Quest cambio razza Rahadin
INIZIO QUEST CAMBIO RAZZA-QUEST CHIUSA A RAHADIN-Postare pure in libera!
21:40Rahadin[Dorchuam - quartiere borghese] - {Magione papavero} Si trova all'interno di uno dei salotti del piano inferiore della propria magione Rahadin, quello che da coloro i quali abitano quella casa situata nel quartiere borghese di Dorchuam viene comunemente chiamata Sala della Storia. Occupa solitario il divano antistante al camino acceso, e sul tavolino posto innanzi ad esso ha accumulato come è solito fare un po' di libri. Non sembra avere in previsione di uscire; è in effetti vestito con i pantaloni neri del suo completo scuro, infilati ordinatamente dentro a degli stivali alti al ginocchio. Addosso porta nient'altro che una camicia bianca, piuttosto abbondante attorno alla sua figura slanciata. Beneficiando del tepore che arriva dal camino acceso, che lo tiene al riparo dal freddo dell'autunno di Dorchuam, si concede di tenere le maniche scorciate. Porta al collo l'Occhio di Raswa-ti, segno di appartenenza all'Ordine dei Druidi di Lorenn nonché ovviamente di fede nella dea della conoscenza e della magia. Lo scollo appena aperto della camicia lascia comunque intravedere il Cristallo di Shan-la che rimane a diretto contatto con la sua pelle, in modo da consentirgli all'occorrenza di percepire le sue vibrazioni. All'anulare sinistro porta l'anello in tormalina verde e oro nero. I lunghi capelli neri come al solito li tiene totalmente sciolti e liberi di ricadere sulle sue spalle e lungo la schiena. Sta sfogliando uno dei libri che ha ricavato dalla biblioteca, poggiando comodamente la schiena allo schienale del divano. La gamba destra tiene accavallata sulla sinistra, e la sfrutta come appoggio per la rilegatura del volume che sta sfogliando. Distrattamente lo sguardo volge verso la porta del salotto; sembra non esserci nessuno. Dopo qualche breve istante, torna dunque ad abbassare lo sguardo sul libro, e gli occhi a scorrere tranquillamente le fitte righe in elfico.
Rahadin ha usato Percezione Magica [Plasmabile]
E' una serata tranquilla, o almeno cosi pare. Rahadin si trova nella stanza della storia, una magnifica sala piena di libri che la famiglia Eruannon si tramanda di generazione in generazione. Tutto in quell'angolo di biblioteca parla di conoscenza, di sapere, di storia. Alcuni alberi crescono all'interno, rendendo ancor più affascinante e suggestivo quel luogo. Il druido è seduto davanti al camino acceso, sta leggendo un libro e, in un attimo di pausa dalla lettura, qualcosa attira la sua attenzione in una maniera che sembrerebbe del tutto casuale. Si tratta di un libro disposto sopra il tavolino, uno dei tanti che tiene lì, solo che non si ricorda affatto di avercelo messo fino a pochi istanti fa. O forse si? Istintivamente gli viene da poggiare lo sguardo sulla copertina priva di titoli, di un candido bianco, quasi luminoso rispetto agli altri tomi ed all'ambiente scuro della stanza. Come se seguisse quella linea di pensiero, un lieve fascio di luce proveniente da una lanterna li vicina vira la sua traiettoria, posizionandosi proprio sulla copertina di quel tomo in maniera del tutto innaturale. Tutte le altre luci si spengono, pure il fuoco del camino, all'improvviso. PUF, solo quella lanterna continua ad illuminare la stanza, puntando direttamente sul libro. QUEL libro. Nessuna minaccia ostile, il medaglione di Shan-La lo avrebbe segnalato, eppure percepisce una lieve alterazione nelle linee dell'ars. Il druido è abituato all'oscurità, tant'è che non è un problema, ma quel fatto è alquanto strano. Nella tranquillità dell'ambiente questo evento aggiunge un senso di vaga inquietudine, quella luce cosi innaturalmente direzionata sulla copertina.. che fare? A quel punto Rahadin inizierà a percepire una sorta di attrazione verso quel tomo, nonostente la iniziale sensazione di turbamento. Una sorta di irresistibile curiosità si farà strada nel suo animo.
