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Cos'è secondo voi la realtà virtuale?

Ultimo Aggiornamento: 08/03/2006 23:51
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25/02/2006 23:33
 
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Possiamo affermare che si tratta della fine dell'individuo?

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27/02/2006 13:27
 
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Cosa intendi con il concetto di "realtà virtuale"?







Chi non conosce la storia è costretto a riviverla.
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07/03/2006 16:02
 
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la realtà virtuale trasformerà la nostra vità, e potrebbe addirittura sostituirla...
L'evoluzione dell'industria videoludica è esponenziale (basti pensare ai progressi fatti dall'elementare "Pong" a giochi come "The Sims 2")
Tali "giochi" ricostruiscono già oggi piccoli mondi virtuali piuttosto complessi, dove è possibile fare "quasi" di tutto, e saranno sempre più in grado di simulare le dinamiche della vita reale in virtù proprio del progresso tecnologico (capacità di calcolo delle cpu) che permetterà di riprodurre con sempre maggiore "profondità" le dinamiche della realtà.
In futuro, probabilmente, sarà possibile collegare direttamente il proprio cervello al computer; venendo così inseriti in prima persona all'interno della realtà virtuale ricostruita artificialmente dal "gioco".
Sarà quindi possibile "vivere" qualsiasi tipo di esperienza:possibile, illusoria, onirica, fantastica senza l'ausilio di periferiche, ma direttamente dentro il prorio cervello!
Potremo non più semplicemente "impersonare" i protagonisti di tali giochi, ma addirittura ESSERE in tutto e per tutto NOI i protagonisti.
Il cervello, infatti, è responsabile di tutti gli impulsi che permettono il movimento; una volta "letti" tali impulsi dal computer, noi correremo, salteremo, parleremo ecc. semplicemente PENSANDO...
Potremo così impersonare Alessandro Magno in battaglia, o essere Cristoforo Colombo, oppure sposarci con Marilyn Monroe, conquistare il mondo ecc...
La domanda è: queste realtà virtuali saranno talmente realistiche da sottrarci alla vita reale? Gli unici momenti di vita potrebbere essere quelli in cui mangiamo e dormiamo, infatti questi giochi potrebbero anche simulare una vita in cui siamo ricchissimi, sposati con miss Italia e con tanti "amici" virtuali...
Questi giochi potrebbero trasformarsi in droghe e portare a scenari come quelli descritti da Film Matrix. Immersi in una realtà virtuale e nutriti tramite macchine...
Dato che il progresso in tal senso è molto probabile, pensate che le conseguenze potrebbero essere così catastrofiche?
E se fossimo già adesso immersi in uno di questi mondi virtuali?
-La suprema felicità della vita è essere amati per quello che si è o, meglio, di essere amati a dispetto di quello che si è. (Victor Hugo)
-Tutto ciò che è fatto per amore è sempre al di là del bene e del male. (Friedrich Nietzsche)
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07/03/2006 18:11
 
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Re:

Scritto da: FedericoFeodor 07/03/2006 16.02
la realtà virtuale trasformerà la nostra vità, e potrebbe addirittura sostituirla...
L'evoluzione dell'industria videoludica è esponenziale (basti pensare ai progressi fatti dall'elementare "Pong" a giochi come "The Sims 2")
Tali "giochi" ricostruiscono già oggi piccoli mondi virtuali piuttosto complessi, dove è possibile fare "quasi" di tutto, e saranno sempre più in grado di simulare le dinamiche della vita reale in virtù proprio del progresso tecnologico (capacità di calcolo delle cpu) che permetterà di riprodurre con sempre maggiore "profondità" le dinamiche della realtà.
In futuro, probabilmente, sarà possibile collegare direttamente il proprio cervello al computer; venendo così inseriti in prima persona all'interno della realtà virtuale ricostruita artificialmente dal "gioco".
Sarà quindi possibile "vivere" qualsiasi tipo di esperienza:possibile, illusoria, onirica, fantastica senza l'ausilio di periferiche, ma direttamente dentro il prorio cervello!
Potremo non più semplicemente "impersonare" i protagonisti di tali giochi, ma addirittura ESSERE in tutto e per tutto NOI i protagonisti.
Il cervello, infatti, è responsabile di tutti gli impulsi che permettono il movimento; una volta "letti" tali impulsi dal computer, noi correremo, salteremo, parleremo ecc. semplicemente PENSANDO...
Potremo così impersonare Alessandro Magno in battaglia, o essere Cristoforo Colombo, oppure sposarci con Marilyn Monroe, conquistare il mondo ecc...
La domanda è: queste realtà virtuali saranno talmente realistiche da sottrarci alla vita reale? Gli unici momenti di vita potrebbere essere quelli in cui mangiamo e dormiamo, infatti questi giochi potrebbero anche simulare una vita in cui siamo ricchissimi, sposati con miss Italia e con tanti "amici" virtuali...




