Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
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Schedario dei Demoni Genitori

Ultimo Aggiornamento: 11/07/2022 14:37
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Data la loro interazione con l'Aengard si riporta lo schedario dei Demoni genitori riportati nei BG. Corredati delle caratteristiche e delle apparizioni avvenute ongame si che possano essere mossi in maniera coerente dai master e/o riutilizzati in altri BG futuri.

Qualora si decida di usare tali PNG (se strettamente necessario ed invitando ad essere oculati sull'abuso per rispetto dei BG proposti e delle persone coinvolte) dovrà essere segnalato il loro operato agendo sulla relativa scheda con gli aggiornamenti al fine di continuare a garantire la coerenza del PNG, del suo comportamento e delle sue scelte di azione.

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Keiko
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Personaggio: Kaderin

Vegard
Stirpe del Rancore


Interazione di Vegard nelle trame di Thora

Vegard, questo il nome che aveva scelto varcati i confini con questo mondo, superato l'uscio delle possibilità, ha passato secoli a confondersi con l'uomo, ad illuderlo nel suo gioco per proprio gaudio finanche a liberarsene a suo piacimento a giochi fatti, prima che si imbattesse nelle vicende di Thora.
Una contea tanto florida e con una gerarchia cosi' netta è la culla ideale per infiltrarsi nela nobiltà e godere dei benefici della sua maschera, tuttavia venir cacciato era un male imperdonabile per il suo ego, è da allora che tutto è cominciato, dalla sera in cui quell'attacco, quel bambino scomparso, non furono che un'avvisaglia. La mente di un demone sa concentrare il suo odio su un'unica cosa per lui quella cosa era distruggere Thora. Si presentava sempre come un elfo diverso, seduceva le donne del volgo e accresceva la sua progenie, moltiplicava il suo odio per il palazzo che lo aveva respinto arrivando a stabilirsi a Thora per mesi interi pur di riuscirci ma eccolo che poi mutata la sua forma scompariva lasciando che il bambino venisse prelevato. Che il popolo avesse sfiducia nei nobili che asservivano, che covassero odio le donne abbandonate, che bramassero vendetta gli uomini traditi. Solo con una persona assume sempre il medesimo aspetto quando "finge" la sua vita a Thora, quella persona è un elfo, che lo chiama padre. Quando anni dopo torno' ufficialmente al palazzo difatti fu accolto e riusci' ad infiltrarsi nella bramosa vita di bambagia ed intrighi che era quella corte. Ma il bambino era ormai cresciuto, chi poteva mai riconoscerlo? Come poteva lui dubitare dell'elfo che lo aveva cresciuto o non donargli il proprio affetto? Il bambino era tornato da dove era stato fatto scomparire e un giorno, se necessario, sarebbe stata per Vegard solo un'arma contro chi lo aveva ricacciato.

Note Tecniche
Di Vegard non viene data alcuna descrizione, se non la leggenda di un orso, diversa rispetto a quanto non si sappia della sua capacità di miscelarsi all'uomo comune incasellandosi nella società in forme umanoidi per seminare il rancore in chi entrasse in contatto con lui. Non se ne conoscono altri poteri o mezzi e nello specifico non vengono mai menzionati.

Apparizioni ONGAME
Vegard compare nelle trame di gioco in un filone che coinvolge inizialmente le Frecce Nere. A Dirhae rapisce il personaggio Kaderin e si finge lei per circa 2 mesi (nel tempo intercorso il personaggio è stato mosso con direttive del master sul proprio comportamento), trovando poi ostilità nel gruppo di mercenari Vegard rifugge a Dalsida dove cerca appoggio e patteggiamento per accanirsi sulla città di Dirhae, lì viene indebolito e l'essenza spinta a sedimentare nel lago. Il lago stesso verrà poi purificato dalla Congrega di Morwell e l'identità del demone probabilmente non rivelata, lo stesso Vegard da quel momento verrà supposto come morto e certamente sconfitto.

Il nome di Vegard torna presente durante il filone di razza tenuto da Hestia, si suppone da quel momento che egli sia ancora vivo.

Vegard si ripresenta poi non direttamente, mandando un demone suo marchiato da Kaderin ed Asmodeos e attanagliando lo stesso in un'illusione ne induce il risveglio del sangue ripercorrendo eventi del passato. Nemmeno con Kaderin protetta dal suo monile si mostra un amorevole padre e mentre intenta la sua illusione a portare Asmodeos al declino della pazienza con quello che è un risveglio violento sulle note del rancore con l'altra figlia non scambia che qualche parola ribadendo la propria vendetta su Thora e il disinteresse per le sorti di Asmodeos; viene menzionata anche la morte di molti dei suoi figli risvegliati in questa medesima modalità, e il fatto che, ora come ora, ce ne sono ancora pochi altri in vita, alcuni diventati completamente folli dopo il risveglio forzato, e qualche altro ancora da risvegliare .

