VARI

Va bene che la virtus ha asfaltato Belgrado, ma i 5 punti di Belinelli con estrema autorevolezza, nonchè l'assist, nonchè la decina di minuti (scarsa) di campo in eurolega, mi sembrano ELEMENTI che si possono chiamare INDIZI.

Ma ragazzi, pressione o meno, dare il cambio a Le Roi alla fine, è stato un onore e un onere che il buon Valerio (con Consolini ad avvallare il tutto) gli ha lasciato mica per nulla.




Marco (Belinelli, n.d.r.) ha sedici anni e credo sia pronto mentalmente e fisicamente per giocare a un buon livello. Dovete però stare attenti a quello che scrivete per non rischiare di bruciarlo"

Antoine Rigaudeau (da webbasket)

La memoria non è altro che la capacità del cervello di conservare informazioni per tempi più o meno lunghi. Tale meccanismo consente di incamerare le esperienze, richiamandole poi in occasioni opportune: senza la memoria non saremmo capaci di apprendimento, vivremmo esclusivamente nel presente ed avremmo, quindi, una autocoscienza molto limitata. Belinelli apre gli spazi di memoria dimenticati. Intercapedini del cervello piene di nomi, visi e sorrisi. Occhi che fulminano. I volti di Riva, Gentile, Esposito, Marzorati in un tourbillon di giocate belle da ricordare. Il fatto che un campione esca dal campo e lasci il posto ad un giovane virgulto, cestista in erba, dotato di grande talento è da leggersi come un libro nuovo che fa amare vecchie verità. Non mi interessa se Belinelli non è ancora un campione. Non mi interessa neppure sapere se il germoglio fiorirà. Tutti sanno che più che il seme contano le mani del giardiniere e le situazioni ambientali per far crescere bene la pianta. Oggi applaudo l’intuizione di Bianchini. Il tempismo del “Vate” che non è stato ne sarà mai più votato allenatore dell’anno ha fatto bene alla pallacanestro italiana; ha dato un senso ad una partita senza storia e a storie di dipartite.
Un brivido per la schiena provato altre volte. Esordi di campioni che ancora calcano i campi di basket. Esordi di campioni che sono volati in cielo per uno scontro in auto o per errori cardiaci di fabbricazione. Talenti. Fiori che per poco tempo hanno rallegrato la mia passione nello sport che sfida la forza di gravità, ma che molto hanno fatto a me e alle persone che hanno avuto l’onore di incrociare il loro cammino. Ora però le domande cominciano a martellare la mente: Perché si deve pagare la pavidità di prima con la temerarietà di poi? Perché non abbiamo mai d’imparare? Verrà il tempo che le scelte saranno per forza e non per decisione, ma siccome gli uomini ammirano in germe quei vizi di cui poi aborriscono i frutti, siamo oggi ad osannare chi vince senza costruire e qualche volta, anche, distrugge. Dico questo consapevole, comunque, che di rado la forza della ragione prevale sulla ragione della forza. Cosa sto affermando? Dico che è ora di finirla di pensare che i mali della pallacanestro si sistemino per conto loro. Che basti solo che ogni tanto nasca e cresca qualche talento senza essere coltivato. Che si sperperino un mare di soldi per assoldare mercenari. Quando i soldi non c’erano, e non c’erano per nessuno, le società assumevano buoni allenatori, istruttori che costruivano. Le società avevano progetti e pianificavano. I giornalisti non erano buonisti per forza e portavoce del partito della maggioranza. Ogni tanto c’era il “Campana”, il “Grigoletti” il “Giordani” che GRIDAVA se le cose andavano male. Chissenefrega se una squadra italiana farcita di americani vince facile contro un’altra costruita al medesimo modo ma con meno talento. E' il fantabasket dei General Manager che andiamo ad applaudire o lo sport più bello del mondo? Siamo arrivati ad ammirare il Direttore Sportivo che riesce a scovare lo straniero più conveniente visionando filmati, cassette fornite da procuratori maneggioni e non ha mai visto una partita del proprio settore giovanile e non sa che i giocatori di basket esistono anche da noi! Sì! i bambini nascono anche da noi, come in Francia e in Spagna per citare due paesi dell’area Euro che hanno sfornato giocatori da NBA. D’altra parte la maggior parte dei Direttori Sportivi sono da considerare veramente dei veri scienziati: Tra le loro scoperte più grandi va compresa anche l’arte di giudicare i giocatori senza averli mai visti. Meno male che ogni tanto ci pensano i fatti a confutare le teorie.

non tifo virtus bologna altrimenti non l'avrei detto: ma ora dico "GRAZIE PER SEMPRE BIANCHINI!".

Sarà anche cacciato, o non so che ma se nel futuro evremmo un grande giocatore, e per di più il suo caso può fare esempio...beh GRANDE VATE.
Belinelli da 32 minuti di Eurolega contro McDonalds è da paura!
Facendo una rapida ricerca, era una marea di tempo (Stojakovic) che uno stragiovanissimo come lui non era nei taccuini NBA (e vi garantisco che c'è già ora).

A proposito di Belinelli, segnalo www.marcobelinelli.supereva.it, sito personalizzato (non esattamente la cosa migliore per un 17enne) sul Le Roi de noantri. Per sapere, tra l'altro, che i compagni di squadra lo chiamano Sfigiuz...attendonsi spiegazioni...