Interessante...
Questo, tra l'altro, confermerebbe che non vi sia una sensata distinzione tra realtà "materiale" e realtà "virtuale": quello che conta è quello che c'è dentro il cervello! (Quindi non vedo neanche una negatività nella realtà virtuale, visto che diverrebbe a tutti gli effetti la nostra vita...)
Volendo, è anche una conferma del fatto che solo chi ha un cervello può "vivere"...

[Modificato da (Upuaut) 07/03/2006 18.20]

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07/03/2006 18:19
 
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Re:

Scritto da: FedericoFeodor 07/03/2006 16.02
la realtà virtuale trasformerà la nostra vità, e potrebbe addirittura sostituirla...
L'evoluzione dell'industria videoludica è esponenziale (basti pensare ai progressi fatti dall'elementare "Pong" a giochi come "The Sims 2")
Tali "giochi" ricostruiscono già oggi piccoli mondi virtuali piuttosto complessi, dove è possibile fare "quasi" di tutto, e saranno sempre più in grado di simulare le dinamiche della vita reale in virtù proprio del progresso tecnologico (capacità di calcolo delle cpu) che permetterà di riprodurre con sempre maggiore "profondità" le dinamiche della realtà.
In futuro, probabilmente, sarà possibile collegare direttamente il proprio cervello al computer; venendo così inseriti in prima persona all'interno della realtà virtuale ricostruita artificialmente dal "gioco".
Sarà quindi possibile "vivere" qualsiasi tipo di esperienza:possibile, illusoria, onirica, fantastica senza l'ausilio di periferiche, ma direttamente dentro il prorio cervello!
Potremo non più semplicemente "impersonare" i protagonisti di tali giochi, ma addirittura ESSERE in tutto e per tutto NOI i protagonisti.
Il cervello, infatti, è responsabile di tutti gli impulsi che permettono il movimento; una volta "letti" tali impulsi dal computer, noi correremo, salteremo, parleremo ecc. semplicemente PENSANDO...
Potremo così impersonare Alessandro Magno in battaglia, o essere Cristoforo Colombo, oppure sposarci con Marilyn Monroe, conquistare il mondo ecc...
La domanda è: queste realtà virtuali saranno talmente realistiche da sottrarci alla vita reale? Gli unici momenti di vita potrebbere essere quelli in cui mangiamo e dormiamo, infatti questi giochi potrebbero anche simulare una vita in cui siamo ricchissimi, sposati con miss Italia e con tanti "amici" virtuali...
Questi giochi potrebbero trasformarsi in droghe e portare a scenari come quelli descritti da Film Matrix. Immersi in una realtà virtuale e nutriti tramite macchine...
Dato che il progresso in tal senso è molto probabile, pensate che le conseguenze potrebbero essere così catastrofiche?
E se fossimo già adesso immersi in uno di questi mondi virtuali?



alla realtà virutale potranno aggiungere tantissimi aspetti... gli altri sensi che mancano attualmente....
questo però non può coprire l'esperienza.....
cullare un bambino che piange perchè ha davvero fame potrà essere sostituito solo da un qualcosa che finge tale azione.... e quindi non sarà reale.
L'utilizzo del cervello a cui può arrivare la macchina è appunto solo quello di una macchia a cui mancano tutte le altre componenti che rendono uomo e persona un cervello ovvero l'esperienza.
Già in passato relatà simili non del computer ma.. di giochi di ruolo tipo dangerous and dragons hanno portato persone al suiciido perchè incapaci di distinguere la vita reale dalla vita "alternativa"
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07/03/2006 21:25
 