GDR GO
22:05Rahadin[Dorchuam - quartiere borghese] {Magione papavero} Seguita nella sua lettura tranquilla, piuttosto distratta a dire il vero. Di tanto in tanto gli viene di sollevare lo sguardo, guardarsi attorno, probabilmente in attesa di sentire i passi di qualcuno degli altri - Ayaeqlar o Nimbrethil, probabilmente. Ed è proprio in uno di quei momenti in cui si trova a sollevare lo sguardo che qualcosa attrae la sua attenzione. Un libro dalla rilegatura bianca poggiato sul tavolino insieme agli altri; un libro che non ha preso lui, questo è sicuro. Sono tutti in ordine perfetto, a partire da quelli nella biblioteca per finire a quelli che ha sistemato per sé su quel tavolino. Rimane perlpesso, e cerca di esaminare quella copertina bianca - lo fa senza successo; su di essa non sembra scritta alcuna intestazione [Mpf...] mugugna brevemente, come rimproverandosi mentalmente per la sbadataggine. Ma poi la luce di quella lanterna che direziona stranamente la propria luce proprio su quel libro, ed il camino che si spegne di colpo. Le trame si muovono - sta succedendo qualcosa. La reazione del Druido è repentina, istintiva. Con la sola mano destra chiude di scatto il libro che tiene in mano mentre la sinistra - nello specifico i polpastrelli dell'indice e del medio - puntano direttamente al cristallo di Shan-la. È fermo, totalmente. Si guarda rapidamente attorno, sbattendo le palpebre, circospetto. Il volto diviene improvvisamente concentrato, l'atteggiamento cauto, nonostante l'immobilità del cristallo di Shan-la non gli suggerisca l'approssimarsi d'imminenti minacce. Riporta le gambe in posizione, dunque il piede destro poggia di nuovo a terra. Poggia il libro che teneva in mano sullo spazio libero della seduta accanto a se e con un colpetto di reni si spinge avanti sulla seduta, protendendosi verso il tavoli [Ma che succede...?] mormora, facendo per allungare la propria mano verso il misterioso libro bianco. Cerca di prenderlo, onde esaminarne la copertina, aprendo una pagina caso.
22:06Rahadin{Perc. magica}
Nel momento in cui Rahadin tocca il libro, tutte le luci si riaccendono all'unisono- e l'ambiente riacquista il suo aspetto normale. La stessa lanterna che prima direzionava il suo fascio sul tomo torna a diffondere la sua luminosità in maniera omogenea. Il libro non è leggerissimo, segno del fatto che contiene tante pagine. E' rilegato in pelle bianca, di un bianco quasi luminoso, ed ora l'elfo è sicuro di non aver mai poggiato lo sguardo su quel tomo. MAI. Eppure in qualche modo gli è familiare.. Mentre tenta di aprire il libro, nota che le due metà assecondano il suo movimento e si aprono del tutto da sole, spalancandosi su una pagina che mostra l'albero genealogico della sua famiglia. Ripercorre le antiche generazioni fino ad arrivare a suo padre, a sua madre e a lui. La prima cosa che gli salta all'occhio è il riquadro che identifica la linea paterna - gli Eruannon: sembra cambiare colore. Come se l'inchiostro nero fosse un'acqua scura attrarsata dalle onde dell'oceano. Altro dettaglio importante e forse ancor più significativo: la cornice disegnata intorno ai vari nomi presenti nell'albero genealogico si interrompe al padre. Rhadin Eruannon, il suo nome, è l'unico a non presentare il riquadro. Le linee dell'ars iniziano a vibrare in maniera più insistente, ma il druido è certo che non vi sia nessuna minaccia nei dintorni, rassicurato anche dal fatto che il cristallo di Shan-La non vibri affatto.
