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23/10/2003 09:40 | |
NEI PARCHI? NIENTE CACCIA MA TUTELA DELLA NATURA
E AGRICOLTURA BIOLOGICA.
Il coro di "no" alle modifiche della legge 157/92 sulla tutela della fauna
selvatica e la disciplina della caccia si arricchisce dell'autorevole voce
di Confagricoltura, che ha ribadito con un comunicato la propria opposizione
alle paventate modifiche della legge. Ciò a conferma delle gravi
preoccupazioni che ormai da tempo LIPU, WWF, LAC, LAV, Animalisti Italiani e
DeA manifestano sul tema. Il Governo sembra tuttavia seguire la strada
opposta, come confermato dalla convocazione da parte del Ministero dell'
Ambiente di un tavolo tecnico -da cui gli ambientalisti sono stati
puntualmente esclusi - per discutere di prelievo venatorio nelle aree
protette. Un'iniziativa particolarmente grave, segnale ulteriore della
tendenza a rimettere in discussione le conquiste fondamentali della
legislazione ambientale italiana.
"La caccia nei parchi, compresi i suoi surrogati -notano le associazioni
animaliste ed ambientaliste - è un tema che appartiene al passato. I parchi
sono luoghi di tutela della natura, di agricoltura biologica, di educazione
ambientale. Nei parchi gli animali devono essere protetti e le persone poter
passeggiare serenamente, senza rischiare incidenti di sorta. La società
civile nella sua quasi interezza dice no a queste assurde iniziative e
chiede più sicurezza, più tutela per gli animali, più opportunità di
sviluppo vero e in armonia con la natura".
Raccogliendo e rilanciando l'invito di Confagricoltura, peraltro in linea
con quanto già espresso pubblicamente da Coldiretti e da altri attori del
mondo agricolo, le associazioni ambientaliste e animaliste chiedono dunque
di avviare una seria discussione sui problemi della natura in Italia e le
loro connessioni con le questioni agricole, turistiche, imprenditoriali,
rendendosi disponibili all'apertura di un tavolo di confronto a partire
proprio dall'opposizione a "caccia selvaggia".
LIPU - WWF - LAC -LAV -Animalisti italiani, DeA
Roma, 22 ottobre 2003
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