Rieccomi; buona lettura.
1. Drago.
Riporto come richiesto nuovamente la descrizione di Angren con formula alternativa al "prediletto" di cui sopra. Il resto è invariato.
Descrizione di Angren rivista
ANGREN, il Silenzioso Conosciuto come il Silenzioso, Angren è una creatura antica e paziente che vive un'esistenza molto contemplativa ed ascetica, concedendo se stesso alla vista altrui, persino dei propri simili, molto raramente. In quanto entità vicina al volere di Raswa-ti, l'essenza fondamentale della sua vita risiede nella meditazione e l'isolamento eremtico, nella comprensione dei misteri inerenti l'arcano e il costante, perpetuo sforzo nell'avvicinamento al divino. Anche se il suo atteggiamento distaccato e la sua tendenza all'isolamento potrebbero essere erroneamente interpretati come disinteresse verso il mondo e le sue specie, in realtà Angren è una creatura perfettamente consapevole della natura duale del potere e della conoscenza, come del fatto che grandi misteri e grandi minacce siano spesso due facce della stessa medaglia. Il suo animo è interamente e profondamente votato al bene superiore, il che lo porta in genere a giudicare e manifestarsi con grande moderazione ma anche ad agire con estrema inflessibilità e talvolta anche ferocia quando ritiene che sia veramente necessario farlo. È una creatura di animo buono nel senso più puro del termine; da una parte ama dispensare la propria saggezza ed i saperi accumulati nel corso della sua lunga vita con benevolenza ai pochi cui riconosca la giusta dose, in egual misura, di purezza d'intenti e intelligenza, dall'altro arriva a dimostrarsi inflessibile, rigido e persino spietato nei riguardi di chi reputa indegno o malvagio. Non tollera gli smidollati e i deboli, odia la vanità e le frivolezze e crede che ogni essere vivente abbia un ruolo ed un destino stabilito dal divino al quale non è possibile sottrarsi.
Ama la propria specie e la ritiene genuinamente superiore alle altre, principalmente in virtù della sua longevità e della sua vicinanza agli Dei, ma interpreta questa superiorità come una sorta di mandato divino di protezione. Anche se nella sua ottica millenaria gran parte degli affanni delle creature mortali sia fondamentalmente priva di rilevanza, il che porta Angren ad agire in modo diretto estremamente di rado, si ritiene un custode ed un guardiano in grado di agire con estrema determinazione nel momento del bisogno, i favore del bene e dell’equilibrio.
Angren, come emanazione della Dea Raswa-ti, rappresenta lo sforzo costante nella comprensione dei misteri, degli accadimenti storici e della magia in tutte le sue manifestazioni. Ne incoraggia l’utilizzo responsabile anche da parte dei mortali e combatte quello che reputa pericoloso e malvagio. Il suo grande interesse per la storia e per le culture dell’Aengard s’intreccia nella sua curiosa passione per gli oggetti magici di ogni tipo, in quanto manifestazione al contempo dell’estro creativo e della sapienza arcana delle razze mortali che lui ammira molto. Reputa inoltre gli oggetti magici una ‘cristallizzazione’ di talune manifestazioni magiche, il che gli permette di studiarle, catalogarle e collezionarle.
2. Natura Manifesta.
Riporto nuovamente entrambi i segni nella loro forma rivista e corretta:
- Ad ogni utilizzo della magia, le vene dalle mani fino al collo risplendono di una tenue luce bianca, visibile attraverso la sua pelle.
- Altezza notevolmente aumentata, da 169cm a 184cm, con conseguente sviluppo muscolare.
3. Rapporti
3.1: Rahadin Drakaal. Cosa - ed eventualmente come - cambierebbe in funzione del rapporto con Ayaeqlar?
Sicuramente il rapporto tra Rahadin ed Ayaeqlar cambierebbe nei suoi presupposti, così come il rapporto nei suoi attuali termini di certo porrà Rahadin in una prospettiva differente rispetto al suo eventuale risveglio. Non trovo semplicissimo rispondere a questa domanda se non in termini piuttosto generici, ma quanto mi sento di assumere con assoluta certezza è che Rahadin - già molto legato sentimentalmente ad Ayaeqlar - ravviserà nell'amore che prova per lei degli elementi di predestinazione, incominciando a realizzare come il loro rapporto nato apparentemente per caso sia in realtà parte di una sorta di piano divino. Dal suo punto di vista questo aggiungerà sicuramente un ulteriore livello d'importanza e profondità al loro legame il quale manterrà di certo la sua dimensione personale e romantica, ma la trascenderà anche.
