo Fabrizio Carli ( scrittore e
critico d
’arte ) – Alchimia e mistica nell’arte di Evola; Gabriele Simongini (
docente di Storia dell’Arte AA.BB. di Roma, critico d’arte de “il
Tempo” ) –
Evola e l’astrazione spirituale dal ‘900 ad oggi.
Valerio Zecchini ( poeta e performer ) reciterà, infine, brani dalla ”
Parole oscure du paysage inerieur ”.
L’incontro, che si annuncia partecipatissimo, tenterà di leggere ed “
attraversare” con la lente dell’attualità la figura complessa e
poliedrica
ed i “ risvolti segreti ” di Julius Evola; pittore e poeta dadaista;
filosofo e critico della modernità; studioso di dottrine orientali e di
simbolismo occidentale; teorico dell’alchimia esoterica ed erotica.
Queste “ Giornate Evoliane ”, in buona sostanza, nascono dall’idea che
oggi
si possa parlare di Evola senza ostracismi e senza giudizi benevoli
precostituiti. E che, soprattutto, ci si possa “ approcciare” ad un
personaggio sicuramente “scomodo” della cultura italiana senza cadere
nei
soliti luoghi comuni, frutto - spessissimo – di superficiali conoscenze
della sua opera o di semplicistiche generalizzazioni.

Per ulteriori informazioni:

www.artealchimiamistica.it
info@artealchimiamistica.it
TITAN CONGRESSI : 0965.331999 / 332899


[da: ]
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zilath mexl rasnal
30/11/2005 18:20
 
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René Guénon
Riceviamo e volentieri rilanciamo la seguente notizia:

____________________________________

L’associazione culturale
Il Centro e il Cerchio

presenta l'incontro:

TRADIZIONE E TRADIZIONI
nel pensiero di René Guénon

Moderatore
Dr. Guido Ferrantelli (Segretario dell’associazione)
Interventi
Prof. Mario Natale di Luca - René Guénon: la figura e le opere.
Prof. Alberto Ventura - Guénon e la tradizione islamica.
Prof. Angelo Iacovella - Guénon e la tradizione iranica.
Prof. Enrico Montanari - La tradizione esicasta nella prospettiva di
René
Guénon.
Prof. Mariano Bizzarri - L’enigma dell’esoterismo cristiano nel
pensiero di
Guénon.
Dr. Leonardo Sacco - La tradizione taoista nel pensiero di Guénon.

Roma, sabato 17 dicembre 2005, ore 9.00-13.00
Università degli Studi di Roma La Sapienza - Aula Monesi - Via Scarpa
14-16

Per ogni ulteriore informazione
ilcentroeilcerchio@virgilio.it


[da: airesisnews@yahoogroups.com ]
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zilath mexl rasnal
01/12/2005 23:06
 
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Premio Cattabiani 2005
__________________________________________
COMUNICATO STAMPA

I VINCITORI DEL PREMIO ALFREDO CATTABIANI
CITTÀ DI CIVITAVECCHIA 2005
__________________________________________
Con una tavola rotonda su "Simboli e Miti della Grande Madre del
Mediterraneo" verrà ricordato sabato 3 dicembre Alfredo Cattabiani,
studioso
di simbolismo, storia delle religioni e tradizioni popolari, deceduto
prematuramente nel 2003.

La manifestazione si terrà alle ore 17 nella Sala di Conferenze
dell'Autorità Portuale del Porto Traiano di Civitavecchia, nell'ambito
della
cerimonia di premiazione della II edizione del Premio Alfredo
Cattabiani-Città di Civitavecchia fondato dall'Associazione Culturale
"Il
Simbolario" alla memoria dello scrittore che è diventato con le sue
opere
(Florario, Planetario, Volario, Acquario, ecc.) un punto di
riferimento,
specialmente per i giovani, per la diffusione e lo studio della cultura
tradizionale cui fanno parte i simboli, le religioni, i miti, le
tradizioni
e gli usi e costumi dei popoli.

Il Premio, che ha fra gli obbiettivi principali quello di contribuire
a
valorizzare culturalmente il territorio dove lo scrittore ha vissuto
gli
ultimi anni di vita, è organizzato in collaborazione con la Libreria
Dettagli di Civitavecchia, patrocinato dal Comune di Civitavecchia e
dall'Autorità Portuali di Roma e del Lazio, e realizzato grazie al
contributo della Cassa di Risparmio di Civitavecchia, la Molinari
Italia
S.p.A., il Monte dei Paschi di Siena.