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[QUOTEQuesto, tra l'altro, confermerebbe che non vi sia una sensata distinzione tra realtà "materiale" e realtà "virtuale": quello che conta è quello che c'è dentro il cervello! (Quindi non vedo neanche una negatività nella realtà virtuale, visto che diverrebbe a tutti gli effetti la nostra vita...)
Volendo, è anche una conferma del fatto che solo chi ha un cervello può "vivere"... ]



Infatti, la realtà è quella percepita dal nostro cervello; basti pensare ad esperienze come i sogni o le allucinazioni. Nel primo caso il nostro cervello crea una realtà alternativa, nel secondo modifica e distorce la realtà "materiale".
Concordo con la tua conclusione. Solo chi ha un cervello "vive";questo dovrebbe far riflettere sull'aborto.E' assurdo considerare esseri viventi i feti poco sviluppati.


cullare un bambino che piange perchè ha davvero fame potrà essere sostituito solo da un qualcosa che finge tale azione.... e quindi non sarà reale.



Concordo, ma la "profondità" di questa finzione, la sua verosimiglianza sarebbe tale che si potrebbe scegliere volontariamente di rifugiarsi in una seconda vita. Come hai detto tu è gia successo con fenomeni come i giochi di ruolo, e forse in futuro il fenomeno potrebbe aumentare, vista la maggior diffusione dei Videogames rispetto ai giochi di ruolo.


Nemmeno io vedo negatività nella realtà virtuale. Saranno esperienze meravigliose. Ovviamente bisognerà approcciarsi con buonsenso e cognizione, come con i videogames del resto, senza lasciarsi trascinare lontano dalla realtà "vera": dove si vive, si ama, si odia, senza codici binari in mezzo.


[Modificato da FedericoFeodor 07/03/2006 21.29]

-La suprema felicità della vita è essere amati per quello che si è o, meglio, di essere amati a dispetto di quello che si è. (Victor Hugo)
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Re:

Scritto da: FedericoFeodor 07/03/2006 21.25
[QUOTEQuesto, tra l'altro, confermerebbe che non vi sia una sensata distinzione tra realtà "materiale" e realtà "virtuale": quello che conta è quello che c'è dentro il cervello! (Quindi non vedo neanche una negatività nella realtà virtuale, visto che diverrebbe a tutti gli effetti la nostra vita...)
Volendo, è anche una conferma del fatto che solo chi ha un cervello può "vivere"... ]



Infatti, la realtà è quella percepita dal nostro cervello; basti pensare ad esperienze come i sogni o le allucinazioni. Nel primo caso il nostro cervello crea una realtà alternativa, nel secondo modifica e distorce la realtà "materiale".
Concordo con la tua conclusione. Solo chi ha un cervello "vive";questo dovrebbe far riflettere sull'aborto.E' assurdo considerare esseri viventi i feti poco sviluppati.




Già... [SM=x278629]
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Re:

Scritto da: FedericoFeodor 07/03/2006 21.25
[QUOTEQuesto, tra l'altro, confermerebbe che non vi sia una sensata distinzione tra realtà "materiale" e realtà "virtuale": quello che conta è quello che c'è dentro il cervello! (Quindi non vedo neanche una negatività nella realtà virtuale, visto che diverrebbe a tutti gli effetti la nostra vita...)
Volendo, è anche una conferma del fatto che solo chi ha un cervello può "vivere"... ]



Infatti, la realtà è quella percepita dal nostro cervello; basti pensare ad esperienze come i sogni o le allucinazioni. Nel primo caso il nostro cervello crea una realtà alternativa, nel secondo modifica e distorce la realtà "materiale".
Concordo con la tua conclusione. Solo chi ha un cervello "vive";questo dovrebbe far riflettere sull'aborto.E' assurdo considerare esseri viventi i feti poco sviluppati.


cullare un bambino che piange perchè ha davvero fame potrà essere sostituito solo da un qualcosa che finge tale azione.... e quindi non sarà reale.