GDR GO
22:33Rahadin[Dorchuam - quartiere borghese] {Magione papavero} Afferra il libro e lo trae a sé. Lo esamina ancora da vicino, senza riuscire evidente a cogliere alcunché dalla rilegatura. Il cristallo di Shan-la rimane traquillo; ha imparato a fidarsi di lui, nel bene e nel male. Procede dunque senza indugio ad aprire quel libro, nonostante la sicurezza di non averlo mai visto prima. Apparterrà a Rùmil? Difficile sia così. Tutto torna alla normalità intanto nelle luci che riempiono quel luogo di luce calda, confortevole. Deve fermarsi ancora per alzare lo sguardo, che si perde per qualche istante nella disamina della fiamma del camino, come se all'interno di essa potesse trovarci qualcosa. Così non è; torna al libro, ed è in quel momento che avviene l'ennesima sorpresa. Esso asseconda il tentativo di Rahadin di aprirlo quasi in autonomia. Non poggia allo schienale l'elfo della notte; rimane anzi chino sul volume con l'espressione sempre più stranita. Il labbro lievemente storto verso il basso e il sopracciglio destro appena sollevato, mentre va ad esaminare il contenuto di quelle pagine. Ci vuole poco a riconoscere quello che sembra proprio essere il suo albero genealogico. Benché il cristallo taccia, non riesce a non rimanere guardingo Rahadin, che cerca con l'indice sinistro di ripercorrere la linea paterna della sua famiglia che conduce di generazione in generazione sino a lui. La linea arriva sino a Thingol Eruannon, suo padre. Si rende conto del fatto percorrendo quella linea continua fino alla sua interruzione, al suo nome sul quale si ferma con la medesima espressione in volto. La linea di discendenza evidenziata da quel tratto che sembra vivo, cangiante, identifica chiara ed inequivocabile la linea paterna. Che vuol dire? Solleva lo sguardo brevemente Rahadin, ma poi torna ad esaminare il volume, che tiene poggiato sulle cosce. {Perc. magica}
Quel tomo vuole porre l'accento sulla sua famiglia, ma sopratutto sul ramo degli Eruannon. Questo è chiaro. Rahadin cerca risposte, ma per qualche secondo non riuscirà a comprendere bene. L'ambiente circostante sembra normale: il camino con il fuoco acceso, i libri che riempiono tutta la stanza, il silenzio derivante dalla solitudine.. Nessuno in giro a quanto pare, solo lui. Poi, all'improvviso, il suo sangue inizia a ribollire dentro le vene, è questa la sensazione che il druido inizia pian piano a percepire. Lentamente, fino a diventare sempre più pressante ed inspiegabile. Un dolore che aumenta sempre di più si diffonde per tutto il suo corpo, dall'interno, fuoco ardente. Ogni secondo diventa sempre più insostenibile, ma in qualche modo Rahadin riesce a reggere, anche se la voglia di urlare sarà abbastanza insistente. La pelle dell'indice destro si dilata, si apre, creando un piccolo foro da cui fuoriesce una goccia di sangue che inizia a scivolare sulla pagina bianca del libro. Come fosse animata da una sua volontà, quella goccia scorre lentamente sulla pagina senza sporcarla, fino a disegnare la cornice intorno al nome "Rahadin Eruannon" ricollegandosi alla linea diretta del padre. La linea del riquadro si colora di rosso e infine di un bianco brillante, acceso, che contrasta in qualche modo con il colore della pergamena lievemente ingiallita dal tempo. Il dolore provato si placa un poco, rendendolo lucido quel tanto che basta per fargli percepire una voce seria, austera e decisa dai connotati femminili: nel silenzio della stanza, lui avverte nella sua mente una lingua sconosciuta che stranamente riesce a comprendere [*La dea della Conoscenza ti sorride, Rahadin. Per questo, ti viene chiesto di farti carico del tuo destino. Non sarà facile, ma presto comprenderai*] Rahadin, il tuo cuore ti spinge a fidarti, lo stesso cristallo di Shan-La non emette nessuna vibrazione, quindi quel che sta accadendo non mira a farti davvero male.
A non nuocerti davvero. Questo dolore non è messaggero di ostilità. Senti di non avere scelta, devi solo aprirti a questo tuo nuovo destino.