3.2: Stessa domanda di cui sopra, rispetto a Karev.
La risposta si ricollega in parte a quanto ho già espresso nella risposta precedente. L'unico contatto che per il momento Rahadin ha avuto con Karev si è naturalmente incentrato sul suo rapporto con Ayaeqlar; possiamo dire che Rahadin abbia realizzato esattamente cosa sia un Drakaal proprio nel momento in cui ha avuto a che fare con Karev. Questo incontro ha lasciato in Rahadin un senso come d'inadeguatezza, di sentirsi altro non solo ovviamente rispetto a Karev ma anche rispetto alla stessa Ayaeqlar. Questo timore che porta Rahadin a vedere Karev come un'entità in qualche modo respingente scomparirà in virtù del senso di predestinazione di cui Rahadin si sentirà partecipe; comprenderà e contestualizzerà meglio il punto di vista di Karev, e risentirà ovviamente dell'opinione di Angren nei confronti di Karev.
Nonostante le personalità differenti dei due draghi, Angren riconoscerà ovviamente a Karev la sua collocazione gerarchica dovuta all'essersi risvegliato prima di lui. Gli concederà - nei suoi termini e con i suoi modi - amicizia e complicità e condividerà con lui la responsabilità della protezione della razza.
3.3: Quale sarà l'atteggiamento di Rahadin Drakaal rispetto a tutti i suoi parirazza?
Il risveglio di Angren porterà alla nascita del legame di tipo familiare che Rahadin incomincerà naturalmente a provare nei riguardi degli altri Drakaal, pertanto il suo atteggiamento nei confronti degli altri sarà una sorta di sintesi tra le caratteristiche peculiari del carattere di Angren e del suo, specialmente nei punti in cui essi s'intersecano e si sovrappongono esaltandosi vicendevolmente. L'aspetto rilevante in questo ambito credo sia la tensione prioritaria alla protezione della razza, la quale si esprimerà fondamentalmente nello sforzo di Rahadin di essere presente per gli altri Drakaal nel momento del bisogno, sentendosi parte attiva ed integrante del destino della razza. Lo farà sia in maniera per così dire passiva, mettendo a disposizione degli altri Drakaal la propria saggezza e la propria conoscenza della magia, sia in maniera proattiva scagliandosi ferocemente contro quanto lui immagina possa costituire una minaccia per i Drakaal. Nella normalità della situazione tenderà ad essere fedele alla sua personalità riservata, quasi distaccata, ma non smetterà mai di essere vigile e attento, nei limiti ovviamente delle sue possibilità, a quanto riguardi i suoi parirazza. Questa linea di comportamento ovviamente terrà conto anche di quanto previsto 'per natura' dal malus derivante dall'Orgoglio Draconico.
4. Raswa-ti.
Siccome hai espresso già in modo chiaro e netto la spiritualità di Rahadin ed Angren, ti chiedo un approfondimento introspettivo rispetto al culto del Drago. E ritorno sui Druidi.
4.1: Quale sarà il pensiero del Drago rispetto alla Campionessa di Raswa-ti, per esempio? Si sentirà inferiore, superiore oppure alla pari? E degli altri Druidi? Quali sentimenti saranno rivolti a loro? Questi sono solo input, ritieniti libero di spaziare fin dove riesci rispetto al tema.
In quanto entità prossima al volere della dea Raswa-ti, Angren non può che vedere positivamente nel complesso tutto l'Ordine; egli lo ammira non soltanto in funzione alla sua vicinanza alla dea, ma anche perché sente vicini a lui i principi che lo ispirano sia in relazione all'argomento magico che al tema della conoscenza in generale. Angren è un'entita antica, ma lo è anche l'Ordine ed il potere e la conoscenza che esso custodisce e si tramanda da tempo immemore. Questo non implica che Angren si sentirà a sua volta un Druido, né potrebbe mai sentirsi un pari di degli umani per quanto veda positivamente il loro impegno. Il drago è più propenso ad osservare e considerare l'Ordine nel suo insieme più che valutarne l'importanza in base ai singoli individui che ne fanno parte, perché per quanto rispetti il loro operato li ritiene null'altro che una parte transitoria, come dei tasselli di qualcosa di molto più grande; in prima istanza l'Ordine, che sopravviverà ad ognuno di essi, ed in ultimo il volere di Raswa-ti. La percepita superiorità del drago comunque preciso vada configurata nei termini già espressi in precedenza. Per Angren sentirsi un essere superiore non implica affermare una volontà di dominio, ma anzi avere il dovere di aiutare i meritevoli nel momento del bisogno e di schiacciare i nemici dell'equilibrio.