Vegard si presenta nei panni di una serva con numerose cicatrici sulla schiena davanti ad Asmodeos nella forma del neo eletto Governatore di Sylan: un ragazzino di circa quattordici anni. Dopo qualche breve scambio nei quali la serva accusa Asmodeos di non essere il vero Lord Harrold, la sensazione del marchio diventa palpabile al mutaforma, con Vegard che si palesa avvisandolo che quando una delle due persone sposate dal dio Feriy lo tradirà la sua fede in Shaanas non gli servirà a nulla e che il suo sacrificio risulterà vano. A queste parole le cicatrici sulla schiena della serva si ricompongono andando a formare il marchio demoniaco proprio del demone genitore, insieme agli occhi di quest'ultimo che diventano rossi, senza iridi né pupilla, scomparendo infine nelle ombre della stanza e lasciando Asmodeos con un "Ci rivedremo presto"

Vegard si presenta, dopo l'incontro con Asmodeos, in forma di coniglio nelle stanze di Asmodeos stesso dove Kaderin è da sola. Un coniglio è morto mentre l'altro viene preso in braccio prima di palesarsi come tale. Tra i due l'astio è immediato, da parte di entrambi stavolta, ed i risvolti degli incontri passati sono lapalissiani ed evitanti. Il filo comune di Thora persiste labilmente, favoreggiando qualcosa di più grande, Vegard chiede di essere assecondato minacciando di portare via Asmodeos, intenti chari con un obbiettivo unico che i tre non sembrano destinati a finalizzare insieme. Alla replica della Mutaforma che se danneggerà nuovamente il fratello lo indurrà ad ucciderla provocandolo di fare altrettanto il demone lascerà la stanza con una sola parola: "Vedremo".
[Modificato da Keiko 22/06/2021 18:12]

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Personaggio: Izmailj

Oriokami
Ingordigia


Descrizione del tratto distintivo del Demone.
Oriokami è un Demone vanesio e invidioso, che subisce il fascino di ciò che non gli appartiene: abbagliato dalla luce dei Primi, da cui è profondamente attratto, ordisce piani per avvicinarvisi e farla propria.
Non è spinto da una volontà intrinsecamente malvagia: trattasi piuttosto di pulsione. L’indole che lo conduce nell’Aengar, alla ricerca di ciò che è Bello e Buono nel Creato, è una caratteristica intimamente connaturata al di sotto della quale vi è solo il magma confuso del desiderio. Nei suoi orizzonti non c’è quella che viene definita comunemente “la coscienza”; l’intelligenza e l’arguzia entrano in campo solo nella macchinazione dei piani per il raggiungimento dello scopo.
Alla luce di questo, l’orrore, la miseria e la distruzione che Oriokami porta con sé sono gli effetti inscindibili dalla sua venuta sull’Aengard e niente più: l’impulso ad appropriarsi della Bellezza dei frutti terreni non è accompagnata dalla sensibilità e dal rispetto necessari a preservarli. Egli si protende verso tutto ciò che è luce e gioia, ma la sua natura è profondamente corruttrice.
Il suo seme trova sviluppo solo nella bruttura del mondo, poiché è lì che le ombre gli permettono di nutrirlo. Non feconda ciò che vive d’armonia. Trova anzi il suo sostentamento in ciò che stride, che è osceno o marcescente.

Apparizioni Ongame.
Oriokami è presente nel mini filone di cambio razza: compare in una delle sue "scappatelle" nell'Aengard, durante le quali tenta di appropriarsi di un Bene altrui. Viene catturato da un Celestiale e tenuto sotto sigillo: a liberarlo è Izmailj con l'aiuto di un Demone della Fortuna. Oriokami appare, in questo frangente, come un Demone mascherato e non agisce: si lascia semplicemente salvare prima di tornare nella Discrepanza.
La sua seconda comparsa avviene nel filone di razza Mutaforma. Oriokami appare come uno dei Demoni genitori soggiogati. Non si conosce altro che il suo aspetto ricercato e altero, insieme al tratto caratteriale che emerge nell'occasione: una potente invidia.
Nella microtrama "Izmailj e Oriokami", Oriokami si mostra al figlio, facendo leva sui suoi sentimenti più umani per fargli abbassare la guardia per poterlo avvicinare. L'avvicinamento è però un inganno del demone ingordo che divora il proprio figlio, facendo proprio il suo corpo, per impossessarsi della sua identità e del suo ruolo di rilievo nelle fila di Dakvros. La possessione dura all'incirca cinquanta giorni, durante i quali Izmailj è incarcerato dentro se stesso e osserva la sua vita da spettatore, mentre l'essenza corruttrice di Oriokami sfibra progressivamente il corpo del figlio portandolo all'orlo del collasso. Negli ultimi giorni il demone si trova a dover accettare il fatto che anche questo suo "Esperimento" che è il figlio non è stato in grado di dargli quella tanto agognata bellezza eterna e fulgida che sperava di ottenere, e ha dovuto abbandonarne il corpo. In quest'ultimo atto si sono reincontrati in un limbo fatto della fusione tra le loro esistenze, ed Izmailj è riuscito a ribellarsi e scacciare il padre indebolito, evitando così che questi consumasse il suo corpo fino ad ucciderlo. Oriokami fugge via, consumato a sua volta dal ricettacolo morente che si ostinava ad occupare fino all'ultimo, facendo perdere le sue tracce.
[Modificato da Keiko 21/12/2020 09:10]

