I DVD “Sold Out!” della Pyramid, tra miraggi e polverosi tesori segreti…
Ebbene sì, lo confesso: sono un pessimo fan di Elvis.
Stimolato dalla domanda che qualche giorno addietro mi ha posto Davide Raga - cosa ne pensassi della serie di DVD “Sold Out! - The Ultimate 8mm Collection”, editi dalla Pyramid Records a partire dal 2020 - ho trascorso l’ultimo fine settimana a selezionare i migliori filmati che la Label ha freneticamente dato in pasto al mercato Home-Video non ufficiale in questo rarefatto e sventurato biennio, dando al contempo l’abbrivio ad un effimero progetto multimediale casalingo (“Que Sera, Sera - Whatever Will Be, Will Be”): mostrare per immagini ed esempi agli altri membri del Forum cosa aspettarsi dall’etichetta inglese o, meglio ancora, come dovrebbero realmente andare le cose sui lidi pirata della Terra d’Albione (“That’s The Way It Should Be”).
Pur non avendo avuto modo di visionare tutti gli 8mm dell’elefantiaca pubblicazione - siamo al 16° capitolo della serie - la mia scelta è caduta sul secondo disco del quarto volume, e per la precisione sul concerto di St. Louis del 22 marzo 1976.
Perché? Anzitutto per la qualità del girato, un ininterrotto flusso di primi piani del Re del Rock. Quindi, per la sua durata - oltre 35 minuti su un concerto di nemmeno un’ora. Infine per la possibilità di apportarvi, anche se in modo empirico e con strumenti assai obsoleti e rudimentali, quelle modifiche e quelle migliorie che la Pyramid, come ho già scritto in precedenza, si compiace di disdegnare, col “nobile” intento di non “compromettere l’autenticità delle pellicole… mediante filigrane digitali, finti effetti stereo o colori vivaci ma artefatti”.
A parte il fatto che, in questo succinto ma enfatico lancio pubblicitario, la casa editrice non soltanto sottace alcune evidenze facilmente appurabili, ma arriva persino a mentire spudoratamente sull’audio, che è ricavato dal doppio CD Set della FTD “St. Louis & Spokane” (maggio 2020), l’ultimo che Davide è riuscito a recensire prima che venisse dato alle stampe “Segui quel sogno!”
Sfido infatti qualsiasi persona di buonsenso, non occorre un esperto, a dimostrare che una pur ottima cinepresa Super 8 negli anni ’70 fosse in grado di catturare il sonoro pressoché perfetto restituito dal DVD Pyramid. Quest’ultima - e non se capisce il motivo, dal momento che sforna esclusivamente Unofficial Releases - ha fatto un “copia e incolla” del succitato CD, per poi tagliuzzarlo di circa 18 minuti adattandolo al girato originale. Una sorta di perversione sadomasochistica, a scapito degli acquirenti e della propria credibilità, con l’aggravante di una sgradita “lezione di restauro”…
Sul versante video non va molto meglio, nonostante - lo ribadisco con assoluta convinzione - il materiale sia eccellente. Bobine inedite di tale pregio e valore, a prescindere naturalmente dalla portata dell’evento, dalla riuscita dello Show e dalla forma psicofisica di Elvis, possono tranquillamente competere con i 20 minuti del filmato amatoriale realizzato da un fan al Madison Square Garden il 10 giugno del ’72, pezzo forte del DVD a corredo del Deluxe Legacy Box-Set di “Prince From Another Planet” (Sony/RCA, 2012).
Ma la Pyramid, ancora una volta, nasconde la propria indolenza e la propria ignavia dietro ad una ridicola maschera di “onestà” (giuro, qualcuno della casa lo ha scritto davvero!) e di correttezza filologica. Insomma, vuole cavare il massimo profitto col minor sforzo possibile.
Fate conto di recarvi in un moderno studio fotografico per far digitalizzare dei vecchi filmini che vi stanno particolarmente a cuore - un matrimonio, un battesimo, una laurea, etc. - e che dall’altra parte del bancone il presunto professionista, pur equipaggiato di sofisticati computer e nonostante la vostra gentile e legittima richiesta di ottenere un lavoro a regola d’arte, insista a dirvi: “Mi spiace, ma noi non alteriamo i colori delle pellicole. Sarebbe inopportuno e disdicevole rimuovere quell’affascinante patina di giallo vintage che hanno acquistato negli anni…”
Con buona pace di Paul Simon - “ribelle del Rock” per antonomasia, a detta del Dr. Sheldon Cooper - che proprio negli anni ’70 elogiava la “Kodachrome” nella sua omonima canzone, perché “ci dà quei bei colori accesi, i verdi delle estati, facendoci credere che su tutto il mondo splenda una giornata di sole […]”
Per fortuna, gli estimatori di Elvis, anche i più eterodossi come me, la pensano come l’autore di “Bridge Over Troubled Water”, e nei ritagli di tempo provano, in vario modo e con differenti abilità (io, ad esempio, sono uno “smanettone” principiante), a trasformare i diamanti grezzi in gemme lucenti da regalare a chi condivide la loro stessa passione.
Per separare l’oro dalla sabbia, però, sembrano tutti seguire la scia luminosa indicata dalla plurimenzionata STAR, con una predilezione per concerti interi, insofferenza più o meno marcata nei confronti della musica non accompagnata da immagini - a quel punto, molto meglio un CD o un vinile d’alta qualità suonati sul proprio impianto stereo che una versione slavata delle medesime note su schermo nero - e ovviamente il ripudio inflessibile di audio o videoclip monchi (che ne pensate di una possente versione di “How Great Thou Art” troncata nel mezzo dell’acuto finale o di un assolo di Johnny B. Goode che scivola mesto nel buio di una dissolvenza?).