Concordo, ma la "profondità" di questa finzione, la sua verosimiglianza sarebbe tale che si potrebbe scegliere volontariamente di rifugiarsi in una seconda vita. Come hai detto tu è gia successo con fenomeni come i giochi di ruolo, e forse in futuro il fenomeno potrebbe aumentare, vista la maggior diffusione dei Videogames rispetto ai giochi di ruolo.


Nemmeno io vedo negatività nella realtà virtuale. Saranno esperienze meravigliose. Ovviamente bisognerà approcciarsi con buonsenso e cognizione, come con i videogames del resto, senza lasciarsi trascinare lontano dalla realtà "vera": dove si vive, si ama, si odia, senza codici binari in mezzo.


[Modificato da FedericoFeodor 07/03/2006 21.29]




esatto.. il tutto è determinato dalla pienezza della vita che ognuon ha...... più questa è vuota e più è a rischio di essere manipolato

federico scusa se sulla prima parte dissento ma ti spiego anche perchè. Upuaut di tutto il tuo discorso sottolinea intenzionalmente ( e manipolatoriamenter) la parte in cui dici "vita quindi cervello" . questo perchè è in discussione altrove fra me e lui che la vita ( a mio parere infatti) non è certo tale perchè c'è il cervello o nemmeno perchè lo si usi. Questo perchè infatti io lavoro con persone con enormi menomazioni cerebrali e malgrado questo sono assolutamente vita.. e anche più vita di me.
Solo che il tutto è nato perchè secondo me l'embrione è persona, e secondo Upuaut l'embrione non sarebbe persona perchè non ha cervello.. e anceh il feto non è persona perchè non può usare il cervello ( a suo dire).

Dire che un feto ha un cervello poco sviluppato e per questo non è persona è a dir poco da paragonare alla cultura dela razza ariana.
MOlte persone adulte hanon un cervello sviluppato tanto quanto quello di un feto... eppure ti assicuro che sono persone
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Re: Re:

Scritto da: ghost264 07/03/2006 22.01

Dire che un feto ha un cervello poco sviluppato e per questo non è persona è a dir poco da paragonare alla cultura dela razza ariana.
MOlte persone adulte hanon un cervello sviluppato tanto quanto quello di un feto... eppure ti assicuro che sono persone



preciso la mia definizione di "feto poco sviluppato".
I primi abbozzi dei tessuti che costituiranno il cervello si iniziano a formare solo dopo la 4° settimana di gravidanza.Alla 5-6 iniziano a formarsi i primi neuroni e ha inizio lo sviluppo di cervello e midollo spinale.Prima di allora non esiste alcuna attività celebrale, nè organi,nè arti; non si tratta di essere vivente, ma solo di un minuscolo agglomerato di tessuti (pochi millimetri di grandezza)
Secondo me deve esserci almeno una forma minima di attività celebrale per considerare vivo un essere, e le persone con forme di menomazione celebrale (anche gravissima) hanno tale attività, mentre il feto del primo mese e mezzo di vita non possiede ancora i requisiti minimi per iniziare a "costruire" il cervello.

Per come la penso io, il feto diventa essere vivente nel momento in cui si realizzano i primi collegamenti neurologici e il feto inizia a "vivere" in uno stato paragonabile a quello del sonno.(credo che ciò si verifichi tra il 2-3 mese)




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Re: Re: Re:

Scritto da: FedericoFeodor 07/03/2006 23.16


preciso la mia definizione di "feto poco sviluppato".
I primi abbozzi dei tessuti che costituiranno il cervello si iniziano a formare solo dopo la 4° settimana di gravidanza.Alla 5-6 iniziano a formarsi i primi neuroni e ha inizio lo sviluppo di cervello e midollo spinale.Prima di allora non esiste alcuna attività celebrale, nè organi,nè arti; non si tratta di essere vivente, ma solo di un minuscolo agglomerato di tessuti (pochi millimetri di grandezza)
Secondo me deve esserci almeno una forma minima di attività celebrale per considerare vivo un essere, e le persone con forme di menomazione celebrale (anche gravissima) hanno tale attività, mentre il feto del primo mese e mezzo di vita non possiede ancora i requisiti minimi per iniziare a "costruire" il cervello.