GDR GO
22:58Ayaeqlar[Dorchuam - Quartiere Borghese] {Camera Padronale} | Innate Drakaal | - La veste in seta verde acqua è stata gettata. Ne indossa una esattamente ugual ma del colore neutro dell’avorio, un tessuto in seta quasi rilucente. È sdraiata nel letto, di dormire ovviamente nemmeno l’ombra. Sotto le coperte, muove le gambe per cercare la parte più fresca da occupare, spostando vistosamente le coperte su cui meccanicamente cade l’occhio. Due cuscini sono riposti con cura per far sì che possa essere comoda, manca poco tempo prima che dovrà tornare a BoscoRosso e tutte le comodità vogliono essere sfruttate fino all’ultimo. Nelle mani un libro. Nessuno studio, semplice lettura personale. Le iridi scorrono sulle parole, mangiando interi paragrafi e scivolando velocemente le pagine: una storia avvincente, romantica. Le espressioni del volto sono neutre, le emozioni che ne derivano dalla lettura sono per lo più mentali. Alle diciottesima pagina letta, la mano che tiene aperta la pagina spinge appena in avanti il libro, che ricade sulle coperte. La mente si apre a Karev, che insiste su quelle parole - su quella teoria. Cede a lui qualche pensiero prima di chiudere gl’occhi e farsi carico del sangue antico che scorre nelle sue vene, sangue che andrà a sondare -eventualmente- lo stato di chi e come lei. Lo fa spesso, in realtà, e la cura di quel gesto fondamentalmente è per Ninielle. Per saperla al sicura, per sapere che stia bene. Protettiva lei, protettivo lui. Inspira a pieni polmoni una boccata d’aria, prima di attendere che le vene siano elaborate nella sua mente, nelle sue viscere, attendendo che quel collegamento venga quindi trasmesso ed al tempo stesso appropriato mentre ancora li, tranquilla, rimane a letto in attesa che Rahadin la raggiunga. È solito fare tardi, lo sa, ma per lei il sonno non è mai un vero bisogno e quindi il semplice rilassarsi tanto le basta. Dei monili che abitualmente indossa porta soltanto l’anello dell’Alto Consiglio Elfico all’anulare destro.
Ayaeqlar ha usato Comunione di Sangue [Drakaal]
23:08Rahadin[Dorchuam - quartiere borghese] {Magione papavero} Non può sapere Rahadin che il peggio debba ancora venire. Per lunghi tratti del suo tempo il massimo che si trova a fronteggiare è il totale smarrimento per una serie di eventi che gli sembrano come impossibili da spiegare; una sensazione montata gradualmente in quei lunghi giorni, e che quella sera sembra trovare il suo assurdo culmine. Sembra che il suo sangue incominci a scaldarsi sino a ribollire; una sensazione che fa sul momento trasalire il Druido, che viene colto da un dolore che si diffonde rapidamente in ogni parte del suo corpo. L'espressione di totale perplessità si tramuta in una di dolore vero e proprio; serra la mascella, alla ricerca spasmodica sul suo corpo di qualcosa che stia diffondendo eventualmente quella sensazione; non c'è niente, nulla. Ma il dolore aumenta, e si fa più insistente [Ggh...] roco gli muore in gola un lamento di dolore mentre il suo corpo s'irrigidisce del tutto. Ogni suo muscolo si contrae come preda di uno spasmo, cerca di resistere come può. Regge, resiste; deve farlo. E poi dal suo dito ancora poggiato su quella pagina una goccia di sangue sembra fuoriuscire a comporre il riquadro contenente il suo nome. Il rosso del suo sangue che diviene bianco. Gli occhi dell'elfo della notte, stretti in una fessura a riprova dello sforzo che è costretto a sopportare, coi denti digrignati in una smorfia di pura sofferenza. E poi una voce; una voce in una lingua incomprensibile ma chiara al tempo stesso, sussurra alla sua mente delle parole severe, austere [*...rendi forte la mia mente e la mia anima.*] riconoscendo in quelle parole i dettami della sua dea che tanto ha pregato in quei giorni lunghi e tesi, con la mano libera cerca di afferrare saldo l'Occhio che porta al collo [*...rendimi forte.*] una supplica sconnessa, ma accorata, figlia di quel dolore che sa in cuor suo di dover sopportare tenacemente. {Perc. magica}