Per la sezione di giornalismo"Civitavecchia Porta Del Mediterraneo"
che
premia un giornalista o una testata giornalistica (carta stampata,
radiofonia, televisione, giornalismo online) che abbia contribuito a
valorizzare il mare nostrum sia culturalmente sia come strumento per
abbattere le frontiere tra i popoli che vi si affacciano, il Comitato
Promotore del Premio, offerto dalla Cassa di Risparmio di
Civitavecchia, ha
scelto il programma radiofonico di approfondimento del GR1
(Rai-Radiouno)
"Pianeta dimenticato", a cura di Gianfranco D'Anna, sulla cultura e i
bisogni dei popoli emarginati in onda dal lunedì al venerdì alle 8,40
circa.

Per la sezione di saggistica, "Premio Alfredo Cattabiani-Tradizione",
offerto da Molinari Italia S.p.A., e che premia uno studioso della
storia
e delle tradizioni italiane (miti, simboli, leggende, usi e costumi,
feste,
ecc.), la giuria tecnica, composta da Massimo Tosti (presidente),
Simonetta Bartolini, Marina Cepeda Fuentes, Camilian Demetrescu, Carlo
Falzetti, Massimo Fornicoli, Pier Salvatore Maruccio, Luciano
Pranzetti,
Maria Zeno, ha scelto le "Fiabe dei Tre Reami. Simbolismo e funzione
delle
fiabe" (Ed. La Finestra di Trento) dello studioso Giuseppe Sermonti,
per
l'originalità dell'opera che narra e analizza le fiabe tradizionali, da
Cenerentola a Biancaneve a Cappucetto Rosso, come cicli lunari,
processi
alchemici o fiori di campo.

Infine verrà dato un Premio Speciale della Giuria, offerto dal Monte
dei
Paschi di Siena, al prezioso volume "Il pavimento del Duomo di Siena.
L'arte
della tarsia marmorea dal XIV al XIX secolo, fonti e simbologia" a cura
di
Roberto Guerrini e Marilena Caciorgna (Silvana Editoriale di Milano).

Oltre a un premio in denaro, i vincitori riceveranno un bronzetto del
maestro Pasquale Basile, artista membro della Commissione Culturale
dell'Unesco.

Leggeranno alcuni brani delle opere premiate gli attori Clara Berna,
Giorgio
Dante e Francesca Santini dell'Atelier di Danza-Teatro "El Mirabrás" di
Roma.

Per informazioni rivolgersi a:
- Associazione Culturale "Il Simbolario"
tel. 0766/538475
e-mail: premio.alfredocattabiani@virgilio.it

- Libreria Dettagli
tel. 0766/23705
e-mail: libreria@libreriadettagli.fastwebnet.it

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zilath mexl rasnal
06/12/2005 16:19
 
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I colori del fasto
La domus del Gianicolo e i suoi marmi.

Dal 17 dicembre 2005 al 16 aprile 2006
Museo Nazionale Romano in Palazzo Altemps
Via di Sant’Apollinare 8, Roma.


sito web



12/12/2005 01:50
 
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Ricevo e inoltro:





TRIESTE, SABATO 11 FEBBRAIO 2006
MANIFESTAZIONE IRREDENTISTA
PER L’IDENTITA’ E LA SOVRANITA’ NAZIONALE
ISTRIA FIUME E DALMAZIA: NE’ SLOVENIA NE’ CROAZIA!
PER UN NUOVO ORDINE EUROPEO
CONTRO IL SISTEMA DEI MERCANTI
Ritrovo dalle 17.00 alle 18.00 inizio viale XX settembre
info 3492157790 - agenziasteuropa@libero.it



