Denuncia a «Striscia la notizia» di una pensionata. La donna non ha versato il denaro. La replica: non dormirai più
«Non ha vinto? Con 4 milioni leviamo il malocchio»
La figlia di Vanna Marchi vende in tv i «numeri fortunati» del Lotto. Poi propone sortilegi a pagamento
MILANO - La voce di Stefania Marchi è meno stridula del solito. E’ secca, tagliente, mentre sibila al telefono a una pensionata incredula: «Lei si merita tutto il male del mondo». Con la stessa intonazione, alla signora che si lamenta non avere dormito per la paura, profetizza cupa: «Lei non dormirà mai più». E’ l’epilogo di una vicenda grottesca, che vede protagonisti Fosca Marcon, una pensionata di 71 anni, spalleggiata segretamente dalla troupe di Striscia la notizia , e Asciè, una società che organizza televendite e che fa capo tra gli altri alla figlia di Vanna Marchi, Stefania, e all’inseparabile «maestro» brasiliano Mario Pacheco Do Naisimento. Tutto comincia con la vendita di numeri «vincenti» per il lotto a 300 mila lire. Finisce con una diagnosi di «influssi negativi» per la signora e con la richiesta di quattro milioni come rimedio anti-malocchio. La trattativa naufraga tra le minacce di una furibonda Stefania Marchi, l’incredulità del presunto fiduciario del «maestro», sorpreso dalle telecamere, il sorriso un po’ impensierito della signora Fosca e il trionfo della premiata coppia Greggio & Iacchetti, che nella prima puntata hanno radunato oltre 12 milioni di telespettatori davanti al video di Canale 5. La capostipite è Vanna - alias «Lady alga» o «Regina degli scioglipancia»: vendeva in tv a colpi di «d’accordoooo» farmaci dimagranti e integratori cinesi («erbe che crescono solo in Cina dove non c’è inquinamento»). Poi ci furono i nove giorni di carcere per bancarotta fraudolenta, il declino e la rinascita al fianco della figlia Stefania. Da qualche anno la coppia è diventata un trio, grazie all’arrivo del maestro Do Naisimento, il santone brasiliano esperto di talismani, sali consacrati, numeri del lotto e «scudi protettivi» per le famiglie. La vendita dei «numeri vincenti» del lotto era già stata bloccata una volta dal Garante del mercato per «pubblicità ingannevole» nel 1998: la trasmissione, si diceva, creava «illusori convincimenti». Provvedimento inutile, evidentemente, visto che la signora Fosca pochi giorni fa si è vista offrire per 300 mila lire una quaterna vincente. Numeri, le avrebbe detto una segretaria della società, sognati da Vanna Marchi in persona e poi elaborati dal «maestro». Convinta dal figlio, la donna finge di stare al gioco e chiama Striscia la notizia . La trattativa va avanti per giorni, con colpi di scena a ripetizione. Per vincere al lotto, spiegano dalla sede di Asciè in via Zuretti a Milano, basta mantenere «la mente sgombra» e «pensare intensamente al maestro». La mancata uscita dei numeri viene attribuita a non meglio identificati «influssi negativi», che sono del resto provati dalla resistenza all’acqua della bustina di sale fornita insieme ai numeri («Non si è sciolto dopo una settimana? Oh mamma mia, è una tragedia, qualcuno le vuole male»).
Dopo varie telefonate, con continue richieste sull’età («Davvero ha 71 anni? Ma vive sola?»), ci si convince evidentemente che si può alzare il tiro. Parte la richiesta di quattro milioni di lire in contanti per scacciare il malocchio. Tutto registrato da Striscia . La donna trasecola, ma recita benissimo. La segretaria spiega il rito purificatorio: «Dovrà mettersi allo specchio e pensare al maestro. Oggi non mangi carne rossa, non beva vino e dorma con biancheria intima bianca». Fosca riesce a non ridere e acconsente. Il giorno dopo, di fronte all’«uomo di fiducia del maestro», Fosca annuncia di averci ripensato. Segue la brusca telefonata di Stefania e la comparsa in scena dell’inviato di Striscia Gimmy Ghione, che gli chiede spiegazioni. L’emissario nega l’evidenza: «Quali quattro milioni?». A telecamere spente, la signora Fosca è soddisfatta, ma un po’ turbata dalla telefonata con Stefania. Che del resto sembra seguire fedelmente le orme della madre, la quale ha cominciato con il chiamare «cornuti» i telespettatori e di recente si è rivolta con affetto ai suoi «nemici»: «Le persone che mi hanno fatto del male finora sono quasi tutte morte. Entro il 2003, comunque, saranno tutti sottoterra».
Alessandro Trocino
FONTE:
Corriere della Sera <html>
El
Niño
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