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Personaggio: Shantae
Nome: Nell'Aengard si fa chiamare (Il) Barone. Ciò è dato dall'aspetto con cui si mostra agli esseri viventi: un Elfo della Notte di carnagione scura di bell'aspetto, vestito con abiti neri ed eleganti, con un grande cilindro nero in testa e bastone da passeggio. Dà quindi l'aria di essere un nobile, un Barone appunto.
Nella Discrepanza invece veniva chiamato Tiamanicus.
Stirpe: Inganno


Descrizione caratteriale e/o operante
: Il Barone è il Demone dell'Inganno, Divoratore di Anime: egli stipula con la vittima un "contratto" in cui promette di esaudire un suo qualunque desiderio (fama, denaro, potere, ecc.) e in cambio riceve la sua anima. Per convincere maggiormente i suoi clienti, si mostra affabile e gentile e assicura loro che non si prenderà la loro anima prima del tempo ma solo quando moriranno. Tuttavia i suoi si rivelano essere degli sporchi trucchetti: i desideri che avvera portano solo guai. Ad esempio, un uomo che chiede di essere ricco potrebbe ottenere molto denaro rubato però da un Nobile che accusandolo di essere un ladro, vuole tagliargli la testa; chi ambisce al potere si ritrova ad averne così tanto da attirare più traditori che amici non potendosi più fidare di niente e nessuno fino ad impazzire, e così via. Ed è proprio nel momento in cui questi poveri disgraziati decidono di porre fine alle loro sofferenze che il Barone si presenta di nuovo a loro per reclamare ciò che è suo poiché nel momento in cui i suoi clienti provano il forte desiderio di morire, automaticamente la loro anima va a lui, anche se il loro cuore batte ancora. Quando mangia l'anima di un vivente, quest'ultimo diventa un guscio vuoto privo di provare alcun genere di sentimento, senza più aspirazioni, né sogni, né voglie o desideri; più l'anima è colma di sentimenti negativi prima che venga mangiata, più essa è saporita secondo il Demone.

Apparizioni ONGAME:

- Minifilone cambio razza per Shantae (Master Kaderin). Non appare direttamente. Una madre ha dato in pegno a lui l'anima di suo figlio che è finito con il tormentare la Mutaforma per diverso tempo.

- Filone dei Mutaforma (Master Hestia). Il demone si è presentato con le sue solite spoglie (Elfo della Notte vestito elegante). Possedeva un elevato Carisma, sapeva usare la skill Velo d'Inganno e poteva modificare le proprie unghie per fargli assumere degli artigli in grado di sgozzare facilmente una persona. Shantae, accecata dalla sete di vendetta, ha provato subito a colpirlo e con l'aiuto degli altri Mutaforma, è riuscito a sconfiggerlo facendolo dissolvere nel nulla. Non è però dato sapere con certezza se sia stato davvero eliminato.

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Personaggio: Admor_seek

Srin (nome non conosciuto)
Stirpe della guerra

Descrizione del demone

Srin è figlia diretta di un demone della guerra, un’eccelsa guerriera che trae piacere nel creare guerre, nel vedere gli uomini lottare anche per i più futili dei motivi. La sua caratteristica discendenza la costringe ad avere un indole guerriera e distruttiva. In tutta la sua vita non ha fatto altro che assecondare il suo essere, sussurrando nelle orecchie dei potenti per creare guerre, prendendovi parte attivamente. Il suo scopo è quello di vedere l’Aengard devastato dalla guerra, traendone piacere e potere. L’altro scopo affidatole dal padre è quello di creare un guerriero “superiore” che possa giungere allo scopo finale, mescolando il sangue demoniaco con quello dei primi. Esperimenti atti ad arrivare ad avere una schiera di mezzodemoni baciati dal sangue dei Primi per creare delle guerre devastanti.
Srin ha tratti fisici degni di una “valchiria”. Fisico possente, apparentemente umano, occhi verdi e penetranti e dei capelli ricci color miele.


Apparizioni OnGame:



Comparsa al risveglio del sangue demoniaco di Admor, lotta con il figlio e lo batte in un duello al primo sangue, anziché ucciderlo decide di risparmiargli la vita ricordandogli il motivo per cui è stato creato, causare distruzione e guerre sull’Aengard. 


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Personaggio: Linnéa


Uphir
Incubus del Sogno


Descrizione caratteriale e/o operante:

Appare nel sonno sotto le sembianze di qualcuno ( o qualcosa) di amato, si insinua nella coscienza del Sognatore che di norma lo accoglie come si farebbe con un bel sogno. Quando è certo di avere la sua vittima sottomessa alla propria poi si trasforma in un incubo, nutrendosi della paura e del terrore. Chi riceve la sua visita, durante la notte, giura di essere sveglio ma di non potersi muovere; incapace di parlare o urlare è preda del panico nella sua forma più pura. Questo stato di sonno/veglia viene descritto, da chi lo ha provato, come una piccola morte, quasi come se l’anima non fosse più in grado di animare il corpo. Per questo sono nate storie e leggende, riguardo al Demone, che lo investono della capacità di togliere o donare la vita e non sono pochi quelli che lo invocano nella speranza di riceverne il favore, convinti che egli padroneggi l'arte dell'Alchimia come nessun mortale possa sognarsi di fare. Il prezzo per tale servigio è sempre alto e non se ne conosce mai l’entità, fino al momento in cui è semplicemente troppo tardi.
Stregoni medici e sciamani sfruttano da tempi immemori questa credenza popolare, a volte facendosi pagare dagli ignari sprovveduti, altre volte ottenendo i favori dello stesso Demone come compenso alla loro mediazione nella ricerca delle sue vittime.
Uphir procrea così, ingannando gli uomini che si rivolgono alle sue conoscenze, promettendo di salvare una vita a patto che un’altra gli venga donata. Solitamente, però, la vittima di una tale possessione sprofonda in un baratro di incubi, sogni ad occhi aperti, confusione e follia che porteranno inevitabilmente ad una morte prematura.

Apparizioni ONGAME:

- Filone dei Mutaforma (Master Hestia). Il demone ha colto di sorpresa il gruppo di Mutaforma, facendoli sprofondare in un sonno Magico, dal quale era impossibile svegliarsi. Ha instillato in loro il dubbio di essere dei mostri, considerati tali proprio dalle persone più vicine e amate da ognuno di loro. Al risveglio i Mutaforma hanno potuto vedere il vero aspetto del Demone che, prima di sparire nel nulla, ha ricordato loro di essere degli abomini. Nè umani, nè demoni. Qualcosa di sbagliato, riuscito solo per metà

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Personaggio: Xante


Akrabuame
Stirpe dell' Invidia

Descrizione caratteriale e/o operante : Si presenta sotto forma di mulo o pavone. Sfugge alla discrepanza e vegeta nell'anonimato, aspettando il momento propizio per tessere la sua tela di morte e distruzione. Scendendo a Patti persino con il Dio Fariy che lo invita a giacere con una sua sacerdotessa per dare alla luce il figlio. Vanesio, cova e alimenta, un odio profondo per la razza elfica, ritenuti il bello per eccellenza, razza contro la quale squinzaglierà i suoi adepti che si scoprirà essere molti in seguito e il suo unico figlio conosciuto. Non se ne conosce l'aspetto fisico con precisione, si presenta sempre in forme diverse e spesso se ne sente solo ed esclusivamente la voce. Spesso si limita ad osservare restando anonimo, studiando le "ricchezze" dei mortali e invidiandone le peculiarità tesserà gtrame sempre più ordite per creare caos e rompere ogni forma di idillio.


Storia Pregressa:
Scende a Patti con il Dio Fariy che lo invita a giacere con una sua sacerdotessa per dare alla luce un bambino, il Dio non specificherà mai a nessuno il motivo di questa richiesta, il Demone, di contro, ne otterrà un mezzo per portare in terra il caos, le sacerdotesse saranno al suo servizio e per lui faranno sacrifici , non certo atti a placare le bramosia di sangue del demonio , ma solo mezzo di scacciare nell'animo di Xante ogni forma di umanità. Causerà un genocidio elfico nei villaggi e nelle città dei boschi. Portando malumori e faide tra gli elfi, il caos appunto. Invierà Heleidel a riportare a casa colui che gli è stato privato. Non è riuscito a risvegliare del tutto il lato oscuro di Xante , avendo questi ucciso prima la sacerdotessa, suo reale braccio in quel compito.

Apparizioni Ongame:
Akrabuame appare On-game solo due volte, per far fronte alla crisi esistenziale di Xante e sanarne i dubbi circa il suo essere stato creato. Xante indaga sulla sua identità, e scoprirà che non è l'unico ad avere contatti con il padre, c'è sicuramente almeno un altro mortale che venera e collabora con il demone. Nelle sue apparizioni gioca con la mente di Xante con visioni e apparizioni e un tentativo di risvegliare nell'animo del figlio la sua parte demoniaca più di quanto l'altro non sia disposto a fare.

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Personaggio: Kaine


Belial
Stirpe della Superbia


Descrizione fisica, caratteriale e/o operante
Nessuno è mai stato in grado di vivere abbastanza a lungo per tramandare il suo nome, nessuno ha mai avuto la fortuna di esser considerato suo pari poiché chiunque si fosse avvicinato a tale vetta, minacciando la sua supremazia, veniva eliminato. Belial, potrebbe esser spinto ad agire dalla superbia, venendo ricollocato a quel peccato capitale in quanto si è sempre elevato sopra chiunque, simili o meno. Dietro ad alcuni regni, artisti, inventori e altro vi era spesso una figura che li ha accompagnati nel loro tragitto, poi inspiegabilmente, com'erano giunti in vetta sono precipitati nel baratro del fallimento Lui non fa distinzioni tra nobili o semplici cittadini, poiché per lui son tutti esseri inferiori. Con diletto si avvicina a coloro che più bramano il successo e con metodi sottili e subdoli vi entra nelle grazie. Procura onori e favori così come l’appoggio dei potenti. Li aiuta e li consiglia portandoli verso la vetta da loro tanto agognata. Il suo intento, a prima vista, può sembrare benevolo e a dir si voglia altruista ma se con una mano li sospinge, con l’altra sta tessendo la rete che sarà il loro fallimento. La sua genia spesso raggiunge posizioni di un certo rilievo e sol quando si adagia in quei piccoli successi, Belial, ne mette il suo amorevole sgambetto.
Belial appare sotto la forma che più adatta ai suoi obbiettivi e alla vittima delle sue brame. Dal vecchio al bambino, dall’elfa al goblin, non vi è limite alla sua fantasia. Non se ne conoscono altri poteri o mezzi e nello specifico non vengono mai menzionati.