INVITO ALLA MANIFESTAZIONE DELL’11 FEBBRAIO 2006


GRUPPO UNIONE DIFESA: CHI SIAMO?
Siamo nazionalisti, siamo irredentisti, siamo per la preferenza nazionale e per la giustizia sociale, siamo per un nuovo ordine europeo in cui sia risolta definitivamente la questione degli esuli istriano-dalmati così come quelle degli esuli di tutta Europa: non siamo politicanti, nè intendiamo costituire l’ennesimo partito di estrema destra, siamo aperti a chiunque, a prescindere dalle appartenenze. Alla manifestazione non devono apparire sigle e simboli di partiti: questo per evitare speculazioni elettorali, già viste in passato, basta pensare alla propaganda irredentista del vecchio Movimento Sociale, Fini in testa, oggi questi sono divenuti “uomini” di “governo” con “alleanza nazionale”, e della questione di Istria, Fiume e Dalmazia, se ne sono lavati le mani, mentre slovenia e croazia, puntualmente con arroganza avanzano rivendicazioni anti italiane (applicazioni del bilinguismo, festeggiamenti per l’occupazione dell’Istria, oltraggi agli infoibati, richieste di risarcimenti per l’ “occupazione fascista”, onoreficienze a titini e terroristi slavi, rivendicazioni su Trieste, ecc.), alle quali segue il silenzio complice e imbelle delle istituzioni italiane, inoltre anche la minoranza slovena residente nella provincia di Trieste sostenuta dai partiti di sinistra, moderata ed estrema, reclama con arroganza privilegi come il bilinguismo. Fini, come ministro degli esteri si comporta da degno continuatore dell’italietta serva e rinunciataria di Moro, Andreotti e Rumor, che nel 1975 regalava la Zona B, alla Yugoslavia dell’infoibatore, con l’infamia di Osimo, lo stesso vale per l’intero governo di centrodestra di Berlusconi. Intanto, la regione taglia i finanziamenti per le associazioni degli esuli, per mano dell’assessore comunista Antonaz che sponsorizza immigrati, associazioni di partigiani, centri sociali & co.
Non dimentichiamo, inoltre, che vi sono infoibatori come Piskulic, uno dei tanti esempi, che vivono tranquillamente protetti da slovenia e croazia, grazie alle connivenze con la “giustizia italiana”, e che in certi casi questi percepiscono pure la pensione dall’italia antifascista.... mentre il capitano Priebke, per aver obbedito ad un ordine sta scontando l’ergastolo, gli infoibatori della nostra gente sono protetti e stipendiati.
Per quanti intendono aderire alla manifestazione, possono comunque portare striscioni di gruppi, associazioni, ecc., o semplicemente recanti il nome della città di provenienza; gli unici simboli ammessi sono le bandiere di Istria, Fiume e Dalmazia, quelle con la croce celtica ed i tricolori della RSI.
Trieste è la capitale morale dell’esodo e del genocidio impunito delle foibe, e quindi ci sembra naturale organizzare una manifestazione a ridosso della data del 10 febbraio, data istituita dal centrodestra per salvare la facciata e far tacere il mondo degli esuli: per quanto ci riguarda noi siamo irredentisti tutto l’anno e non solo il 10 febbraio e auspichiamo che lo stesso valga per le altre realtà militanti d’Italia, pertanto auspichiamo una sentita partecipazione da parte di tutti; questa manifestazione non è una manifestazione commemorativa, come qualcuno potrebbe credere, bensì un segnale di lotta irredentista che intendiamo far diventare un appuntamento fisso ogni anno a ridosso del 10 febbraio (sul modello del primo maggio in Francia, del 17 agosto in Germania, del 20 novembre in Spagna): un forte momento di protesta contro il sistema nato dall’antifascismo che da oltre 60 anni per gli esuli istriano-dalmati riserva infamia e tradimenti, a prescindere dalla collocazione di centro destra sinistra.
Lo scorso 5 novembre, siamo riusciti a portare, autonomamente e senza finanziatori, in piazza oltre 150 persone per rivendicare i territori orientali nell’anniversario dell’infamia di Osimo, molti i giovanissimi che per la prima volta hanno partecipato ad una manifestazione di piazza, se si pensa che da fuori Ts sono arrivate solo 17 persone, al momento non certo favorevole per l’impegno politico vista la società in cui viviamo basata essenzialmente sul materialismo, possiamo affermare che è un forte segnale positivo per il futuro.