Per come la penso io, il feto diventa essere vivente nel momento in cui si realizzano i primi collegamenti neurologici e il feto inizia a "vivere" in uno stato paragonabile a quello del sonno.(credo che ciò si verifichi tra il 2-3 mese)







e perchè?= perchè l'essere vivente dovrebbe avere inizio allora? ( iprimi collegamenti comunqu avvengono alla 5 settimana)
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si tratta di un processo che "ha inizio" come dici tu, ma che non ha ancora generato nulla di effettivamente "vivo" nulla che si possa "uccidere" tramite l'aborto, è solo l'inizio di un processo, non ancora di una vita.
Ragionando in questi termini dovremmo considerare vivi anche spermatozoi,ovaie,cromosomi ecc.. in quanto membri attivi di questo processo di vita
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Re:

Scritto da: FedericoFeodor 08/03/2006 1.36
si tratta di un processo che "ha inizio" come dici tu, ma che non ha ancora generato nulla di effettivamente "vivo" nulla che si possa "uccidere" tramite l'aborto, è solo l'inizio di un processo, non ancora di una vita.
Ragionando in questi termini dovremmo considerare vivi anche spermatozoi,ovaie,cromosomi ecc.. in quanto membri attivi di questo processo di vita



è meglio parlarne enll'apposito topic inerentela fecondazione assistita. Ma il concetto lo sai bene.. quelle singole cellule se lasciate solo non diventeranno mai un uomo...... l'embrione può divenire solo uomo se lo si lascia vivere
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Infatti, sarebbe meglio parlarne nell'apposito topic.
Cmq, non ti offendere, ma resto convinto delle mie ragioni
[SM=x278629]
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Re: Re: Re:

Scritto da: FedericoFeodor 07/03/2006 23.16

Secondo me deve esserci almeno una forma minima di attività celebrale per considerare vivo un essere, e le persone con forme di menomazione celebrale (anche gravissima) hanno tale attività, mentre il feto del primo mese e mezzo di vita non possiede ancora i requisiti minimi per iniziare a "costruire" il cervello.

Per come la penso io, il feto diventa essere vivente nel momento in cui si realizzano i primi collegamenti neurologici e il feto inizia a "vivere" in uno stato paragonabile a quello del sonno.(credo che ciò si verifichi tra il 2-3 mese)





[SM=x278683] [SM=x278683]

[Modificato da (Upuaut) 08/03/2006 16.03]

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Re:

Scritto da: FedericoFeodor 08/03/2006 11.05
Infatti, sarebbe meglio parlarne nell'apposito topic.
Cmq, non ti offendere, ma resto convinto delle mie ragioni
[SM=x278629]


figurati io non mi offendo per le idee diverse ( per gil insulti ovviamente sì)
caso mai mi accendo perchè difendo le mie idee e quelli che per me sono valori, così come credo che faccia anche tu per quelli che osno i tuoi valori

su questo infatti io non credo che nessuno potrebbe mai fermarmi nel salvaguardare la vita di un uomo indipendentemente dalle sue funzioni cerebrali... il mio senso della vita è infatti questo
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Re: Re:

Scritto da: (Upuaut) 08/03/2006 16.02


Sono d'accordo.
Tra l'altro, sull'inizio della vita si sta facendo un discorso interessantissimo proprio qua:

www.freeforumzone.com/viewmessaggi.aspx?f=66197&idd=32&p=3




direi che non è il caso di rimandare a topic al di fuori del forum stesso
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Re: Re: Re:

Scritto da: ghost264 08/03/2006 17.04


direi che non è il caso di rimandare a topic al di fuori del forum stesso



Direi che non è il caso di dirmi cosa devo scrivere.. [SM=x278660]
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evitiamo per cortesia link ad altri forum, per lo meno senza aver chiesto prima il permesso

grazie
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