Apparizioni ONGAME
Nessun apparizione nota.

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Personaggio: Eyres

Ork
Stirpe del Sadismo

Descrizione del tratto distintivo del Demone.

Estremamente subdolo questo demone ama lasciarsi andare al suo istinto, torturando e traendo piacere dalle conseguenze delle sue azioni e nel dolore provocato agli altri,sia esso fisico che mentale. Ulteriore tratto assai importante che caratterizza questo demone del sadismo è la sua tendenza ad essere estremamente vendicativo. Ecco perché non è un demone particolarmente istintivo,le
sue azioni spesso sono frutto di un ingegnoso e machiavellico piano che lui stesso tesse silenziosamente; potrebbe attendere anni prima di muovere i suoi fili, ma sa essere anche fulmineo cogliendo l’attimo se questo è propizio al suo personale piacere.
Nessuno sa il suo reale aspetto, Ork è un mago del travestimento.

Apparizioni Ongame.
Ork è presente per la prima volta nel filone di razza Mutaforma (master Hestia) ed appare come uno dei Demoni genitori soggiogati. Di lui non viene mai rivelato l’aspetto fisico ma solo il tono caldo della voce. Il demone dice di voler aiutare il gruppo rispondendo ad una sola domanda per persona, ma risponderà solo a chi torturerà ulteriormente i prigionieri posti a loro disposizione.
[Modificato da Keiko 25/06/2020 14:36]

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Personaggio: Aeden

Suriah
Stirpe della Lussuria

Descrizione caratteriale e/o operante
Suriah è un demone della Lussuria. Per tratteggiarne il carattere (nonché la modalità di azione), mi sono rifatta alla figura di un Demone Succubus. Suriah non è unica nel suo genere, ma incarna un aspetto specifico della Lussuria, ovvero quello che porta a provare piacere nel dolore (per semplicità, lo si può definire uno stampo masochistico, ma non è la definizione più corretta, trattandosi di un demone). I demoni della sua stirpe si nutrono dell’energia sessuale – e vitale - che traggono dalle loro vittime durante gli amplessi. Se non riescono a calibrare bene le loro capacità o se sono particolarmente affamati, possono arrivare anche ad uccidere.
Per loro natura, non sono fisiologicamente portate a occuparsi di eventuali figli, portandoli necessariamente ad affidarli a qualcuno.
Non sono Demoni conosciuti per essere particolarmente violenti, perché non hanno bisogno di esserlo. Chiunque si imbatta in loro, difficilmente riesce a non rimanere soggiogato dalla loro Essenza. L’aspetto fisico viene implementato di particolari specifici e soggettivi, in modo da renderle inevitabilmente bellissimi agli occhi delle vittime.
Suriah, nello specifico, è un demone molto antico e, come il resto della sua stirpe, tende a concepire in maniera mirata con il semplice scopo di lasciare la propria impronta nel mondo attraverso figli che non potranno sottrarsi alla natura che gli è stata data. Alcuni di questi rampolli, tra l’altro, possono risultare particolarmente dotati, al punto da riuscire ad aprirsi le porte per posizioni particolarmente di spicco nella società in cui vivono.
Questo tipo di Demoni non vede i propri figli come tali, bensì come un’emanazione di loro stessi. Sono più una proprietà di cui, tendenzialmente, si compiacciono. Non essendoci, in loro, il concetto di "madre", non avrebbero problemi a giacere con la prole.

Apparizioni avvenute ONGAME
nell'arco del vissuto del personaggio dal cambiorazza ad ora
- Durante le Quest per il Risveglio di Aeden;
- Filone di Razza gestito da Hestia;
[Modificato da Keiko 25/06/2020 13:27]

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Personaggio: Jayden

Ahriman
Stirpe della Paura


Descrizione caratteriale e/o operante:

La sua creazione è ispirata all'idea di Uomo Nero. Ahriman è un'ombra, di fatto. Oscurità pura che vive nel buio e che si nutre dell'essenza vitale delle vittime prosciugandola attraverso la paura. E' un calcolatore subdolo, si veste di speranze e buone intenzioni, riuscendo a chiamare a sè i bersagli di cui si nutre. Incatena le loro anime, prosciuga la loro energia, annienta la loro volontà, facendo leva sulla paura generalizzata che riesce a suscitare in chi lo incontra. A volte rapisce, altre tormenta. Una sorte, la prima, che viene riservata alle menti più forti, mentre la seconda per quelle più deboli. Con le prime si sfoga, con le seconde si diverte.
Il suo divertimento nasce dall'abilità di manipolazione delle menti deboli, più facili da colpire. Spesso anche più numerose. Gli capita di insidiare le donne, con l'intenzione di estendere il suo dominio di Terrore.
Nasce come ombra ma nei secoli ha imparato a confondersi tra le persone. E' in grado di annidarsi nella mente dei bersagli al punto da fargli credere e vedere ciò che vuole. Così, alle donne, si mostra nei panni di un uomo forte di spirito e intelligente. Il tipo di uomo che ogni donna vedrebbe come perfetto compagno di vita, forte, votato alla protezione della famiglia, assennato. Mostrandosi in quella forma si avvicina, di notte, illudendole di aver trovato l'uomo giusto, perfetto. Giace con loro, infettando il loro utero, mostrandosi per quello che è solo al termine dell'amplesso, per assaporare la loro paura, per mero divertimento. Poi le abbandona. Non ha interesse di controllare come cresca il figlio, lascia un avvertimento, instilla la paura di quello che potrebbe accadere se dovessero ucciderlo e se ne va nella speranza che il suo seme cresca in quel timore, che diviene sua salvezza se la madre decide di non uccidere il figlio. Diversamente, non se ne fa un cruccio. Lui nel frattempo si starà già insinuando in qualcun altro.


Apparizioni avvenute ONGAME nell'arco del vissuto del personaggio dal cambiorazza ad ora

In fase di cambio razza è effettivamente comparsa un'ombra che ha tormentato Jay per diverso tempo, ma non si ha alcuna certezza che quell'ombra fosse proprio il padre di Jayden.
Non lo ha capito lui in On, e non ne ho certezza io in Off o.o
Direi, quindi, che per il momento non ci sono state apparizioni del Genitore Demone di Jay.

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Keiko
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Personaggio:Arleen
Ealaín
Stirpe oscura dell'Arte

Descrizione fisica e/o operante:
Demone delle Arti o Demone creativo. Trasmette i sentimenti e le sensazioni più negative e peccaminose attraverso le arti. Rabbia, gelosia, paura e terrore, lussuria e possessione tutte intrise nei volti deformati di dipinti, intrise nelle parole di un libro, o nelle note ansiogene di una melodia. La dualità tra il Bello e il Brutto, il paradosso di usare il Bello per portare il Brutto. In molte culture è conosciuto come la musa ispiratrice di chi ha dedicato la vita all’arte, la musa attraverso la quale scrittori e poeti hanno trasmesso ansia e dolore nelle loro opere, la stessa che i musici esaltano con le loro melodie piene di terrore, la musa che porta scandalo sessuale nei dipinti nei quali la lussuria peccaminosa è protagonista o la stessa che fa inscenare pazzia e controversia in un palco. Chi è stato ammaliato da questa arte demoniaca racconta e giura che la stessa ha portato sciagura nella sua vita: il dipinto che gli ha provocato un incredibile istinto sessuale che lo ha portato a tradire la moglie, la canzone che ha generato incredibile rabbia in uomo che si è ritrovato a uccidere lo stesso padre e il libro dalla trama tragica che ha portato una giovane fanciulla al suicidio. Altri non hanno modo di raccontare le loro esperienze perché hanno perso il senno, cadendo nel mondo della pazzia.
Vi sono alcuni invece che lo riconoscono come un demone creativo e decidono d’invocarlo: artisti alla disperata ricerca di un’ispirazione. Questi stessi artisti arrivano a concludere opere incredibilmente estetiche ma dal contenuto aberrante, controverso e immorale, alcune volte questo è difficile da notare, sono i piccoli dettagli tra le righe, che pian piano ti coinvolgono sempre più in trame fitte d’immoralità che portano al caos. Come una storia d’amore il cui inizio e le descrizioni suggestive portano a trascinarti dentro le vicende che la compongono ma, all’arrivo del suo culmine, si rivela distorta, tossica. Il costo che pagano questi artisti molto spesso è proprio la loro sanità mentale.
E’ un demone che, all’occorrenza, s’impossessa degli artisti più famosi, in modo che il caos creato possa raggiungere più persone e più zone, o ancora delle opere stesse, modificandone significato o forma.

Apparizioni ON:
Nessuna apparizione nota.

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Personaggio: Keiko - Florenthia

Amalina
Stirpe dell’eccesso


Amalina è un demone ingordo di malessere, si presenta in forma principalmente femminile mentre i suoi reali tratti non sono conosciuti seppur molte simbologie legate a questa creatura priva di sesso sembrano identificare un felino nero. Nel suo essere privo di ordine Amalina è un demone assai metodico in realtà, le persone più miti e gentili attraggono il suo operato come un’esca viva, questa creatura è infatti vittima e carnefice dei suoi stessi impulsi e vive di ossessioni più o meno longeve, finanche dipendenze, tra le quali i viventi umanoidi fanno parte. Abbastanza desideroso di una regina da squarciare la Discrepanza per raggiungerla nella leggenda approda sulla terra dei viventi parecchie decadi orsono per impulso del proprio desiderio. Amalina è sedotta dalle persone miti e ligie, fedeli ai propri principi e doveri, e si avvicina ad esse in vari modi, principalmente come una figura amica che sempre più stretta prende quel ruolo di “cattiva compagnia”; il suo interesse finale non è la perdizione nuda e cruda, ma la scissione della psiche fino all’autolesionismo, un eccesso persino nel perdersi, non casualmente infatti molte delle sue vittime terminano la loro vita da suicida od agli estremi margini della società