COSA VOGLIAMO? ISTRIA, FIUME E DALMAZIA!
Qualsiasi rapporto o trattato con gli stati eredi della yugoslavia dev’essere subordinato a:

1) riconoscimento ufficiale del genocidio delle foibe e riconoscimento ufficiale dell’occupazione di terre italiane, quali, Istria, Fiume e Dalmazia;

2) rinegoziazione della questione del confine orientale – terre e beni -;

3) istituzione di una commissione che si occupi della restituzione in base ai naturali principi di autodeterminazione;

4) scuse ufficiali di slovenia e croazia per i crimini dei loro predecessori;

5) annullamento dei trattati di Osimo e di Roma, illegittimi secondo il trattato di pace del 1947, che vieta all’Italia la compensazione dei debiti di guerra italiani con le proprietà dei suoi cittadini, ed impone(va) alla yugoslavia il rispetto della proprietà privata;

6) abrogazione della legge in favore del bilinguismo in Friuli Venezia Giulia e censimento della minoranza slovena

7) reciprocità con quanti hanno subito l’occupazione/invasione iugoslava (anche per i congiunti), ad es., se un associazione della minoranza riceve un finanziamento istituzionale di 1000 euro, un’associazione di esuli deve riceverne almeno 100000

8) smantellamento dei monumenti inneggianti alla resistenza e blocco dei finanziamenti all’ANPI ed associazioni similari: in tutto il mondo sono stati rimossi i simboli del comunismo, responsabile di massacri e genocidi, è ora di cominciare a farlo anche sulle nostre terre.


COSA E CHI COMBATTIAMO?
Combattiamo il sistema. Intendiamo per sistema questa società, i suoi “valori”, le sue istituzioni.di centrodestra e centrosinistra, dirette emanazioni dei politicanti loro predecessori fautori dell’infamia di Osimo. Del resto, sulla questione dei territori orientali il silenzio regna da sempre sovrano, eccezion fatta per l’istituzionalizzazione del 10 febbraio e la medaglia l’anno scorso per il cinquantenario del ritorno di Trieste all’Italia, ai Martiri di Trieste italiana, due “bei gesti” del centrodestra al governo, dopo anni di speculazioni elettorali: in realtà questo governo non ha fatto nulla di concreto, se non proseguire la politica imbelle e rinunciataria dei suoi predecessori della cosiddetta “prima repubblica”: lo scorso anno Fini dichiarava che “il trattato di Osimo non viene messo in discussione”, e giornali e televisioni ben si guardano dal parlare di Trieste o dei territori italiani occupati dal 1945, tantomeno delle arroganti pretese di slovenia e croazia. Il silenzio continua a regnare sovrano, in Italia tutti ignorano che la seconda guerra mondiale a Trieste è finita il 26 ottobre 1954, con il ricongiungimento alla Madrepatria dopo 9 anni di sanguinose occupazioni straniere (prima iugoslava, poi angloamericana).


A CHE COSA VANNO INCONTRO TRIESTE E L’ITALIA INTERA?:
Alla disgregazione di una civiltà. Infatti processi molteplici sotto gli pseudomini di progressismo, liberismo, materialismo hanno portato al deterioramento di quei valori derivatici dalla nostra tradizione e dalla nostra storia.


PERCHE’ COMBATTIAMO:
perché è un nostro dovere. La nostra scelta esistenziale infatti ci impone un modo unico di essere, di sentire e di vivere, e questo ci conduce ad agire nel solo modo che ci compete, non scendendo mai a compromessi, non cedendo né a lusinghe né a minacce perchè il nostro onore si chiama fedeltà!



S’INVITA A DIFFONDERE IL PIU’ POSSIBILE, CON OGNI MEZZO (internet, giornali, fax, sms, ecc.), QUESTO APPELLO. ABBIAMO ANNUNCIATO CON LARGO ANTICIPO LA MANIFESTAZIONE PER PERMETTERE A TUTTI DI ORGANIZZARSI PER PARTECIPARE E PER EVITARE ACCAVALLAMENTI DI DATE CON ALTRE MANIFESTAZIONI, CONCERTI, CONFERENZE, ECC.

GRUPPO UNIONE DIFESA TEL. 3492157790






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Giuliano Imperatore
Sabato 17 Dicembre 2005
ore 17:30
presso i locali dell'associazione culturale Raido
Giuliano Imperatore
e la visione dell' Impero
Interverrà prof. Nello Gatta

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Natale Solare e Anno Nuovo
.


Vi sono riti e feste, sussistenti ormai quasi solo per consuetudine nel mondo moderno, che si possono paragonare a quei grandi massi che il movimento delle morene di antichi ghiacciai ha trasportato dalla vastità del mondo delle vette giù, fin verso le pianure.