Il libro si richiude di scatto. Da quel momento, ogni fibra del suo essere si scuote, come colpita da brividi, il sangue torna a ribollire in ogni organo, portando nuovamente il dolore che stavolta si concenentrerà nel percorso delle sue vene, che iniziano a diventare bianche, evidenziandosi sotto la cute chiara. Anche se lui potrà vedere solo quelle delle sue mani e forse in parte quelle delle sue braccia, sentirà che il fenomeno interessa tutto il suo corpo, dai piedi al volto. Penetrante, insopportabile. Unito a questo, una nuova consapevolezza si fa strada nel suo animo, qualcuno o qualcosa si unisce a lui, mutando la sua essenza. Un essere nuovo, diverso, non più elfo. Un nome [*Angren*] viene sussurrato nella sua mente. I ricordi del drago iniziano a unirsi ai suoi, immagini di posti lontani, mai visti. Visioni di eventi che al momento non comprende, ma che ora fanno parte in qualche modo della sua esistenza. Avverte una nuova forza a cui attingere per resistere a tutto quel dolore percepito, pian piano sempre più potente, nuova come quei ricordi che ora si intersecano ai suoi. Non lo lasciano solo in quei momenti di dolore e smarrimento, vogliono dargli supporto e risposte. Angren, il suo drago, inizia a farsi strada nella sua coscienza: uno strano calore gli riempie il cuore, come a volerlo rassicurare sul fatto che tutto quello che sta vivendo è necessario. Passerà. Non deve preoccuparsi perchè possiede tutte le caratteristiche necessarie per superare quel che prova. Gli dona coraggio e determinazione. Ed una consapevolezza diventa sempre piu viva: non è solo, mai più lo sarà. Angren è con lui. Nella camera da letto, Ayaeqlar sentirà chiaramente nascere il nuovo drago: come un'esplosione di energia, di vita, di speranza. Percepirà anche le sue emozioni, comprenderà il possibile smarrimento, e capirà che colui di cui è innamorata si sta risvegliando come drago bianco.
GDR GO-PROSSIMO ULTIMO RESPONSO
23:33Ayaeqlar[Dorchuam - Quartiere Borghese] {Magione Papavero} | Innate Drakaal | - E così è. Le linee di sangue vengono ascoltate, finché oltre alla quiete normale e gradevole.. una sensazione nuova, una nascita che avviene in questo momento, la travolge. Entrambe le mani si portano al petto, mentre il busto si alza dal materasso e raggiunge con la schiena una posizione eretta. In quel movimento il libro è scaraventato a terra e la bocca è completamente aperta, quasi mancasse il respiro. Affanna, ricerca aria, cerca quella sensazione che la trova decisamente impreparata e che.. percepisce, essere molto vicina a lei. Non solo fisicamente, al piano di sotto.. ma anche emotivamente. E non c'è dubbio: è Rahadin. Gl'occhi sono sbarrati, Karev concede l'energia nuova - un'adesione di emozioni positive che ha già provato una volta, per Ninielle benché ora sia.. un po' diverso. Tanto, diverso. Una persona che già conosce, una persona che le ha cambiato la vita ed una persona che, ora, gliela cambierà di nuovo. Non può di certo rimanere sotto le coperte, rivivendo queste emozioni che sembrano di averle fatto già perdere troppo tempo. Scalza, poggia i piedi sul pavimento. Le gambe tremano, lentamente, ma la forza di correre rimane. La forza di percepirlo, sapere dove si trova, captarne le sue emozioni è qualcosa di.. straordinariamente folle, per questa sera. Karev, manco a dirlo, aveva ragione. Povera Nimbrethil, che dovrà sentire una corsa frenetica per il corridoio e poi giù per le scale. Corre, decisamente, finché la sua figura sarà sostanzialmente laddove sa che lui si trova: nella Stanza della Storia. Raggiunge lui, è affannata, e sta alla porta. Lo ammira, lo studia, lo.. ascolta. E di nuovo. Li.. ammira. Li.. studia e li.. ascolta. La certezza che nemmeno lui sia più solo, la certezza che si sta cristallizzando ai suoi occhi. {*Rahadin...*} il fiato manca, quasi, a quell'unica parola che riesce a dire. E dai piedi, lo squadra verso l'alto, verso i suoi occhi. {*...Rahadin*}.