Apparizioni Ongame:
- Amalina appare insieme a Vorus, a fronte apparente di una scommessa, prima a Vidar e Nimloth uccidendo piuttosto caoticamente degli ubriachi, poi a Nimloth da sola spaventandola ed infine a Vidar e Keiko, per convincere il primo a far mietere a Keiko il primo morto, stringendovi un patto. A seguito dell'avvenuto desiderio non si hanno notizie di sue nuove apparizioni.

- Nella Quest, "Il Risveglio di Flo": Amalina si è manifestata in un’illusione alla figlia sotto forma di gatto, invitandola all’interno di un ballo spettrale in cui ha riconosciuto anche la figura di Nimloth. Dopo aver punito la figlia per aver opposto un rifiuto all’ordine di uccidere il felino, si mostra, uscendo dal corpo di uno dei partecipanti e risvegliando il marchio della mezzodemone.
[Modificato da Nimloth 07/10/2023 13:18]

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Personaggio Vidar/Tarnag

Vorus
Stirpe della vendetta


Descrizione Fisica e/o Operante

Vorus è un demone che vive esclusivamente per sé stesso e per il proprio personale appagamento. Dotato di un ego smisurato, non si pone alcun tipo di problema ad assumere forme diverse pur di soggiogare e prevalere sugli umani che considera meri strumenti utili solamente ai propri scopi, usandoli senza alcun tipo di remora o ritegno per poi arrivare a abbandonarli a loro stessi o ucciderli una volta esaurita la loro utilità. Estremamente orgoglioso, trae il proprio più intimo piacere dal compimento di una vendetta, addirittura agevola, con una sorta di sadico godimento, con parole o gesti l’essere umano che a lui si dovesse avvicinare condividendo tali intenti nei confronti di un rivale, solamente per osservare come il desiderio di rivalsa porti a una conclusione sempre tragica. Quando questo non accade, invece, si fa lui stesso creatore di un motivo per scatenare faide e liti tra famiglie e villaggi, innescando solamente la scintilla necessaria per poi rimanere in disparte a godersi i risultati di quanto seminato con tanta cura.

Apparizioni ON

- Vorus si manifesta, per la prima volta, mentre Vidar è in compagnia di Keiko, durante una passeggiata, in sembianze umane portando con sé una neve nera. Il demone genitore si rivolge a Vidar, chiamandolo più volte figlio e rivolgendogli parole taglienti, una conversazione che fa estrarre l’arma all’umano e che sembra portare inevitabilmente ad uno scontro che si rivela essere rapidissimo, e unilaterale. Vorus infatti si muove ad una velocità inaudita, non lasciando tempo ai due nemmeno di muoversi, andando a conficcare con forza un corto pugnale nell’occhio destro di Vidar, strappandoglielo e lasciandolo a terra prima di andarsene. Non prima di sussurrare all’orecchio del figlio parole circa un loro prossimo incontro, sul cominciare a vedere e sul non essere più cieco sulla sua discendenza.

- Vorus si manifesta, per la seconda volta, il giorno seguente alla prima apparizione. Vidar è sul letto della casa di cura in compagnia di Keiko e all’improvviso il tempo pare come fermarsi. Neve nera comincia a scendere e da uno squarcio appare Vorus nelle sue forme demoniache, il quale afferma di avere per il figlio tre insegnamenti. Il demone mostra a Vidar l’occhio perso la sera precedente, perfettamente integro, occhio che viene restituito al ragazzo insieme alla visione di tutta la sua vita, di come realmente si sono svolti i fatti riguardanti la sua nascita. Vidar, colto dal dolore, sviene poco dopo, con l’occhio tornato al suo posto e nuove conoscenze donategli da suo padre.

- Vorus si manifesta una Terza volta a Dirhae alla presenza di Vidar, Keiko e Tarnag spacciandosi per Nimloth che Tarnag vedrà morire. In quel frangente conficcherà il suo pugnale nella spalla di Tarnag rivelandogli che lui, Vorus, è suo padre; risvegliando cosi il sangue di Tarnag; e facendo comparire li, dove il pugnale si è conficcato, il marchio demoniaco.

- Presso la torre vicino le Paludi dell'Oblio, si palesa nuovamente al cospetto di Vidar, Tarnag e Nimloth, aiutandoli a fronteggiare i discepoli di Mori, insieme ad Amalina e Warui-Yoi. I Mutaforma scopriranno che il rito della Dea Morwell li priva di forze e poteri. Sconfitta la minaccia Vorus consegnerà ad ogni mezzodemone un'arma intrisa del sigillo maledetto. I mezzodemoni scopriranno a loro spese cosa quel sigillo comporti.

- Vorus si manifesta a Nimloth e Florenthia sotto forma di un cervo dai liquidi occhi gialli e un enorme pacco di corna.