Tali sono, ad esempio, le ricorrenze che come Natale e anno nuovo rivestono oggi prevalentemente il carattere di una festa familiare borghese, mentre esse sono ritrovabili già nella preistoria e in molti popoli con un ben diverso sfondo, compenetrante da un significato cosmico e universale.

Di solito, passa inosservato il fatto che la data del Natale non è convenzionale e dovuta solo ad una particolare tradizione religiosa, ma è determinata da una situazione astronomica precisa: è la data del solstizio d’inverno. E proprio il significato che nelle origini ebbe questo solstizio andò a definire, attraverso un adeguato simbolismo, la festa corrispondente. Si tratta, tuttavia, di un significato che ebbe forte rilievo soprattutto in quei progenitori delle razze indoeuropee, la cui patria originaria si trovava nelle regioni settentrionali e nei quali, in ogni caso, non si era cancellato il ricordo delle ultime fasi del periodo glaciale.

In una natura, minacciata dal gelo eterno l’esperienza del corso della luce del sole dell’anno doveva avere un’ importanza particolare, e proprio il punto del solstizio d’inverno rivestiva un significato drammatico che lo distinguerà da tutti gli altri punti del corso annuale del sole. Infatti, nel solstizio d’inverno, il sole, essendo giunto nel punto più basso dell’ eclittica, la luce sembra spegnersi, abbandonare le terre, scendere nell’abisso, mentre ecco che invece essa di nuovo si riprende, si rialza e risplende quasi come in una rinascita. Un tale punto valse, perciò, nei primordi, come quello della nascita o della rinascita di una divinità solare.

Nel simbolismo primordiale il segno del sole come “Vita”, “Luce delle Terre”, è anche il segno dell’Uomo. E come nel suo corso annuale il sole muore e rinasce, così anche l’Uomo ha il suo “anno”, muore e risorge. Questo stesso significato fu suggerito, nelle origini, dal solstizio d’inverno a conferirgli il carattere di un “mistero”. In esso la forza solare discende nella “Terra”, nelle “Acque”, nel “Monte”, (ciò in cui, nel punto più basso del suo corso, il sole sembra immergersi), per ritrovare nuova vita. Nel suo rialzarsi il suo segno si confonde sia con quello dell’ ”albero” che sorge (l’ “albero della vita”, la cui radice è nell’abisso), sia dell’ “Uomo cosmico con le braccia alzate”, simbolo di resurrezione. Con ciò prende anche inizio un nuovo ciclo, l’ “anno nuovo”, la “Nuova Luce”.

Per questo, la data in quistione sembra aver coinciso anche con quella dell’inizio dell’anno nuovo (del capodanno). Questa è la tesi, fra l’altro, di un ardito studioso dell’alta preistoria nordico-atlantica, H. Wirth. Al segno del solstizio, del natale solare, avrebbero fatto seguito quelli della cosiddetta “serie sacra”, che scandiva i diversi periodi dell’anno.

E’ da notare che anche Roma antica conobbe un “natale solare”: proprio nella stessa data, ripresa dal cristianesimo del 24-25 dicembre essa celebrò il Natalis invicti, o Natalis Solis invicti (natale del Sole invincibile). In ciò si fece valere l’influenza dell’antica tradizione irànica, da tramite avendo fatto il mithraicismo, la religione cara ai legionari romani, che, per un certo periodo, si disputò col cristianesimo il dominio spirituale dell’ Occidente. E qui si hanno interessanti implicazioni, estendendosi fino ad una concezione mistica della vittoria e dell’Imperium. Come invincibile vale il sole per il suo ricorrente trionfare sulle tenebre. E tale invincibilità, nell’antico Iran, fu trasferita ad una forza dell’alto, al cosiddetto “hvareno”. Proprio al sole e ad altre entità celesti, questo “hvareno” scenderebbe sui sovrani e sui capi, rendendoli parimenti invincibili e facendo sì che i loro soggetti in essi vedessero uomini che erano più che semplici mortali.

Ed anche questa particolare concezione prese piede nella Roma imperiale, tanto che sulle sue monete spesso ci si riferisce al “sole invincibile”, e che gli attributi della forza mistica di vittoria dinanzi accennata si confusero non di rado con quelli dell’Imperatore.

