Cerchi un altro paese? Ebbene, peggio dell'Italia c'è solo la Grecia...
Il quotidiano economico paragona il peso sui rispettivi Pil e sentenzia: "Il prezzo lo pagheranno investitori e contribuenti"
Financial Times sul caso Parmalat "Molto più grave della Enron"
Critiche al governo Berlusconi: "Con le sue leggi ha introdotto un clima per cui gli scandali in Italia sono più probabili"
ROMA - Il caso Parmalat? Molto peggio del buco del colosso energetico Usa, Enron. Almeno in termini di percentuale sul prodotto interno lordo dei rispettivi paesi. Il confronto, assolutamente preoccupante per l'Italia, lo ha fatto il Financial Times. Secondo il prestigioso foglio economico inglese, la voragine creata dagli incauti amministratori Enron è una nullità rispetto a quella scavata da Calisto Tanzi edai suoi collaboratori nei conti della Parmalat: dieci miliardi di euro (questa la stima del Financial Times), rappresentano infatti circa lo 0,8% del Pil italiano: "In termini di Pil - afferma dunque il Ft - il caso Enron negli Stati Uniti è un'inezia al confronto".
"C'è un prezzo da pagare - sentenzia poi il quotidiano - per un cattivo governo e una malsana'corporate governance' e a pagarlo saranno i contribuenti italiani e la comunità globale di investitori".
Il più grande errore degli investitori internazionali, scrive poi il Ft "potrebbe essere stato quello di credere che Berlusconi sarebbe stato positivo per le aziende, semplicemente perchè egli stesso è un uomo d'affari. Qualche volta accade". Secondo il Ft, Berlusconi invece, con le sue politiche e le sue leggi (evidente il riferimento alla depenalizzazione del falso in bilancio e di altri reati societari), avrebbe "aiutato a introdurre un clima in cui gli scandali societari sono più probabili in Italia".
Per stimare il rischio dell'investimento in Italia, afferma poi il Ft, si può consultare la classifica di Transparency International, l'organizzazione non-profit che produce un indice annuale sulla percezione della corruzione, intesa come scarsità di regole e di corporate governance: "nel sondaggio 2003, l'Italia ha la seconda peggiore posizione tra 15 stati della Ue. Soltando la Grecia ha una posizione peggiore".
Questo indicatore, continua il Ft, "non è perfetto, ma suggerisce che un caso come Parmalat è molto più probabile in Italia piuttosto che in Finlandia". "La lezione della vicenda Parmalat - conclude il Ft - è che gli investitori dovrebbero prendere nota dell'incertezza sistema di controllo italiano, i suoi standard di corporate governance e la sua propensione alla corruzione".
(29 dicembre 2003)