- Ancora a Dirhae, Vorus, fa la sua apparizione, direttamente nella dimora del figlio, Tarnag. Il tempo rallenta, la solita neve color della pece rende l'aria gelida. Tarnag viene accusato di non essere un figlio degno. Prima minacciato, viene poi torturato: Artigli sembrano scavar le interiora del Mezzodemone che cade spossato e svenuto dal dolore.
[Modificato da Nimloth 07/10/2023 13:16]

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Personaggio Nimloth
Warui-Yoi (Nome non conosciuto)
Stirpe della Scissione/Ambiguità


"la moralità dell'ambiguo è non avere idee quasi su niente" cit. Moravia.

Descrizione caratteriale e/o operante:
Se è vero che Bene e Male fanno parte in egual misura della Natura - non solo umana -, parlando di Demoni non vi è alcuna ambiguità e Warui-Yoi, come ogni altro Demone, è l'essenza pura del male senza mezze misure.
Intrappolato nella discrepanza, viene richiamato solo per qualche ora nell'Aengard, tramite rituale, da uno stregone, deciso a sacrificar la figlia in cambio di poteri ultraterreni. Ha poco tempo, Warui-Yoi, per stabilire come poter portare il caos sulla terra degli Umanoidi. Decide così, di lasciar parte di sè in quel mondo, in modo da farvici ritorno. La giovane, offerta a lui, vivrà portando in grembo il suo seme.
Scaltro, deciderà di prender spunto proprio da quello stregone che, scisso tra l'amore per la figlia, che offre come la cosa più cara e perfetta che possiede, e la sua smania di grandezza, descrive perfettamente l'ambivalenza e la scissione insita nelle creature terrene.
Il frutto del suo seme irretirà, circuirà e compiacerà, muovendo le corde delle sue vittime come fossero burattini. Destinato, sulle terre conosciute, a compiere il volere del Demone, sarà un essere pericolosamente ambiguo, il quale, prediligerà l'omissione, la mezza verità, il depistaggio sentendosi sempre giustificato nelle sue azioni dal credere siano le più "giuste". Per cui instillerà dubbi sulla propria sincerità e ad ogni richiesta di chiarimento nutrirà sentimenti di sdegno che appariranno non malevoli, ma esigenza di riservatezza.
L'unica possibilità, per il mutaforma suo discendente, sarà quella di adeguarsi ad una “normalità” attraverso l’imitazione, talora addirittura caricaturale, cosa che gli genererà il terrore di divenire ridicolo.
Chiunque ne venga in contatto e ne sia contaminato, ne apprenderà, in una certa misura, le potenzialità distruttive basiche, inapparenti, sotterranee, furtive, di cui all’occorrenza, può farsi parte attiva.
Non differenzierà amore e odio, sarà sostanzialmente conformista.
Sarà chi gli ruota intorno, a “sentire per lui”, affetti differenziati, cercando spiegazioni e giustificazioni al suo comportamento che lui percepisce esclusivamente come ovvio e naturale, ragionevole e concreto.
Quando non riuscirà nel mimetismo proverà invidia ferendo profondamente, ignorando o distruggendo - senza rendersene conto - la dolcezza degli altri nei suoi confronti con atti impulsivi la cui inopportunità o crudeltà non verrà percepita ed anzi tenderà ad essere giustificata.
Il male, inconscio, sotto forma di un apparente bontà, riesce a farsi strada nella collettività insinuandosi e contagiando come un morbo.

Apparizioni ONGAME:
Apparizioni Ongame.
Forma conosciuta di Warui-Yoi

Nella Quest: Il Tesoro di Phao. (M.Keiko)
Compare per la prima volta nelle visioni di una Nimloth in preda ad un allucinazione pre-morte. Una bambina, una bellissima bambina, candida e pura in tullè d'abito, un abito però macchiato di sangue, intorno a quella bambina in piedi dozzine di corpi giacciono come martoriati in innaturali morti e distorsioni di arti, un controsenso, un controsenso come è la sua genia.

Nella Quest: Reunion - a Paludi dell'Oblio. (M.Vidar)
Una bimba dai capelli neri e lo sguardo innocente, lineamenti delicati e le fattezza di una bambina dolce, quasi angelica, che solo ora rivolge sguardo ai presenti. Gli occhi sono senza iridi, senza sclera, e sembrano formati da un liquido denso ed in costante movimento, labbra che non si smuovono e mani sporche di sangue fino ai gomiti.
la piccola bimba risulta avere le braccia lorde di sangue fino al gomito, mani allungate e dita artigliate, uno sguardo che si fissa su Nimloth mentre, senza nemmeno guardare, la destra del demone scatta verso il petto di una delle figure immobili, penetrando carne e ossa prima di ritrarsi ed esibire tra gli artigli un cuore [Non la mia migliore entrata lo sooooo, ma farò di meglio, si si, forse questo qui ha la cassa toracica migliore, che dici?] La bambina si porta alla bocca il cuore appena estratto.

24 Giblean 19°anno
Nella magione ametista a Dirhae Warui-Yoi spia una delle prove di mutazione di Nimloth
[Modificato da Nimloth 24/04/2023 18:45]

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