Ayaeqlar ha usato Comunione di Sangue [Drakaal]
23:37Rahadin[Dorchuam - quartiere borghese] {Magione papavero} Il dolore non si ferma. Continua a resistere strenuamente Rahadin, che stringe gli occhi che si fanno appena lucidi in riflesso a quella sensazione forte, intollerabile [*Angren...!*] replica ad alta voce quel nome sconosciuto, mentre all'interno della sua mente incominciano a farsi spazio come delle visioni di luoghi e situazioni che sembrano di qualcun altro. Visioni, o ricordi forse. Tutto affiora alla sua mente in una sorta di graduale crescendo di consapevolezza, il quale culmina prepotente in un'esplosione di pura forza di volontà che, ancora con i denti digrignati ferocemente, gli fa riaprire gli occhi. Ogni cosa in lui brucia in una sensazione sconosciuta, indescrivibile; eppure ostinata in lui comincia ad ardere una forza che sembra appena nata, forse solo appena destata. E le vene dalle sue mani risalendo in su, lungo le sue braccia, incominciano ad emanare una luce tenue, pallida, ma visibile attraverso la sua pelle. Si oppone fiero al dolore Angren - quella voce severa ma amica sembra suggerire alla sua mente che non ci sia spazio per la debolezza e per l'arrendevolezza. Si affida ad essa Rahadin, che tenta a dimostrazione dello strenuo sforzo di volontà di sollevarsi dal divano ed acquisire la postura eretta. Non è facile, non in quel momento. Con le mani cerca di trattenere quell'assurdo libro, comparso come dal nulla. Cerca di mantenere gli occhi aperti. Il sopraggiungere di Ayaeqlar laggiù gli arriva come in ritardo - ascolta il rumore alla porta verso la quale, sopraffatto da quel tripudio di sensazioni, non riesce ancora a volgere. Ogni suo sforzo, ogni sua energia, è rivolta al momento all'interno di se stesso - abbraccia con forza il vigore che Angren, quella presenza ancora sconosciuta, sembra volergli concedere.{Perc. magica}
STOP AZIONI-ATTENDERE RESPONSO
Il libro che cerca di trattenere nelle mani gli sfugge, cadendo a terra, e da quel momento in poi non lo vedrà più. Il dolore pian piano cessa, diventando sempre più sopportabile fino a svanire del tutto, seppur la confusione che ne deriva si manterrà ancora per qualche istante. Sensazioni al limite dell'assurdo, qualcosa che non potrà dimenticarsi mai. E quella nuova forza, quella nuova consapevolezza, saranno un faro che illuminerà il suo destino d'ora in poi. Lui, che conosce già una Drakaal, è diventato lui stesso un sangue di drago. Angren, fiero e severo, si fa strada nella sua coscienza ed ora che la sofferenza è passata, tutto appare più chiaro, anche se soltanto il tempo porterà le risposte alle domande, così come nuove consapevolezze. Nel silenzio della stanza, comprenderà perchè ha avuto quell'esperienza, il significato di ciò che è avvenuto. Non sarà più solo, non invecchierà più. La famiglia Eruannon portava in sè quel seme prezioso che si è risvegliato nel druido, ed ora lui ha la responsabilità ed il compito di cui ha tanto sentito parlare la sua amata Ayaeqlar: proteggere la razza, preservarla da una nuova estinzione. Ayaeqlar arriverà in quel momento, potendo notare anche la trasformazione fisica del druido: le sembrerà più alto, più prestante, un nuovo Rahadin.
GDR END-COMPLIMENTI al nuovo Drakaal! Punti e resoconto a breve!
