di Clarissa Pinkola Estés
...tanto perchè questo non è un libro, è un percorso e poi per nina che tra Lobe ci s'intende
"Vive nel verde che sbuca tra la neve, vive negli steli fruscianti del morente grano d'autunno, vive dove i morti vengono per un bacio, e i vivi inviano loro preghiere. Vive nel luogo in cui si fa il linguaggio. Vive di poesia e di percussione e di canto..."
Leggevo questa sera il posto di nina sul libro “Donne che corrono coi lupi” e mi chiedevo quando ne cominciai la lettura, quanto tempo è passato da quella volta che ne tolsi la sovracopertina (le odio!) ed ora vaga per la casa d’un bellissimo rosa pesco. La curiosità nacque, come per quasi tutti i libri, dal titolo:
Donne che corrono]...e già l’affermazione m’era del tutto familiare
coi lupi...fierezza, indipendenza, tenacia ed occhi profondamente espressivi scrigno di assoluta coerenza ed incontenibile dolcezza, ma cosa mi svelava quel libro, cosa mi portava oltre alle immagini, alle favole e alle situazioni fantasiose? C’era e c’è tutt’ora un sottilissimo filo che continua a legarmi al Brutto Anatroccolo, alla Donna scheletro o a Barbablù e non si tratta solo d’un solletichio (si dice?) alla fantasia di bimba né solo di un’esigenza inconscia di liberare immagini o sensazioni ancestrali ( perché si sa, più si è piccoli più si è vicini alla vera parte istintuale, naturale). E’ pura coscienza cosciente, la classica sensazione che “fa star bene” e fa chiudere il cerchio completando un percorso, prevalentemente mentale, di ricucitura d’anima e di riequilibrio vitale. Ci si trova tra morte, vita, rinascita, trasformazione come si stesse percorrendo volontariamente la mappa delle propria parte più istintiva e ad ogni curva, salita o discesa ci si ricongiunge a sè stessi fortificati e sicuri del prossimo passo. Questo libro nutre all’interno e dona all'esterno.
buona serata
anto
[Modificato da Antonellat 09/04/2007 21.59]
[Modificato da Antonellat 09/04/2007 22.02]