MUSICA
"ANDREA", IL NUOVO ALBUM DEL GRANDE TENORE
E BOCELLI SI DÀ AL POP
Tredici canzoni scritte per lui, o prestategli, da artisti del calibro di Amedeo Minghi, Mango, Lucio Dalla. «È un disco fatto in casa», dice lui. «E spero che si senta».
«Bravo papà, finalmente hai pensato anche a noi...». La frase pronunciata praticamente all’unisono da Amos, nove anni, e Matteo, sette, i due figli di Bocelli, hanno fatto a papà Andrea un grande piacere.
«Ho capito che, per una volta, cambiando strada avevo avuto un’intuizione giusta», spiega. «Basta romanze, basta opere liriche», hanno ribadito i due ragazzi, «almeno facendo un’eccezione ci hai regalato una musica più vicina a noi! Quindi adesso puoi tornare a essere il Bocelli di sempre...».
Il nuovo album – il 15° da quando, esattamente dieci anni fa, scoperto da Caterina Caselli, il cantante toscano ha inciso Il mare calmo della sera – «è stato interamente fabbricato fra le quattro mura di casa e credo se ne avverta il calore», dice Andrea. «Non pretendo certo che se ne percepisca interamente l’atmosfera, ma è evidente che, all’interno del luogo dove abitualmente vive, uno si sente più libero e sceglie il momento migliore per esprimersi, non ha vincoli, non ha pungoli e si sente carico di tutta quell’energia positiva di cui solo la propria casa è dotata, e tutto questo gioca a favore del progetto in modo più che tangibile. Il resto va ascoltato e io mi auguro con tutto il cuore che possa essere una buona compagnia, sincera e fedele...».
Cinquanta milioni di dischi venduti nel mondo, di cui ben 18 milioni del solo Romanza del 1997, hanno fatto di Andrea Bocelli una star internazionale che contende, e spesso supera, la fama di "Big Luciano", che è la definizione data dagli americani a Pavarotti.
Collaboratori e fuoriclasse
Cinquanta milioni di dischi praticamente con la stessa squadra. «Squadra che vince non si cambia», è il pensiero di Bocelli, nonché un’antica regola calcistica. Così, anche per questa avventura pop, che arriva dopo la doppia esperienza operistica di Tosca e Trovatore, Andrea ha schierato in campo i fedelissimi collaboratori, ed ecco la formazione ufficiale del gruppo che ha realizzato i 12 brani, più uno sorprendente come "bonus" aggiuntivo a chi comprerà il disco: Mauro Malavasi, Celso Valli, Beppe Vessicchio, Corrado Rustici e gli stranieri Jack e Steve Powers.
In più ci sono i fuoriclasse che, con il loro contributo determinante, hanno fatto nascere questo "Bocelli pop", piacevolissimo all’ascolto e pirotecnico per l’alternarsi di stili diversi. Per Andrea hanno scritto canzoni Mango (L’attesa), Enrique Iglesias (Un nuovo giorno), Amedeo Minghi (Per noi), Giuliano Sangiorgi, il cantante dei Nagramaro, un giovane gruppo rock italiano che è stato accostato nello stile ai Coldplay e ai Radiohead (Le parole che non ti ho detto), Mario Reyes, della famiglia dei Gipsy King, che duetta con Andrea, Lucio Dalla (Quante volte ti ho cercato).
Il duetto con una dodicenne
Prima di raccontare brevemente gli "incontri" tra Bocelli e tutti questi artisti, riveliamo il segreto del "bonus": si tratta di Go where love goes, che Andrea canta in coppia con Holly Stell, un’incredibile voce femminile che nasconde l’età di chi la possiede, una bambina californiana di 12 anni, che proprio con questo pezzo farà da colonna sonora al film The Lazarus child, di imminente uscita, con Andy Garcia, Angela Bassett e Frances O’ Connor. Un pezzo davvero singolare e gradevolissimo, anche se si dimentica che quella voce femminile ha soltanto 12 anni.
C’è, poi, un’altra canzone, Semplicemente (canto per te), che ripropone Maurizio Costanzo nelle vesti di autore di canzoni. Dice "mister talk show": «La canzone è un modo semplice di vedere le cose. Si potrebbe dire: canto come riesco, ma canto per te. I sogni dei bambini poggiano spesso sulle ali della speranza, in attesa che il destino li faccia avverare. Ognuno di noi, lo sappiamo, si porta dentro il bambino che è stato: tutti siamo stati dei grandi sognatori. Perciò i sogni di un bambino, anche del bambino che è dentro di noi, rappresentano la continuità della vita e del futuro».
Costanzo, che aveva già "regalato" a Mina Se telefonando, ha scritto Semplicemente insieme a Nick the Nightfly, mitico disc-jockey della radio.
Quanto alle canzoni degli altri illustri autori che hanno sentito il desiderio di scrivere per Bocelli, c’è quella di Amedeo Minghi, Per noi. Secondo l’autore, che è particolarmente sensibile alla descrizione dei sentimenti attraverso la musica, ma anche per Bocelli, è una delicata composizione d’amore dalle atmosfere poetiche, che portano al "suono del tramonto".
L’attesa, scritta da Mango, è una ballata pop che Andrea canta con la stessa passione e lo stesso sentimento rivelato per la prima volta in Romanza. E questo è davvero un ottimo auspicio.
La canzone Quante volte ti ho cercato Lucio Dalla l’aveva scritta per sé e inclusa in un suo disco. Quando Bocelli l’ha sentita ha talmente insistito per poterla inserire nel suo nuovo album che Lucio non ha saputo dire di no.
«Un tributo ai miei genitori»
«Questo pezzo», spiega Bocelli, «si avvale di un’orchestrazione sognante e voluttuosa che fa da sfondo agli echi di un’epoca molto diversa da quella della musica pop, quando innocenti sogni romantici venivano diffusi con uno stile e una raffinatezza unici».
Memorabile il duetto con il chitarrista Maori Reyss, il più giovane della famiglia che ha creato i Gipsy King; ha suonato con maestri come Manitas de Plata e Paco de Lucia ed è considerato, dice Andrea, «il più grande cantante e chitarrista della nuova generazione di artisti della Camargue». Ancora due parole su Holly Stell: da grande vuol fare la cantante d’opera e per questo continua a studiare con grande impegno. Recentemente ha cantato alla Casa Bianca in un concerto in mondovisione.
Ultima curiosità sul titolo dell’album: perché Andrea?
«Perché questo è il nome che mi hanno dato i miei genitori, ed è un bel nome. Andrea è quindi un tributo dedicato proprio a loro».
Gigi Vesigna