Tornando al “natale solare” delle origini, si potrebbero rilevare particolari corrispondenze in ciò che ne è sopravvissuto come vestigia, nelle consuetudini della festa moderna. Fra l’altro, una eco offuscata è lo stesso uso popolare di accendere sul tradizionale albero delle luci nella notte di Natale. L’albero, come abbiamo visto, valeva, infatti, come un simbolo della resurrezione della Luce di là dalla minaccia della notte: donde anche le luci da accendere in esso. Anche i doni che il Natale porta ai bambini (spesso appesi, tali doni, all’Albero illuminato) costituiscono una eco remota, un residuo morenico: l’idea primordiale era il dono di luce e di vita che il Sole nuovo, il “figlio”, dà agli uomini. Dono, da intendersi in un senso sia materiale, sia spirituale, il convergere dei due significati essendo una conseguenza dell’accennata situazione dell’alta preistoria, per via della quale il rialzarsi della luce valse come una liberazione dall’incubo di una gelida notte per la terra e per la vita degli uomini. Avendo ricordato tutto ciò, sarà bene rilevare che batterebbe una strada sbagliata chi volesse vedere, qui, una interpretazione degradante, tale da trascurare il significato religioso e spirituale che il Natale da noi conosciuto, riportandolo all’eredità di una religione naturalistica e, per ciò stesso, primitiva e superstiziosa. Si tratta, invece, di un ampliamento degli orizzonti e dell’integrazione di alcuni significati fondamentali in uno sfondo cosmico.

D’altronde, una “religione naturalistica” vera e propria non è mai esistita, se non nella incomprensione e nella fantasia di una certa scuola di storia delle religioni in auge nel secolo scorso ma ormai del tutto discreditata. Oppure è esistita in qualche tribù di selvaggi tra i più primitivi. L’uomo delle origini di una certa levatura non “adorò” mai i fenomeni e le forze della natura semplicemente come tali, egli li adorò solo in quanto, e per quel tanto, che essi valevano per lui come delle “teofanie” e delle “ierofanie”, vale a dire come manifestazioni del sacro, del divino in genere.

Come un noto storico contemporaneo delle religioni ha detto efficacemente, la natura per lui non era mai “naturale”. Essa, nell’insieme dei suoi fenomeni e dei suoi aspetti – sole, astri, anno, luce, cielo, acque, ecc. – rimandava ad “altro”; direttamente, e non per una interpretazione artificiosa, essa presentava per lui, i caratteri di un “simbolo sensibile del soprasensibile”, per usare le parole di Olimpiodoro. Già un Aristotele, aveva accusato coloro che pensavano che le entità del cielo, che figuravano in diversi culti antichi, fossero quali le poteva vedere “un bestiame bovino al pascolo”.

Una volta riconosciuto ciò, è evidente che la conoscenza dell’accennata “preistoria”, dell’arcaicità e della relativa universalità di quel che corrisponde alle feste di fin dell’anno non equivale per nulla a ricondurre il superiore all’inferiore e al profano. Al contrario, semmai, perché, spesso, si è riportati ad una spiritualità della quale era espressione la stessa lingua delle cose; a miti, che pur assumendo come base i fenomeni della natura, si indirizzavano all’interiorità umana. Un mondo di una primordiale grandezza non chiuso in una particolare credenza, che doveva offuscarsi quando quel che vi corrispose assunse un carattere puramente soggettivo e privato, sussistendo soltanto sotto le specie di feste convenute del calendario borghese che valgono soprattutto perché si tratta di giorni in cui si è dispensati dal lavorare e che al massimo offrono occasioni di socievolezza e di divertimento nella “civiltà dei consumi”.


J. Evola


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zilath mexl rasnal
13/12/2005 23:24
 
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"Aurifices. Tra passato e presente"
Ricevo ed inoltro:

La S.V. è invitata il giorno 15 dicembre 2005 alle ore 17 all'inaugurazione
della mostra "Aurifices. Tra passato e presente" che avrà luogo presso il
mueso archeologico 'Lavinium' Città di Pomezia
La mostra che rimmarrà aperta sino al 15 marzo 2006 presenterà copie
contemporanee di gioielli antichi approfondendo la storia e le tecniche di
realizzazione.


Per informazioni: Museo Lavinium 0691984744
Ufficio P.I. Comune 0691146478




Ufficio stampa Comune Pomezia: laura d'amore - 3388334074 - 0691146504


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