Covoni alla fine dell'estate
1890-1891
olio su tela; 60 x 100
Parigi, Musée d'Orsay
Monet, nel suo studio ossessivo degli effetti della luce sugli oggetti nelle diverse ore e condizioni atmosferiche, realizza anche due serie di dipinti (la prima nel 1888, la seconda, cui questo quadro appartiene, nel 1890) dedicate ai covoni di fieno che vedeva affacciandosi dalla finestra della casa di Giverny. E' proprio vedendo all'improvviso la riproduzione di uno dei "covoni" di Monet, casualmente capovolta, che una ventina d’anni dopo il pittore russo Kandinskij avrebbe 'scoperto' l'intensità poetica della pittura astratta, secondo quanto racconta in un testo autobiografico.
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Pioppi
1891
olio su tela; 79 x 81
New York, Metropolitan Museum of Art
Monet si dedicò alla serie dei pioppi a partire dal 1890, quando si accentuò sempre di più il suo interesse per la ripetizione dei soggetti nelle diverse ore del giorno e condizioni di luce. Rimase molto impressionato da un gruppo di questi alberi in riva all'Epte e, saputo che stavano per essere tagliati e venduti all'asta, dopo essersi rivolto senza successo al sindaco, ottenne che il compratore, dietro compenso, tenesse ferma l'offerta fino a che lui non avesse completato i suoi dipinti.
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Portale, armonia in blu
1893-1894
olio su tela; 91 x 65
Parigi, Musée d'Orsay
Nel 1895 Monet espose da Durand-Ruel venti tele della serie della Cattedrale di Rouen, selezionate tra le oltre cinquanta dipinte sullo stesso soggetto tra 1892 e 1893. I dipinti suscitarono vivissima ammirazione, specialmente da parte di Clemenceau, uomo politico di primo piano in Francia, estimatore di Monet (fu lui a volere l'acquisizione statale delle Ninfee dell'Orangerie). Forse la pittura delle serie (covoni, cattedrali, ninfee) dei suoi anni tardi è il lascito più fecondo di Monet all'arte del XX secolo.