Tutte riflessioni che deve aver fatto anche il canale di YouTube “Joe's Elvis Channel”, che al seguente indirizzo offre lo Show integrale di St. Louis in alta definizione (720p), dopo aver “ripulito” gli 8mm del DVD, sopperito ai 18 minuti mancanti con foto provenienti dallo stesso concerto, e sincronizzato le immagini con il Soundboard FTD (
https://youtu.be/dvRO2syt4-o ).
Ottimo il risultato, opinabili soltanto alcune scelte marginali: la colorimetria applicata ai vecchi filmati, una tendenza forse eccessiva a levigare il girato, con conseguente “effetto pastello”, motivato da un’evidente volontà di nascondere le naturali imperfezioni imputabili al tempo, e le fotografie “riempitive” di cui sopra, che tendono a mortificare la presenza scenica di Elvis, sempre carismatica anche nei momenti di stanchezza o di impercettibile tedio.
Ma, ehi!, se non possedete il DVD originale, guardate un po’ qui -
https://youtu.be/dDiSrNw2Lgs - il Rip grezzo e non montato (“Raw and Unedited”) dei filmini venduti dalla Pyramid! Con la loro spessa coltre di giallo-ocra, dovuta ad un’aggressiva ossidazione, sembrano passati direttamente da un polveroso garage ad un laboratorio di informatica per una sommaria e sbrigativa digitalizzazione…
Perciò - contravvenendo in un sol colpo a tutta la bislacca “filosofia storico-archivistica” della Label britannica, e adottando una soluzione ancor più drastica dell’encomiabile YouTuber “Joe” - io mi sono deciso a “restaurare” le pellicole del DVD con due banalissimi software, le ho “gonfiate” a 1080 punti, aumentando il framerate da 25 a 30fps, ed infine, con un po’ di pazienza, le ho integrate con altri filmati amatoriali.
Mi sono imposto soltanto due limiti: rispettare il nero dello schermo quando è fisiologico (cambio delle bobine, che negli anni ’70 era frequente, data la breve durata dei film) e aggiunta di girato proveniente solo da concerti del 1976.
Per il resto ho preferito, laddove possibile, concentrarmi su una fotografia il più nitida e contrastata possibile, con un chiaroscuro accentuato (anche se a volte prevale il “chiaro”, quel bianco delle luci artificiali che da sempre costituisce una spina nel fianco di chi riprende uno spettacolo al buio).
Tra sabato e domenica sono riuscito a “processare e correggere” circa 13 minuti del concerto di St. Louis, arrivando quindi alla fine di “Let Me Be There”.
Per completare questo personale progetto, discutibile e non esente da difetti (qualche asincronia m’è scappata), servirebbero almeno altri tre week-end, ma preferisco attendere un vostro schietto e spassionato giudizio, per appurare se preferite lo stile “ruvido e frastagliato” della Pyramid - confutando così ciò che ne ho scritto in merito - o quello un po’ più ricercato ed “immaginifico” della STAR al quale mi sono ispirato…
In un caso o nell’altro, una cosa è certa: dopo ripetuti ascolti dello Show, è un privilegio poter vedere ciò che nel 2020 Davide Raga, col suo orecchio attento (e l’ausilio della memoria storica di Giuseppe Castiglia), aveva descritto così bene, e ad occhi chiusi, alle pagine 196 e 197 del libro “Segui quel sogno!”.
I problemi che gravarono sull’impianto audio quella sera, ad esempio, trovano un riscontro nelle battute iniziali del medley “I Got A Woman/Amen” (00:50), uno dei due video che ho caricato su YouTube, quando il “Trovatore del Tennessee” si porta l’indice all’orecchio e, in modo repentino, si volge a destra, facendo cenno a qualcuno - forse un tecnico del suono - che qualche anomalia gli impedisce di sentire la propria voce mentre canta.
Non manca neppure l’”amorosa” aggressione di una scatenata fan che, durante l’esecuzione di “You Gave Me A Mountain”, riesce ad eludere la sicurezza, salire sul palco e zompare sul Nostro, determinatissima a rubargli un bacio. Purtroppo, però, le immagini di questo “assalto a labbra armate” sono irrimediabilmente compromesse, restauro o meno (ancora qui, al minuto 11:47:
https://youtu.be/dDiSrNw2Lgs).
Si scorgono sì le sagome fantasmatiche della donna e del Re (che qui, per un bizzarro scherzo del destino, da “Tiger Man” diventa temporaneamente preda di una “panterona”), come anche quelle dei solerti soccorritori, ma riguardo alle conseguenze - un labbro di Elvis lievemente ferito - dobbiamo ancora affidarci alla parole di Davide…
Che dite, val la pena di indossare i panni degli archeologi e proseguire nella ricerca di altri tesori nascosti all’interno della Piramide?
ELVIS PRESLEY - "I Got A Woman/Amen" medley - Live in St. Louis, MO, March 22, 1976 (8mm Amateur Footage - Full HD Restored and Reconstructed Video)
https://youtu.be/OQtmWVkDIzs
ELVIS PRESLEY - "Love Me" - Live in St. Louis, MO - March 22, 1976 (8mm Amateur Footage - Full HD Restored and Reconstructed Video)
https://youtu.be/XWRBUTCLrqY