Nei confronti di Dhana, ammesso che egli la riconosca non solo come figura apicale dell'Ordine ma anche come portatrice dello spirito divino, il discorso è un po' diverso: è un'umana e questo lo porterà senza dubbio a sentirsi altro da lei, ma realizzerebbe la sua vicinanza alla dea come qualcosa che proprio in onore di Raswa-ti è tenuto a rispettare ed onorare. Le darebbe ascolto, la proteggerebbe e la percepirebbe quanto meno come sua pari nel disegno divino.
4.2: Rahadin Drakaal, conscio e partecipe del pensiero di Angren, come si sentirà rispetto a quanto sopra?
Comprenderà la differenza tra la sua prospettiva e quella di Angren, il quale comunque non metterà mai in dubbio il proposito di Rahadin di essere parte dell'Ordine. Probabilmente il legame quasi familiare che Rahadin ha con il resto dei Druidi avrà bisogno di essere lievemente ridefinito nei suoi presupposti, dal momento che per abbracciare la sua nuova naturà sarà portato inevitabilmente verso il punto di vista del drago, senza il quale non potrebbe più sentirsi del tutto completo. Una parte di quanto attualmente leghi Rahadin ai Druidi è caratterizzata da un senso di gratitudine e riconoscenza, che si attenuerà in favore della crescente consapevolezza di stare agendo in ottemperanza al destino che Raswa-ti ha scelto per lui. Riuscirà comunque a trovare una dimensione di equilibrio tra la visione anche personale del suo legame con i Druidi e la visione di massima di cui è invece portatore Angren.
Domanda di Ninielle:
Una logica "il fine giustifica i mezzi" come la concilieresti in un allineamento "buono"?
Quindi: con questa domanda mi piacerebbe che approfondissi il motivo per cui hai scelto La stirpe di Laech e come vedi il lato buono della tua divinità.
Grazie Ninielle per la domanda bonus, tra l'altro inerente ad un argomento al quale tengo molto ovvero le possibili stratificazioni dell'allineamento positivo.
Probabilmente - rimanendo sulla falsa riga della conversazione tra draghi - Angren rigirerebbe la domanda ad Alec e gli chiederebbe come vedrebbe lui l'atto di esporre consapevolmente altri individui ad un rischio praticamente certo. La vita del singolo, chiunque esso sia, vale il rischio che correranno quasi certamente altri individui? Vale la pena di tenere in vita il seme di qualcosa di malvagio che tende ad autoalimentarsi fino a conseguenze potenzialmente estreme per la remota possibilità di salvare un singolo individuo? Per Angren, per il suo modo di essere buono, no. Per lui il bene superiore è come un grande disegno in cui il singolo individuo spesso non ha particolare rilevanza. Non credo sinceramente che questo implichi che per lui 'il fine giustifica i mezzi', ed anzi credo sia proprio tutto il contrario.
Parlando del lato buono della divinità, ti posso rispondere dicendo che Angren - ma anche Rahadin elfo, attualmente - veda il ricorso a pratiche di magia corrotta come qualcosa di intrinsecamente negativo e da contrastare, a prescindere da quanto gravi siano le conseguenze che esso crea; esse sono nella maggior parte dei casi un'aggravante, ma in ambito magico i 'crimini senza vittime' non sono contemplati perché la magia ha di per sé un suo equilibrio. A divergere nell'approccio tra Rahadin ed Angren è la prospettiva dalla quale si guarda il problema grave descritto - assodato, per esigenze relative alla questione in esame, che di problema grave si tratti - e per converso il modo di risolverlo. Il focus di Angren rimane prevalentemente sul mantenimento dell'equilibrio magico di cui lui è un custode, ed ho preferito portare ad esempio una situazione che arrivi alle estreme conseguenze proprio per mettere in risalto il modo in cui Rahadin elfo e Rahadin Drakaal sarebbero sia buoni che custodi in modo differente.
In sintesi - ho scelto appositamente un'azione che potesse indurre al genere di domanda che hai posto tu perché ritengo che spietato&calcolatore siano degli attributi che si tende generalmente a non accostare con l'allineamento positivo, ma che personalmente trovo molto pertinenti, se opportunamente contestualizzati, al modo anche bestiale e brutale in cui potrebbe essere di allineamento positivo un drago (e un drakaal). Ciò non implica ovviamente che il resto delle interpretazioni io la trovi sbagliata, ci mancherebbe. Spero di averti chiarito opportunamente il punto.
[Modificato da Rahadin_ 06/11/2023 14:52]