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Castità

Ultimo Aggiornamento: 29/03/2008 17:09
29/03/2008 17:09
 
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La Castità e le altre virtù Cristiane vissute dai discepoli di Cristo.
Liechtenstein, 29/03/2008 0.53:

Vorrei sollevare, in questo topic, una palese incongruenza che ho riscontrato, in varie circostanze, tra ragazze dichiaratamente cattoliche.
Premesso che non voglio in alcun modo sostenere che la castità tra due credenti sia dannosa (anzi, la reputo una scelta lodevole, perché sintomo di grande fede) vorrei esprimervi i seguenti quesiti:

- Cosa ne pensate delle coppie che si dichiarano cattoliche praticanti ma che non seguono la castità?

- Cosa ne pensate di chi vuole arrivare vergine al matrimonio, ma allo stesso tempo compie altri tipi di atti sessuali? Non è forse una palese incongruenza? O si è puri in tutto oppure no, la via di mezzo è, secondo me, assurda...

Avevo anche qualche altra domanda ma al momento (forse a causa dell'orario [SM=x40791] ) l'ho dimenticata...

PS: Non ci vedo nulla di male nel sesso anche tra persone che si conoscono a malapena... Se vogliono farlo è giusto che nessuno limiti la loro libertà.. Anche se stimo molto piu' le persone che hanno "amato" solo il partner che hanno poi sposato.....




Intanto, benvenuto!

Forse sei partito bene a porre le tue domande! Permettimi però: prima di parlare delle virtù, di cui anzitutto la castità, la povertà, l’umiltà e l’obbedienza o di quant’altri collegamenti al Cristianesimo e prima di guardare all’eventuale incoerenza dei credenti o di chi in esse virtù pur crede, non ti pare che anche tu dovresti chiarire meglio il tuo atteggiamento di coerenza esistenziale pure e soprattutto verso tali virtù?
Infatti, a mio avviso, mentre pretendi dagli altri delle risposte precise e il più possibile addentrate, dall’altra sei però un po’ troppo sbrigativo e generico a definirti “agnostico”; allora, giustappunto per l’onesto confronto e dialogo, è corretto chiederti: che cosa significa esattamente per te essere agnostico e perché lo sei? E poi, diciamocela francamente: per te è più facile essere coerente giustificandoti da agnostico, anziché esserlo non vivendo la tua Religiosità Naturale da credente; quella che nemmeno tu puoi eliminare ma che al massimo la puoi soltanto relegare e dimenticare nel tuo profondo o che, probabilmente, meno ancora l’hai maturata nella conversione continua, né tantomeno cercata mediante una fede adulta né tanto meglio cristiana e da cattolico?

Premetto, tra l’altro, un’altra mia personalissima considerazione per la quale, in un certo senso, trovo sia quasi più giustificato chi si definisce “ateo”. In ciò costui ha un atteggiamento senz’altro convinto, anche se potrà essere assai discutibile ma che è altrettanto coerente contro i credenti e, anzitutto, contro un “dio” verso cui ha scelto di non crederne la sua esistenza né tantomeno di sentirne la sua azione benefica verso l’uomo! Ciò invece non è di chi si giustifica con la scusa dell’Agnosticismo, ovverossia, di fare del proprio “dubbio” un metodo sistematico e quel che è più contraddittorio, farlo in maniera perpetua della propria conoscenza. Anch’egli come l’ateo, però, è al fare peggiormente le proprie relative scelte morali sempre mutevoli poiché secondo le sue controversie e più immediati interessi; scelte spesso già incoerenti con quella Legge Morale Naturale insita in lui come in ogni altra persona.

A questo punto e prendendo proprio le tue parole, su cui t’invito a confutarmi, l’inciso è: quella via di mezzo più assurda e di cui tanto ti scandalizzi, sta proprio nel fatto della scelta d’essere perennemente agnostici. Ciò lo è quanto a dire come nella sua radice l’Agnosticismo sia in bilico tra la pertinace incertezza e l’inganno ben celato. È così come l’ha rimproverato, seppure indirettamente e in altra circostanza ma con giusta metafora, san Giovanni nella sua Apocalisse circa l’atteggiamento di dubbio e la persistente malafede da parte di un responsabile di una Chiesa, al non essere cioè lui né caldo né freddo, né carne né pesce, bensì tiepido, insipido, equivoco, insomma bugiardo, falso con se stesso e poi con gli altri:

”Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca. Tu dici: "Sono ricco, mi sono arricchito; non ho bisogno di nulla", ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo.
Ti consiglio di comperare da me oro purificato dal fuoco per diventare ricco, vesti bianche per coprirti e nascondere la vergognosa tua nudità e collirio per ungerti gli occhi e ricuperare la vista. Io tutti quelli che amo li rimprovero e li castigo. Mostrati dunque zelante e ravvediti.”
[Ap 3,14b-19].


[SM=g27811] [SM=g27823]

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