00:06Rahadin[Dorchuam - quartiere borghese] {Magione papavero} Il libro gli cade di mano verso il suolo, e su di esso scompare. Angren, ancora lui, seguita come a riemergere verso la superficie dei suoi pensieri. Abbracciare quella forza immensa, feroce, determinata l'ha aiutato a superare un momento di dolore indicibile - un dolore che si riassorbe, ma non fa ugualmente la coscienza del drago quando esso svanisce. Sente ancora i pensieri di quell'essere antico riecheggiare nei meandri della sua mente, corroborata da una forza che anche in quegli attimi di smarrimento totale lo aiuta a ritornare gradualmente alla realtà. Ancora attonito, ancora incapace di volgere verso la porta dalla quale s'affaccia Ayaeqlar, solleva le braccia osservando i suoi avambracci che hanno ormai smesso di emettere quella peculiare luminescenza. Stringendo le mani, come a saggiarne la sensibilità, sembra già in grado di percepire una forza differente. Abbassa dunque le braccia lungo il corpo, inalando a fondo, socchiudendo gli occhi, ricercando interiormente ancora il contatto con Angren. È un momento che occupa lunghi istanti, al seguito dei quali Rahadin volge verso la porta e riapre gli occhi. Inquadra la figura di Ayaeqlar, e nel momento in cui i suoi occhi si posano su di lei ancora la coscienza di Angren sembra avere l'ennesimo sussulto [*Ayaeqlar...*] mormora basso il suo nome, ancora fermo in quella posizione. Anche della semplice, banale capacità di parlare sembra doversi riappropriare con gradualità, ma gli occhi di Rahadin - ora Drakaal a propria volta - ricercano con insistenza quelli dell'amata. In quelli di lei, Angren ricerca quelli di Karev [*Raswa-ti mi ha parlato, infine.*] e verso di lei, cerca di muovere qualche passo lento, qualche passo che sembra quasi pesante; la sua struttura fisica è mutata, sembra rendersene conto soltanto in quel momento [*Angren. Questo è il suo nome.*] in lungua elfica, scandisce in chiare lettere quel nome.
00:18Ayaeqlar[Dorchuam - Quartiere Borghese] {Magione Papavero} | Innate Drakaal | - Gli occhi ripercorrono la sua stazza. Lo guarda, più volte ed a più riprese, dal basso verso l'alto. Non ha mai dovuto raggiungere quell'altezza, per baciarlo. Ne è.. sicura. Fisicamente cambiato, geneticamente risvegliato. Una sensazione che le toglie le parole, mentre allunga una mano quasi a volerlo toccare ma al tempo stesso senza riuscire a farlo. Gl'occhi sono colmi di lacrime, lacrime per quel che è avvenuto: per il risveglio di un nuovo Drago e per il risveglio di un nuovo Drago proprio.. in lui. {**Angren è il benvenuto nella famiglia, Drago Bianco. Ora, però.. Vorrei occuparmi di ..te.**} No, non è elfico. È una nuova lingua, che in quelle brevi parole sa che l'altro potrà comprendere ma che sembrano parole più dirette al Drago stesso che a lui, come se volesse sviare in questo momento Rahadin e non appesantirlo. Ricorda bene, le prime sensazioni. Salterebbe lui al collo, sì. Ma ne ricorda il dolore, ne ricorda lo stordimento. Lei è lì e per questa sera vuole semplicemente ...esserci. {*Hai sofferto? Come.. ti senti? Io non credevo che tu.. io e Karev sospettavamo. Ecco cosa era molto, Rahadin. Era molto.. simile, a quel che ho percepito io diverse lune fa. Il Nord.*} Spiega, questa volta in elfico, dolce nei toni tra la realtà ed ancora la non reale comprensione di quel che è accaduto. Lo sta toccando e.. può sentire, le sue emozioni. Ne ingloba quattro, le proprie e le loro. Un tornado di emozioni, se così si può dire. {*Vieni su, ci diremo tutto quello che vuoi. Sarà molto più facile, ora. E pizzicami. Dimmi che non è un sogno.*} Sorride a lui, prendendo le misure con la sua nuova forma che.. che beh, quanto avere una versione maxi di Rahadin per casa. Niente male. Seguirà per il piano di sopra, cercando di convincere lui a seguirla. Con calma, senza fretta, insieme. La stanza della camera verrà chiusa e gl'occhi, non chiuderanno per un minuto. Non serve. Non serve più.